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LA DISUGUAGLIANZA La conoscenza e le convinzioni (cultura) svolgono un ruolo importante nel riprodurre disuguaglianza e potere. In tutte le società occidentali.

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1 LA DISUGUAGLIANZA La conoscenza e le convinzioni (cultura) svolgono un ruolo importante nel riprodurre disuguaglianza e potere. In tutte le società occidentali vi sono presenti elementi del MODELLO DI SUCCESSO INDIVIDUALISTA AMERICANO: “che combina individualismo e ottimismo e la fede nell’autodisciplina e nel duro lavoro” PENSIERO NON SOCIOLOGICO

2 LA DISUGUAGLIANZA LA STRATIFICAZIONE SOCIALE … siamo tutti unici ma siamo tutti simili … individuazione delle “varietà di differenze” … su attributi “fisici” e su caratteristiche “sociali e culturali” LA SOCIOLOGIA studia le varie differenze che compaiono in combinazioni strutturate che si riproducono nel tempo ed hanno effetti sociali significativi LE DIFFERENZE DIVENTANO STRATIFICAZIONI SOCIALI QUANDO TRA I SOGGETTI SI CREA UNA GERARCHIA SULLA BASE DI UNA DIMENSIONE DELLA DISEGUAGLIANZA: reddito, genere, potere, prestigio, ecc. LE PERSONE DISPOSTE SUL MEDESIMO LIVELLO DELLA STRATIFICAZIONE TENDONO AD AVERE “POSSIBILITA’ DI VITA COMUNI”

3 LA DISUGUAGLIANZA Fattore importante nel mantenimento di diseguaglianze è IL POTERE quale possibilità di fare cose anche contro la volontà di altri. IL POSSESSO DI POTERE dipende da inique distribuzione di risorse: conoscenza, ricchezza, prestigio, morale, ecc. Se il potere viene confermato da un riconoscimento istituzionale diventa AUTORITA’ (posizione formale/status ufficiale) Quando il potere viene confermato e accettato da coloro che vi sono sottoposti si può dire LEGITTIMO

4 LA DISUGUAGLIANZA DIMENSIONI DELLA STRATIFICAZIONE: gli individui si adattano a posizioni predefinite in una data struttura gerarchica La forma più rigida si individua nelle CASTE: lo stile di vita viene dettato dalla nascita sulla base della condizioni sociali della famiglia Aspetto determinante nel sistema di CASTE è il PRESTIGIO.

5 LA DISUGUAGLIANZA Le tre principali gerarchie di stratificazione: 1. CLASSE: posizione nel sistema di produzione economica 2. RAZZA: distinzione secondo il “colore” della pelle. La razza è diversa dall’ETNIA quale identità culturale condivisa. All’interno della stessa razza possono esistere differenti etnie. 3. STRUTTURA DI GENERE: distinzione sulla base del sesso per la quale ci si aspetta un comportamento adeguato al proprio genere

6 LA DISUGUAGLIANZA K. MARX - Sviluppò la sua teoria sulla prima gerarchia: la divisione di CLASSE basata sulle relazioni del sistema produttivo in rapporto ad un SISTEMA DI SFRUTTAMENTO secondo il quale i salari dei lavoratori erano considerevolmente più bassi rispetto al valore di quanto producevano poiché i CAPITALISTI in forma di PROFITTO (plusvalore) accumulavano parte del denaro spettante agli operai. Conflitto costante fra classe operaia (proletariato) e capitalisti (borghesia moderna) - Secondo MARX lo sfruttamento è esistito in forme diverse in tutti i periodi storici - Attualmente la “linea marxista” legge una crescente polarizzazione nella crescente concentrazione di ricchezza in mani di pochi, nella perdita di competenza della classe operaia per le nuove tecnologie, nell’indebolimento della posizione dei lavoratori per i cambiamenti in atto nel mercato globale

7 LA DISUGUAGLIANZA M. WEBER - Individua tre gerarchie di stratificazione: classe/ceto/potere politico spesso in relazione fra loro ma talvolta anche disgiunte - Potere (partito) e ceto (prestigio/status) sono sorgenti di stratificazione importanti nella società moderna - La “situazione di classe” varia all’interno di vasti raggruppamenti in relazione a ciò che gli individui possono offrire: abilità, lavoro, proprietà - Si creano vari “gruppi” che costituiscono “classi” mobili in relazioni a qualificazioni/capacità

8 LA DISUGUAGLIANZA LA MOBILITA’ SOCIALE Il passaggio di un individuo da uno strato/ceto/classe ad un altro Mobilità orizzontale: il passaggio ha luogo fra posizioni nello stesso livello Mobilità verticale: il passaggio si ha verso una posizione più alta o più bassa: - ascendente: verso una posizione più alta - discendente: verso una posizione più bassa

9 LA DISUGUAGLIANZA Mobilità di breve raggio: spostamenti fra strati contigui Mobilità di lungo raggio: spostamenti fra strati non attigui Mobilità intergenerazionale: riferimento alla classe di un individuo rispetto a quella dei genitori Mobilità intragenerazionale/di carriera: riferita agli spostamenti nel corso di vita della persona Mobilità assoluta: numero di persone che si spostano da una classe all’altra (numero di figli di operai che diventano impiegati) Mobilità relativa: uguaglianza delle possibilità di mobilità (ascendente/discendente) degli appartenenti ad una classe in un certo periodo

10 LA DISUGUAGLIANZA LE DIFFERENZE DI CLASSE La sociologia si è concentrata prevalentemente sullo studio dei due estremi di classe: le élite e la sottoclasse LE ÉLITE DI POTERE Weber: alla posizione di classe coniuga ceto e potere. Il potere politico organizzativo può operare indipendentemente dalla classe. Le élite di potere si originano dalla gerarchia non solo economica ma anche politica. (élite di potere/massa impotente sono alla base della spiegazione dell’avvento delle dittature) Mills: usa il modello élite/massa per descrivere la struttura americana nel secondo dopoguerra. Rapporto finanza/politica CRITICHE: enfatizza la staticità della stratificazione, giudica la gestione politica sulla base di un concetto distorto di disuguaglianza

11 LA DISUGUAGLIANZA LA SOTTOCLASSE Derivante principalmente dallo sviluppo nel XX secolo dell’attività dello Stato come welfare state al fine di creare “sicurezza” e “benessere”. Interventi rivolti principalmente ai disoccupati/sottoccupati … ma anche a disabili, anziani, malati, ecc. SOTTOCLASSE INTESA QUALE “STATUS” DI CITTADINO DIPENDENTE DALL’ASSISTENZA SOCIALE - Forte tendenza alla cronicizzazione - Ibrido poiché non è classe in quanto non definita dal possesso di una proprietà (Marx) né dalla professione (Weber)… ma solo dallo status CRITICHE: termine usato per “etichettare” persone che vivono in circostanze assai diverse fra loro; stereotipizzazione delle persone e rischio di intendere la povertà come colpa

12 LA DISUGUAGLIANZA LA DISUGUAGLIANZA NELLA DISTRIBUZIONE DI REDDITO La misurazione delle disuguaglianze può essere ottenuta attraverso: L’INDICE DI GINI o Misura la distribuzione della ricchezza o Varia tra 0, in presenza di minima concentrazione, e 1, nel caso di massima concentrazione del fenomeno. L’Italia attraverso tale misurazione appare uno dei paesi sviluppati con una sperequazione nella distribuzione di reddito fra le più alte dovute a: - Basso tasso di occupazione - Grandi squilibri territoriali - Politica pubblica/welfare state poco efficace

13 LA DISUGUAGLIANZA SVILUPPO IN TRE FASI DELLA SOCIOLOGIA DELLA DISUGUAGLIANZA Fase 1) XIX sec. Divisione netta derivante dal sistema industriale capitalistico fra proprietà (capitalisti) e non proprietà (operai) – “Ideologia Dominante” marxiana – conflitto fra spinta capitalista nel taglio del costo del lavoro ed interesse dei lavoratori ad aumentare i propri redditi Fase 2) XX sec. Sociologia americana in particola concentrata sui “fattori strutturali” che determinano le posizioni degli individui nella società /interesse al grado di mobilità e relative difficoltà – Influenza del pensiero Weberiano in rapporto allo studio dei “raggruppamenti in base al ceto” e allo stile di vita – approccio multiclassista

14 LA DISUGUAGLIANZA Fase 3) XXI sec. Cambiamenti strutturali e culturali su scala globale che portano modifiche sostanziali al mondo della disuguaglianza. Nuove forme di raggruppamenti basati sullo stile di vita e sull’impegno sociale: - “consumatori” secondo lo stile di vita; - “gruppi etnici” in base alla cultura; - movimenti sociali. Ciò si coniuga al recente sviluppo della “corrente culturologica” in sociologia: importanza della percezione soggettiva della disuguaglianza La ricerca si sta sviluppando su quattro aree: - il Sé e l’identità - le pratiche culturali - Le rappresentazioni dei gruppi - Impatto dei mass media


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