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I contatti e i movimenti migratori dall’area egea alle coste vicino orientali e del Levante si collocano lungo un ampio arco di tempo, che comprende l’età.

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Presentazione sul tema: "I contatti e i movimenti migratori dall’area egea alle coste vicino orientali e del Levante si collocano lungo un ampio arco di tempo, che comprende l’età."— Transcript della presentazione:

1 I contatti e i movimenti migratori dall’area egea alle coste vicino orientali e del Levante si collocano lungo un ampio arco di tempo, che comprende l’età del Bronzo e, alla fine di quest’epoca, si caratterizzano come uno dei fattori della destabilizzazione del sistema palatino del Tardo bronzo, e della ristrutturazione che inizia nel Ferro I. I dati archeologici esaminati per i secc. 11° e 10° a.c. hanno messo in luce una serie di elementi di continuità con il periodo precedente anche per quanto concerne il mantenimento di contatti tra le coste greche e quelle orientali. Si discute sulle cause che determinarono l’intensificarsi dei movimenti e contatti che culminano nella stagione della colonizzazione fenicia e greca nel corso dell’età del ferro e si è riconosciuta la possibilità di una co-occorrenza di più cause.

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4 Nei secc. 10° e 9° a.c. l’Eubea è centro di contatti e sviluppo mercantile e artigianale. Frequentazioni di mercanti greci avvengono nel sito siriano di al-Mina. Genti dell’Eubea, delle Cicladi e di Rodi partecipano al circuito di navigazione e scambi che muove verso l’occidente mediterraneo, in particolare alla ricerca di risorse metallurgiche. I Fenici peraltro frequentano già a partire dal 9° sec. le coste della Sardegna e Spagna meridionale. Nell’8° sec. è già attiva Cartagine, che secondo la trazione era stata fondata qualche decennio prima, nell’814 a.c..

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6 Le colonie greche vengono distinte in: apoikiai = insediamenti fondati in terra straniera e popolati da genti provenienti da una certa madrepatria; distinti da una specifica cultura materiale, che ripropone quella della madrepatria e comprende usi religiosi e funerari che possono essere diversi da quelli dell’area di insediamento. enoikismoi = insediamenti in cui una parte più o meno significativa della popolazione è costituita da stranieri, formanti un gruppo sociale a parte, talvolta anche spazialmente separato.

7 Gli insediamenti greci del Ferro II a al-Mina e altri siti del Levante potrebbero essere classificati come enoikismoi. Su al-Mina in particolare si discute sia la data di fondazione (ultimo quarto del 9° sec. o 8°), sia la data di arrivo dei greci e la rilevanza del loro ruolo nel sito. Più chiari esempi di insediamento con caratteristiche di particolare rilevanza sono Naukratis, che si caratterizza come emporio, e Pithecusa, dotata di un entroterra agricolo.

8 Al-Mina è posta sull'estuario dell'Oronte e porto fluviale allo sbocco della principale via di penetrazione verso l'alta Mesopotamia in direzione est. Sul sito vennero condotte campagne di scavo da parte di L. Woolley (1936-37) che propose l’identificazione con Ποσείδιον. La città risale probabilmente al periodo del Ferro II e continuò a essere centro fiorente fino all'età persiana. La sua funzione portuale fu definitivamente annullata dalla fondazione di Seleucia (301 a.C.).

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11 La seconda metà dell’8° sec.a.c. viene considerata la fase di «decollo» della colonizzazione greca. Eretria e Calcide fondano colonie nella penisola calcidica, e in Italia: Pithecusa, Cuma, Zancle, Reggio, Naxos, Catania, Leontini. Corinto invia i suoi coloni a Corcira e Siracusa. Dall’area Achea i greci partono alla volta di Sibari e Crotone, i Megaresi verso Megara Iblea.

12 Date di fondazione delle prime colonie possono essere fissate con maggiore o minore precisione: Corcira (Corfù) fondata da Corinto nel 733 a.c. Cuma fondata intorno al 740 a.c. da Calcide (Eubea) Naxos (Calcide) 734 a.c. Sibari 720 a.c. Reggio (Calcide) 720 a.c. Taranto (Sparta) 706 a.c. Siracusa (Corinto) 733 a.c. Gela (Rodi e Creta) 688 a.c. ecc.

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14 Altra destinazione è la Propontide e l’area degli stretti e il Mar Nero, ove Mileto fonda Sinope e Trapezunte e poi Istria, Tiras e Olbia. Il 7° sec.a.c. vede altre fondazioni sulla costa ionica come Metaponto, mentre Siracusa si espande fondando a sua volta altre città. Rodii e Cretesi si stabiliscono a Gela; dalla Locride in Grecia centrale i coloni giungono in Italia a fondare Locri Epizefiri. Contemporaneamente la parte nord-occidentale della Sicilia, la Sardegna (Cagliari), le isole, coste meridionali e atlantiche della Spagna e quelle dell’Africa settentrionale vedono il consolidarsi della colonizzazione fenicio-punica.

15 A partire dalla seconda metà del 7° sec. si assiste allo sviluppo territoriale ed economico delle colonie che divengono in qualche caso (Sibari, Gela, Siracusa) centri di primaria importanza, mentre poche sono le nuove fondazioni come Selinunte (ca. 628 a.c) e Paestum (540 a.c.).

16 Naukratis è situata nel Delta del Nilo e rappresentò un emporio commerciale greco dal 7° sec.a.c. Fu scoperta a fine ‘800 da Flinders Petrie, ed è a tutt’oggi conosciuta in modo incompleto, ma oggetto di un progetto di ricerca del British Museum.

17 Una delle tecniche che si diffondono parallelamente agli spostamenti via mare e alla fondazione di colonie è la scrittura

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19 Il vetro rappresenta un altro materiale impiegato nella produzione di oggetti di pregio. La sua produzione e circolazione rappresenta peraltro un altro fenomeno di diffusione del sapere tecnico.

20 Unguentario proveniente da Tharros (7°-6° sec.a.c.) in pasta vitrea

21 ab a. Alabastron (vaso per profumi e unguenti) in pasta vitrea blu, bianca, gialla e oro (h. 13 cm); da Sidone. La tecnica che prevede l’applicazione della pasta vitrea intorno a un interno di altro materiale che poi viene rimosso, è nota fin dall’età del bronzo b. Alabastron in vetro chiaro(h. ca. 18 cm), da Cipro; di manifattura fenicia o assira; può essere paragonato a un esemplare assiro con iscritto il nome del re Sargon e datato alla fine dell’8° sec.a.c.

22 Coppa in vetro a stampo (diam. 10 cm) proveniente dall’area cimiteriale di Kremasti a Rodi; periodo Achemenide Mostra due sviluppi dell’arte di lavorazione del vetro: il vetro chiaro e la tecnica a stampo vennero elaborati dagli artigiani fenici e assiri nel 7 sec.a.c. e poi ulteriormente sviluppati a Rodi che divenne un importante centro di esportazione. Coppa in vetro da corredo funebre principesco a Eleutherna; fabbricata a stampo secondo stile assiro (7 sec.a.c.)


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