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Un capitalismo collusivo: i gruppi Come conciliare la ridotta concentrazione con il carattere collusivo del capitalismo italiano? Come in altri paesi ritardatari.

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Presentazione sul tema: "Un capitalismo collusivo: i gruppi Come conciliare la ridotta concentrazione con il carattere collusivo del capitalismo italiano? Come in altri paesi ritardatari."— Transcript della presentazione:

1 Un capitalismo collusivo: i gruppi Come conciliare la ridotta concentrazione con il carattere collusivo del capitalismo italiano? Come in altri paesi ritardatari (Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud), l’industria italiana si è avvalsa di pratiche e strutture collusive: coalizioni, alleanze, gruppi La crescita dimensionale è stata perseguita mediante strutture di gruppo – la struttura di gruppo assicura, in assenza di un’offerta di capitali elastica alla domanda, il controllo delle imprese con un ridotto impegno finanziario storia dell'impresa 2015-161

2 Che cos’è un gruppo? I gruppi gerarchici, piramidali, sono strutture organizzative in cui imprese giuridicamente distinte sono connesse da legami societari (catene di società) che consentono a un vertice (holding) di esercitare forme di controllo o coordinamento delle attività I gruppi associativi sono costituiti da insiemi di imprese connesse da partecipazioni azionarie incrociate: il controllo o il coordinamento sono affidati a meccanismi formali (patti parasociali) o informali (fiduciari, patti di alleanza) storia dell'impresa 2015-162

3 I gruppi di imprese I gruppi: un residuo della crescita o una strategia originale? Due visioni: – una strategia dei paesi arretrati per ovviare alle imperfezioni dei mercati (in assenza di strumenti che assicurano il controllo con poca o senza proprietà) – una strategia originale di ricerca di forme di efficienza organizzativa storia dell'impresa 2015-163

4 I gruppi e i comportamenti delle imprese L’organizzazione delle grandi imprese in gruppi e i legami inter-gruppo influenzano comportamenti e strutture limitando la contendibilità dei diritti di controllo e la concorrenza sul mercato dei prodotti I legami inter- e infra- settoriali (partecipazioni incrociate, patti parasociali) possono dare luogo a : i) comportamenti collusivi che riducono l’efficienza dinamica delle imprese ii) ma anche a comportamenti cooperativi che accrescono gli investimenti storia dell'impresa 2015-164

5 Contendibilità e competitività delle imprese La proprietà e il controllo delle imprese: – con i gruppi si possono affermare forme di controllo non trasparenti che sottraggono la gestione delle imprese alla valutazione di azionisti di minoranza e investitori esterni Il mercato delle imprese è sostituito dalla regolazione fiduciaria e/o gerarchica dei diritti di controllo, con possibili effetti negativi: – la ridotta contendibilità delle imprese può produrre una cattiva allocazione dei diritti di controllo – i legami collusivi si possono associare a una scarsa concorrenza nei mercati dei beni e servizi storia dell'impresa 2015-165

6 I legami di gruppo: due fasi Sino al 1936: i legami tra le imprese industriali sono diretti e assistiti da un limitato numero di grandi banche (le banche «miste» o «universali»); Dal 1952 al 1972: entrano nuovi soggetti, il comparto finanziario assume rilievo attraverso un nucleo misto di assicurazioni, banche e holding Il fenomeno è stabile nel tempo, con due discontinuità istituzionali: – la nazionalizzazione dell’industria elettrica (1962) – le privatizzazioni post 1992 La «cesura» degli anni Settanta provoca un ridisegno della struttura del capitalismo italiano – Si incrementano i confini dell’impresa pubblica – Il sistema diviene meno coeso (vedi fig. 3.1) storia dell'impresa 2015-166

7 Densità delle prime 250 imprese italiane (1913- 2010) storia dell'impresa 2015-167

8 Le tipologie dei gruppi Colli e Vasta propongono una tassonomia dei gruppi – I gruppi «privati» (Fiat, Pirelli, Falck) attivi nel «triangolo industriale» – I gruppi «pubblici» attivi a partire dagli anni Trenta (Iri) e poi anche nel secondo dopoguerra (Eni) – I gruppi «mono-settoriali» (gli elettrici sino al 1962) – I gruppi «misti» (esempio, la Montecatini) all’interno dei quali coesistono capitali pubblici e privati – I gruppi «diversificati» che si muovono in molti settori industriali e riescono a implementare strategie finanziarie storia dell'impresa 2015-168

9 Proprietà e controllo (modelli di capitalismo) LME (liberal market economies): US, UK CME (coordinated market economies): Germania, Giappone, Corea del Sud, paesi scandinavi – La variante «latina» (Francia, Spagna e Italia) con la presenza della politica e dell’impresa pubblica storia dell'impresa 2015-169


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