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DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE.

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Presentazione sul tema: "DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE."— Transcript della presentazione:

1 DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE

2 DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -2  CONCENTRAZIONE GEOGRAFICA  IDENTITÀ COMUNE  RELAZIONI DI FIDUCIA CAPITALE SOCIALE

3 ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN DISTRETTO  territorio spazialmente delimitato (ad eccezione dei meta-distretti)  comunità di persone con un elevato senso di appartenenza e valori comuni  significativa presenza e alto tasso di nascita delle PMI, tendenzialmente specializzate per fasi e legate tra loro da vincoli solidi (rete);  estesa divisione del lavoro che genera interdipendenze produttive  progressiva accumulazione e diffusione di conoscenze e competenze sul territorio

4 Il quadro istituzionale nel quale si inserisce un distretto è caratterizzato da:  Un elevato associazionismo di categoria  Un sindacato autorevole e allo stesso tempo moderato  Un sistema bancario disponibile a finanziare le micro-imprese  Enti locali efficienti nel tutelare gli interessi collettivi (capitalismo regolato)

5 Le 3 dimensioni del distretto 1.Culturale e sociale: i caratteri distintivi della comunità locale nella quale i destini di imprese, individui e istituzioni sono strettamente collegati; 2.Dimensione relazionale e organizzativa: la specializzazione di ruoli e l’organizzazione a rete delle imprese lungo la filiera produttiva e la value chain; 3.Dimensione competitiva e cognitiva: i meccanismi di creazione e diffusione delle conoscenze che non risiedono esclusivamente nelle imprese, ma si arricchiscono dell’apporto di istituzioni, università, fornitori e clienti.

6 DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -3 NATURA SISTEMICA DEL MODELLO DISTRETTUALE ALL’INTERNO DEL QUALE CONVIVONO E SI INTEGRANO CON SUCCESSO UNA SERIE DI ELEMENTI DI DIFFERENTE NATURA IMPRESE TERRITORIO GEOGRAFICO ISTITUZIONI COMUNITÀ DI PERSONE

7 I VANTAGGI DEL DISTRETTO -1  economie di specializzazione  sviluppo e diffusione di innovazioni  diffusione delle conoscenze  outsourcing e flessibilità minori costi di transazione (sviluppo di meccanismi formali e informali che sanzionano il free-riding)

8 ECONOMIA DISTRETTUALE DALLA PRODUTTIVITA’ DEGLI IMPIANTI ALLA PRODUTTIVITA’ DELLE RELAZIONI

9 I VANTAGGI DEL DISTRETTO -2  MADE IN ITALY  PICCOLO E’ BELLO  INDUSTRIALIZZAZIONE FLESSIBILE NON FORDISTA Piore e Sabel 1984

10 TIPOLOGIE DI DISTRETTI  TRADIZIONALE  POST DISTRETTO  METADISTRETTO

11 DISTRETTO TRADIZIONALE  Forte radicamento nella comunità locale  Monosettore  “Saper fare”, capacità artigianali  Cooperazione tra Pmi  Reti corte CRISI PROFONDA RISTRUTTURAZIONE: plurisettorialità, imprese leader

12 POST DISTRETTO  Sviluppo trainato da imprese leader  Plurisettoriale  Poche aziende medio-grandi che guidano lo sviluppo  Maggior rilievo di reti lunghe  Presenza di comunità professionali

13 METADISTRETTO  Network high-tech localizzato  Comunità professionali innovative  Minor radicamento nella comunità  Esigenza di raccordo con Università e Centri di ricerca

14 HI-TECH CLUSTER: METADISTRETTO Università: ricerca ed alta formazione Pubblico: committenza, finanziamento Azienda:capitali privati

15 LE NUOVE SFIDE La globalizzazione dell’economia e la comparsa di nuovi “players” globali quali l’India e la Cina La rottura tecnologica, provocata dalle ICT La smaterializzazione della produzione fa sì che la competizione non si giochi più e solo sulla componente manifatturiera del prodotto, ma investa in maniera crescente gli aspetti intangibili

16 DECLINO DEI DISTRETTI CULTORI DELLA GLOBALIZZAZIONE : Il distretto si perde nelle reti globali

17 EVOLUZIONE DEI DISTRETTI I distretti continuano a rivestire un ruolo da protagonisti nell’economia globale in quanto rappresentano un reticolo assai denso di legami di natura fiduciaria e professionale

18 Verso un nuovo capitale sociale Il collante della nuova modernità non è il capitale sociale spontaneo embedded nella cultura e nelle tradizioni di specifici territori, ma una risorsa connettiva fluida, reticolare aperta ai non luoghi e alla prossimità virtuale

19 EVOLUZIONE DEI DISTRETTI Da forme tradizionali … … a forme evolute in cui contano di più le risorse, i beni e le infrastrutture immateriali rispetto a quelle materiali

20 DISTRETTI “EVOLUTI”  INNOVAZIONE CONTINUA  RISORSE UMANE DI QUALITA’  TIC INTEGRATE NEI PRODOTTI E SERVIZI

21 EVOLUZIONE DEI DISTRETTI  riqualificazione dell’offerta - qualità  piattaforme tecnologiche condivise  investimenti in nuovi beni pubblici o FORMAZIONE o RICERCA E SVILUPPO o INNOVAZIONE


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