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A PROPOSITO DI EDUCAZIONE PERMANENTE

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Presentazione sul tema: "A PROPOSITO DI EDUCAZIONE PERMANENTE"— Transcript della presentazione:

1 A PROPOSITO DI EDUCAZIONE PERMANENTE
SCUSATE…NON E’ MAI TROPPO TARDI. A PROPOSITO DI EDUCAZIONE PERMANENTE A cura di Giuseppe Biati

2 L’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI NEL SISTEMA DI ISTRUZIONE INTEGRATO
OVVERO, COME PENSARE , COME DELINEARE, COME STRUTTURARE UN INSIEME ORGANIZZATO/INTEGRATO DELLE OPPORTUNITA’ FOMATIVE TERRITORIALI A cura di Giuseppe Biati

3 A cura di Giuseppe Biati
SCUOLA, COME CONCETTO DI SISTEMA APERTO E COMPLESSO = COMPLESSITA’ CRESCENTE, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA SISTEMICO A cura di Giuseppe Biati

4 “COMPLESSITA’ E’ UN PENSIERO CHE NON SI CHIUDE MAI…” (Morin)
A cura di Giuseppe Biati

5 Scuola che capisce e vive il territorio costruendolo.
SCUOLA come ISTITUZIONE Ciò che è codificato e sancito ed ha come obiettivo: “il bene comune”, nella fattispecie: il sapere di tutti e di ciascuno. Scuola della Costituzione BUROCRAZIA Considerando questa accezione come positiva, cioè gli strumenti di codificazione dei fini, delle procedure, dei processi, dei risultati,ecc. Scuola della legalità ORGANIZZA- ZIONE Priorità su obiettivi e risultati (le ormai note efficienza ed efficacia). Scuola verso il futuro COMUNITA’ Interazione con l’organizzazione. Priorità: i fenomeni di appartenenza, le relazioni calde; comunità di cambiamento (non tanto comunità di convivenza), con attenzione ai ruoli, con centralità dei soggetti, con risposte ai bisogni. Scuola che capisce e vive il territorio costruendolo. A cura di Giuseppe Biati

6 A cura di Giuseppe Biati
I QUATTRO ELEMENTI DIVERSI SONO INDISPENSABILI PER UN NUOVO CONCETTO DI SCUOLA ( = ISTRUZIONE/FORMAZIONE). E’ NECESSARIO OPERARE E FARLI OPERARE DIALETTICAMENTE E/O DIALOGICAMENTE, NON ESCLUDENDO NESSUNO DI QUESTI ELEMENTI (dialetticità, dialogicità e flessibilità) A cura di Giuseppe Biati

7 A cura di Giuseppe Biati
Si realizza ciò, andando verso una SCUOLA come LUOGO DI CONTRATTUALITA’ (nella CULTURA DELLA CONCERTAZIONE) “Il codice negoziale è quello che parte dall’assunto della minore dissimetria possibile e che si fonda sulla massima distribuzione del potere fra i contraenti”. A cura di Giuseppe Biati

8 A cura di Giuseppe Biati
Nella situazione scolastica, la relazione fra ISTITUZIONE e UTENTE è spesso e scorrettamente sbilanciata fra UN SOGGETTO CHE HA TUTTO (= ISTITUZIONE) E UN SOGGETTO CHE NON HA NULLA (=UTENTE) A cura di Giuseppe Biati

9 A cura di Giuseppe Biati
La situazione negoziale offre, invece, una relazione quasi paritaria di diritti e di doveri, di bisogni e di capacità: (ed è stabilita la prima importante integrazione). A cura di Giuseppe Biati

10 A cura di Giuseppe Biati
Le caratterizzazioni del modello partecipativo/concertativo sono individuabili nel concorso di più componenti nella gestione dei processi e delle strutture formative. Non semplice rapporto di collaborazione tra diversi mondi, ma ricerca di funzionalità operative finalizzate: Chi fa, Cosa; Come individuare standard; Negoziazione del percorso con i singoli: stipula del patto formativo; Come certificare, ecc. A cura di Giuseppe Biati

11 A cura di Giuseppe Biati
OGGI OGGI Si fa fatica a ricercare Corresponsabilità d’azione; Poteri decisionali; Nuove regole per politiche serie di sviluppi territoriali; Nuove intese di programma; Intese istituzionali Si fa fatica ad evitare Sprechi; Sovrapposizioni; Improvvisazioni; Deficit strumentali culturali dei cittadini; Ecc. . QUANDO E PERCHE’ NON VI E’ ANCORA UN TAVOLO POLITICO CONCERTATIVO DI ALTO PROFILO CHE INDIVIDUI: FABBISOGNI, BISOGNI INEVASI, COMPENSAZIONI TRA GLI STESSI. A cura di Giuseppe Biati

12 OSSIA: UN PATTO SOCIALE PER LO SVILUPPO
Art. 3, comma 6 del Patto sociale per lo sviluppo del : FORMAZIONE CONTINUA ED EDUCAZIONE DEGLI ADULTI. Istituzione di un fondo per la formazione continua; Progetto specifico per la messa a regime di un sistema di educazione degli adulti; Applicazione del principio di “sussidiarietà” (L. R. Lombardia, n. 1 del ); Ampliamenti dell’offerta formativa delle Istit. Scol. , coordinandosi con EE. LL., in funzione della popolazione giovanile e degli adulti (DPR 275/99, art. 9); Attività integrative di sostegno e di accompagnamento in percorsi di formazione professionale per l’inserimento e il reinserimento lavorativo (O.M. 455/97 e Direttiva N. 22/2001, art. 4). A cura di Giuseppe Biati

13 VERSO LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E FORMAZIONE PERMANENTE
Integrazione e sistema integrato Dipende dai soggetti – dote esperienziale; Non va dichiarata, ma praticata; È un modo di essere, un divenire, non un concetto statico, dove l’integrazione non nasce ricomponendo pezzi sparsi, ma agendo fin dall’inizio in un’ottica di sistema che valorizzi i diversi sistemi, Va recuperato un linguaggio anche a livello legislativo dove formazione e lavoro entrano in stretto rapporto, in interazione circolare: cultura, conoscenze, competenze devono interagire col sistema produttivo (No al rifiuto della “cultura utile”); “I domini della mente vanno tutti coltivati”. (= riflessioni significative = esigenza di significato e costruzione di identità). A cura di Giuseppe Biati

14 IL SISTEMA INTEGRATO INDUCE A:
considerare la conoscenza come un processo di costruzione collettiva, sociale, mai statica, bensì dinamica e sempre incompleta… ritenere che l’unica forma di apprendimento efficace sia la partecipazione attiva a tale processo e la capacità di uso dei risultati acquisiti sotto forma di attitudine ad affrontare e a risolvere problemi reali. A cura di Giuseppe Biati

15 “NON E’ FORMAZIONE SE NON E’ UN SAPERE SPENDIBILE E RICONOSCIUTO”
A cura di Giuseppe Biati

16 CHE COSA RACCONTARE, ALLORA, SULLE ESPERIENZE FIN QUI VISSUTE TRA:
CTP e FP (incontri e incidenze sicuramente positivi); CTP e ASSOCIAZIONISMO RICONOSCIUTO E NON (anche qui incontri e incidenze positivi); CTP e TERRITORIO (E.E. L.L. in particolare, aggregazioni spesso utilitaristiche e giustapposte, ecc.). A cura di Giuseppe Biati

17 A cura di Giuseppe Biati
COSE “BELLE”, REALIZZATE NELLA SPORADICITA’ DELLE INTUIZIONI E DELLE VOLONTA’ DEI SINGOLI E/O DEI GRUPPI; DIFFICILI CONIUGAZIONI IN ASSENZA DI POLITICHE DI INDIRIZZO CHE DEVONO PREVEDERE: CENSIMENTI DEI BISOGNI; CULTURE INTERISTITUZIONALI; CENTRATURA DI LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI SOCIO-ECONOMICHE-PRODUTTIVE-PROFESSIONALI-LAVORATIVE; CONIUGAZIONI CERTIFICATE TRA SAPERI FORMALI, INFORMALI, NON FORMALI; AMBITI FORMATIVI E CERTIFICATIVI PROPEDEUTICI ALLA CITTADINANZA E ALLA OCCUPABILITA’; ECC. A cura di Giuseppe Biati

18 A cura di Giuseppe Biati
I PROTAGONISTI DI QUESTO MODELLO PARTECIPATIVO/CONCERTATIVO SONO: * LO STATO E LE SUE ISTITUZIONI (i quadri generali di riferimento); * GLI UTENTI, I DOCENTI,ECC. * L’ENTE LOCALE (attore e coordinatore) su indirizzo del TAVOLO TERRITORIALE PIU’ AMPIO; * IL MONDO DEL LAVORO; * LE ASSOCIAZIONI CULTURALI, ECC.; * ECC. A cura di Giuseppe Biati

19 (= Le moderne Istituzioni autonome del Territorio).
DAL MODELLO PARTECIPATIVO DEVE NASCERE IL PROGETTO CHE DIVENTA / SI REALIZZA NEL CENTRO EDUCATIVO PERMANENTE (che non è il CTP), MA L’INSIEME ORGANIZZATO /INTEGRATO DELLE OPPORTUNITA’ FORMATIVE TERRITORIALI (= Le moderne Istituzioni autonome del Territorio). A cura di Giuseppe Biati

20 A cura di Giuseppe Biati
Le alfabetizzazioni, le ex 150 ore (cambiare il nome), gli aricchimenti formativi, le preprofessionalizzazioni, le professionalizzazioni, ecc., sono una relazione di questo PROGETTO (CENTRO) DA SOLE SONO POCO O NULLA. IN INTERAZIONE DIVENTANO RISORSA PROCESSUALE (un tassello del mosaico per il mosaico). GUIDATE DIVENTANO SISTEMA INTEGRATO A cura di Giuseppe Biati

21 A cura di Giuseppe Biati
Lumezzane, Dicembre 2003 F I N E A cura di Giuseppe Biati


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