La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

L'EUROPA NEL SEICENTO. LA FRANCIA VERSO LO STATO ASSOLUTO PREMESSA: le guerre di religione del Cinquecento avevano messo in crisi il consolidamento dello.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "L'EUROPA NEL SEICENTO. LA FRANCIA VERSO LO STATO ASSOLUTO PREMESSA: le guerre di religione del Cinquecento avevano messo in crisi il consolidamento dello."— Transcript della presentazione:

1 L'EUROPA NEL SEICENTO

2 LA FRANCIA VERSO LO STATO ASSOLUTO PREMESSA: le guerre di religione del Cinquecento avevano messo in crisi il consolidamento dello Stato attuato dalla monarchia francese. Enrico IV di Borbone mette fine al conflitto tra cattolici ed ugonotti con l'Editto di Nantes (1598), che riconobbe agli ugonotti diritti politici (diritti di partecipazione alla vita politica, di accesso alle cariche pubbliche ecc.) pari a quelli dei cattolici, libero esercizio del culto (esclusa Parigi), dieci piazzeforti (tra cui La Rochelle). Quindi si dedica al rafforzamento dello Stato e al recupero dell'economia con misure di protezionismo (per es.lo Stato interviene in economia innalzando tariffe doganali per proteggere il prodotto nazionale, che viene sostenuto anche in altri modi; il protezionismo si contrappone al liberismo, che prevede la libertà del mercato e il non intervento dello Stato).

3 LA FRANCIA DI RICHELIEU

4 Il cardinale di Richelieu (1585 - 1642), alla morte di Enrico IV, sostenne nell'opera di governo Luigi XIII portando avanti una politica finalizzata al rafforzamento del potere monarchico attraverso 1. l'abolizione dell'Editto di Nantes e l'opposizione agli ugonotti per ragioni non religiose, ma politiche (gli ugonotti costituiscono uno Stato nello Stato, che indebolisce la monarchia). Attacca e distrugge le piazzeforti ugonotte, tra cui la Rochelle (1628). 2. il ridimensionamento dei nobili, che vennero sostituiti nelle province dagli intendenti, funzionari di nomina regia tratti dalla borghesia e dalla nobiltà di toga. Attua una dura repressione nei confronti dei nobili che si ribellavano per conservare i loro privilegi.

5 LA FRANCIA DI MAZZARINO Alla morte di Richelieu e di Luigi XIII, il potere passa di fatto nelle mani del cardinal Mazzarino, essendo l'erede al trono, Luigi XIV, un bambino di cinque anni. La sua politica mirò all'accentramento del potere nelle mani del sovrano: Rafforzò il ruolo degli intendenti suscitando l'opposizione dei Parlamenti provinciali che, per difendere le proprie prerogative, diedero vita alla Fronda parlamentare (1648- 1649), una rivolta che coinvolse anche il popolo parigino, ma che fu stroncata. Rafforzò ulteriormente il potere del re, suscitando la Fronda dei principi (1650), anch'essa stroncata. Accrebbe la forza militare della Francia, che ebbe un ruolo di primo piano nella Guerra dei Trent'anni e che si avvia a diventare la più grande potenza europea.

6 ASSOLUTISMO ED ACCENTRAMENTO In Francia inizia quindi a prendere forma uno Stato di tipo assoluto. Nello Stato assoluto il potere del sovrano controlla (tendenzialmente) tutto il territorio e concentra i le funzioni amministrative, giuridiche, giudiziarie, militari, fiscali. Tutti,tendenzialmente, vengono resi “sudditi” allo stesso modo, cioè tutti vengono assoggettati al potere statale. Le funzioni un tempo esercitate dai nobili vengono ora svolte dalla burocrazia. Teorie della sovranità: Jean Bodin, Thomas Hobbes.

7 TEORIE DELL'ASSOLUTISMO: JEAN BODIN THOMAS HOBBES

8 Pensatore politico ed economista francese (Angers, Anjou, 1530 ca. - Laon, Aisne 1596). Docente di diritto romano all’univ. di Tolosa, nel 1561 si trasferì a Parigi per esercitarvi l’avvocatura libera, alla quale ben presto rinunciò per porsi come procuratore generale al servizio del re. Entrato nella vita politica (1571), aderì al partito dei «politici», che, stanchi delle guerre di religione, volevano una politica di tolleranza. Il suo nome è legato soprattutto a Les six livres de la Republique (1576; trad. it. I sei libri dello Stato), nei quali pose con grande rigore giuridico le basi teoriche dello Stato di diritto e fissò il concetto di sovranità come summa in cives ac subditos legibusque soluta potestas: la sovranità è assoluta, senza limiti che non siano quelli imposti dalle leggi di Dio e di natura. Tuttavia la confusione fra la sovranità e la forma concreta di governo in cui essa si attua condusse B. a esaltare la monarchia come l’unica forma di governo in cui la sovranità possa attuarsi veramente, nella sua indivisibilità, e a fornire così alla monarchia assoluta una forte giustificazione di diritto. Jean BODIN Dal Dizionario di Filosofia Treccani Tolosa, nel 1561 si trasferì a Parigi per esercitarvi l’avvocatura libera, alla quale ben presto rinunciò per porsi come procuratore generale al servizio del re. Entrato nella vita

9 La condizione dell'uomo è una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro. Thomas Hobbes (1588 - 1679), filosofo vissuto durante la Prima rivoluzione inglese, teorizza la necessità dello Stato assoluto, nato da un contratto tra gli uomini per salvare la pace e la vita degli uomini stessi. Spinti tutti da un istinto naturale a sopravvivere e ad impossessarsi delle risorse esistenti, entrano in una situazione di guerra incompatibile con la sopravvivenza della specie. Sarà la ragione che li porterà a decidere di uscire dallo stato di natura e sottomettersi, cedendo il loro diritto naturale su tutto ad un sovrano che, sciolto dal patto (assoluto), governerà allo scopo di salvare la vita a coloro che diventano ormai sudditi.

10 L'INGHILTERRA VERSO LA MONARCHIA COSTITUZIONALE La monarchia costituzionale è una forma di Stato e di governo nella quale il potere del sovrano è regolato da precise norme costituzionali, che possono anche essere non scritte, ma consuetudinarie, come nel caso della Gran Bretagna. Il re detiene il potere esecutivo, cioè il governo, mentre il legislativo ed il giudiziario spettano al Parlamento e alle magistrature. La monarchia costituzionale differisce da quella assoluta in quanto il potere è revocabile e limitato.

11 PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE (1642-1649) Cause:Politica assolutistica degli Stuart Tasse senza l'approvazione del Parlamento, che chiede il rispetto della Magna Charta. Contrasti politici: il Parlamento si oppone all'assolutismo degli Stuart Contrasti religiosi: i puritani si opponevano agli anglicani. Contrasti economici: I ceti produttivi chiedevano più libertà ed una politica coloniale più decisa. GUERRA CIVILE tra esercito del re ed esercito del Parlamento, guidato da Cromwell. DECAPITAZION E DI CARLO I

12 1649 - 1660 PARENTESI REPUBBLICANA: CROMWELL: Con la decapitazione di Carlo I nasce la repubblica, ma i problemi non finiscono, perché il Parlamento è troppo diviso in fazioni. Nell'esercito si manifestano tendenze radicali (richiesta di suffragio universale dai Levellers e abolizione della proprietà privata dai Diggers) Cromwell quindi instaura una dittatura militare, assume il titolo di Lord Protettore e dà grande slancio economico all'Inghilterra, che con l'Atto di navigazione afferma il suo primato sull'Olanda.

13 SECONDA GLORIOSA RIVOLUZIONE (1689) - Restaurazione di Carlo II Stuart - Avvicinamento di Carlo II al cattolicesimo e a Luigi XIV - Ostilità del Parlamento (Test Act ed Exclusion Bill) - Successione di Giacomo II - erede cattolico – Tentativo di abolizione del Test act. - Il Parlamento chiama Guglielmo III d'Orange e Maria Stuart, i quali giurano sul Bill of Rights, elenco di diritti e libertà che limita il potere monarchico e obbliga i sovrani al consenso del Parlamento. - Viene superata la concezione della sovranità per diritto divino e si afferma l'idea di un potere condiviso tra Parlamento e re.

14 GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE: JOHN LOCKE Stato di natura: diritti inalienabili ( vita, proprietà, libertà), razionalità e senso morale. Rischio di violazione Contratto sociale: i diritti inalienabili vengono affidati all'istituzione statale che ha l'unico compito di tutelarli, anche da se stessa. In caso di violazione è previsto il diritto di resistenza. Rapporto con l'ideologia borghese. Nasce il liberalismo: ogni individuo è portatore di diritti inalienabili che lo Stato ha il compito di difendere e di non violare – funzione minima e negativa dello Stato.

15 LA GUERRA DEI TRENT'ANNI ( 1618 - 1648) Premesse: Le continue tensioni tra cattolici e protestanti. Causa scatenante: Il tentativo del re di Boemia Ferdinando II d'Asburgo di imporre il cattolicesimo nel suo regno, dove il protestantesimo era largamente diffuso.

16 Lo svolgimento della guerra La guerra si estese in tutta Europa, coinvolgendo le varie grandi potenze, che intendevano opporsi al progetto asburgico di stabilire un'egemonia cattolica sull'Europa.

17 ESITI DELLA PACE DI WESTFALIA (1648) 1. Fallimento del progetto asburgico di un'egemonia sull'Europa. La Germania è stremata dalla guerra e sempre più frammentata. Il potere dell'Imperatore è sempre più debole, a vantaggio di quello dei principi tedeschi. 2. Ridimensionamento della potenza spagnola. 3. La Francia è ormai potenza di primo piano. 4. Si rafforza la Svezia. 5.Province Unite e Confederazione svizzera ottengono il riconoscimento della loro indipendenza. 6.Il principio cuius regio, eius religio si estende ai calvinisti. I sudditi possono seguire privatamente una religione diversa da quella del sovrano.

18 L'ITALIA NEL SEICENTO - Dopo la pace di Cateau – Cambrésis, l'Italia è sotto l' egemonia spagnola. -A causa dello spostamento dei traffici marittimi dal Mediterraneo all'Atlantico, gran parte della Penisola si avvia verso una generale decadenza.A questo si aggiunge la pesante tassazione della Corona spagnola che grava sul popolo e provoca rivolte (Masaniello) -Stati indipendenti: Savoia, Roma e Venezia.


Scaricare ppt "L'EUROPA NEL SEICENTO. LA FRANCIA VERSO LO STATO ASSOLUTO PREMESSA: le guerre di religione del Cinquecento avevano messo in crisi il consolidamento dello."

Presentazioni simili


Annunci Google