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PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

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Presentazione sul tema: "PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE"— Transcript della presentazione:

1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
REGIONE CAMPANIA Dott.ssa Lucia Marino Direttore Dipartimento Prevenzione ASL Napoli 1 Centro Napoli, Colonia Geremicca, 11 maggio 2017

2 Il PRP definisce un sistema di azioni di promozione della salute e di prevenzione che
accompagnano il cittadino in tutte le fasi della vita, si applicano nei luoghi di vita e di lavoro, hanno la finalità di conseguire il più elevato livello di salute raggiungibile L’obiettivo è tendere all’aumento dell’aspettativa di vita in buona salute con interventi ispirati al contrasto delle disuguaglianze di salute adottando azioni che garantiscano l’equità

3 Il piano è strutturato in 8 programmi (A-H)
Ciascun programma include una o più azioni per un totale di 37 Ogni azione è caratterizzata da un obiettivo specifico Ogni obiettivo può essere perseguito da più programmi e quindi da più azioni Ogni azione viene verificata con la continua raccolta e analisi di informazioni (schede SMOL) che consentono un monitoraggio costante per verificare il raggiungimento degli obiettivi

4 LA SORVEGLIANZA DI SALUTE PUBBLICA
PROGRAMMA A Referente Dott. L. Esposito Essere informati per saper decidere AZIONE A1 LA SORVEGLIANZA DI SALUTE PUBBLICA Sviluppo dei sistemi informativi di sorveglianza di salute pubblica: OKKIO alla salute, PASSI e PASSI d’Argento Fonte necessaria di dati per pianificare interventi e comunicazione a favore della popolazione

5 PROGRAMMA B Referente Dott.ssa P. Vairano BENESSERE NELLA COMUNITA ’
Azione B.1 – Programmazione Dott.ssa Maria D’Auria Aumentare l’offerta e le opportunità per l’adozione di stili di vita sani attraverso il coinvolgimento di Enti, Istituzioni, Associazioni Azione B.2 - Aumento estensione e adesione screening oncologici Azione B.3 - Implementazione HPV-DNA Test per lo screening del cancro della cervice uterina Azione B.4 - Implementazione screening soggetti a rischio eredo-familiare per tumore della mammella Referente Dott.ssa Tiziana Spinosa, coadiuvata dalla cabina di regia per gli screening oncologici

6 PROGRAMMA B Referente Dott.ssa P. Vairano BENESSERE NELLA COMUNITA’
Azione B.5 - Identificazione e presa in carico di pazienti a rischio di MCNT Referente Dott. B. Picciano Migliorare la salute delle persone con aumentato rischio MCNT (Cerebrocardiovascolari) grazie all’adesione a proposte di miglioramento comportamentale o di trattamento farmacologico Azione B.6 - Miglioramento delle capacità dei servizi sanitari Referente Dott.ssa A. Agliata Aumentare l’offerta per l’adozione di stili di vita sani e delle azioni di prevenzione degli operatori sanitari e dei MMG

7 PROGRAMMA C Referente Dott. U. VAIRO
I PRIMI GIORNI DI VITA Migliorare la salute del bambino da 0 a 3 anni attraverso interventi di prevenzione primaria e secondaria da realizzarsi nelle prime epoche di vita Azione C Allattamento Materno nel punto nascita: Referente Dott. U. Vairo Aumentare di almeno il 10% la proporzione di neonati in allettamento materno esclusivo alla dimissione dal punto nascita Azione C Allattamento Materno nella Comunità: Referente Dott.ssa F. D’Angiò Aumentare di almeno il 20% la proporzione di bambini in allattamento materno esclusivo al 6° mese di vita

8 PROGRAMMA C Referente Dott. U. Vairo
I PRIMI GIORNI DI VITA Azione C.3 - Screening audiologico neonatale Azione C.4 - Screening oftalmologico neonatale Azione C.5 - Screening TSH neonatale: miglioramento del flusso informativo Referente Dott.ssa A. Maiorano Azione C6 - GenitoriPiù e Early Child Development Favorire lo sviluppo delle capacità genitoriali Referente Dott. R. Rodolico

9 VERSO LE SCUOLE PROMOTRICI DI SALUTE
PROGRAMMA D Referente Dott.ssa P. Vairano VERSO LE SCUOLE PROMOTRICI DI SALUTE Azione D Scuole Promotrici di Salute Migliorare la salute degli alunni della scuola favorendo la scelta di comportamenti sani e sicuri attraverso il coinvolgimento della scuola nel modello «scuole che promuovono la salute»

10 PROGRAMMA E Referente: Dott.ssa L. Marino
DOVE SI LAVORA Migliorare il benessere, la sicurezza e la tutela della salute sui luoghi di lavoro Azione E 1 - Sistemi informativi per la prevenzione Sviluppo della piattaforma GES.DA.SIC Referente Dott. F. De Falco Azione E 2 - Riduzione degli infortuni sul lavoro Riduzione degli infortuni mortali e gravi con particolare riferimento all’agricoltura e all’edilizia Referente Ing. G. Belardo

11 PROGRAMMA E Referente: Dott.ssa Lucia Marino
DOVE SI LAVORA Azione E 3 - Riduzione delle malattie professionali Favorire l’emersione delle patologie professionali sottonotificate Referente Dott. R. Graziano Azione E 4 - Promozione della cultura della salute e della sicurezza nel mondo del lavoro Realizzazione di sinergie tra le amministrazioni (Comitato ex art. 7 – D. Lgs. 81/08) Referente Dott.ssa L. Marino

12 PROGRAMMA F Referente Dott. E. Lemetre
AMBIENTE E BENESSERE Ridurre l’impatto dell’ambiente sulla salute Azione F 1 - Ambiente: monitoraggio e sorveglianza Referente Dott. M. Cosentino Azione F 2 - Ambiente: inquinamento indoor Referente Dott. V. Barbati Tutelare la salute della popolazione Azione F 3 - Ambiente: valutazione d’impatto sulla salute – VIS Ref. Dott.ssa M. Coppola Azione F 4 - Ambiente: formazione e comunicazione sui rischi sulla salute- ambiente: Referente Dott.ssa M. Coppola Azione F 5 - Ambiente e rischio chimico: formazione e controllo (REACH/CLP) Ref. Dott. I. Aletta Azione F 6 - Ambiente: rischio amianto Referente Dott.ssa L. Mendozza Azione F 7 - Ambiente: rischio radon Referente Dott. A. Pucino

13 SALUTE UMANA E INFEZIONI
  PROGRAMMA G Referente Dott.ssa R. Ortolani SALUTE UMANA E INFEZIONI Ridurre la diffusione delle malattie infettive Azione G Migliorare la notifica delle malattie infettive Azione G HIV: migliorare la diagnosi precoce Azione G TBC: migliorare il follow-up Referente Dott.ssa R. Ortolani Azione G Anagrafi vaccinali e interoperabilità Azione G Aumentare le coperture vaccinali Referente Dott. U. Vairo Azione G Sorveglianza Infezioni Correlate all’Assistenza Azione G Promozione corretto uso di antibiotici Referente Dott. B. Sarnelli

14 PROGRAMMA H Referente Dott. V. Caputo
ALIMENTI E ANIMALI SANI PER LA TUTELA DELLA SALUTE UMANA Azione H.1 - Sicurezza alimentare, monitoraggio e controllo Dott. V. Caputo Azione H.2 - Antibiotico-resistenza in ambito veterinario Dott. V. Nagar Azione H.3 - Capacità analisi sugli alimenti e sugli animali di competenza regionale Azione H.4 - Emergenze veterinarie e sicurezza alimentare Dott. L. Nettuno e Dott. G. Rosato Azione H.5 - Sorveglianza zoonosi da animali selvatici Dott. V. Toscano Azione H.6 - Prevenzione e gestione di randagismo Dott.ssa M. Pompameo Azione H.7 - Intolleranze alimentari e carenze nutrizionali Dott.ssa P. Vairano

15 RECEPIMENTO PRP 2014-2018 REGIONE CAMPANIA
DELIBERA ASL NAPOLI 1 CENTRO N° 781 DELL’ Nucleo di coordinamento operativo sotto la diretta responsabilità del Direttore Sanitario Aziendale con compiti di attuazione delle azioni previste dal PRP Componenti: Direttore Dipartimento di Prevenzione Direttore Dipartimento APCC Direttore UOC Formazione Referente UOC Sistemi Informativi Aziendali Rappresentante MMG Rappresentante PLS Referenti screening mammario, cervice uterina, colo-retto Referenti programma A-H Epidemiologo con compiti di referente con la Regione per i programmi Segreteria Amministrativa.

16

17 Intersettorialità Trasversalità

18 Dipartimento di Prevenzione Dipartimento Ospedaliero
INTERSETTORIALITÀ Sono coinvolti nell’attuazione del PRP vari settori dell’Azienda Sanitaria: Direzione Aziendale Dipartimento di Prevenzione Dipartimento Ospedaliero Presidi ospedalieri Dipartimento Assistenza Primaria Distretti Sanitari con le proprie UU.OO. Dipartimento Salute Mentale Area Socio-Sanitaria Servizio Formazione Servizi informatici Servizio farmaceutico Consultori MMG e PLS.

19 Tra settori diversi della società
TRASVERSALITA’ Tra settori diversi della società Istituzioni (Comune, Municipalità, Regione) Enti (Arpac, Inail, Inps, Ispettorato del lavoro) Associazioni (di categoria, di volontariato, civiche, ecc.) Scuole Imprese Servizi sociali Società scientifiche Mediatori culturali Ordini professionali.

20 Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono…

21 …solo se circolano e si alimentano le une con le altre contribuiscono al risultato

22 Grazie per l’attenzione


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