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Matrice RADAR per la valutazione dell’organizzazione I nove elementi sono stati stabiliti nel 1991 dalla E.F.Q.M. FATTORI RISULTATI Leader ship (dirigenti)

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1 Matrice RADAR per la valutazione dell’organizzazione I nove elementi sono stati stabiliti nel 1991 dalla E.F.Q.M. FATTORI RISULTATI Leader ship (dirigenti) 10% Gestione del personale 9% Politiche e strategie 8% Gestione delle risorse 9% Gestione dei Processi 14% La soddisfazione del personale 9% La soddisfazione dei clienti 20% La qualità dell’organizzazione prevede:

2

3 D:G DIRETTORI DIRIGENTI VALUTATORI OBIETTIVO 2003

4 Confronti % 2004

5 Confronti totali 2004

6 Confronti totali 2002 e 2004

7 Confronti 2002 e 2004 VALUTATORE

8 Confronti con i Migliori

9 lo richiede la norma? Non in senso stretto, ma: L’art. 1, comma 2 sull’ordinamento dei Comuni della Regione Trentino Alto Adige, recita: “il Comune, ente autonomo, rappresenta la comunità locale, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”

10 Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (La Carta di Aalborg) ----- (Approvata dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi ad Aalborg, Danimarca il 27 maggio 1994) Punto 1 comma 4 – La sostenibilità – come processo locale e creativo per la ricerca dell’equilibrio Punto 1 comma 8 – Le città – l’importanza dell’adozione da parte delle città di efficienti politiche di pianificazione dello sviluppo

11 1992 P.P.U – U.P.P. Progetti Pilota Urbani 1998 Commissione Europea ha presentato a Vienna “La problematica urbana: orientamento per un dibattito europeo” dove si dichiara: “il rafforzamento del ruolo delle città” con le temalizzazioni sulla “rigenerazione strutturale, dei trasporti e della governance locale individuata a due livelli – governance verticale (tradizionale ) integrata con quella orizzontale con ascolto parternariati e stakeholders. Prima fase della metodologia per i PSS 1994 URBAN 1 1999 URBAN 2

12 2002 luglio Dichiarazione di Londra Volta alla promozione di un maggiore spazio e di una migliore integrazione delle città nelle politiche comunitarie in materia di sviluppo urbano 2003 luglio Dichiarazione di Milano Ove le città debbono investire nella costruzione di forme di partenariato orizzontale nella gestione dei programmi di sviluppo urbano finanziati dalle politiche comunitarie

13 Patti di Lisbona e Göteborg Fanno riferimento alle “città quali centri primari dello sviluppo”

14 La Carta di Lipsia sulle Città Europee sostenibili approvata il 24 e 25 maggio 2007 a Lipsia in occasione dell’incontro ministeriale informale sullo sviluppo urbano e la coesione territoriale : “le nostre città posseggono qualità culturali e architettoniche uniche, forti strumenti di inclusione sociale e possibilità eccezionali per lo sviluppo economico. Sono centri di conoscenza e fonti di crescita e innovazione”

15 I ministri responsabili per lo sviluppo urbano degli stati membri dell’U.E. raccomandano di fare un maggiore ricorso alle strategie della politica di sviluppo urbano integrato, in quanto è un processo in cui gli aspetti spaziali, settoriali e temporali delle aree più importanti della politica urbana sono coordinati. Il coinvolgimento degli attori economici, delle categorie interessate e del pubblico generale è essenziale”

16 2007 La commissione, nel rinnovo della programmazione 2007 – 2013 incoraggia a delegare alle città la gestione dei finanziamenti necessari per lo sviluppo urbano 2007 ottobre Nel programma operativo del Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 2 – 2007 – 2013 Competitività regionale e Occupazione redatto dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nelle linee di intervento primario che compongono la strategia del programma operativa della PAB è inserito a pieno titolo il Piano di Sviluppo Strategico della Città di Bolzano – Idee 2015.

17 L’OCSE afferma : “le amministrazioni locali debbono essere in grado di valutare e di ricercare i propri fabbisogni, al di fuori di logiche fumose, ma orientate allo sviluppo della città, individuando soggetti ed attori”

18 L’Unione Europea a più riprese pone il problema dello sviluppo delle città e afferma che: “le città meritano una menzione speciale come centri di innovazione e dinamismo, e come motori della crescita e della creazione di posti di lavoro, affrontando nel contempo anche sfide sociali ed ambientali”

19 La Circolare del Dipartimento della Funzione pubblica parla di: al punto 1) “Innovare i processi della P.A” al punto 5) “Adottare un approccio sistemico per la qualità e l’efficienza” Concretizzata poi nella Direttiva del Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, per un pubblica amministrazione di qualità del 19 dicembre 2006 che cita: “La competitività del Paese è fortemente condizionata dalla qualità della amministrazione pubblica e la qualità dei servizi resi ai cittadini ed alle imprese. Nel contesto degli obiettivi di riduzione della spesa pubblica, è importante che il recupero di efficienza sia accompagnato da un’equivalente spinta al miglioramento della qualità”. Gli strumenti a disposizione sono molteplici EFQM, CAF, carte dei servizi, ecc. al punto 6) comma 1 “ Rendere le Amministrazioni locali promotrici dello sviluppo”

20 Il Piano di Sviluppo Strategico è un sistema Idee OrganiUtilizzi Metodi Se manca una variabile si verifica Disallineamento e confusione operativa

21 Il Piano di sviluppo strategico non è una modalità di gestione del Comune e dei servizi. E’ un metodo per sollecitare apporti esterni per anticipare i problemi e trovare soluzioni innovative agli stessi.

22 gradualmente

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24  vocazione espressa dai cittadini  qualità dei servizi resi dalla P.A,  contesto sociale  sicurezza  facilità di comunicazione  infrastrutturazione fibre ottiche  disponibilità cervelli  livello qualità di vita  reddito PIL  assetto urbanistico

25 FENOMENI TREND DIMENSIONI CRITICITA’ VANTAGGI / OPPORTUNITA’ IDEE / SOLUZIONI DISCUSSI INTEGRATI E VALIDATI DAI CANTIERI AZIONI (PRIORITA’) COSA QUANDO CHI OBIETTIVIPEG COMPATIBILITA’ FINANZIARIA Lavoro interno Competenza della Giunta e del Consiglio comunale

26 Piano di Sviluppo Strategico della Città di Bolzano Bolzano, città a misura d’uomo 1

27 Piano di Sviluppo Strategico della Città – Le Vocazioni 2


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