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QUADRATOVIOLA.

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Presentazione sul tema: "QUADRATOVIOLA."— Transcript della presentazione:

1 QUADRATOVIOLA

2 Il Gruppo Capra è un team informale di omeopati esperti e di ricercatori in varie Scienze, che dal 2010 si scambiano dati di studio. È un team transdisciplinare che vorrebbe cambiare il modo di capire, insegnare e praticare la Medicina Omeopatica, per ottenere a) un perfezionamento degli standard interni al paradigma omeopatico, b) un miglioramento degli standard di comprensibilità dell’Omeopatia nelle Scienze. Il suo metodo di lavoro associa a) il rigore nell’analisi della letteratura omeopatica e dell’esperienza clinica degli omeopati, per raggiungere un consenso sempre più vasto nella comunità omeopatica mondiale, b) un linguaggio condiviso interdisciplinariamente, in confronto aperto con tutte le Scienze.

3 Ciro D’Arpa (Società Italiana di Medicina Omeopatica, Scuola di Medicina Omeopatica di Verona), Albarosa Mazzi (Scuola di Medicina Omeopatica di Verona) IL CONTRIBUTO DELL’OMEOPATIA AI NUOVI MODELLI PATOGENETICI IN MEDICINA Congresso FIAMO, Chianciano, Marzo 2012 Alcuni Ringraziamenti: Fritjof Capra, Maurizio Trionfi, Paolo Bellavite per l’analisi sistemica dell’Omeopatia Vittorio Elia, Claudio Cardella, (Luc Montaignier) per gli studi sull’informazione dell’acqua Ernesto Burgio per l’Epigenetica Lucia Gasparini per la Pnei Fiorella Cerami per le Neuroscienze Elena Tonini, Giuseppe Fagone per la filologia dell’Organon Elio Sermoneta, per la clinica delle acque informate Raffaella Pomposelli, Francesco Marino per la clinica omeopatica E, particolarmente, Paolo Benedetti per lo studio su Hahnemann-“Le Malattie Croniche” e sui meccanismi di funzionamento dell’informazione omeopatica.

4 Il primo step di lavoro del Gruppo Capra ha dimostrato
che già disponiamo di dati scientifici per esprimere con sufficiente adeguatezza le varie parti del Paradigma omeopatico in modo condiviso nelle varie scienze attuali.

5 ed alla più vasta comunità scientifica in modo comprensibile
Siamo cioè in condizioni di poter presentare l’Omeopatia alla gente comune ed alla più vasta comunità scientifica in modo comprensibile e scientificamente aperto. Contemporaneamente, abbiamo migliorato il rigore e la chiarezza intrinseca del nostro Paradigma.

6 Il secondo step sarà quello di perfezionare costantemente questi dati,
e presentarli innanzitutto alla comunità omeopatica, in modo che essi vengano recepiti, discussi, perfezionati; in essa si inseriscano, e migliorino gradualmente - L’efficacia della pratica clinica - La ricerca - La formazione professionale.

7 Materiale di riferimento, collaborazione e supporto scientifico
su qualsiasi specifico argomento qui trattato può essere da ognuno richiesto, in tempo reale, all’indirizzo degli Autori: Dott. Ciro D’Arpa, Dr.ssa Albarosa Mazzi

8 Chianciano, 2012 IL CONTRIBUTO DELLA MEDICINA OMEOPATICA
IL CONTRIBUTO DELL’OMEOPATIA AI NUOVI MODELLI PATOGENETICI IN MEDICINA IL CONTRIBUTO DELLA MEDICINA OMEOPATICA ALLA COMPRENSIONE ED ALLA CURA DELLE PATOLOGIE CRONICHE

9 e sicuramente le più importanti,
La più grande parte delle malattie croniche contemplate nella attuale nosologia medica e sicuramente le più importanti, rappresentano l’espressione di una programmazione epigenetica tissutale e sistemica dell’organismo. Sono l’aspetto finale di processi evolutivi che non hanno tendenza spontanea alla loro risoluzione. Da un punto di vista teorico sono tuttavia processi reversibili.

10 il processo patologico cronico può essere ipotizzato in
Nella sua interezza, il processo patologico cronico può essere ipotizzato in una parte di programmazione epigenetica + una parte sistemica che interessa “schemi senso-motori”. Le due parti sono reciproche, e generano segni oggettivi e soggettivi.

11 Uno “schema senso-motorio” è un comportamento del sistema
legato ad un assetto morfologico-funzionale acquisito che, rinforzato nel tempo, tende a divenire stabile (automatico). Su esso si inseriscono i modelli operativi interni, gli stili di attaccamento, gli aspetti della personalità, le convinzioni, ecc.

12 Gli schemi di programmazione senso-motori sistemici
sono il reciproco sistemico degli schemi di programmazione epigenetica locali-tissutali. Insieme costituiscono la radice del processo di una patologia cronica.

13 La Medicina Omeopatica è in grado diagnosticamente
di individualizzare -nei sintomi del singolo malato- il processo patologico cronico evolutivo già in fase “pre-clinica” attraverso i suoi sintomi complessivi e specifici.

14 La Medicina Omeopatica è in grado di indirizzare una terapia
di riprogrammazione epigenetica e senso-motoria individuo-specifica. Cioè, di attivare e sostenere un processo di guarigione individuale possibile nelle malattie croniche, finalizzata all’eradicazione del processo. Nel contempo, è in grado di curare gli episodi patologici intercorrenti o derivati da tale processo, nel corso del trattamento stesso (acuti, subacuti, maintenences psichiche e psicosomatiche, ecc).

15 La Medicina Omeopatica si serve in terapia
di medicine che veicolano al sistema una informazione a cui esso risponde, producendo dei cambiamenti apprezzabili (distinti dal rumore di fondo) con carattere di stabilità, indirizzati nella direzione della riprogrammazione. Il trattamento omeopatico delle patologie croniche prevede procedure terapeutiche individuali passo-passo.

16 Vediamo come questo funziona,
esaminando le parti che qui ci interessano del Paradigma omeopatico

17 parti del Paradigma omeopatico
MODELLI = le teorie al loro livello di migliore definizione PROCEDURE = istruzioni operative PROTOCOLLI = elenchi dei dati di riferimento: materie mediche, repertori, casistiche, ecc.

18 MODELLI PRINCIPALI AZIONE PRIMARIA E AZIONE SECONDARIA
FORZA O PRINCIPIO VITALE REGOLAZIONE SPECIFICA MALATTIA MALATTIA CRONICA CURA E GUARIGIONE MODELLO FARMACOPRASSICO IPOTESI DI MECCANISMI D’AZIONE

19 PROCEDURE PRINCIPALI PROCEDURE DI PROVING
PROCEDURA DI CONDUZIONE CLINICA HAHNEMANN-ORGANON PROCEDURA DI CONDUZIONE CLINICA HAHNEMANN-MALATTIE CRONICHE DI VARI AA OMEOPATICI

20 Esamineremo i MODELLI PRINCIPALI per capire le malattie croniche.
Poi preciseremo la PROCEDURA CLINICA di Hahnemann per il trattamento delle patologie croniche. E quale base per le procedure degli altri AA.

21 MODELLO DI AZIONE PRIMARIA E AZIONE SECONDARIA
input specifico su un sistema nel suo dominio di competenza. In un ambito, attraverso un mezzo. AZIONE SECONDARIA = reazione del sistema, la cui specificità dipende dalla memoria individuale del sistema. Può sviluppare una programmazione o riprogrammazione.

22 MODELLO FARMACOPRASSICO
Registrare una informazione specifica, mantenerla nel tempo, passarla al sistema ricevente. Determinare una variazione specifica netta che modifichi la funzionalità del sistema.

23 MODELLO FARMACOPRASSICO
Un campo e-m può essere memorizzato nell’acqua e trasmettere un’informazione biologica specifica all’organismo. Il medicinale omeopatico contiene una energia-informazione specifica, quale campo e-m ultradebole memorizzato in strutture dissipative nel solvente acquoso. La formazione e lo sviluppo di tale struttura di rete è fornita dall’energia meccanica di succussione liberata dal procedimento farmacoprassico nei suoi passaggi di diluizione progressiva della sostanza di partenza. L’affermazione, scientificamente plausibile, è perfettamente compatibile con Hahnemann, “Organon” (H/O) §§12, 16, 148, , 270nota, 286, 287.

24 Si stabilizza per effetto dell’alcol e,
Il mantenimento del campo in soluzioni acquose è garantito da una frequenza di fondo a 7.8/8 Hz (*). Si stabilizza per effetto dell’alcol e, indefinitamente, nei granuli secchi. Il campo può essere distrutto dal calore e dalle onde elettromagnetiche che ne sovvertano l’architettura informazionale. [Il trasferimento dell’informazione biologica attraverso “acqua informata” costituisce un ambito di studi ancora più vasto della farmacoprassi omeopatica canonica].

25 MODELLO FARMACOPRASSICO (*) ruolo dell’acqua nei sistemi biologici
La regolazione e-m è parte integrante della regolazione biochimica. I sistemi biologici hanno nella regolazione e-m il loro livello di funzionamento basilare e più antico filogeneticamente (in quanto essi stessi sono costituiti di reti complesse di strutture dissipative). Nei sistemi biologici, l’assetto dell’acqua a struttura dissipativa è garantito dal flusso continuo di materia-energia-informazione.Vi è cioè un'energia che attraversa il sistema e ne mantiene la struttura. Di che energia si tratta? Nella cellula isolata, il portante del campo e-m (Cardella, Montagnier) sarebbe determinato da un’onda ultradebole proveniente soprattutto dal magnetismo terrestre (frequenze di Schumann), specificatamente dal picco ELF a 7.83 Hz. Nelle cellule degli organismi superiori, la stessa funzione sarebbe inoltre garantita da un campo di analoga frequenza generato dall’attività elettrica cerebrale (Montagnier). In realtà, il ritmo “alfa lento” registrato in encefalo è di 8-9 Hz (con ampiezza media di microVolt), molto vicino ma non coincidente con la frequenza di Schumann. Di grande interesse, comunque, che il ritmo alfa (8-13 Hz, c.d. “di fondo” per la sua regolarità) sia tipico dello stato di veglia tranquilla, del rilassamento vigile e del riposo; il suo ruolo è già stato evidenziato in riferimento ai meccanismi di autoguarigione (ad esempio nei training di biofeedback condotti nelle depressioni) ed a tecniche meditative (Gasparini). Il ruolo attivo dell’acqua biologica nella regolazione della struttura/funzione specifica delle molecole organiche si considera solidamente acquisito, ma assai lungi dall’essere sufficientemente esplorato (cfr. ad es. P. Ball, 2003).

26 MODELLO DI FORZA O PRINCIPIO VITALE (CAPRA, 2011)
Hahnemann (H/O) ha fornito un modello generale di Forza Vitale o Principio Vitale. In termini sistemici, Capra intende per Principio Vitale il “livello cognitivo” del sistema, sotto la soglia cosciente. Tale livello cognitivo è accoppiato al campo em, alla struttura acquosa del sistema, alla sua programmazione/struttura epigenetica e, più ancora in generale, al complesso responsabile dei feed-backs di automantenimento della rete biologica (c.d. feed-backs negativi). Il sistema organico, come ogni sistema non lineare, produce continuamente due tipi di feed-back di regolazione. Il primo tipo è costituito dai feed-backs negativi (di inibizione), che servono al suo mantenimento autoconservativo. Le funzioni di autoconservazione sono appunto le principali attribuzioni che Hahnemann assegna al suo Principio Vitale. Il secondo tipo di feedbacks di regolazione prodotti da un sistema non lineare sono i feedbacks positivi (di amplificazione), che innescano le “emergenze radicali”. Forzano cioè il sistema verso un punto di biforcazione ove può manifestarsi un nuovo ordine di coerenza che riorganizza le funzioni e la struttura del sistema. È appunto il fenomeno dell’emergenza che sarebbe implicato nei processi di malattia e di guarigione.

27 Regolazione citologica↔tissutale ↔ sistemica
Il modello sopra descritto coinvolge direttamente il sistema sensitivo-motorio ubiquitario (sotto e sopra la soglia di coscienza), come preconizzato in Hahnemann/Organon. E, conseguenzialmente, la programmazione umorale, tissutale ed epigenetica propriamente detta. In Medicina Omeopatica, le reazioni sistemiche in risposta alla “azione primaria” del preparato omeopatico sul sistema organico, sono state genericamente indicate da Hahnemann come “azione secondaria” sulla sola base dei loro effetti osservabili fenomenologicamente (sintomi). Questo quadro di riferimento risulterebbe compatibile con le attuali teorie dell’organizzazione del campo tissutale (Tissue Organization Field Theory, TOFT) in Epigenetica, che appare un superamento della classica teoria della mutazione somatica. (Si parla già, ad esempio, di “campi e di campo di cancerizzazione come origine preneoplastica del cancro”,Rubin, 2011). È sicuramente corretto assumere che ogni cosa che avviene nel cuore della cellula (a livello genetico ed epigenetico) è necessariamente il risultato di ciò che avviene nel tessuto ed anche a livello sistemico (Burgio).

28 MODELLO DI REGOLAZIONE SPECIFICA
I sistemi viventi rispondono fondamentalmente ad una regolazione di tipo specifico. A livello biofisico la regolazione tra campi avviene fondamentalmente per risonanza e-m, cioè in uno specifico intervallo di lunghezza d’onda/frequenza (finestra di Adey). Ugualmente specifiche (individuo-specifiche) sono le regolazioni epigenetiche del campo tissutale e, a livello nervoso e pnei, le regolazioni mediate dai patterns sensitivo-motori individuali e psicologici.

29 MODELLO DI REGOLAZIONE SPECIFICA
Una terapia farmacologica introduce molecole esogene nel sistema per modificarne la funzione. La terapia omeopatica fornisce invece un input di tipo e-m specifico (sottoforma di rimedio) che ha come bersaglio un pattern specifico di regolazione complessiva del sistema, diagnosticato per via fenomenologica (attraverso l’esame comparativo dei sintomi presentati con quelli sperimentali). In pratica, il rimedio omeopatico fornisce una informazione coerente capace di modificare direttamente la morfologia del campo e-m del sistema.

30 Il sistema nervoso è un sistema distributivo
Hahnemann assegna un ruolo specifico al sistema nervoso, quale “interfaccia” tra il livello cognitivo di regolazione (Principio Vitale) e la struttura organica (H/O §§16, 34, 270, 276, 279, 280, 282). Il “meccanismo d’azione” coinvolge direttamente il sistema sensitivo-motorio ubiquitario (sotto e sopra la soglia di coscienza) e, conseguenzialmente, la programmazione umorale, tissutale ed epigenetica propriamente detta. Per “sistema nervoso ubiqitario” è qui inteso non solo l’encefalo ma la totalità del SNP e SNA, compresi i nervi periferici, che è un sistema distribuitivo accoppiato con la cute e le mucose e l’intera struttura organica. Ciò è compatibile con i dati provenienti dagli studi delle funzioni sistemiche distributive che la PNEI, e l’Immunologia in particolare, assegnano a queste strutture (Gasparini). Gli effetti osservati clinicamente dopo assunzione di un rimedio omeopatico aspettano ancora di essere descritti in dettaglio nelle loro successive tappe di dispiegamento.

31 Regolazione citologica↔tissutale ↔ sistemica
Un punto cruciale del modello omeopatico è l’individuazione dei livelli in cui la memoria di funzionamento individuale risulta iscritta nel sistema organico. Un livello di memorizzazione sotto il controllo del “Principio Vitale” -funzionante sotto la soglia cosciente- è quello della regolazione epigenetica; che si forma, quale riprogrammazione genetica individuale, in utero e continua a modularsi nel corso della vita, in risposta all’ambiente. Un altro livello di memorizzazione -al confine e sopra la soglia cosciente- risiede in quelli che, in Psicologia dello sviluppo, vengono detti “pattern sensitivo-motori”. Essi costituiscono la modulazione individuale di adattamento prodotta dall’ambiente sul comportamento del sistema, da cui origineranno gli stili personali di attaccamento (Bowlby, Ainsworth), i Modelli Operativi Interni e lo sviluppo della personalità.

32 Una messa a fuoco sui rapporti sn ↔ coscienza
Un modello descrittivo generale dei rapporti tra la coscienza ed il livello di regolazione sensitivo-motorio, avanzato da Antonio Damasio, è stato specificatamente proposto all’attenzione degli omeopati da F. Capra. Allo stato attuale, esso appare compatibile con i dati e modelli omeopatici.

33 MODELLO GENERALE DI MALATTIA IN M.O.
Il modello generale di Malattia in Medicina Omeopatica è di tipo sistemico e definisce la “malattia” un “disturbo complessivo del sistema individuale”, un “processo dinamico individuo-specifico”. Secondo questo modello sistemico, in accordo con quello di Hahnemann, la malattia può interessare soltanto una parte dell’organismo (H/O §40), ma è sempre sistemica (H/O §45, ecc.), non esiste cioè una malattia “soltanto locale” (H/O § ).

34 MODELLO DELLE M.C. IN M.O (H. e sistemico)
1 In riferimento al modello sistemico sopra citato proposto da Fritjof Capra, ciò che in Medicina viene designato come “malattia cronica” è un processo sistemico evolutivo che ha depassato la capacità di autoregolazione del “Principio Vitale” e permane attivo, quale condizionamento funzionale-strutturale nel sistema.

35 MODELLO DELLE M.C. IN M.O (H. e sistemico)
2 All’osservazione fenomenologica individuale nel tempo, la malattia cronica si esprime attraverso un progressivo dispiegamento di sintomi e segni nella storia personale. Hahnemann ha per primo condotto uno studio epidemiologico prospettico sui sintomi d’insorgenza di questo processo individuale e ne ha redatto un primo elenco (in H/MC).

36 MODELLO DELLE M.C. IN M.O (H. e sistemico)
3 Secondo il modello delle Malattie Croniche di Hahnemann, il sistema contrae un’informazione post-natale che permane operante. Cioè modifica la sua regolazione epigenetica.

37 MODELLO DELLE M.C. IN M.O (H. e sistemico)
4 Le modifiche nella regolazione sistemica individuale presenti all’esordio ed all’origine delle patologie croniche appaiono, pertanto, iscritte nel sistema in modo ben più radicale dei semplici feed-backs tra corpo e mente (psico-somatici e somato-psichici) contemplati nei modelli correnti di psicosomatica descritti nell’adulto, interessando un livello funzionale e strutturale del sistema in cui mente e corpo sono reciprocamente ancora indistinguibili.

38 MODELLO DELLE M.C. IN M.O (H. e sistemico)
5 Successivamente, nel corso dello sviluppo mentale e di personalità, l’organizzazione sistemica dell’uomo si complessifica con ulteriori meccanismi psico-somatici e somato-psichici che, in reazione ad eventi stressanti, determinano cause occasionali di slatentizzazione della patologia cronica, ma soltanto quando essa sia già presente nel sistema anche in forma latente.

39 M.O. E CONSAPEVOLEZZA oltre ogni riduttivismo
La consapevolezza delle variazioni sintomatologiche del sistema ed i rapporti che la coscienza prende con esse nel corso di una terapia medica, possono costituire -per il sistema- emersioni radicali (ed esperienze soggettive) fondamentali per il processo di guarigione. Ciò è noto in ogni approccio Tradizionale alla guarigione e specificatamente contemplato nelle correnti forme di psicoterapia dinamica, oltre che in Medicina Omeopatica.

40 M.O. E CONSAPEVOLEZZA oltre ogni riduttivismo
Particolare importanza riveste, in Psicodinamica, il contatto emotivo del Soggetto con emozioni emerse (“ritorno del rimosso”) quando queste si accompagnino a rilasci funzionali nel corpo e/o ad insight complessivi. In Medicina Omeopatica, il “ritorno di sintomi antichi”, già contemplato negli scritti di Hahnemann è stato poi sviluppato da Autori successivi, che ne hanno tratto modelli euristici impiegati nella valutazione di decorso (ampliamento attribuito a Hering). Intendiamo in tal modo sottolineare l’importanza di comprendere – quale parte integrante del modello qui proposto- lo studio e la gestione clinica anche di quelle emergenza radicali che potremmo chiamare sotto-mentali (o sopra-mentali) e che sono chiamate col termine corrente di “spirituale”.

41 risintetizzando… 1 La programmazione epigenetica è un processo
progressivo e costante - nel corso della vita- di adattamento genomico cellulare e tissutale all’ambiente locale, sistemico ed esterno. Ogni tappa successiva di tale processo è teoricamente reversibile. (Burgio) Per “ambiente” intendiamo eventi all’apparenza tra loro differenti – lo stress chimico, quello emotivo, quello elettromagnetico- ma che hanno convergenza comune nelle alterazioni della programmazione epigenetica.

42 risintetizzando… 2 Particolarmente cruciali sono
gli avvenimenti stressanti che si verificano nelle fasi precoci di programmazione (early life stress), nella vita intra-uterina e nelle prime fasi dello sviluppo. Nei primi anni di vita, infatti, avviene l’acquisizione degli schemi sensitivo-motori che sono alla base degli stili di attaccamento e della costituzione dei modelli operativi interni (MOI), sui quali si organizzano, nel corso dello sviluppo, i funzionamenti di personalità.

43 risintetizzando… 3 I meccanismi sensitivo-motori ed i funzionamenti
di personalità costituiscono un aspetto sistemico fenomenologicamente osservabile (clinico) della programmazione epigenetica. È in questo scenario di complessità, che lega le acquisizioni epigenetiche con quelle neuroscientifiche e cognitive nell’ambito dei meccanismi pnei, che si inserisce l’osservazione e la pratica della Medicina Omeopatica.

44 risintetizzando… 4 La Medicina moderna deve ad Hahnemann (in “Organon” e “Le Malattie Croniche”) un’osservazione epidemiologica di grande importanza: molto prima dell’insorgenza di patologie croniche conclamate, lo stato del sistema esprime una fenomenologia complessiva e locale fatta di segni (pre-clinici) oggettivi e soggettivi osservabili in termini “omeofenomenologici” come variazioni individuali discrete e caratteristiche degli standards fisiologici. Tali segni tendono a ricorrere e talvolta a fissarsi, in modo individuo-specifico. E costituiscono una fenomenologia individuale di fondo che non ha tendenza alla cessazione spontanea ed è capace – in occasione di ulteriori eventi stressanti- di evolvere verso fasi maggiori di scompenso. Rappresenta un processo evolutivo primario individuale.

45 Le patologie croniche conclamate sono quindi lo stato successivo
5 Le patologie croniche conclamate sono quindi lo stato successivo di tale processo individuale che procede a tappe progressive di scompenso. L’osservazione di Hahnemann è assolutamente compatibile con gli attuali dati complessivi provenienti dagli studi dell’epigenetica e delle scienze cognitive.

46 l’Omeopatia riesce a collegare
nei suoi modelli un universo di dati scientifici attuali altrimenti difficilmente collegabili ed a utilizzarli nella diagnosi e nella terapia medica

47 lo stato complessivo individuale specifico del Sistema è descrivibile
6 In M.O. è infatti possibile il monitoraggio clinico dell’evoluzione biopatografica nel tempo, attraverso le fasi di sviluppo dei processi patologici cronici a partire dalle loro fasi pre-cliniche: lo stato complessivo individuale specifico del Sistema è descrivibile in ogni fase come spazio sintomatologico reale. Inoltre, esso è diagnosticabile, in ogni momento, in termini di similitudine con un pattern omeofarmacologico (rimedio omeopatico) che può essere utilizzato in terapia per suscitare una risposta di regolazione. Le diverse procedure terapeutiche omeopatiche servono ad ottimizzare tale risposta.

48 PROCEDURE OMEOPATICHE NELLE MALATTIE CRONICHE
Queste considerazioni teoriche forniscono un razionale al corroborato utilizzo vantaggioso della Medicina Omeopatica nei processi cronici, in quanto essa agirebbe nel forzare la riprogrammazione epigenetica e sensomotoria in direzione opposta all’evolutività patologica in atto. Cioè ad un suo ripristino fisiologico migliore. In termini sistemici (secondo quanto proposto dal modello di Capra), la terapia omeopatica avrebbe l’obbiettivo di attivare feed-backs positivi (di amplificazione) di funzionamento che spingano il sistema verso l’emersione di stati di migliore adattamento non conseguibili dal semplice funzionamento automatico del sistema regolato da feed-backs negativi (di automantenimento).

49 PROCEDURE OMEOPATICHE NELLE MALATTIE CRONICHE
L’ESSENZIALE Come si diagnostica in un paziente lo stato di programmazione di fondo della sua malattia cronica?

50 Si conduce un’interrogatorio sistematico sull’elenco dei sintomi noti
1 Si conduce un’interrogatorio sistematico sull’elenco dei sintomi noti della “psora primaria” e della “psora secondaria”. Possiamo utilizzare gli elenchi sintomatologici di Hahnemann pubblicati in “Le Malattie Croniche”, in attesa di aggiornarli. H. descrive (soltanto) 60 sintomi di “psora primaria” che evolvono in (almeno) 425 di “psora secondaria”.

51 2 In tal modo, abbiamo per ogni paziente il suo “quadro di malattia cronica”. Che ce ne facciamo?

52 Come si confronta questo “quadro di malattia cronica” con la MM?
Si dovrebbe repertorizzare? Come combina questo quadro con quello usuale “complessivo e caratteristico” che ogni unicista fa (a modo suo) all’attuale?

53 Hahnemann non ha descritto una sua procedura generale specifica.
Lui -a Parigi -ne adoperava una, sicuramente in concordanza con quella descritta nell’Organon, ma non coincidente. Qualcosa stiamo desumendo dall’analisi dei suoi ultimi casi clinici (Sbacchi)

54 Proposta… lavoro personale
3 Io, dopo la seconda visita, repertorizzo il “quadro individuale di malattia psorica” semplicemente col Syntesis. E lo confronto col “quadro complessivo e caratteristico” che ho tratto dalla prima visita.

55 Se voglio, quando voglio, faccio un trattamento
4 Se voglio, quando voglio, faccio un trattamento con un rimedio antipsorico, sapendo quello che faccio.

56 Segue: elenco dei 60 sintomi di “psora primaria” descritti da Haneman / Le Malattie Croniche

57 1. Hahnemann / segni osservabili della psora primaria o latente [trad
1. Hahnemann / segni osservabili della psora primaria o latente [trad. italiana del dr. F. Chianese, Napoli 1987; dalla trad. in francese della II ed. tedesca del dr. A.J.L.Jourdan 1846)] 1 - Soprattutto nei bambini: espulsione frequente di ascaridi e altri vermi, con prurito insopportabile nel retto. 2 - In molti casi: gonfiore del basso ventre. 3 - Fame insaziabile o mancanza di appetito. 4 - Pallore del volto e muscoli flaccidi (ipotonici) 5 - Infiammazione agli occhi 6 - Gonfiore delle ghiandole cervicali (scrofula). 7 - Sudorazione alla testa, la sera, dopo essersi addormentati. 8 - Epistassi frequenti (in bambini, più raramente in quelli più grandi), spesso molto intense. 9 - Mani di solito fredde, o sudore sui palmi (calore bruciante all'interno delle mani). 10 - Piedi freddi e asciutti, o con sudore maleodorante (calore bruciore nelle piante dei piedi).

58 11 - Per occasioni di poco conto, addormentamento (intorpidimento) delle braccia o mani, delle gambe o piedi. 12 - Crampi frequenti ai polpacci (o nei muscoli delle braccia e delle mani). 13 - Soprassalti, senza dolore, a singole parti muscolari, in questa o quella zona del corpo. 14 - Coriza, raucedini frequenti o croniche [non le febbri catarrali epidemiche (per es. l’influenza), che colpiscono anche le persone più sane] o impossibilità di prendersi un raffreddore, anche quando esistono le cause più forti, sebbene vi sia un malessere nelle fosse nasali). 15 - Ostruzione abituale di una o entrambe le narici. 16 - Ulcerazioni nelle narici (naso dolente). 17 - Sensazione penosa di secchezza nel naso. 18 - Mal di gola frequenti; frequente raucedine. 19 -Tossetta breve mattutina. 20 - Frequenti attacchi di asma.

59 21 - Facilità a raffreddarsi, sia in tutto il corpo, sia solo testa, collo, petto, basso ventre, piedi, per esempio in caso di esposizione a correnti d'aria [sebbene le correnti d’aria ed il freddo-umido siano sgradevoli anche per le persone che non sono psoriche, costoro non si raffreddano né hanno complicazioni], (di solito con tendenza di queste parti a sudare); diversi disturbi che derivano da ciò. 22 - Tendenza alla lombalgia, talvolta causata solo dall’aver portato o sollevato un piccolo peso, od anche allungando o estendendo le braccia per prendere oggetti posti in alto (con una moltitudine di disturbi risultanti da tale estensione spesso leggera dei muscoli, come cefalea, nausea, diminuzione delle forze, tensione dolorosa alla nuca ed alla schiena, etc.). 23 - Frequente cefalea o mal di denti da mezzo lato, causati anche da lievi affezioni morali. 24 - Frequenti accessi di calore e di rossore passeggeri al viso, molto spesso accompagnati da un pò d’ansia. 25 - Frequente caduta dei capelli, secchezza dei capelli, abbondante forfora. 26 - Tendenza all'erisipela, ovunque. 27 - Amenorrea, mestruazioni irregolari, troppo abbondanti o troppo scarse, in anticipo o in ritardo, che durano a lungo, troppo acquose, con diversi disturbi fisici. 28 - Movimenti convulsivi (sussulti) degli arti all’addormentamento. 29 - Stanchezza al mattino svegliandosi; sonno non ristoratore. 30 - Sudorazione la mattina presto, a letto.

60 31 - Tendenza estrema a sudare di giorno, al minimo movimento (o impossibilità a sudare).
32 - Lingua bianca o almeno molto pallida, più spesso ancora fissurata. 33- Molte mucosità in gola. 34 - Alito maleodorante spesso o quasi sempre, soprattutto la mattina o durante le mestruazioni; alito insipido, o acido, o come ci fosse lo stomaco malato, o che sa di muffa, a volte anche putrido. 35 - Sapore acido in bocca. 36 - Nausea mattutina. 37 - Senso di vuoto allo stomaco. 38 - Rifiuto dei cibi cotti e caldi, soprattutto carne (principalmente nei bambini). 39 - Rifiuto di bere latte. 40 - Secchezza in bocca, durante la notte o al mattino.

61 41 - Dolori colici frequenti o quotidiani (soprattutto in bambini), specie la mattina presto.
42 - Feci dure, stitichezza (si solito ritardo più di un giorno), a pezzi spesso coperti di muco (o feci pressocchè sempre molli, diarroiche, fermentate). 43 - Gonfiori emorroidali nell’ano; sangue nelle feci. 44 - Emissione di muco dall'ano, con o senza feci. 45 -Prurito anale. 46 - Urine di colore scuro. 47 -Vene gonfie e dilatate alle gambe (vene varicose) 48 - Geloni e dolore dovuto ai geloni, al di fuori della stagione rigida invernale, anche in estate. 49 - Dolore nei calli, anche senza pressioni dovute alle calzature. 50 - Facilità a distorsioni e lussazioni di questa o quella articolazione.

62 51 - Scricchiolii di una o più articolazioni, durante i movimenti.
52 - Dolori tensivi e tiranti alla nuca, alla schiena, agli arti, soprattutto ai denti (se il tempo è umido, nei temporali, quando il vento soffia di nordest, dopo aver preso freddo, da lombalgia, da emozioni spiacevoli, etc.). 53 - Ritorno di dolori e disturbi durante il riposo, che si sciolgono durante il movimento. 54 - La maggior parte dei malesseri si presenta di notte e si ripresentano o si aggravano, quando i livelli barometrici sono bassi, quando il vento soffia da nord o nordovest, in inverno ed all’arrivo della primavera. 55 - Sogni che causano agitazione, spaventosi o comunque molto vividi. 56 - Pelle malsana: ogni piccola ferita si ulcera (va in suppurazione); pelle delle mani o del labbro inferiore che si screpola facilmente. 57 - Frequenti foruncoli; frequenti tumefazioni alle unghie (paterecci). 58 - Pelle secca agli arti, braccia, cosce, e anche sulle guance. 59 - Qua e là, una zona cutanea secca (ruvida) che si squama e talvolta procura dapprima prurito e poi, dopo aver grattato, bruciore. 60 - Sporadica presenza di una vescicoletta isolata che prude in modo insopportabile, poi produce pus sulla punta e, dopo averla grattata procura bruciore; questa vescicoletta appare su un dito, al polso o da qualsiasi altra parte

63 2. I 49 rimedi antipsorici di Hahnamann
Agaricus, Alumina, Ammonium carb, Ammonium mur, Anacardium, Antimonium crud, Arsenic, Aurum met, Baryta carb, Borax, Calcarea carb, Carbo anim, Carbo veg, Causticum, Clematis, Colocynth, Conium, Cuprum met, Digitalis, Dulcamara, Euphorbium, Graphites,Guaiacum, Hepar sulph, Iodine, Kali carb, Kali nitricum,Lycopodium,Magnesia carb, Magnesia mur, Manganese, Mezereum, Muriatic acid, Natrum carb, Natrum mur, Nitric acid, Petroleum, Phosphorus, Phosphoric acid, Platina, Sarsaparilla, Sepia, Silica, Stannum, Sulphur, Sulphuric acid, Zincum.

64 Materiale di riferimento, collaborazione e supporto scientifico
su qualsiasi specifico argomento qui trattato può essere da ognuno richiesto, in tempo reale, all’indirizzo degli Autori: Dott. Ciro D’Arpa, Dr.ssa Albarosa Mazzi


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