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Protocollo e integrazione per gli alunni diversamente abili

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Presentazione sul tema: "Protocollo e integrazione per gli alunni diversamente abili"— Transcript della presentazione:

1 Protocollo e integrazione per gli alunni diversamente abili
ISTITUTO COMPRENSIVO “ MARCO POLO “ SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA DI SENAGO Protocollo di accoglienza e integrazione per gli alunni diversamente abili

2 ACCOGLIERE e INTEGRARE
i bambini DIVERSAMENTE ABILI La fase dell’accoglienza per gli alunni diversamente abili rappresenta il primo contatto del bambino e della famiglia con la scuola. Le strategie di accoglienza per un inserimento positivo si basano su cinque aspetti.

3 Amministrativo burocratico
Procedure di iscrizione e di documentazione. Accertamento della scolarità precedente.

4 Modalità di informazione e di comunicazione tra scuola e famiglia.
Comunicativo Modalità di informazione e di comunicazione tra scuola e famiglia. Incontri di raccordo tra responsabili della commissione sostegno, insegnanti e genitori.

5 Educativo Lettura della diagnosi funzionale (D. F.).
Individuazione della sezione in cui inserire l’alunno. Stesura del profilo dinamico funzionale (P. D. F.). Elaborazione del piano educativo individualizzato (P. E. I.).

6 Attenzione al “clima” e alla relazione.
Relazionale Attenzione al “clima” e alla relazione. Attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino e ai rapporti con i compagni.

7 Sociale Contatti con Enti locali, operatori UONPIA e associazioni del territorio per creare un’adeguata rete di collaborazione. Acquisizione di materiali, risorse e testi presso centri di documentazione e attraverso contatti con altre scuole.

8 L’integrazione degli alunni diversamente abili non si esaurisce con la loro presenza nella singola sezione o classe, ma deve coinvolgere la scuola in tutte le sue componenti perché essa rappresenta la prima comunità di crescita e di sostegno per tutti gli alunni.

9 MODALITA’ di SEGNALAZIONE dei MINORI PORTATORI di DISAGIO
Informare la famiglia delle difficoltà riscontrate dal bambino. Invitare i genitori a rivolgersi allo “Sportello genitori” per una consulenza con la psicologa. Compilare, con il consenso dei genitori, la scheda di segnalazione da inviare all’èquipe di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA). Informare i genitori sull’ importanza di contattare la UONPIA di Paderno, Garbagnate o il Polo Ospedaliero “Corberi” di Limbiate per il primo appuntamento.

10 ACCERTAMENTO della SCOLARITA’ PRECEDENTE
Al momento dell’iscrizione vengono richiesti documenti di tipo: anagrafico scolastico (relativi al percorso di studi precedente) sanitario certificati sanitari (allergie/intolleranze alimentari) liberatoria in caso di assunzione farmaci diagnosi clinica profilo dinamico funzionale

11 MODALITA’ di INFORMAZIONE E di COMUNICAZIONE tra SCUOLA e FAMIGLIA
Sarà cura delle responsabili la commissione sostegno predisporre un primo incontro con gli insegnanti e i genitori degli alunni diversamente abili per avere: informazioni e dati sul bambino e la sua storia scolastica informazioni/dati sul Centro, Équipe, Gruppo che segue o ha seguito il bambino informazioni specifiche sulla tipologia dell’handicap del bambino.

12 I rapporti con le famiglie di alunni devono essere improntati a chiarezza e spirito collaborativo.
È importante offrire un supporto di tipo relazionale teso a rassicurare i genitori sulla vita scolastica. Gli incontri con le famiglie devono avere cadenza periodica per comunicazioni e scambio di informazioni sulla crescita dei bambini.

13 Lettura della DIAGNOSI FUNZIONALE
(D. F.) A partire dal momento dell’iscrizione la Dirigente Scolastica viene a conoscenza della Diagnosi Funzionale del minore corredata dalla documentazione psico-medico-sociale. Dopo l’iscrizione il processo di passaggio prevede l’incontro con gli insegnanti dell’ordine di scuola precedente.( I verbali vengono depositati nell’ufficio della Dirigente Scolastica “ Registro iscrizioni alunni dva dal 2007 “). Le referenti della commissione sostegno rimangono a disposizione per colloqui, su richiesta dei genitori o degli specialisti per situazioni urgenti o che richiedano da subito una tempestiva attivazione.

14 l’acquisto di specifici sussidi, attrezzature …
Gli insegnanti interessati si preoccuperanno nei primi giorni di settembre di fissare: l’incontro con i familiari con lo scopo di arricchire il quadro di informazioni sulla personalità del minore e per far conoscere loro la scuola l’incontro con gli specialisti al fine di mettere a fuoco il profilo diagnostico, in termini di potenzialità di sviluppo, di aspetti deficitari e di conoscenza del programma riabilitativo la richiesta di collaborazione con l’Ente Locale, al fine di risolvere eventuali problemi (abbattimento barriere architettoniche, richiesta di personale assistente,trasporti …) l’acquisto di specifici sussidi, attrezzature … momenti di osservazione diretta dell’alunno per comprendere maggiormente le dinamiche relazionali e il suo rapporto con l’attività didattica.

15 della stabilità del team docente compreso l’insegnante di sostegno
INDIVIDUAZIONE DELLA SEZIONE/CLASSE IN CUI INSERIRE IL BAMBINO La decisione circa la classe e la sezione in cui inserire l’alunno, fatta salva la competenza esclusiva della Dirigente Scolastica, terrà conto: della stabilità del team docente compreso l’insegnante di sostegno dell’esplicita richiesta di uno dei team ad accogliere il bambino neo-arrivato della problematicità e della numerosità del gruppo classe dell’alternanza di assegnazione rispetto al ciclo precedente.

16 ciò che può fare “con loro”, ma in modo adattato
STESURA DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE art.12 Legge 104/’92 (P. D. F.) La coerenza interna ai documenti specifici (D.F., P.D.F., P.E.I.) rappresenta la premessa alla ricerca di collegamenti tra gli interventi specifici e la programmazione di classe. Questi documenti puntualizzano: tutto ciò che l’alunno in situazione di handicap può fare ” con” e “come” i compagni ciò che può fare “con loro”, ma in modo adattato ciò che può fare “da solo”, perché corrisponde a un suo bisogno fondamentale come i compagni possono lavorare “per” e “con” l’alunno in situazione di handicap.

17 Il profilo dinamico funzionale deve riprendere gli “assi” previsti dalla diagnosi funzionale:
affettivo-relazionale dell’autonomia comunicazionale e linguistico sensoriale e percettivo motorio-prassico neuropsicologico cognitivo dell’apprendimento curricolare.

18 PERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI
Elaborazione di PERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI L’inserimento di un alunno diversamente abile richiede un intervento didattico “mirato” per evitare che la condizione di disabilità si trasformi in insuccesso scolastico. Occorre che tutti gli insegnanti della classe siano coinvolti nell’elaborazione del Piano Educativo Individualizzato e che ognuno si ponga come “facilitatore” rispetto al proprio ambito curricolare.

19 Sulla base delle necessità e delle esigenze riscontrate, gli insegnanti di classe e l’insegnante di sostegno potranno prevedere specifici interventi: la presenza in classe dell’insegnante di sostegno per un monte-ore stabilito in modo da non privare l’alunno di importanti occasioni di condivisione di esperienze e dialogo con i compagni interventi individualizzati o in piccoli gruppi fuori dall’aula in modo da offrire all’alunno particolari stimoli che consentano il raggiungimento di un determinato obiettivo.

20 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ELABORAZIONE DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P. E. I.). Gli “assi” rappresentano la parte centrale del piano educativo individualizzato e delineano precise indicazioni di attività e interventi sulle componenti dinamiche dell’alunno. Ciascun “asse” si articola in cinque colonne che raccolgono i dettagli relativi a: OBIETTIVI FORMATIVI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITÀ,METODOLOGIA, SPAZI, OSSERVAZIONI

21 al “clima” e alla relazione per ridurre l’ansia,
Attenzione al “clima” e alla relazione per ridurre l’ansia, la diffidenza, la distanza ai momenti iniziali di socializzazione dell’alunno e ai rapporti con i compagni

22 adattarsi alla nuova realtà scolastica
La presenza di un bambino diversamente abile condiziona sempre il clima del gruppo-classe. Gli insegnanti possono assumere un atteggiamento protettivo oppure provare ansia e impotenza di fronte alle difficoltà oggettive. Il bambino diversamente abile, impegnato in uno sforzo enorme di adattamento e di apprendimento, deve: adattarsi alla nuova realtà scolastica sviluppare le proprie potenzialità accettando le proprie disabilità apprendere a leggere, a scrivere e a studiare.

23 Occorre che gli insegnanti favoriscano la creazione di un clima di accoglienza attraverso:
momenti di gioco e socializzazione che mirino alla reciproca conoscenza la presenza nella classe di segni concreti (libri, cartelli, giochi, sussidi …..) che testimonino attenzione e coinvolgimento di ogni bambino l’attenzione alle modalità e ai reali tempi di apprendimento di ciascun alunno.

24 di accoglienza e di apprendimento.
ORGANIZZARE SPAZI Per organizzare le attività di insegnamento è importante predisporre, oltre agli spazi comuni (aula, laboratori….) uno spazio con arredi e attrezzature che possa funzionare come luogo di accoglienza e di apprendimento. Un ambiente confortevole nel quale gli alunni possano sentirsi a loro agio e nel quale possano fare esperienze utili alla loro crescita.

25 giochi linguistici (tombola, domino, gioco dell’oca…)
Per allestire uno spazio/laboratorio possono servire: oggetti di uso quotidiano ed immagini per creare situazioni e contesti comunicativi giochi linguistici (tombola, domino, gioco dell’oca…) giochi manipolativi giochi logici materiale strutturato e non per stimolare l’attività senso-percettivi e motoria cartelloni, alfabetieri, anche prodotti dagli alunni fotografie e disegni degli alunni.

26 CONTATTI CON ALTRE SCUOLE ENTI E ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO
Sarà compito della scuola instaurare contatti con l’A.S.L. con gli operatori dell’UONPIA e con i Servizi Sociali , con le altre scuole presenti nel Comune e in Comuni limitrofi e con la Scuola Snodo di Novate che stanzia finanziamenti su progetti per l’acquisto di strumentazione didattica e offre agli insegnanti numerose possibilità di aggiornamento. Un lavoro di collaborazione potrà essere attuato con i Centri specialistici a cui gli alunni fanno riferimento per le loro eventuali terapie. Anche l’apporto dei genitori unito alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale e dei medici della UONPIA contribuiscono a far evolvere positivamente la situazione di ogni alunno.

27 volo E quando impareremo dalle nostre differenze
a scoprire la ricchezza a farci senza paura dono della nostra pochezza allora solamente saremo bella gente. Senza darci spinte né farci lo sgambetto proseguiremo il viaggio insieme alzandoci dal suolo perché uno solo è il volo

28 le F.S. Paola Riva Silvana Manferti


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