La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Corso di Aggiornamento CIRCOLO DIDATTICO VIA FRATELLI CERVI MACERATA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Corso di Aggiornamento CIRCOLO DIDATTICO VIA FRATELLI CERVI MACERATA"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Aggiornamento CIRCOLO DIDATTICO VIA FRATELLI CERVI MACERATA
Cultura sorda e problematiche legate all’alunno sordo Maria Adelaide Sanna

2 Il problema Gli alunni sordi, pur non avendo ritardi mentali, non conseguono gli stessi risultati degli udenti.

3 INTRODUZIONE ALLA SORDITÀ

4 APPROCCIO ALLA SORDITA’ DAL PUNTO DI VISTA MEDICO
Insorgenza della sordità Il grado di sordità Risposta protesica

5 il DEFICIT riguarda solo l’aspetto FISICO
DEFICIT E HANDICAP il DEFICIT riguarda solo l’aspetto FISICO l’HANDICAP riguarda invece l’aspetto SOCIALE «..l’handicap é l’insieme dei luoghi e dei ruoli sociali dai quali un individuo o una categoria di individui si trovano esclusi a causa di un deficit fisico» (Bernard Mottez (1979) I paradossi della politica dell'integrazione: la comunità dei sordi. In M. Montanini, Manfredi, L. Fruggeri e M. Facchini: Dal gesto al gesto. Bologna, Cappelli Editore)

6 LE POSSIBILITA’ DI RIDURRE L’HANDICAP SONO LEGATE A DUE FATTORI
1° quello individuale, cioè quello che l’individuo ha fatto e fa per ridurre il deficit 2° quello sociale, cioè quello che la società fa per abbattere le barriere comunicative

7 GLI STRUMENTI UTILI PER LA RIDUZIONE DEL DEFICIT
Protesi acustiche Strumenti tecnologici DTS (Dispositivo telefonico Sordi) FAX Cellulare (SMS) TELEFONO PONTE DVD (per la visione dei film e/o documentari sottotitolati) TV con programmi sottotitolati Tecnologie informatiche e multimediali Internet Chat messegger posta elettronica webcam

8 GLI STRUMENTI DI SUPPORTO “UMANO”
Interprete LIS Assistente alla comunicazione udente (L.104/92) Educatore sordo Insegnante di sostegno specializzato

9 La lingua dei segni italiana (LIS)
QUALE LINGUA? La lingua dei segni italiana (LIS) Esposizione e acquisizione spontanea 1. Educazione bilingue 2. Lingua dei segni e l’italiano scritto L’italiano parlato e scritto Terapia logopedica che può durare circa 10 anni Metodo orale puro Metodo bimodale (LIS + Italiano segnato esatto)

10 MODALITA' DI COMUNICAZIONE DEL BAMBINO SORDO
vi sono due tipi 1) comunicazione visivo-gestuale uso della lingua dei segni uso della vista uso della lettura labiale obiettivi: educazione al linguaggio parlato e scritto priorità alla comprensione del linguaggio verbale

11 MODALITA’DICOMUNICAZIOE DEL BAMBINO SORDO
2) comunicazione acustico - vocale uso della voce allenamento acustico lettura labiale obiettivi: educazione al linguaggio parlato e scritto priorità alla produzione più che alla comprensione del linguaggio verbale

12 PREGIUDIZI E FALSI PROBLEMI
SORDOMUTO - SORDITA’ = RITARDO MENTALE I BAMBINI SORDI SONO Isolati in classe Non stanno attenti Dicono di aver capito anche quando non è vero Sono permalosi e diffidenti Hanno atteggiamenti di rifiuto

13 LA CULTURA SORDA COSA SIGNIFICA LA PAROLA " CULTURA"?
“OGNI PRODOTTO DELL’ATTIVITA’ UMANA DI UN GRUPPO SOCIALE, CIOE’ L’INSIEME DEI MODI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI ESISTENZIALI, EREDITATO, SVILUPPATO, ACCETTATO, SOSTENUTO DAL GRUPPO STESSO: INSIEME CHE COMPRENDE TANTO IL SISTEMA DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE, QUANTO LA TECNOLOGIA, I PRODOTTI MATERIALI DELL’ATTIVITA’ E DELL’ORGANIZZAZIONE UMANA, LA RELIGIONE, L’ARTE, ECC...” ( T. Tentori, 1960)

14 CULTURA SORDA “…CIO' CHE CONTA E' CHE LE PERSONE SORDE, O ALMENO QUELLE CHE SI IDENTIFICANO NELLA CULTURA SORDA, SENTANO COME VIVA E PRESENTE QUELLA RETE DI RELAZIONI CHE LEGA TRA DI LORO I SORDI A LIVELLO TRANS-REGIONALE..” (Zuccalà A 1996/1997)

15 COMUNITA’ SORDA “.. LA COMUNITA' SORDA SI REALIZZA INVECE IN QUELLA SERIE DI ISTITUZIONI, SCUOLE ED ASSOCIAZIONI CHE ORGANIZZANO TALE RETE DI RELAZIONI, E LA RENDONO MANIFESTA E OPERANTE NELLA SOCIETA'..” “..QUESTA RISULTA UNIFICATA PIU’ DALLA CONDIVISIONE DI UN MEDESIMO CODICE LINGUISTICO (LIS), CHE DA UNA REALE OMOGENEITÀ' STRUTTURALE.”

16 ESPRESSIONE ARTISTICA
Oltre ai luoghi di aggregazioni vi sono anche le manifestazioni culturali che vanno dal teatro, alla recitazione di poesie in segni. Il TEATRO in segni, la poesia in segni e la recitazione in segni tramite l’accompagnamento del ritmo di percussione di tamburi e battiti di mani, sono ciò che di più suggestivo e misterioso ha la cultura sorda. La POESIA viene direttamente creata in segni ed è difficile trovare poesie che sono il risultato di una traduzione dalla lingua vocale o scritta.

17 La narrazione vera e propria può comprendere anche ANEDDOTI, LEGGENDE, RACCONTI. La figura preminente è quella del narrastorie. Per assumere il ruolo di NARRASTORIE bisogna identificarsi in esso (personificazione) ed è necessario aver un buon controllo di linguaggio e della comunicazione non verbale (espressione facciale, postura, mimica). I GIOCHI LINGUISTICI in segni sono una delle caratteristiche particolari della cultura sorda e spesso non sono traducibili in una lingua usata degli udenti. (Zuccalà A. 1996/1997)

18 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Maragna, S. (2000). La sordità. Educazione, scuola, lavoro e integrazione sociale. Milano: Hoepli Zuccalà A. La cultura dei sordi e il dibattito contemporaneo in antropologia. Tesi di Laurea. Dipartimento di Studi Glottoantropologici e discipline musicali. Università degli Studi di Roma 'La Sapienza', anno accademico 1996/1997 (Prof. F. Romano). Bernard Mottez (1979) I paradossi della politica dell'integrazione: la comunità dei sordi. In M. Montanini, Manfredi, L. Fruggeri e M. Facchini: Dal gesto al gesto. Bologna, Cappelli Editore

19 DEFICIT (DA “IL NOME DELLA ROSA” U. ECO)
…. Mi aveva spiegato che, giunto che fosse l’uomo oltre la metà della vita, anche se la sua vista era sempre stata ottima, l’occhio si induriva e riluttava ad adattar la pupilla, così che molti sapienti erano come morti alla lettura e alla scrittura dopo la loro cinquantesima primavera. Grave iattura per uomini che avrebbero potuto dare il meglio della loro intelligenza per molti anni ancora.

20 DEFICIT mancanza o insufficienza di una dimensione qualitativamente o quantitativamente determinata.
DISABILITA’ impossibilità o difficoltà di compiere determinate azioni a causa di un deficit. HANDICAP insieme dei limiti e delle situazioni di esclusione imputabili alla disabilità.

21 Un deficit genera sempre una disabilità, ma non genera automaticamente un handicap: non c’è corrispondenza esatta fra la gravità del deficit e la gravità dell’handicap. La gravità dell’handicap dipende da quanto viene fatto per ridurre il deficit (protesizzazione, terapia logopedica, unite all’accettazione del deficit); dal tipo di organizzazione della società e dalle abilità che essa valorizza

22 Nelle società occidentali l'handicap della sordità è reso più drammatico dall'importanza attribuita a un aspetto particolare del linguaggio: la descrizione verbale dell'insieme dei procedimenti impegnati nell'esecuzione di qualsiasi attività. Gran parte dell'attività di insegnamento e di apprendimento si esplica attraverso la parola nella sua forma orale e scritta. Questo accresce le difficoltà dell’alunno sordo e aggrava il suo handicap.

23 I genitori possono scegliere fra 3 metodi riabilitativi
Metodi oralisti: esclusione assoluta dei segni Metodi misti: i segni supportano una lingua vocale Educazione bilingue: esposizione contemporanea alla lingua vocale e alla lingua dei segni E’ importante che la scuola rispetti la scelta dei genitori, anche se in alcune situazioni si possono consigliare delle modifiche

24 Linguaggio orale Il linguaggio vocale è il mezzo attraverso cui poter comunicare con la maggior parte delle persone; è indispensabile per inserirsi nella vita scolastica e lavorativa. Studi sull’acquisizione del linguaggio orale da parte di soggetti non udenti hanno evidenziato che l’insegnamento del linguaggio dei segni e contemporaneamente del linguaggio orale facilita l’apprendimento di quest’ultimo, oltre a favorire lo sviluppo delle capacità intellettive ed una più armonica strutturazione della personalità.

25 Linguaggio vocale e LIS
In una ricerca, condotta su bambini sordi figli di genitori udenti e non, si è visto che le prestazioni migliori in test di competenza linguistica erano quelle del gruppo dei bambini nati da genitori sordi che usavano abitualmente il linguaggio dei segni ed avevano inoltre una buona conoscenza della lingua parlata e scritta. Questi risultati smentiscono la tesi – sostenuta dagli “oralisti” più intransigenti – che il linguaggio dei segni, considerato più semplice e comodo da usare da parte del sordo, costituirebbe un elemento di disturbo per l’apprendimento del linguaggio orale.

26 Varietà di situazioni Fin dall’inizio del trattamento terapeutico occorre avere le idee ben chiare su quale linguaggio il bambino debba apprendere. La scelta dipende molto dalla famiglia, soprattutto nel caso di genitori sordi che non conoscono il metodo orale o lo conoscono poco. Si possono avere, in generale, quattro situazioni: a) acquisizione del solo linguaggio orale; b) acquisizione del solo linguaggio segnico; c) acquisizione di entrambi i linguaggi distinti (bilinguismo); d) acquisizione del linguaggio orale con supporto segnico dell’italiano esatto (approccio bimodale effettuato dal logopedista).

27 Educazione bilingue L’educazione bilingue consiste nell’esporre il bambino sordo contemporaneamente alla lingua vocale e alla lingua dei segni. I fautori di questo approccio si basano sul fatto che le persone sorde acquisiscono con più facilità la lingua dei segni, poiché essa viene acquisita attraverso un canale sensoriale integro: quello visivo. Ciò allontanerebbe il rischio di un ritardo nello sviluppo cognitivo globale e nell’apprendimento dei contenuti disciplinari. Il bilinguismo implica una serie di problematiche sia in ambito linguistico che psicologico. Innanzitutto molti bambini sordi hanno genitori udenti, che non conoscono la LIS o, se l’hanno appresa da adulti, non è la loro prima lingua.

28 Lingua Italiana dei Segni
Perché il bambino acquisisca la LIS in modo spontaneo non è sufficiente che i genitori conoscano i segni. E' necessario che il bambino sia esposto alla comunicazione segnica con adulti e bambini sordi, per i quali la LIS è la prima lingua. Il bambino deve inoltre abituarsi a usare questo linguaggio in contesti diversi. Diventa quindi essenziale la figura di un educatore/assistente alla comunicazione, che la legge sui diritti degli handicappati (L. 104/92 art. 13) già prevede. Oltre alla presenza di questa figura è necessario però che il bambino frequenti la comunità dei sordi. L'educatore/assistente alla comunicazione può lavorare in famiglia oppure, come succede più frequentemente, a scuola.

29 Bibliografia P. Massoni,S. Maragna, Manuale di logopedia per bambini sordi, Milano, Franco Angeli, 1997. AA. VV., “L’assistente alla comunicazione”, in: Conoscere la sordità, Dipartimento Scuola Università per Ente Nazionale Sordomuti. V. Volterra (a c. di), I segni come parole: la comunicazione dei sordi, Torino, Boringhieri 1981. L. Trisciuzzi, La pedagogia clinica, Laterza, Bari 2003. P. Oliva, I segni e le parole: due mondi a confronto, in: Handicap Risposte, anno XIX n. 184/aprile 2004. L. Trisciuzzi, L’integrazione degli handicappati nella scuola dell’obbligo, Giunti & Lisciani Editori, Teramo, 1983. M. Zanobini, M. C. Usai, Psicologia dell’handicap e della riabilitazione, franco Angeli, Milano, 1995.

30 L’alunno sordo a scuola
Apprendimento e Integrazione

31 Difficoltà nell’area socio-affettiva
L’alunno sordo è isolato nella classe non fa i compiti non porta il materiale occorrente ha atteggiamenti aggressivi e di rifiuto nei confronti dei compagni e dei docenti dice di aver capito anche quando non è vero è distratto

32 Come si possono aiutare?
Gli studenti sordi possiedono le capacità, ma per comunicare è necessario poter udire e parlare. Come si possono aiutare? .

33 I SEGNI A SCUOLA CONSENTONO
di seguire i ritmi della classe di accedere ai contenuti senza riduzioni di accedere ai libri di testo, affiancandoli ma non sostituendoli con schemi, mappe.. di ampliare il lessico appoggiando il significato delle parole nuove sui segni conosciuti di rafforzare le strutture morfosintattiche con il confronto italiano/LIS una verifica immediata e costante della comprensione da parte del docente

34 È importante ricordare che…
La L.I.S. è un mezzo idoneo, ma l’accesso alle fonti di informazione e di formazione culturale richiede anche la conoscenza della lingua parlata e scritta nel paese di appartenenza.

35 E quindi l’obiettivo finale per tutti i sordi è…
AUTONOMIA di accesso ai contenuti culturali di pensiero (pensiero critico) di comunicazione in L1 e in L2

36 Il raggiungimento dell’obiettivo richiede la conoscenza e l’applicazione di strategie (strategia: ricorso motivato e ragionato a mezzi idonei al raggiungimento di un obiettivo) e tecniche didattiche specifiche (tecnica: complesso di regole e procedimenti basati su conoscenze scientifiche).

37 Accesso ai contenuti culturali
STRATEGIA: passaggio graduale dalla comprensione mediata all’approccio autonomo (dalla rielaborazione del testo originale con brevi incursioni nel documento alla lettura integrale di esso con interventi sempre più limitati di chiarimento e integrazione della comunicazione)

38 Prima fase: studente sordo > MEDIAZIONE > testo rielaborato
TECNICHE: Sintesi introduttiva Spiegazione globale del testo (L.I.S.) Sostituzione del testo originale con schemi, diagrammi di flusso, tavole sinottiche, utilizzando costruzioni sintattiche di tipo prevalentemente paratattico e una terminologia semplice, nel rispetto della qualità dei contenuti. Ampliamento del lessico mediante glossari (uno max due termini nuovi per ogni segmento di U.A., da riutilizzare in più contesti nei giorni successivi) Inserimento, nel prodotto rielaborato, di almeno un concetto da acquisire direttamente sul testo (con indicazione delle coordinate e la dicitura vedi testo)

39 Spiegazione globale del testo (L.I.S.)
Seconda fase: studente sordo > FACILITAZIONE E INTEGRAZIONE > testo originale TECNICHE: Sintesi introduttiva Spiegazione globale del testo (L.I.S.) Sottolineatura ed estrapolazione a margine delle idee-chiave Divisione in sequenze Sostituzione dei vocaboli sconosciuti con sinonimi o spiegazione annotata a margine Schematizzazione di contenuti complessi con indicazione esatta della parte di testo sostituita

40 Terza fase: studente sordo >facilitazione del linguaggio> testo originale
TECNICHE: Sintesi introduttiva Spiegazione globale del testo Sottolineatura dei vocaboli sconosciuti e spiegazione orale del loro significato e/o dei significati possibili Sintesi (essenziale) finale dei contenuti da apprendere

41 REGOLE FONDAMENTALI (valide per tutte e tre le fasi):
Gli studenti sordi devono sempre disporre dei libri di testo (evitare di trasmettere o avallare l’idea che possano farne a meno) A qualsiasi livello di comprensione del testo scritto, va incoraggiato un approccio, anche se minimo, al documento originale (in qualsiasi schema, riassunto, tavola…..deve essere presente un riferimento con relative coordinate) Nella verifica dell’apprendimento deve essere compreso il riferimento al testo, anche solo rispetto al segmento affrontato direttamente Schemi, diagrammi, tavole sinottiche, cd devono essere raccolti e conservati a parte, distinti per disciplina, e portati a scuola insieme al libro di testo della disciplina Dunque rigore e ordine

42 L’assistente alla comunicazione
L’assistente alla comunicazione è l’operatore di elezione nella fase di introduzione e di spiegazione globale del testo (la trasmissione integrale dei contenuti evita che concetti complessi e problematici vengano eliminati per difficoltà di trasmissione, con conseguente banalizzazione del pensiero e penalizzazione delle capacità critiche) La scelta dei percorsi didattici e dei contenuti è frutto della collaborazione del docente della disciplina con il docente specializzato (il programma è lo strumento per raggiungere gli obiettivi e può, pertanto, flettersi a seconda delle caratteristiche della classe)

43 Sinergia Le strategie e le tecniche sono patrimonio professionale del docente specializzato, che ha, però, una sua formazione disciplinare: qualunque percorso alternativo che coinvolga i contenuti proposti va concordato con il docente della disciplina La verifica dell’apprendimento è frutto della collaborazione dei due docenti (il docente specializzato dovrebbe proporre le modalità di somministrazione).

44 La situazione “ideale” nell’istruzione degli studenti sordi
La situazione didattica “ideale” prevede: la collaborazione del docente della disciplina e del docente specializzato nell’ideazione e nella strutturazione del percorso di apprendimento; l’intervento dell’assistente alla comunicazione nella presentazione del percorso agli studenti sordi.

45 I RUOLI E LE COMPETENZE Il docente curricolare si occupa dei contenuti da proporre; Il docente specializzato si occupa della metodologia; L’assistente alla comunicazione si occupa della trasmissione dei contenuti proposti dal docente curricolare secondo la metodologia indicata dal docente specializzato.

46 FASI DEL LAVORO: Fase 1 Il docente della disciplina seleziona in anticipo il testo da proporre alla classe, sottoponendolo, poi, al docente specializzato. Il docente specializzato esamina il testo e ne individua le possibili difficoltà di comprensione da parte dello studente sordo.

47 Fase 2 Il docente specializzato concorda con il docente della disciplina le strategie e le tecniche da adottare per rendere più agevole la comprensione e la successiva rielaborazione da parte degli studenti sordi. Esempi di tecniche adottate nel lavoro quotidiano: sintesi, sequenze, diagrammi di flusso, mappe concettuali, schemi, grafici riportati su lucidi da proiettare in aula; uso di power point per la presentazione dei contenuti; presentazione dei contenuti sotto forma di ipertesti…

48 Fase 3 Il docente curriculare fornisce al docente specializzato le indicazioni disciplinari necessarie e il docente specializzato realizza il percorso concordato (lucido, power point…)

49 Fase 4 Il testo viene presentato all’intera classe, con l’ausilio degli strumenti prescelti (lavagna luminosa, computer…), ad integrazione della presentazione orale da parte del docente della disciplina. In questa fase è di fondamentale importanza l’intervento dell’assistente alla comunicazione che si occupa di trasmettere all’alunno sordo i contenuti visualizzati, integrandoli con quelli che il docente della disciplina va esponendo.

50 Funzione dell’assistente alla comunicazione
Oltre a trasmettere i contenuti all’alunno sordo, l’assistente alla comunicazione interviene nelle dinamiche relazionali del gruppo classe: è un efficace elemento di verifica dell’apprendimento di tutta la classe. Ha un punto di vista privilegiato, svolge una funzione preziosa.

51 Il gruppo classe L’allievo in difficoltà non può essere percepito come soggetto separato, ma deve essere inserito nel progetto unitario elaborato per la classe. Teorizzazione e pratica dell’insegnamento si congiungono in un obiettivo di mediazione tra le esigenze individuali del soggetto e il programma didattico rivolto a tutti gli alunni. L’inserimento del sordo anche grave o profondo nella scuola non ha solo lo scopo della socializzazione, ma è un processo di estensione all’alunno in difficoltà di una finalità omogenea di apprendimento che riguarda tutta la progettazione didattica.

52 Progetto educativo Delineare la situazione di partenza
Dichiarare gli obiettivi trasversali Delineare gli obiettivi delle discipline Individuare metodi e strumenti efficaci Coinvolgere lo studente nella programmazione Coinvolgere i genitori nella programmazione

53 Obiettivi delle discipline
Si possono individuare obiettivi minimi e obiettivi massimi Gli obiettivi sono irrinunciabili e comuni a quelli della classe Si possono modificare metodi, strumenti e percorso didattico Mai abbandonare i libri di testo L’accesso ai testi deve essere facilitato con vari strumenti Nel percorso scolastico l’alunno sordo userà il testo, quindi bisogna iniziare subito e non rinunciare!

54 Le risorse professionali
Le figure di appoggio sono una ricchezza di tutto il gruppo classe: interagiscono, monitorano le dinamiche relazionali, costituiscono col docente una sinergia, dunque un’opportunità preziosa per tutti. Quindi mai sterile contrapposizione, ma positiva collaborazione. Consapevolezza che le figure professionali che lavorano col sordo danno un contributo positivo a tutto il gruppo (es. lavori di gruppo, supporto agli stranieri presenti in classe).

55 Risorse tecnologiche Computer, proiettore, lavagna luminosa, LIM
Biblioteca multimediale Queste risorse rendono più chiaro ed efficace il lavoro didattico Danno la possibilità di arricchire i contenuti con immagini Rendono gli studenti partecipi e propositivi Facilitano l’apprendimento di tutti

56 Integrazione degli studenti sordi nella comunità scolastica
Progetti di Istituto I sordi fanno parte della comunità Partecipano a tutte le iniziative scelte dal gruppo classe La partecipazione dello studente sordo deve essere preparata da una serie di informazioni che facilitano la comprensione dell’evento (chi viene, di cosa si parla, perché la scuola ha preso l’iniziativa, gli obiettivi del progetto ecc.) Come gli altri studenti i sordi devono sentirsi protagonisti dell’attività educativa

57 Integrazione degli studenti sordi nella comunità scolastica
Visite a musei, mostre, gite e viaggi di istruzione, gare sportive, progetti di Istituto, interventi di esperti su temi di attualità, assemblea di Istituto ecc. Ogni evento si deve svolgere con un assistente alla comunicazione che in LIS segue tutto quello che viene detto La partecipazione va incoraggiata e supportata E’ importante la verifica dell’apprendimento del significato dell’evento e la valutazione dell’alunno in termini di interesse e curiosità

58 Esempi di Progetti di Istituto
Stili di vita e salute Educazione tra pari

59 In collaborazione con l’università La Sapienza
Prevenzione degli stili di vita a rischio L’educazione tra pari (un gruppo di tutor promuove i messaggi e organizza attività) Incontri con esperti Attività sul territorio Eventi nella scuola (settimana della salute) Assemblea di Istituto Collaborazione e coinvolgimento dei genitori

60 La settimana della salute

61 Fumo alimentazione dipendenze

62 Educazione alla legalità
60° Anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani

63

64 Lezione di storia ai Fori

65 La giornata della memoria Poesia in LIS

66 TEATRO IN CARCERE AMLETO A REBIBBIA

67 Gli studenti votano alla finale del Premio Strega

68 Manzoni riletto Facciamo il processo alla Monaca di Monza

69 Ora lavoriamo insieme a piccoli gruppi
Prepariamo un progetto indicando: Obiettivi Metodi Strumenti Verifiche Valutazione

70 Qualche idea Il lavoro minorile: i diritti dei bambini e i nostri doveri nei loro confronti Attori in erba: esperienze di mimica e gestualità Multiculturalità: raccogliamo le favole del mondo (cibo, feste, tradizioni ecc.) “Fotografia ed Educazione allo Sviluppo. Il Sud del Mondo” dall’immaginario all’immagine La scuola adotta un monumento eSPORTiamo buoni comportamenti: SPORT quale educazione alla legalità, non violenza e condivisione dei valori Adotta un monumento della tua città Uomo e ambiente (inquinamento e problemi del territorio)

71 A scuola di benessere il grande tema della salute
Alimentazione e problemi correlati Attività fisica Il fumo L’alcol La dipendenza dal computer Smaltimento dei rifiuti: la differenziata a scuola Ecc.


Scaricare ppt "Corso di Aggiornamento CIRCOLO DIDATTICO VIA FRATELLI CERVI MACERATA"

Presentazioni simili


Annunci Google