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Tecniche di allevamento del pollo da carne (BROILER)

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Presentazione sul tema: "Tecniche di allevamento del pollo da carne (BROILER)"— Transcript della presentazione:

1 Tecniche di allevamento del pollo da carne (BROILER)
Il Broiler in Italia viene prodotto in varie tipologie: Leggero da rosticceria – al peso di kg (35 giorni circa) Medio da 2.3 (femmine) a 2.8 kg (maschi) (45 giorni circa) Pesante da 3.3 kg in poi (55 giorni circa) L' allevamento di questi soggetti, dal primo giorno di vita alla macellazione, avviene in pollai condizionati dove c'è il controllo continuo del microclima.

2 Broiler Generalmente il pollo da carne viene allevato a terra. L'allevamento in gabbia, diffuso negli anni 60, ormai è superato. I motivi che hanno portato all' abbandono dell' allevamento in batteria (più economico, maggiore densità per m2, per certi aspetti più igienico) risiedono nelle preferenze del consumatore che non gradisce la carne dei soggetti allevati in gabbia (carne flaccida, facilmente staccabile dalle ossa, ecc.). L' allevamento dei broilers normalmente è a sessi separati. L' allevamento separato permette di alimentari i soggetti in modo più corretto (esigenze diverse dovute alla diversa velocità di accrescimento: maggiore nei maschi), di migliorare l'uniformità degli animali e di sfruttare al massimo gli spazi. Uno degli aspetti più importanti nella condizione tecnica dell' allevamento è la densità/m2 (calcolata come soggetti/m2 o più correttamente come kg di peso vivo/m2). Questo parametro è legato alla ventilazione, allo spazio vitale dei soggetti, alle condizioni della lettiera, ecc..Pertanto per mantenere buone condizioni di microambiente viene consigliato di non superare un carico max di 35 kg/m2.

3 Direttiva 2007/43/CE (sulle norme minime per la produzione dei polli allevati per la produzione della carne) Densità massima 33 kg/m2 Densità massima elevabile a 39 kg/m2, se l’allevatore dimostra di avere requisiti strutturali e manageriali migliori (tra l’altro NH3 non superiore a 20 ppm, CO2 non superiore a 3000 ppm, Temp. Interna non superiore di 3°C quando quella esterna è superiore a 30°C) Densità massima elevabile di altri 3 kg/m2 se vengono soddisfatti i criteri riportati nell’allegato V

4 Direttiva 2007/43/CE (sulle norme minime per la produzione dei polli allevati per la produzione della carne) Abbeveratoi – Alimentazione – Lettiera – Ventilazione e Riscaldamento – Rumore. Luce (intensità di almeno 20 lux) Fotoperiodo, dopo i primi 3 giorni, in cui l’illuminazione può essere continua per favorire l’accasamento dei pulcini, deve esserci un periodo di buio di 6 ore (di cui 4 continue) per permettere il riposo. Sono proibiti gli interventi chirurgici Il taglio del becco è permesso soltanto ai pulcini di età inferiore a 10 giorni

5 Operazioni da effettuare
All' arrivo dei pulcini (1 giorno di età), il capannone deve essere pronto ad accoglierli. Nell' allevamento a terra è presente la lettiera (costituita da trucioli di legno, gusci d' arachidi, pula di riso, segatura, paglia, tutoli di mais o altro materiale) che serve ad assorbire l' umidità e a mantenere asciutto il pavimento, diluire il materiale fecale e ridurre così il contatto tra broilers e deiezioni, isolare il broiler dal freddo del pavimento. Una lettiera degradata (troppo umida, ammassata, ammuffita) è un fattore predisponente principalmente per malattie respiratorie (aumento dei livelli di ammoniaca), problemi locomotori e vesciconi sternali (arrossamenti e rammollamenti dell' epidermide plantare, formazione di screpolature nei cuscinetti plantari, dolori e difficoltà di deambulazione, vesciconi sternali). Lo spessore della lettiera orientativamente dovrebbe aggirarsi tra 5-10 cm (dipende dal materiale, dalla densità per m2,dalla ventilazione, ecc.).

6 Capannone con pulcini

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10 capannone

11 Condizioni ambientali
Altro fattore da considerare è la temperatura del capannone. IL pulcino nei primi giorni di vita non è in grado di auto regolare la propria temperatura corporea e necessita di una temperatura ambientale di circa 35°C.Il calore può essere loro fornito sia dotando l' ambiente di madri artificiali, sia riscaldando interamente il ricovero. Le madri artificiali 1. madri artificiali a campana con sorgente di calore elettrica, a petrolio, a gas, è in grado di accogliere pulcini circa; 2. lampade a raggi infrarossi, da 250 watt per pulcini; 3. radiatori infrarossi a gas per pulcini; 4. cappe ad acqua calda, ecc.) sono preferite al sistema che prevede il riscaldamento dell' intero ricovero sia per il fattore economico sia per il migliore benessere degli animali. Con le madri artificiali il pulcino è in grado di scegliersi la temperatura più idonea allontanandosi o avvicinandosi alla fonte di calore. Quando la temperatura è troppo bassa i pulcini tendono ad ammassarsi e c'è il pericolo di soffocamento, quando è troppo elevata tengono le ali semiaperte, respirano a bocca aperta e bevono molto. Dopo i primi 3-4 giorni la temperatura si riduce di 1 grado C. ogni 2 giorni per arrivare dopo le 3 settimane a valori di circa 20 gradi C..

12 Illuminazione. Il pollo da carne veniva allevato praticamente con luce continua. Di solito veniva interrotta soltanto per 1 ora al giorno per abituare i soggetti al buio in caso di guasti elettrici o di mancanza di energia. Il motivo di tale forzatura è di stimolare l' animale a un consumo alimentare elevato e spingere la velocità di accrescimento. La luce veniva erogata ad una intensità di 2-3 watt/m2 (20-30 lux) nei primi 2-3 giorni, successivamente viene ridotta a 5-7 lux/m2. Dopo la direttiva CE, 6 ore di buio (4 di continuo) e minimo 20 lux.

13 Madri artificiali 4605C Lampada gas a raggi infrarossi, completa di valvola automatica, indicata per 600 pulcini, consumo 150 grammi di gas ora. modello SPGA-2.

14 Mangiatoie Mangiatoia a tramoggia per pulcini in plastica, portata kg 5 -18, completa di coperchio (diametro piatto 38 cm, sufficiente per polli).

15 Abbeveratoi Abbeveratoio automatico circolare per polli in plastica, tipo sospeso

16 Abbeveratoio Abbeveratoio a canaletta in lamiera  zincata per gabbia pulcini, lungo cm 30

17 Scopi della ventilazione
Rimuovere l’eccesso di caldo Rimuovere l’eccesso di umidità Ridurre la polvere in ambiente Limitare la formazione ed il ristagno di gas dannosi come ammoniaca ed anidride carbonica Fornire ossigeno per la respirazione

18 In generale si possono avere due tipi fondamentali di ventilazione:
VENTILAZIONE NATURALE VENTILAZIONE FORZATA

19 VENTILAZIONE NATURALE
PREGI Economica Poca tecnologia coinvolta Facile da usare DIFETTI Poca capacità di risposta alle sollecitazioni ambientali Nessun stimolo alla crescita professionale dell’allevatore

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21 VENTILAZIONE FORZATA DIFETTI Dispendiosa come acquisto e gestione
PREGI Grossa capacità di adeguamento e flessibilità Impone una crescita dell’allevatore Se ben usata permette grossi risultati DIFETTI Dispendiosa come acquisto e gestione Difficoltà nella comprensione ed utilizzo Se mal usata può causare disastri

22 Fondamentalmente si possono avere due tipi di ventilazione forzata: A pressione negativa (depressione) A pressione positiva (sovrapressione)

23 Altro concetto base di ogni tipologia di ventilazione forzata è comunque la stratificazione dell’aria all’interno del capannone

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25 Il nostro obbiettivo è appunto quello di rimuovere la parte di aria calda che permane al di sotto del soffitto, mescolandola con l’aria “fredda” in ingresso.

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27 Con questo effetto di “miscelazione” si ottiene un’aria più calda e secca che arriva sugli animali alla giusta velocità.

28 I fabbisogni di aria, normalmente espressi in m3/ora, sono più elevati in estate (3-6 m3/ora/kg di peso vivo) quando c'è la necessità di smaltire calore; in inverno sono sufficienti 1-3 m3/ora per kg di peso vivo. E' importante tenere presente che la velocità dell' aria a livello degli animali non dovrebbe superare (causa problemi respiratori) i metri al minuto nella prima settimana, i 30 metri al minuto durante l' inverno e i 60 metri al minuto in estate nei soggetti di giorni. I ventilatori utilizzati hanno una portata di circa m3/ora.

29 Distribuzione del mangime e dell'acqua
Specialmente durante i primi 10 giorni, bisogna prestare la massima attenzione alla messa a disposizione di mangime e di acqua perchè i pulcini di un giorno, che sono estremamente sensibili, debbono aumentare di 4- 5 volte il loro peso vivo durante i primi giorni. E' possibile usare fin dall'inizio sistemi di alimentazione a catena o con alimentatori a vassoio, tuttavia per i pulcini di un giorno occorre predisporre piatti (1 per ogni 100 pulcini), vassoi per uova nuovi (1 per ogni 80), o cartoni contenenti mangime. Una loro distribuzione regolare sull'area riscaldata alla distanza di 1 metro dalla massa dei pulcini rende a questi ultimi facile trovare i punti di alimentazione. Si consiglia un graduale passaggio ai normali alimentatori e di lasciare per almeno una settimana le mangiatoie supplementari. All'arrivo dei pulcini, gli abbeveratoi debbono contenere acqua fresca (10-14°C). Essi debbono essere distribuiti in modo regolare sull'area riscaldata, in modo che i pulcini li individuino facilmente e rapidamente durante il primo giorno. E' necessario che i pulcini bevano prima di mangiare. L'acqua fresca (10-14°C) incoraggia i pulcini a bere e a mangiare di più, migliorandone il tasso di crescita. Gli abbeveratoi dovrebbero servire pulcini ciascuno, e distare l'uno dall'altro non più di 2 metri. Tra il 4° e il 6° giorno, li si sostituisce gradualmente con abbeveratoi automatici (1 ogni 180 capi). Settimanalmente occorre adattare l'altezza degli abbeveratoi a quella dei dorsi dei polli. Gli abbeveratoi per pulcini debbono essere puliti tre o quattro volte al giorno, quelli automatici una volta al giorno. Abbeveratoi a goccia : 1 nipple/15-20 soggetti


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