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Protocollo Sanitario “Cure Igieniche”

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Presentazione sul tema: "Protocollo Sanitario “Cure Igieniche”"— Transcript della presentazione:

1 Protocollo Sanitario “Cure Igieniche”
DM 14 settembre 1994, n. 739 "Regolamento concernente l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'infermiere". L’’infermiere è responsabile dell’’assistenza generale infermieristica … identifica i bisogni di assistenza-infermieristica … e formula i relativi obiettivi Pianifica, gestisce e valuta l’’intervento assistenziale infermieristico

2 Operatore Socio Sanitario
L’infermiere agisce sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari e sociali Per l’espletamento delle funzioni l’infermiere si avvale, ove necessario, dell’opera delle personale di supporto L’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca Operatore Socio Sanitario Figura di supporto di diverse professioni, svolge attività su indicazione del personale preposto

3 Provvedimento 22 febbraio 2001 Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano Figura e profilo Art.1 E’ individuata la figura dell’operatore socio-sanitario; L’operatore socio-sanitario, a seguito di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenze, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente

4 Operatore Socio Sanitario (OSS)
Contesto Relazionale L’operatore socio-sanitario svolge la sua attività in collaborazione con altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale

5 Operatore Socio Sanitario (OSS)
Attività Le attività dell’operatore socio-sanitario sono rivolte alla persona ed al suo ambiente di vita Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero; Intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; Supporto gestionale, organizzativo e formativo.

6 OSS Principali Attività
ASSISTENZA DIRETTA E AIUTO DOMESTICO ALBERGHIERO Assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività di igiene quotidiana; Collabora nelle attività finalizzate alla rieducazione, riattivazione recupero funzionale; Cura la pulizia e l’igiene ambientale; Attività di animazione e socializzazione…….

7 CURE IGIENICHE Obiettivo
Aiutare il paziente che per una patologia non riesce ad occuparsi della cura della propria persona a)… a raggiungere il massimo grado di autonomia possibile nel suo caso b)… evitare di sostituirsi al paziente in attività che potrebbe svolgere da solo Scopo a)…pulire la cute, che controllare gli odori; b)… stimolare la circolazione; c)…fornire l’occasione per valutare lo stato della cute e della mobilità; d)… migliorare la percezione di sè; e)… Promuovere il rilasssamento ed il confort

8 Lavaggio delle mani Scopo Applicabilità Quando
Il lavaggio delle mani rappresenta da solo il mezzo più importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Serve ad allontanare fisicamente lo sporco e la maggior parte della flora transitoria della cute. Applicabilità La gestione dell’attività descritta è applicata, quali prassi ordinaria, da tutti gli operatori sanitari a garanzia delle igiene personale e dell’assistito per la prevenzione delle infezioni Quando ad inizio e fine turno, prima e dopo la distribuzione degli alimenti, prima e dopo l’uso dei servizi igienici, prima e dopo il rifacimento dei letti, dopo ogni contatto con i pazienti, prima e dopo l’uso dei guanti, prima e dopo la somministrazione di terapie, dopo essersi soffiati il naso.

9 LA MANO PRENDE LA MANO TRASFERISCE
dal paziente dal personale sanitario dalla cute dal viso dalle ferite infette dal corpo dal pus dalle mani dalle secrezioni dai vestiti LA MANO CONTAMINA pazienti operati bambini malati gravi malati cronici anziani personala sanitario LA MANO TRASFERISCE dalle lenzuola LA MANO INFETTA dalla biancheria sporca le attrezzature sanitarie dagli asciugamani umidi biancheria pulita dai bacinelle e lavandini bagni piatti e posate

10 “Il lavaggio delle mani è generalmente considerato la più importante tra le singole procedure
atte a prevenire le infezioni ospedaliere” Il lavaggio delle mani, a seconda della tecnica utilizzata, si distingue in: lavaggio sociale: con l’impiego di acqua e sapone liquido; lavaggio antisettico: eseguito con sostanze detergenti-disinfettanti; lavaggio chirurgico: praticato con sostanze disinfettanti . L’uso dei guanti non sostituisce il lavaggio delle mani.

11 LAVAGGIO SOCIALE SCOPO APPLICABILITA’ . MODALITA’ OPERATIVE
Allontanare fisicamente lo sporco e la maggior parte della flora transitoria della cute. APPLICABILITA’ La gestione dell’attività descritta è applicata, quali prassi ordinaria, da tutti gli operatori sanitari a garanzia dell’igiene personale e dell’assistito per la prevenzione delle infezioni . MODALITA’ OPERATIVE Quando: ad inizio e fine turno, prima e dopo la distribuzione degli alimenti, prima e dopo l’uso dei servizi igienici, prima e dopo il rifacimento dei letti, dopo ogni contatto con i pazienti, prima e dopo l’uso dei guanti, prima e dopo la somministrazione di terapie. Come: Bagnare ed insaponare le mani con sapone liquido; Strofinare accuratamente con particolare attenzione agli spazi ungueali e interdigitali, per 30sec.-1 minuto; Risciacquare abbondantemente con acqua corrente; Asciugare bene con salviette monouso, o con carta o con asciugamano monodipendente; Utilizzare l’ultima salvietta per chiudere eventualmente il rubinetto.

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13 LAVAGGIO ANTISETTICO SCOPO
Prevenire le infezioni ospedaliere e distruggere rapidamente tutta la flora occasionale e di ridurre la carica microbica della flora residente APPLICABILITA’ Usi diversi da quelli indicati in seguito o utilizzo dell’antisettico dove non sia richiesto non solo non danno vantaggi dal punto di vista microbiologico, ma possono procurare anche dermatiti da contatto e concomitanti variazioni della flora residente. MODALITA’ OPERATIVE Materiale : Detergente antisettico pvp iodio o clorexidina Salviette monouso Quando: di guanti sterili, prima di assistere pazienti immunodepressi, dopo il contatto con pazienti contagiosi, dopo l’esecuzione di medicazioni infette o dopo manipolazione di secreti, escreti, sangue o altri materiali biologici, dopo contatto accidentale con materiale biologico Come: Bagnare mani e polsi con acqua corrente Applicare uniformemente 5 ml di soluzione antisettica con detergente; Frizionare accuratamente unghie, dita, palmi e dorsi delle mani, polsi e parte degli avambracci per almeno 1-2 minuti Sciacquare accuratamente sotto l’acqua corrente Asciugare con salviette monouso (tamponando)

14 LAVAGGIO CHIRURGICO SCOPO APPLICABILITA’ MODALITA’ OPERATIVE Materiale
Prevenire le infezioni ospedaliere Rimuovere lo sporco e la flora transitoria da unghie, manie e avambracci. Ridurre al minimo la flora residente Inibire la rapida crescita dei microrganismi. APPLICABILITA’ La corretta esecuzione della procedura descritta è applicata da parte di tutta l’équipe chirurgica prima di interventi chirurgici. MODALITA’ OPERATIVE Materiale Detergente antisettico iodio povidone o clorexidina Spazzole monouso sterili Telini sterili monouso

15 Come: Regolare la temperatura dell’acqua alla temperatura più confortevole; Bagnare uniformemente mani e avambracci fino a 2 dita al di sopra della piega dei gomiti, tenendo le mani più alte rispetto ai gomiti; Prendere uno spazzolino sterile, bagnarlo e applicarvi sopra l’antisettico Distribuire uniformemente 5 ml di soluzione antisettica, premendo la leva del dispenser con il gomito Strofinare accuratamente facendo particolare attenzione agli spazi ungueali ed interdigitali per 3 minuti, procedendo in un unico senso dalle mani ai gomiti; Risciacquare prima le mani e dopo gli avambracci avendo cura di tenere le mani al disopra del livello dei gomiti per evitare che l’acqua dagli avambracci coli sulle mani. Spazzolare le unghie per 30 secondi per mano, quindi lasciar cadere lo spazzolino nel lavandino; dorso e avambracci non vanno spazzolati Risciacquare mani e avambracci come precedente detto Asciugare mani e avambracci con un panno sterile : va asciugato prima ciascun dito, quindi la restante parte della mano, e ,da ultimo l’avambraccio sino alla piega del gomito con movimento circolare, avendo cura di non ripassare dall’avambraccio alla mano.

16 LAVAGGIO MANI raccomandazioni
Il personale sanitario deve tenere le unghie corte e ben curate, senza smalto e non devono indossare né orologi né altri monili. La cute delle loro mani deve essere integra e non presentare ferite ed escoriazioni. La temperatura dell’acqua consigliata è di 37 °C poiché a temperature inferiori si ha una vaso costrizione e un restringimento dei pori che impediscono la penetrazione dell’antisettico; viceversa, temperature superiori possono provocare irritazione cutanea nonché il passaggio in superficie di germi residenti in profondità. In caso di accidentale contatto con superfici o oggetti non sterili durante il lavaggio delle mani, è indispensabile ripetere la procedura dall’inizio. Gli erogatori di antisettico devono essere a muro e provvisti di apposita leva per funzionamento a gomito; quando vuoti, se riutilizzabili , devono essere lavati e sterilizzati prima del successivo riempimento. Asciugare le mani tamponandole e non strofinando.; Scegliere prodotti, tra quelli consigliati, in base alla sensibilità individuale.

17 LAVAGGIO MANI responsabilità
La responsabilità di effettuare correttamente il lavaggio delle mani spetta a tutto ilpersonale sanitario che effettua procedure assistenziali. Il direttore della U.O. deve portare a conoscenza di tutto il personale medico alle proprie dipendenze (strutturato e non) la procedura adottata dall’Azienda relativamente al lavaggio delle mani. Il direttore di farmacia è responsabile della regolare fornitura di prodotti disinfettanti idonei a tale scopo e riconosciuti scientificamente validi. I capo sala, devono portare a conoscenza di tutto il personale alle proprie dipendenze la procedura in questione, e devono assicurare il regolare rifornimento e l’idoneo immagazzinamento dei prodotti necessari. L’infermiere epidemiologo ed il nucleo operativo del Comitato di lotta alle Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) verificano, durante la sorveglianza epidemiologica, la corretta esecuzione della procedura. Il responsabile medico del nucleo operativo, congiuntamente all’infermiere epidemiologo, propongono al C.I.O. l’aggiornamento e l’eventuale variazione della procedura in oggetto.

18 MATRICE DELLE RESPONSABILITA’
LAVAGGIO DELLE MANI MATRICE DELLE RESPONSABILITA’ R= responsabile azione C= collaborazione A= approvazione

19 IGIENE PERSONALE Provvedimento 22 febbraio 2001 Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano L’operatore socio-sanitario, a seguito di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenze, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente

20 Come affrontare i problemi dell'igiene personale
… avevo molte difficoltà a convincere mio padre a fare il bagno. Ora penso che si vergognasse di farsi vedere nudo da sua figlia. Ne parlai agli operatori del day-hospital, che accettarono di provare. L'infermiera non ebbe alcun problema a convincerlo a fare il bagno col suo aiuto..” Come affrontare i problemi dell'igiene personale  Rispettare il bisogno di privacy e la dignità del malato Garantire l'assistenza necessaria senza privare il malato dell’indipendenza Adottare accorgimenti che diano sicurezza Rispettare le abitudini del malato Fare in modo che il bagno diventi una cosa piacevole La rasatura Lo shampoo e il taglio Le unghie Creare in bagno un ambiente sicuro

21 SEQUENZE OPERATIVE Le sequenze operative non sono altro che le azioni svolte da un operatore socio sanitario nell'eseguire una determinata procedura, logicamente devono avere una sequenza logica e cronologica .

22 Igiene dei genitali nell'uomo allettato
IGIENE INTIMA UOMO Igiene dei genitali nell'uomo allettato 1) Predispongo il materiale occorrente sul carrello. 2) Mi lavo le mani e indosso i guanti. 3) Mi presento, garantisco la privacy, proteggo il letto con una traversa. 4) Chiedo la collaborazione della paziente, e posiziono la padella. 5) Far scorrere l'acqua su i genitali utilizzando il cilindro. 6) Prima di tutto retrarre il prepuzio e pulire il glande, detergere il glande con movimento rotatorio partendo dal meato urinario. 7) Proseguire pulendo in successione il pene e lo scroto. 8) Procedere poi verso la regione perineale. 9) Sciacquare tutte le zone con acqua corrente. 10) Asciugare tamponando. Smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, tolgo i guanti mi lavo le mani, registro la prestazione, mi congedo dal paziente sistemandolo in una posizione confortevole e sistemo il campanello a portata di mano Pulizia quotidiana dei genitali. 1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente.. 2) Garantisco la privacy, proteggo il letto con una traversa. 3) Rimuovo gli indumenti dalla parte inferiore del corpo. 4) Predispongo un piccolo cuscino con garze e cotone da mettere sopra la padella e la posiziono. 5) Indosso i guanti monouso, la manopola monouso sulla mano che effettua il lavaggio. 6) Bagno lentamente i genitali. 7) Lavo i genitali procedendo dal pube verso l'ano, e mai a viceversa. 8) Tolgo la padella. 9) Asciugo delicatamente tamponando accuratamente i genitali. 10) Rivesto il paziente con indumenti puliti.

23 Pulizia quotidiana dei genitali.
IGIENE INTIMO DONNA Pulizia quotidiana dei genitali. 1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente.. 2) Garantisco la privacy, proteggo il letto con una traversa. 3) Rimuovo gli indumenti dalla parte inferiore del corpo. 4) Predispongo un piccolo cuscino con garze e cotone da mettere sopra la padella e la posiziono. 5) Indosso i guanti monouso, la manopola monouso sulla mano che effettua il lavaggio. 6) Bagno lentamente i genitali. 7) Lavo i genitali procedendo dal pube verso l'ano, e mai a viceversa. 8) Tolgo la padella. 9) Asciugo delicatamente tamponando accuratamente i genitali. 10) Rivesto il paziente con indumenti puliti.

24 IGIENE OCCHI 1) Sistemo il materiale occorrente nel tavolino servitore. 2) Chiedo la collaborazione di un collega e sistemo il paziente in una posizione seduta o semiseduta. 3) Mi lavo le mani e indosso i guanti sterili. 4) Controllo entrambi gli occhi per rilevare eventuali alterazioni: (infiammazioni, arrossamenti, secrezioni anomali, gonfiori). 5) Prelevo una garza sterile dal tavolino servitore. 6) Con la mano sinistra verso la soluzione fisiologica sterile sulla garza. 7) Elimino l'eccesso di liquido e passo la garza sulle palpebre, procedendo dall'angolo interno dell'occhio verso l'esterno. 8) Con lo stesso sistema procedere successivamente con l'altro occhio. 9) Terminare con l'impacco su ogni occhio. 10) Riordino il materiale, smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, mi tolgo i guanti, lavo le mani e registro l'avvenuta prestazione e se necessario informo l'infermiere di eventuali anomalie.

25 PULIZIA DEI PIEDI 1) Una volta controllata la prescrizione infermieristica predispongo il materiale occorrente sul carrello. 2) Mi lavo le mani e indosso i guanti. 3) Mi presento, se nella stanza sono presenti dei visitatori gli invito ad uscire per qualche minuto, garantisco la privacy . 4) Posiziono l'anziano in poltrona, seduto coi piedi in acqua in una bacinella con apposito detergente, e dopo provvedo a lavarli. 5) Il primo piede lo posiziono nell'asciugamano e lo asciugo tamponando . 6) Se necessario tagliamo le unghie facendo attenzione agli angoli. 7) Se vi è la disponibilità, apporre della crema apposita sul bordo ungueale, massaggiare i piedi con della crema idratante, in particolare il tallone. 8) Asciugare il secondo piede e ripetere le operazioni già svolte sull'altro. 9) Osservare eventuali alterazioni da riferire all'infermiere , in particolare modo se il paziente è diabetico. 10) Smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, tolgo i guanti mi lavo le mani, registro la prestazione, mi congedo dal paziente sistemandolo in una posizione confortevole e sistemo il campanello a portata di mano

26 RASATURA I pazienti allettati hanno talvolta difficoltà a radersi. Tuttavia, questo dipende da come sono abituati: quelli che usano un rasoio tradizionale possono rischiare di tagliarsi. Una possibile soluzione è quella di sorvegliare il malato mentre si rade oppure di provvedere alla rasatura in vece sua. Bisogna però rendersi conto che così facendo gli si toglie una parte di indipendenza. Una soluzione alternativa sarebbe quella di convincerlo ad usare un rasoio elettrico. Incoraggiarlo a radersi tutti i giorni è importante non soltanto per prolungare la sua indipendenza, ma anche per mantenere vivo in lui l'interesse per il proprio aspetto e di conseguenza a tenergli alto il morale. Se il problema diventa insormontabile, può essere conveniente incoraggiarlo a farsi crescere la barba.

27 SHAMPOO/TAGLIO CAPELLI
Oltre a mantenere i capelli puliti e in ordine, una pettinatura ben curata può anche contribuire a mantenere l'autostima. Perciò, andare ogni tanto dal parrucchiere o farlo venire in casa può essere una buona idea. Il modo migliore per lavare i capelli ad una persona malata è forse quello di fare come faceva lei in passato, assicurandosi che non le sia disagevole né penoso. Un buon sistema è quello di usare il telefono della doccia; saltuariamente si può ricorrere a uno shampoo secco. Se è problematico lavarle i capelli quando fa il bagno, può essere utile fare le due cose separatamente. Una taglio corto è generalmente più facile da gestire.

28 LAVAGGIO DEI CAPELLI PER L'ASSISTITO ALLETTATO.
1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente. 2) Sistemo la persona su un piano orizzontale. 3) Posiziono intorno al collo un asciugamano e una cerata per evitare che la persona si bagni. 4) Sistemo il paziente in posizione supina, con la testa leggermente reclinata all'indietro. 5) Posiziono sotto la testa una bacinella per raccogliere l'acqua. 6) Bagno i capelli. 7) Verso lo shampoo in dotazione e massaggio delicatamente il cuoio capelluto. 8) Risciacquo con acqua abbondante. 9) Applico un balsamo per districare i capelli. 10) Tampono i capelli con una salvietta in spugna. 11) Termino asciugando delicatamente con il phon.

29 TAGLIO UNGHIE I malati di demenza trovano spesso difficile tagliarsi le unghie dei piedi e delle mani: a volte non riescono a farlo, altre volte semplicemente si dimenticano. È bene accertarsi che questo venga fatto, perché le unghie dei piedi non tagliate possono causare problemi. Alcuni malati apprezzano un buon manicure e per le donne in particolare può essere piacevole avere le unghie ben curate.

30 TAGLIO DELLE UNGHIE NEL PAZIENTE NON AUTOSUFFICIENTE.
1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente.. 2) Proteggo il letto con una traversa. 3) Immergo le mani dell'assistito in acqua per circa minuti. 4) Asciugo delicatamente la mano, prendo il tagliaunghie. 5) Ispeziono gli angoli di ogni unghia . 6) Effettuo il taglio rettilineo per ogni unghia, lasciando 1-2 mm di crescita. 7) Una volta effettuato il taglio, smusso le unghie solo con lima monouso. 8) Controllo le cuticole. 9) Se necessario applico una crema emolliente su ogni unghia. 10) Informo l'infermiere qualora ci siano delle anomalie. 11) Controllo dopo circa 1 ora che non si siano verificati inconvenienti.

31 IGIENE ORALE N/A Pulizia del cavo orale in soggetto non autosufficiente 1) Informare il paziente su ciò che si deve fare e invitarlo a collaborare per quanto sia possibile. 2) Lavare le mani preparare la soluzione prescritta. 3) Aiutare il paziente ad assumere la posizione seduta. 4) Indossare guanti in lattice o vinile. 5) Rimozione dell'eventuale protesi dentale. 6) Se presente protesi collocarla in soluzione detergente. 7) Mettere il telino di protezione davanti al paziente .Avvolgere una garza intorno al proprio dito, indice, o se presente un abbassalingua arrotolare la garza nello stesso. 8) Inumidire la garza versandovi sopra la soluzione. 9) Pulire delicatamente denti e gengive, cambiando garza e abbassalingua a ogni passaggio. 10) Pulire la lingua, il palato e l'interno delle guance con una garza impregnata di collutorio. 11) Osservare eventuali alterazioni della mucosa. Aiuto all'assistito per l'igiene orale 1) Informare il paziente su ciò che si deve fare e invitarlo a collaborare per quanto sia possibile Proteggere gli indumenti della persona con telo o asciugamano. 2) Disporre il materiale necessario sul tavolino e avvicinarlo alla persona. 3) Utilizzare il filo interdentale secondo le abitudini dell'assistito. 4) Bagnare lo spazzolino e applicare il dentifricio. 5) Assistere la persona mentre spazzola le arcate dentarie. 6) Porgere il bicchiere con acqua per sciacquare e spiegare al paziente di sciacquarsi la bocca, eventualmente eseguire altri sciacqui con acqua alla fine dell'igiene. 7) Posizionare un arcella sotto il mento dell'assistito per raccogliere la soluzione dello sciacquo. 8) Applicare un emolliente sulle labbra. 9) Posizionare il campanello di chiamata a portata di mano dell'assistito. 10) Smaltire i materiali residui nei rifiuti. 11) Registrare la prestazione sulla documentazione.

32 PULIZIA PROTESI DENTARIA
1) Lavarsi le mani, indossare i guanti; 2) Invitare o aiutare l'assistito a togliere la protesi: aiutandosi con una garza, afferrare la protesi tra pollice e indice a livello degli incisivi centrali, compiere dei piccoli movimenti in senso verticale per facilitarne il distacco, in caso di difficoltà afferrare lateralmente la protesi tra pollice e indice di ambedue le mani; 3) Tenere saldamente in mano la protesi, lavorando con acqua corrente tiepida sopra un recipiente per evitare inconvenienti in caso di cadute accidentali; 4) Spazzolare tutta la protesi con spazzolino e dentifricio, osservare e spazzolare dove vi è deposito di calcare; 5) Sciacquare sotto acqua corrente tiepida; 6) Verificare che la protesi sia pulita e che non si notino depositi di calcare. 7) Porgere al paziente il materiale per completare l'igiene della bocca ( Lavaggio degli eventuali denti naturali, massaggio delle gengive con uno spazzolino morbido, sciacqui con collutorio : 8) Osservare il cavo orale e riferire l'eventuale presenza di alterazioni della mucosa. 9) Riposizionare la protesi, e verificare con il paziente che la protesi abbia aderito alle gengive. 10) Registrare la prestazione; 11) Informare l'infermiere di eventuali anomalie del cavo orale, e avvisare chi di competenza di eventuali presidi in esaurimento.

33 ESAMI MATERIALI BIOLOGICI
UROCOLTURA E’ necessario far precedere un’accurata pulizia dei genitali esterni ( lavarsi con acqua e sapone e sciacquare con abbondante acqua ). Va scartata la prima parte dell’urina emessa mentre la successiva va raccolta direttamente nell’apposito contenitore sterile, fornito dalla segreteria , o in vendita presso le farmacie. Il contenitore va riempito non oltre la metà, avendo l’avvertenza di non toccare i bordi l’interno, richiuso immediatamente e recapitato il più presto possibile laboratorio. Il paziente che deve fare un’ urinocoltura non deve assumere antibiotici da almeno cinque giorni. URINE DELLE 24 ORE Per la raccolta delle urine delle 24 ore è necessario seguire scrupolosamente questa procedura: Scartare l’urina della prima minzione del primo giorno Raccogliere tutta l’urina emessa durante la giornata compresa quella della notte e quella della prima minzione del secondo giorno Conservare il recipiente in luogo fresco durante la raccolta Far pervenire in laboratorio, entro le ore 9.00, tutta la quantità dell’urina

34 ELIMINAZIONE FECALE A LETTO PER LA PERSONA NON AUTOSUFFICIENTE.
FECI ELIMINAZIONE FECALE A LETTO PER LA PERSONA NON AUTOSUFFICIENTE. 1) Mi lavo le mani, garantisco la privacy, chiedo al paziente di assumere la posizione supina. 2) Mi presento e spiego la procedura, alzo la camicia o la giacca del pigiama e abbasso o tolgo i pantaloni. 3) Invito il paziente a flettere le ginocchia e puntare la pianta dei piedi sulla superficie del letto. 4) Aiuto il paziente a sollevare il bacino, posizionando una mano sotto la regione glutea. 5) Faccio scivolare di lato la padella sotto i glutei. 6) Mi accerto che la posizione sia idonea e confortevole per il paziente, sistemo il campanello a portata di mano. 7) A defecazione avvenuta, indosso i guanti, pulisco l'orifizio anale con la carta igienica, copro la padella con una salvietta e la porto a svuotarla. 8) A questo punto si può chiedere l'intervento di un secondo operatore, la quale eseguirà l'igiene perineale e qualora c'è ne sia bisogno di altre parti del corpo. 9) Riordino il letto, smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, apro la finestra per arieggiare la stanza, tolgo i guanti e mi lavo le mani. 10) Registro e riferisco l'avvenuta defecazione e l'eventuale carattere anomalo delle feci.

35 ESAMI MATERIALI BIOLOGICI
ESAME FECI PER RICERCA DI PARASSITI Il campione viene raccolto in appositi contenitori forniti gratuitamente dal laboratorio o in vendita in Farmacia . Sono sufficienti grammi di feci fresche emesse spontaneamente. E’ consigliabile raccogliere un campione del primo mattino. Poiché l’ eliminazione di alcuni parassiti è saltuaria, per un corretto risultato è opportuno eseguire l’esame parassitologico su almeno 3 campioni di feci di giorni diversi. RICERCA DI UOVA DI OSSIURI MEDIANTE SCOTCH TEST Il test prevede, a mattino , prima che il paziente si sia lavato, l’applicazione in corrispondenza delle pliche anali di un pezzo di nastro adesivo trasparente, che subito rimosso viene incollato su un vetrino da consegnare poi in laboratorio. La segreteria provvederà a consegnare il materiale necessario all’esecuzione del test.

36 ESAMI MATERIALI BIOLOGICI
RICERCA SANGUE OCCULTO NELLE FECI Le feci vanno raccolte in appositi contenitori forniti dal laboratorio o in vendita presso le farmacie. Non è necessario escludere alcun alimento dalla dieta. L’unica avvertenza è quella di evitare sanguinamenti gengivali. Il campione, conservato in frigorifero, può essere recapitato in laboratorio entro 24 h ESAME CHIMICO – FISICO DELLE FECI E COPROCOLTURA Sono sufficienti 5 – 10 grammi di feci emesse spontaneamente e raccolte in apposito contenitore fornito gratuitamente dal laboratorio o in vendita in farmacia. RICERCA Helicobacter Pylori NELLE FECI Le feci vanno raccolte in appositi contenitori forniti dal laboratorio o in vendita presso le farmacie. Non è necessario escludere alcun alimento dalla dieta. È’ necessario prelevare da più punti diversi Il campione, conservato in frigorifero, può essere recapitato in laboratorio entro 24 h.

37 ESAMI MATERIALI BIOLOGICI
ESAME COLTURALE DELL’ESPETTORATO La raccolta del campione va fatta in apposito contenitore, sterile, a bocca larga con tappo a vite fornito gratuitamente dal laboratorio o in vendita in farmacia,possibilmente prima dell’inizio della terapia anti-biotica. Al mattino dopo un’adeguata pulizia del cavo orale,raccogliere l’ espettorato dopo idonei colpi di tosse: il campione deve provenire dalle basse vie respiratorie e non essere contaminato da saliva. Portare il campione in laboratorio entro 2 ore

38 PRINCIPI ETICI Operatore Socio Sanitario
Come operatori socio sanitari ci troviamo spesso, durante la normale attività lavorativa, di fronte alla difficoltà nel porre in atto interventi assistenziali scontrandoci con la volontà dell'utente. Noi siamo sempre portati ad agire per il bene della persona, spinti dalla necessità di attuare interventi di assistenza basati su principi di riferimento. L'operatore socio sanitario può trovarsi quindi in contrasto con la persona durante l'applicazione di tecniche sanitarie ed assistenziali e trovarsi ad affrontare situazioni che lo mettono di fronte a delle domande sul cosa sia giusto fare e come.

39 Abbiamo come riferimento tre principi etici quali:
PRINCIPI ETICI OSS Abbiamo come riferimento tre principi etici quali: AUTONOMIA BENEFICIO GIUSTIZIA

40 PRINCIPI ETICI OSS AUTONOMIA
Si può esemplificare dicendo che è il diritto della persona di decidere su ciò che riguarda gli interventi che vengono eseguiti sul proprio corpo, il diritto di essere informato e il diritto di accettare o meno gli interventi. L‘Operatore Socio Sanitario può portare alla persona le proprie conoscenze in merito agli interventi che deve eseguire cercando di far capire il motivo per il quale bisogna fare determinate cose senza ingannare o manipolare la persona in modo da ottenerne il consenso.

41 PRINCIPI ETICI OSS BENEFICIO
Tradotto come il compimento di tutte quelle azioni atte ad ottenere il massimo bene della persona rispettandone volontà e preferenze. L‘Operatore Socio Sanitario non ha le competenze e conoscenze per indirizzare la persona verso scelte che riguardano la propria salute, ha il compito di saper ascoltare e comunque riferire in equipe ove persone qualificate potranno intervenire per trovare le giuste soluzioni da proporre.

42 PRINCIPI ETICI OSS GIUSTIZIA
Per l'operatore socio sanitario questo principio è in special modo legato alla distribuzione del proprio tempo in base alle necessità della persona. Gli assistiti hanno bisogni diversi quindi bisogna distribuire le proprie risorse in modo equo che non vuol dire in parti uguali ma in base alle reali necessità di aiuto ed assistenza.

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