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La «Riforma del Terzo settore» e la legge sul «Dopo di noi»

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Presentazione sul tema: "La «Riforma del Terzo settore» e la legge sul «Dopo di noi»"— Transcript della presentazione:

1 La «Riforma del Terzo settore» e la legge sul «Dopo di noi»
Luciano Gallo Milano, 14 novembre 2016 1

2 FRA NUOVO CODICE APPALTI RIFORMA DEL TERZO SETTORE
LE IMPRESE SOCIALI FRA NUOVO CODICE APPALTI RIFORMA DEL TERZO SETTORE E NUOVE SUSSIDIARIETA’ Avv. Luciano GALLO 2

3 Le IMPRESE SOCIALI: cosa sono.
Le COOPERATIVE SOCIALI: dalla legge 381/1991 ai MODELLI regionali. Le IMPRESE SOCIALI nelle RIFORME. LE RIFORME sulla PA. Verso nuove RELAZIONI fra IMPRESE e PA. 3

4 IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI
Strumento COMPLESSO di regolazione del mercato pubblico. Il Nuovo Codice si rivolge a vari soggetti: P.A.; IMPRESE; BANCHE/ASSICURAZIONI/SOCIETA’ DI REVISIONI; PROGETTISTI E FORNITORI. UTENTI. Il Codice esalta il principio di “RESPONSABILITA’”. 4

5 IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI
Le OPPORTUNITA’ per le IMPRESE SOCIALI previste dal Codice: clausole sociali; gare riservate; disciplina ad hoc per i servizi sociali; lotti funzionali. disciplina sui requisiti; OEPV; DISCIPLINA SULLE CONCESSIONI. Il ruolo della PROGRAMMAZIONE, del LEGISLATORE e della POLITICA. 5

6 IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI
Le INSIDIE per le IMPRESE SOCIALI previste dal Codice: la nuova tecnicalità; il nuovo art. 80; l’accesso al mercato di area vasta; i requisiti di capacità economica; il rischio operativo nelle concessioni e nel PPP; la natura giuridica; la sopravvenuta onerosità del sistema (soccorso istruttorio, CCNL e contenzioso). La rilevanza costituzionale della COOPERAZIONE, il BUON SENSO ed il CORRETTIVO. 6

7 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
La Riforma del Terzo settore nella legge 6 giugno 2016, n. 106: inquadramento generale; il contesto di riforme in atto; la delibera n. 32 del 20 gennaio 2016 dell’ANAC; il principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118, quarto comma, della Costituzione); la funzione fondamentale della «g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione» (art. 14, DL 78/2010 e ss. mm.); le «interferenze». 7

8 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
In secondo luogo, la riforma delega alla revisione e riordino della disciplina del Terzo settore [art. 1, c. 2, lett. b) e art. 4)], sulla base dei previsti principi e criteri direttivi: stabilire disposizioni generali e comuni per tutti gli Enti del TS; individuazione delle attività di interesse generale, considerate ai fini della concessione delle agevolazioni; differenziazione dello svolgimento delle attività di interesse generale in relazione alla specifica natura giuridica dell’Ente di TS; definizione di forme e modalità di organizzazione, amministrazione e controllo idonee alle finalità pubbliche indicate dalla delega; divieto di distribuzione di utili; applicazione dei CCNL delle OO.SS. maggiormente rappresentative; valorizzazione delle reti associative di secondo livello. 8

9 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
L’art. 4 contiene due rilevanti novità: l’introduzione del Registro unico nazionale del Terzo settore (lett. m); la valorizzazione del ruolo degli enti del TS (lett. o) «o) valorizzare il ruolo degli enti nella fase di programmazione, a livello territoriale, relativa anche al sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali nonche' di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale e individuare criteri e modalita' per l'affidamento agli enti dei servizi d'interesse generale, improntati al rispetto di standard di qualita' e impatto sociale del servizio, obiettivita', trasparenza e semplificazione e nel rispetto della disciplina europea e nazionale in materia di affidamento dei servizi di interesse generale, nonche‘ criteri e modalita' per la verifica dei risultati in termini di qualita' e di efficacia delle prestazioni». 9

10 ALTRE FORME DI SUSSIDIARIETA’
Il CODICE non esaurisce altre forme di SUSSIDIARIETA’ fra PA ed IMPRESE SOCIALI: a) SIEG; b) valorizzazione di beni pubblici e culturali; c) riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio – il Bando Periferie; d) co-progettazione; e) la legislazione regionale e l’autonomia locale; f) programmazione negoziata ad impatto sociale. Una proposta concreta: i Fondi rotativi per i Comuni, singoli ed associati. 10

11 UNA COSA CHE NON E’ SCRITTA NEL CODICE
11

12 A Voi tutti il mio sincero ringraziamento per l‘attenzione


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