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IL PEI - PER ESSERE INCLUSIVI

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Presentazione sul tema: "IL PEI - PER ESSERE INCLUSIVI"— Transcript della presentazione:

1 IL PEI - PER ESSERE INCLUSIVI
Paludi di Ostiglia IL PEI - PER ESSERE INCLUSIVI “Arrivano gli alloglotti” - A cura di Giancarlo Onger, Sermide, 1 marzo 2011

2 “Arrivano gli alloglotti”
PRIMA DEL PEI SEGNALAZIONE AI SERVIZI CERTIFICAZIONE DIAGNOSI FUNZIONALE PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

3 “Arrivano gli alloglotti”
LA DIAGNOSI FUNZIONALE Elementi: A) deve descrivere analiticamente la compromissione funzionale dello stato psicofisico; B) è qualcosa di più della diagnosi clinica, dovendo comprendere anche gli elementi psicosociali; C) deve fare riferimento all’eziologia ed esprimere le conseguenze funzionali della infermità indicando la previsione dell’evoluzione naturale; D) è finalizzata al recupero funzionale del soggetto con disabilità e deve tener conto delle potenzialità registrabili in ordine agli aspetti cognitivo, affettivo - relazionale, linguistico, sensoriale, motorio - prassico, neuropsicologico, dell’autonomia personale e sociale. CHI: viene redatta dallo specialista che segue il caso QUANDO: dopo la certificazione.

4 “Arrivano gli alloglotti”
IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Elementi: A) è documento che segue un primo periodo di inserimento scolastico; B) indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno in situazione di handicap dimostra di possedere: 1) nei tempi brevi; 2) nei tempi medi; C) descrive analiticamente i possibili livelli di risposta dell’alunno riferiti: 1) alle relazioni in atto; 2) a quelle programmabili; D) comprende: 1) la descrizione delle difficoltà dell’alunno nei singoli settori di attività; 2) l’analisi dello sviluppo potenziale a breve e medio termine, riferita ai parametri agli aspetti cognitivo, affettivo - relazionale, linguistico, sensoriale, motorio - prassico, neuropsicologico, dell’autonomia personale e sociale. E) fornisce il quadro globale dell’evoluzione e del percorso che operatori e insegnanti compiono nell’interesse dell’alunno; F) costituisce una guida per la progettazione dell’intervento, evidenziando i bisogni dell’alunno e le sue risorse e indicando le strategie utili per attivarle e valorizzarle, anche evidenziando l’eventuale carenza di sostegni. CHI: è redatto dalla scuola congiuntamente con gli specialisti e la famiglia.   QUANDO: dopo un primo periodo si osservazione.

5 “Arrivano gli alloglotti”
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Elementi: A) è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno con disabilità, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione; B) è redatto congiuntamente dai docenti della classe, dagli operatori sanitari individuati dalla ASL/AO e, ove presente, con la partecipazione dell’insegnante operatore psicopedagogico in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell’alunno; C) tiene presenti i progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche; D) il Gruppo di lavoro operativo deve operare nell’ottica di una maturazione il più possibile armonica e completa del minore, considerato nella totalità della sua persona e nei differenti momenti della sua vita, di cui la scuola è momento fondamentale ma non esclusivo; E) le verifiche sono finalizzate a che ogni intervento sia correlato alle effettive potenzialità che l’alunno stesso mostra di possedere nei vari livelli di apprendimento e di prestazioni educativo - riabilitative. CHI: è redatto dalla scuola congiuntamente con gli specialisti e con la collaborazione della famiglia. QUANDO: entro la fine di novembre

6 Lo sfondo integratore: la scuola inclusiva che sa traghettare l’alunno con sicurezza da una sponda all’altra nello svolgimento del progetto di vita.

7 UNA SCUOLA CHE SI INTERROGA
“… deprehendas te oportet,antequam emendes …“ (conviene dunque che tu ti sorprenda in errore prima di cominciare a correggerti) (Epistulae morales ad Lucilium, Liber Tertius, epistula XXVIII, IX)

8 PAROLE CHIAVE

9 INTERNO DI UNA SCUOLA FOEDUS FERIO? REPARTI DSA DISABILI ADHD
SVILUPPO TIPICO INTERNO DI UNA SCUOLA FOEDUS FERIO?

10 Interdipendenza positiva
CLASSE DOCENTI ASSISTENTI ALUNNI COLLABORATORI SCOLASTICI

11 ICF Uno strumento per la scuola inclusiva
Lo strumento ICF: dal modello bio – medico al modello bio – psico - sociale Approccio olistico Questo sistema di classificazione opera attraverso una serie di categorie raggruppate e ordinate secondo il criterio fornito dal modello bio – psico - sociale che guarda alla persona nella sua interezza: non solo dal punto di vista sanitario, ma anche nella consuetudine delle relazioni sociali di tutti i giorni.

12 “Arrivano gli alloglotti”
IL PEI al tempo dell’ICF - CY Offre una base metodologica scientificamente rigorosa analizzando ed evidenziando tutti i possibili ambiti per la presa in carico del bambino; fotografa la condizione di salute e l’ambiente e descrive il funzionamento della persona senza perdere di vista gli aspetti di partecipazione e i fattori ambientali; permette di lavorare sul funzionamento della persona a prescindere dall’inquadramento a priori in categorie (diagnosi); permette un linguaggio comune tra tutti gli operatori interessati e consente di mettere al centro del progetto la persona ed i suoi bisogni e non i servizi.

13 E SE PROVASSIMO A METTERE UNA SCATOLA NERA NELLA CLASSE?
E SE LA ASCOLTASSIMO OGNI TANTO?

14 “Arrivano gli alloglotti”
Margherita Guidacci “Mentre guardavo alternamente dalle due grandi finestre affacciate sul passato e sull’avvenire, i ladri entrarono indisturbati nella stanza e mi derubarono di tutto il presente”.

15 INDICAZIONI DI LAVORO Occorre evitare che un inserimento non adeguatamente programmato e preparato nell’ambiente scolastico e sociale, cioè privo di adeguati supporti, induca a fenomeni di rigetto e di emarginazione; l’innovazione educativa è insieme effetto e causa del mutare del costume; perciò un processo complesso e socialmente impegnativo come quello dell’integrazione, deve procedere parallelamente al processo di aggiornamento e di maturazione delle componenti interessate (scolastiche e non); si deve evitare ogni tipo di spreco delle risorse, in termini di personale che di attrezzature e servizi, considerando i costi emotivi e psicologici, assieme a quelli economici; le strutture di intervento devono possedere caratteri di flessibilità per adattarsi al avariare delle situazioni, anche sul territorio; deve essere promossa e valorizzata la professionalità dei docenti con forme di aggiornamento specifico e di organizzazione scolastica che ne consentano l’esercizio e l’approfondimento. Tale professionalità si esercita non solo sul piano individuale, ma in seno al gruppo docente nel quale confluisce la complementarietà delle competenze; l’integrazione scolastica è sempre anche sociale, non solo perché la scolarità comporta socializzazione di per sé, ma anche perché, essendo la scuola istituzionalmente in funzione di un inserimento nella società, l’integrazione in essa di un portatore di handicap prepara e prefigura l’integrazione nella comunità; è perciò necessaria la più stretta collaborazione degli operatori scolastici e sociali.

16 SITOGRAFIA www.icfinitaly.it/stc/presentazione-ICF.asp?Style=1
REMA&id_area=171

17 BIBLIOGRAFIA ICF, Edizioni Erickson Leonardi M. (versione italiana a cura di) (2007) ICF - versione per bambini e adolescenti – Edizioni Erickson Flavio Fogarolo (A cura di) – Il computer di sostegno - Erickson Canevaro – D. Ianes – Buone prassi di integrazione scolastica – Erickson Howard Gardner – Cinque chiavi per il futuro – Feltrinelli Bioetica, diritti umani e disabilità – Saggio “Eugenio Medea” IRCCS Giancarlo Onger (A cura di) – Trent’anni di integrazione scolastica – Vannini R. Medeghini, W. Fornasa, M. Maviglia, G. Onger, L’inclusione scolastica. Processi e strumenti di autoanalisi per la qualità inclusiva, Vannini, Brescia, 2009 Edgar Morin – La testa ben fatta - Raffaello Cortina Editore H. M. Enzensberger - Nel labirinto dell’intelligenza – Einaudi

18 FILMOGRAFIA – Scelti per voi
Mi chiamano Radio Michael Tollin, 2003, USA Zero in condotta Jean Vigo, 1933, Francia

19 FILMOGRAFIA – Scelti per voi
Freaks Tod Browning, 1932, USA E ridendo l’uccise Florestano Vancini, 2005, Italia e

20 FILMOGRAFIA – Scelti per voi
I bambini ci guardano Vittorio De Sica, 1943, Italia L’ottavo giorno Jaco Van Dormael, 1996, Francia/Belgio


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