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Corso Istruttori e Maestri di Scherma

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Presentazione sul tema: "Corso Istruttori e Maestri di Scherma"— Transcript della presentazione:

1 Corso Istruttori e Maestri di Scherma
Medicina e Scherma relatore: Dr. Luigi Campofreda

2 L’osservazione del bambino e del giovane atleta:
Le ossa e lo scheletro Il tono muscolare La postura ed atteggiamenti posturali Le malocclusioni maxillo dentali La deambulazione e la corsa Obesità e magrezza Capacità respiratoria: dimensioni toraciche, facies adenoidea, allergie La capacità coordinatoria dei movimenti

3 Le ossa e lo scheletro

4 Il tono muscolare

5 Le fibre muscolari durante la contrazione muscolare

6 La postura ed atteggiamenti posturali

7 Le malocclusioni maxillo dentali

8 La deambulazione e la corsa

9 Magrezza ed obesità

10 Capacità respiratoria: dimensioni toraciche, facies adenoidea, allergie

11 La capacità coordinativa dei movimenti

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13 Le fasi di maturazione nei passaggi da bambino a preadolescente
Durante tutta la vita l'organismo umano è sottoposto a continui processi di trasformazione biologica e psicologica. Specialmente fino alla giovinezza a fasi di crescita in lunghezza (proceritas) si alternano fasi di aumento del peso corporeo (turgor). Sullo sviluppo generale influiscono diversi fattori: FATTORI INTRINSECI Genetici: genitori, sesso, razza Neuroendocrini: ghiandola ipofisi, tiroide, seminali, gonadi, pancreas FATTORI ESTRINSECI Ambientali: valori biometrici caratteristici in relazione alle condizioni ambientali Socio-economici: ceto sociale, struttura del nucleo familiare Alimentari: quantità calorica e protidica giornaliera Attività fisica e sportiva: aumento della densità e del diametro delle ossa, volume e peso dei muscoli, aumento della massa magra

14 Le fasi di accrescimento: sei - sette anni
I sei - sette anni comprendono ancora il periodo dell'infanzia che proseguirà fino ai dodici anni circa. Aumenta notevolmente la statura e diminuisce il peso corporeo (proceritas 1°). La crescita in lunghezza avviene soprattutto a carico degli arti inferiori. L'ossificazione è sufficiente, comunque lo scheletro è plastico e facilmente alterabile dalle eccessive sollecitazioni. I legamenti articolari sono lassi. Anche l'apparato muscolare è deficitario e risulta quantitativamente scarso e poco tonico. La posizione delle costole ancora sollevate, fa assumere al torace una forma cilindrica che porta, come conseguenza, ad una modesta capacità vitale. Il cuore presenta delle dimensioni ridotte rispetto alla massa totale del corpo.

15 Le fasi di accrescimento: sei - sette anni
La formazione fisica e psicologica deve ruotare intorno al gioco in tutte le sue forme: individuale, a coppie, collettivo. Inoltre consolidano le capacità motorie e funzionali che consentono l'esecuzione ottimale degli schemi motori di base: strutturazione dello schema corporeo; acquisizione e controllo degli equilibri (statico, statico-dinamico, dinamico); strutturazione e controllo della lateralità; coordinazione senso-motoria; organizzazione spazio-temporale; controllo posturale e coordinamento dinamico generale; adeguatezza degli schemi posturali motori; controllo della respirazione e capacità di rilassamento psico-somatico.

16 Le fasi di accrescimento: otto - undici anni
L'apparato locomotore tende a consolidarsi grazie anche al rallentamento della precedente forte spinta in altezza e all'aumento dei diametri trasversi del tronco (turgor 2°). L'abbassamento delle costole porta ad un aumento della capacità vitale e dell'efficienza generale dell'apparato respiratorio. Il cuore assume dimensioni più proporzionate rispetto alla massa corporea totale.

17 Le fasi di accrescimento: otto - undici anni
Il fanciullo riesce a formulare concetti astratti, analizzando e valutando oggetti e situazioni da vari punti di vista. La socializzazione e la partecipazione all'attività del gruppo, entro il quale definisce il suo ruolo, avviene con entusiasmo e forte motivazione nel perseguire obiettivi comuni. Il fanciullo è in grado di perfezionare le proprie abilità ed apprenderne altre più complesse, costruendo programmi motori sempre più adeguati e rispondenti ai compiti da risolvere. La accettazione delle regole e la disponibilità alle varie attività motorie, anche di iniziazione sportiva, permettono di poter programmare delle forme di allenamento contenenti anche elementi tecnici di base propri della disciplina sportiva prescelta

18 Le fasi di accrescimento: dodici - tredici anni
L'organismo cresce notevolmente in altezza e il preadolescente vede il proprio corpo che si trasforma in pochissimo tempo e che, a causa del forte incremento in lunghezza degli arti rispetto al busto, spesso assume forme inconsuete (proceritas 2°). Come conseguenza si determina una disarmonia morfocinetica legata essenzialmente alla dismetria tra sviluppo staturale e trofismo muscolare. L'ossificazione non si è ancora completata e alla notevole crescita delle ossa lunghe (arti superiori e inferiori) si contrappongono delle strutture articolari ancora in via di sviluppo. L'impegno fisico vede l'apparato cardiocircolatorio e respiratorio non adeguati alla risposta, mentre l'apparato muscolare, pur migliorando nel trofismo generale, non è ancora adattato al notevole sviluppo scheletrico. È questo il periodo ove gli atteggiamenti viziati ed i paramorfismi possono presentarsi con frequenza.

19 Le fasi di accrescimento: tredici anni
Per tutto il periodo dell'adolescenza l'apparato scheletrico va verso una progressiva definizione mentre quello muscolare migliora la sua forza ed efficienza generale; quest'ultima inizia ad evidenziarsi soprattutto nei maschi. Il cuore inizia ad aumentare di peso, di volume, negli orifizi, nella forza contrattile e nel calibro dei vasi sanguigni. È la prima fase de "l'età dell'armonia", riferendosi alle proporzioni somatiche ed alla funzionalità generale dell'organismo. L'incertezza psicologica oscilla ancora tra fiducia e diffidenza verso gli altri, desiderio di indipendenza e timore di perdere la protezione della famiglia, voglia di conoscere la realtà dell'adulto e tendenza a chiudersi in sé stesso. Il bisogno di trovare e affermare la propria personalità porta facilmente a rifiutare i modelli comportamentali imposti o insegnati. L'elemento agonistico, unito ad un buon programma di preparazione fisica, può essere importante per la costruzione armonica del corpo, per dare tono e forza ai muscoli e per rafforzare la propria autostima.

20 Prima di tutto un lavoro multilaterale
Nelle fasce giovanili assume una notevole importanza il lavoro multilaterale, che consiste in un insieme di esercitazioni razionalmente strutturate per una crescita psichica e fisica generale, il tutto orientato verso una ben precisa meta. La multilateralità si articola in sequenza temporale come: multilateralità estensiva, adatta alle prime fasce di età in quanto rivolta all'acquisizione del più ampio patrimonio possibile di strutture motorie ed esaltazione delle capacità motorie; multilateralità intensiva, adatta alle fasce di età che si affacciano all'agonismo, ove l'utilizzo della gamma più specifica dei mezzi e dei metodi di allenamento (addestramento) si struttura progressivamente e gradualmente per formare l'atleta di alto livello.

21 Lavoro multilaterale Se è vero che l'attività motoria e sportiva apporta notevoli benefici a livello fisico e psichico è anche vero che una specializzazione precoce può comportare seri rischi come: la trasformazione e specializzazione precoce degli organi e apparati più sollecitati; la perdita di interesse a causa della monotona ripetitività delle esercitazioni proposte. Queste due situazioni possono avere come conseguenza: la stagnazione delle prestazioni, in quanto l'atleta possiede un ristretto bagaglio di schemi motori e quindi riesce ad operare solo in determinate situazioni standardizzate; la facilità di traumi all'apparato locomotore, in quanto il sistema muscolare presenta squilibri, spesso notevoli, tra i vari settori del corpo; soprattutto nelle discipline con gesto asimmetrico possono sorgere o accentuarsi gli atteggiamenti viziati e predisporre ai paramorfismi; l'abbandono precoce della disciplina praticata per mancanza di nuovi stimoli motori e psicologici.

22 Il trofismo e la forza muscolare
Dal punto di vista fisiologico la forza muscolare è la capacità posseduta dal muscolo di sviluppare tensione utile al superamento o all'opposizione di resistenze esterne. Per trofismo, invece, riferendoci ai giovanissimi, intendiamo il possesso di una muscolatura tonica ben strutturata ed equilibrata tra i vari segmenti del corpo. La forza è condizionata da diversi fattori: la maturazione del sistema nervoso centrale; il tipo di fibre muscolari (presenza maggiore di unità motorie a contrazione rapida rispetto a quelle a contrazione lenta); il numero di unità motorie che si riesce ad attivare; il sincronismo di azione dei muscoli sinergici; la sezione trasversa del muscolo; la corretta tecnica esecutiva.

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24 Cenni di alimentazione sportiva
L’energia utilizzata dagli esseri umani viene fornita dagli alimenti assunti con i pasti. Una volta ingeriti questi vengono degradati in altre sostanze, più semplici, denominate nutrienti. Questi vengono divisi in tre categorie: energetici: che forniscono energia per ogni tipo di lavoro; plastici: utilizzati per la costruzione e la riparazione dei tessuti; regolatori: rappresentati da vitamine e sali minerali I nutrienti sono: protidi, glucidi, lipidi, vitamine, sali minerali e acqua.

25 Le Proteine Le Proteine sono costituenti fondamentali degli organismi viventi; esse sono composte da elementi più semplici denominati aminoacidi Aminoacidi essenziali: sono quelli che l’organismo non è in grado di sintetizzare e che quindi devono essere introdotti con la dieta Aminoacidi non essenziali: sono quelli che l’organismo in condizioni fisiologiche è in grado di sintetizzare in quantità adeguate Aminoacidi semi essenziali: sono quelli che possono essere sintetizzati dall’organismo a partire da fenilalanina e metionina

26 I Glucidi o carboidrati
I Glucidi o carboidrati rappresentano una fonte di energia economica; essi sono conosciuti anche come zuccheri e vengono divisi in due categorie: zuccheri semplici definiti anche AIG, cioè carboidrati ad Alto Indice Glicemico, non hanno bisogno di essere digeriti e sono rapidamente assimilabili dall’organismo, quindi la loro energia è disponibile in pochi minuti . zuccheri complessi La distinzione dei carboidrati in semplici e complessi riguarda quindi la velocità di assimilazione, cioè il tempo che impiegheranno ad essere digeriti e ridotti nelle molecole elementari (glucosio, fruttosio e galattosio) che sono capaci di oltrepassare la barriera intestinale e di entrare nel sangue.

27 I Glucidi o carboidrati
I carboidrati una volta introdotti con la dieta vengono degradati nelle loro molecole costitutive, il glucosio ed il fruttosio, ed utilizzati a scopo energetico. Il Glucosio entra nel circolo sanguigno (glicemia) e raggiunge tutti gli organi rendendosi disponibile come combustibile per favorire tutte le attività, dai muscoli, al cervello, ai polmoni, al cuore. Il Fruttosio viene invece trasformato in glicogeno a livello epatico così anche il glucosio in eccesso.

28 I Glucidi o carboidrati
Il nostro organismo possiede un sistema di regolazione della glicemia basato su due ormoni, l’insulina ed il glucagone; dalla loro azione antagonista si gioca il delicato equilibrio che porta a mantenere costante il livello di glucosio nel sangue. Il meccanismo, più semplicemente, funziona così: se vi è abbondanza di glucosio l’organismo, tramite l’insulina, fa in modo di utilizzarne il più possibile e quello in eccesso lo immagazzina nel fegato e nei muscoli sotto forma di glicogeno o sotto forma di grassi nel tessuto adiposo; se c’è carenza, tramite il glucagone, cerca di conservarlo il più possibile prelevando il glicogeno da fegato e muscoli ed i grassi dalle scorte

29 I Lipidi o grassi I Lipidi, o grassi hanno una spiccata funzione calorica, nettamente superiore a glucidi e protidi ed è per questo che vengono utilizzati per immagazzinare l’energia in eccesso assunta con l’alimentazione. A parte l’apporto calorico essi hanno funzioni strutturali in quanto costituenti delle membrane cellulari e funzoni biologiche. I grassi di origine vegetale sono da preferire a quelli di origine animale in quanto privi di colesterolo.

30 Le Vitamine Le Vitamine sono sostanze chimiche necessarie per la crescita, la salute ed il benessere fisico. Vengono divise in due grandi categorie: liposolubili ed idrosolubili. Le vitamine liposolubili - A, D, E, K - si chiamano così perchè sono solubili nei grassi e da questi vengono veicolate nell’organismo e conservate nel tessuto adiposo. Le vitamine idrosolubili ( C, e quelle del gruppo B ) sono solubili in acqua e non possono essere conservate nell'organismo. Un loro eccesso viene smaltito con le urine e per tale ragione devono essere introdotte ogni giorno con l'alimentazione. Gli integratori vitaminici normalmente sono necessari solo in determinate condizioni fisiologiche, un eccesso di vitamine, in particolare quelle liposolubili, è nocivo per la salute quanto la loro carenza.

31 I Minerali I Minerali sono sostanze che partecipano alla regolazioni di varie funzioni fisiologiche come il trasporto di ossigeno nelle cellule, la contrazione muscolare, funzioni del sistema nervoso centrale. Tra i minerali più importanti per lo sportivo segnaliamo: • Il calcio è importante per la formazione e la solidità delle ossa e dei denti ma è anche essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi, per la contrazione delle fibre muscolari e per la coagulazione del sangue. • Il fosforo combinato con il calcio dà forma alla struttura ossea e dentaria; esso è anche presente nelle molecole che trasportano l'energia (ATP). • Il ferro è il componente essenziale dell'emoglobina, la proteina del sangue che si occupa di trasportare l'ossigeno ai vari tessuti. Il ferro si trova nella sua forma più biodisponibile nelle carni, nelle uova, nelle frattaglie e nei salumi in genere. • Il magnesio è importante perchè è coinvolto nell'attività muscolare, nell'attivazione di vari enzimi e nella sintesi delle proteine. • Il potassio è importante in quanto facilita la contrazione muscolare e regola il bilancio idrico e l'equilibrio acido-basico. Si segnalano come costituenti enzimatici altri minerali come il selenio, lo zinco, il cromo ed il rame.

32 L’ ACQUA L’ ACQUA che rappresenta circa il 60% del peso corporeo. Essa è un nutriente che non produce energia ma è essenziale per la vita in quanto tutti i fenomeni metabolici si possono svolgere solo in sua presenza. Il bilancio delle entrate e delle uscite deve assolutamente finire in pareggio in quanto la disidratazione è la peggiore insidia per chi pratica attività sportive. quindi gli sportivi devono imparare a bere ancor prima di avere sete. TUTTI GLI SPORTIVI DEBBONO PREOCCUPARSI DEL FABBISOGNO DI ACQUA PRIMA DI PENSARE ALLE CALORIE, ALLE PROTEINE O AGLI INTEGRATORI

33 Una Corretta Alimentazione…
Una corretta alimentazione è importante per avere uno stato di buona salute, ancor di più per l’atleta e lo sportivo in generale per raggiungere e mantenere nel tempo una buona condizione fisico atletica. “Corretta alimentazione” significa apportare nel nostro organismo i principi nutritivi fondamentali per la vita, in maniera quantitativamente e qualitativamente equilibrata.

34 L’Alimentazione L’alimentazione deve rispondere ad un duplice bisogno: 1) Fabbisogno energetico ( mantenimento della vita e dell’attività muscolare) è la quantità di energia necessaria a un individuo per i propri fabbisogni (basale, termoregolazione, lavoro muscolare, accrescimento, azione dinamico-specifica degli alimenti) ; 2) Fabbisogno plastico (protezione, riparazione e costruzione dei tessuti) è la necessità che ha l’organismo di rigenerare i propri tessuti .

35 Problematiche Nutrizionali
Le problematiche nutrizionali in ambito sportivo possono ricondursi a due situazioni principali: La dieta per l’allenamento ( le abitudini alimentari da adottare tutti i giorni); La dieta per la gara - nei giorni precedenti la gara - razione d’attesa - durante la gara - dopo la gara

36 Gli obiettivi nutrizionali di un atleta
Gli obiettivi principali nella preparazione nutrizionale degli atleti possono essere individuati in quattro elementi: condizione ottimale d’idratazione; costituzione di adeguate riserve muscolari ed epatiche di glicogeno; prevenzione dell’ipoglicemia; ridurre al massimo ogni condizione di disagio gastro-intestinale.

37 La Razione alimentare di uno sportivo
Come per la popolazione generale anche per lo sportivo la maggior parte della razione alimentare deve essere costituita da: carboidrati che devono garantire il 60% circa della intera quota giornaliera dell’energia; di questi l’80% deve essere costituita da zuccheri complessi ( pane, pasta ); proteine che svolgono principalmente una funzione plastica e devono essere assunte in quantità pari a 1,0 – 1,5 gr./Kg. del peso corporeo ideale. Nella razione giornaliera le proteine devono rappresentare il % delle calorie totali assunte; lipidi che devono rappresentare il 25-30% dell’energia totale giornaliera, preferibilmente quelli di origine vegetale ( olio extravergine di oliva). L’alimentazione deve essere variata, composta da alimenti diversi, ricca di frutta e verdura per garantire un adeguato apporto di acqua, sali minerali, vitamine e fibre.

38 L’ Alimentazione durante le fasi di allenamento
L’ alimentazione durante le fasi di allenamento dovrebbe essere così costituita: CARBOIDRATI 55-65% PROTEINE 10-15% aumenta in particolari situazioni fisiologiche quali l’accrescimento, fasi di allenamento per lo sviluppo della forza, o quando l’intensità e carico dell’allenamento sono particolarmente gravosi, massimo 20% oppure 2 gr/Kg peso corporeo limitatamente a brevi periodi. LIPIDI 25-30% sia come grassi nascosti ( latte, formaggio, salumi, uova, frutta secca, etc.) sia come condimenti ( da preferire l’olio d’oliva ).

39 L’ Alimentazione che precede l’impegno sportivo
L’ Alimentazione che precede l’impegno sportivo è fortemente influenzata dalle caratteristiche della gara e dalla sua durata. In particolare, nelle discipline di lunga durata, superiore ai 60 min., la preparazione nutrizionale rappresenta un fattore di assoluta importanza in grado di condizionare la prestazione atletica e le richieste energetiche dei muscoli impegnati. In tali casi l’obbiettivo che ci si prefigge con l’alimentazione è quello di aumentare quanto più possibile la concentrazione muscolare di glicogeno, fornendo agli atleti elevati apporti glucidici

40 L’ Alimentazione dopo l’attività sportiva
Al termine di una competizione sportiva la maggiore preoccupazione in senso nutrizionale deve essere quella di reintegrare, nel più breve tempo possibile: le perdite idriche saline prodotte dalla sudorazione; le scorte di zuccheri (glicogeno muscolare ed epatico) consumate per sostenere l’impegno energetico dei muscoli.

41 L’alimentazione nella Scherma
Nella scherma vi è, inoltre, un altro problema da tener presente: spesso non esiste un orario fisso per disputare le gare in quanto queste possono svolgersi in qualsiasi momento della giornata. Ciò condiziona il regime alimentare che deve iniziare il giorno prima e si deve adattare a seconda del momento della giornata, alle condizioni ambientali e allo stato fisico dell’atleta. Il regime di gara può essere suddiviso idealmente in tre momenti: 1 - Vigilia della gara 2 - Prima della gara 3 - Dopo la gara

42 Dieta alla “Vigilia della gara”
Alla Vigilia della gara L’alimentazione e la suddivisione dei pasti resta sostanzialmente invariata rispetto a quanto già detto; è opportuno quindi introdurre cibi ricchi di amido per assicurare ai muscoli un quantitativo sufficiente di glicogeno che sarà utilizzato durante gli assalti.

43 Dieta “Prima della gara”
Innanzitutto bisogna osservare alcune regole generali: - non effettuare un pasto troppo abbondante ed aspettare almeno 2 ore prima di cominciare la gara; - bere una quantità di acqua superiore a quella richiesta dal senso di sete e comunque bere un bicchiere di acqua ogni 30 Kg di peso corporeo; - il pasto deve essere costituito prevalentemente da carboidrati complessi e pochi grassi. Inoltre, a seconda dell’orario in cui la gara verrà disputata, i pasti immediatamente precedenti dovranno essere così composti: Gara al mattino: la colazione verrà consumata 2 ore prima e sarà a base di latte caldo o the con pane o fette biscottate, marmellata e/o miele, un dolce con pochi grassi, un frutto, un uovo alla coque, una aranciata o succo di frutta. Gara pomeridiana: richiederà, oltre una colazione abbondante, un pranzo a base di pasta condita con olio extravergine di oliva, carne magra ai ferri o prosciutto crudo sgrassato, patate lesse, uno o due panini, una fetta di torta, caffè a fine pasto per chi è abituato. Gara serale: colazione e pranzo sono regolari e consumati al solito orario e, tra il pranzo e la gara è opportuno ricorrere ad una “razione alimentare di attesa”. Questa razione consiste in un succo di frutta con aggiunta di miele da bere ogni ora dall’ultimo pasto fino a mezz’ora prima della gara.

44 Dieta “Dopo la gara” Il problema principale del dopo gara, come già detto in precedenza, è ripristinare le riserve idriche, minerali e glucidiche utilizzate durante gli assalti e smaltire le sostanze acide accumulate. Il regime di recupero consisterà quindi nel bere immediatamente dopo la gara acqua zuccherata con aggiunta di sodio e potassio; per facilitare i meccanismi disintossicanti dell’organismo è invece consigliabile che il primo pasto post-gara sia leggero, con riso o pasta, qualche fetta di pane e frutta fresca.

45 Conclusioni Il corretto regime alimentare rientra nel più ampio concetto di ADEGUATO STILE DI VITA e in quest’ottica bisogna menzionare il fumo, l’alcool e ancora peggio le sostanze dopanti.

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47 Patologie e infortuni più frequenti negli schermidori
Tronco e testa Arti superiori Arti inferiori

48 TRONCO E TESTA Forme patologiche: Traumi accidentali:
sindrome dolorosa lombare dolore contrattura dei muscoli paravertebrali Traumi accidentali: trauma delle vertebre sacrali da schiacciamento o caduta frattura costale

49 TRONCO E TESTA

50 ARTI SUPERIORI Traumi della mano: Traumi del braccio: vescicole bolle
ipercheratosi contusione microtraumatismi ripetuti trauma distorsivo del polso/caviglia fratture Traumi del braccio: epicondilite periartrite scapolo omerale lussazione della spalla contusioni e lacerocontusioni

51 ARTI SUPERIORI

52 ARTI INFERIORI Traumi del piede: Traumi della gamba:
trauma distorsivo della caviglia talalgia plantare tendinite achillea Traumi della gamba: contratture e crampi stiramento degli adduttori tendinite e rottura tendinea

53 ARTI INFERIORI

54 Unusquisque fortunae suae faber est
Sallustio

55 Grazie per la cortese attenzione


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