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IL TURISMO SOFISTICATO, LE RISORSE AMBIENTALI E IL SISTEMA DEI PREZZI

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Presentazione sul tema: "IL TURISMO SOFISTICATO, LE RISORSE AMBIENTALI E IL SISTEMA DEI PREZZI"— Transcript della presentazione:

1 IL TURISMO SOFISTICATO, LE RISORSE AMBIENTALI E IL SISTEMA DEI PREZZI
COMPRENDERE LA NASCITA, LA SOSTENIBILITA’ E LA SPECIALIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE: IL TURISMO SOFISTICATO, LE RISORSE AMBIENTALI E IL SISTEMA DEI PREZZI di Rainer Andergassen Guido Candela Paolo Figini L’evoluzione delle ricerche sul turismo ha posto al centro dell’analisi la “destinazione” “(un) sistema territoriale che offre almeno un prodotto unitario in grado di rispondere alle esigenze complessive di soggiorno del turista.”

2 Leiper, 1990 Viaggiatori in partenza Regione di origine Regione di transito Destinazione Viaggiatori che ritornano "[la destinazione] rappresenta il territorio nel quale si incontrano i bisogni della domanda e le scelte dell’offerta. In essa confluiscono gli elementi più significativi del prodotto turistico, vi sono localizzate tutte le imprese che si occupano di ricettività e accoglienza, vi si trovano le attrazioni primarie e tutte le strutture di cui il visitatore ha bisogno, vi si esprime gran parte della domanda turistica. La destinazione risulta quindi il perno su cui convergono tutti gli elementi sistemici del turismo; è il collegamento tra l’aspetto di complessità del settore, quello di eterogeneità del prodotto turistico e quello di intangibilità derivante dall’offerta di territori".

3 Economia delle destinazioni (normativa) vs Economia del turismo
nel settore del turismo, vi sono molti problemi che devono essere affrontati con strumenti d’analisi economica nuovi ed indipendenti; questi problemi appaiono proprio al livello della destinazione; per cui, è proprio la destinazione a motivare l’economia del turismo come disciplina indipendente di economia applicata; infine, ma non ultimo in ordine d’importanza, eleggendo la destinazione ad oggetto d’indagine si facilita la convergenza dell’economia con le altre discipline che si occupano del turismo. Nascita Analisi normativa delle destinazioni Ambientale Sostenibilità Economica

4 Considerando la mappa mondiale del turismo, osserviamo :
regioni ad alto sviluppo turistico regioni in cui il turismo è tuttora assente LDC in cui lo sviluppo turistico è indicato come un’opportunità sia nei programmi dei governi sia nelle aspirazioni delle imprese locali regioni in cui solo la concorrenza interna regola i rapporti fra imprese locali vs regioni in cui alla concorrenza si associa un coordinamento delle attività (nei prezzi) regioni organizzate prevalentemente in turismo autoprodotto vs regioni in cui è predominante il ruolo dei tour operator. Destinazioni che fondano il loro prodotto turistico sul richiamo di risorse naturali e culturali Destinazioni che fondano il prodotto turistico sul richiamo di una varietà sofisticata di beni e servizi offerti 4

5 In letteratura, il tema è stato trattato seguendo gli schemi : i) dell’economia applicata, ii) delle differenti storie locali, iii) dei modelli teorici, economici e sociologici, di evoluzione della domanda turistica In questo seminario, intendiamo cercare una risposta analitica, usando un modello economico che parte dalle preferenze di un consumatore posto di fronte alla possibilità di acquistare, con un reddito dato, prodotti di consumo (y) e un prodotto turistico complesso (T), in cui si combinano risorse locali di dimensione quantitativa (R) e di qualità percepita (z), ricettività (h) ed una varietà di prodotti complementari (xi) acquistabili durante il soggiorno, generando una spesa del turismo e un incasso complessivo della destinazione () 5

6 Nella letteratura empirica, i regressori indicati per qualificare le destinazioni riguardano molte caratteristiche: cultural heritage, natural heritage, clima, effetti di vicinanza (intesi come claster di consumo turistico), facilità di trasporto, infrastrutture pubbliche e private, cui si aggiungono altri regressori di qualificazione economica e sociale del territorio In un modello teorico siamo costretti a proporre una più “estrema” aggregazione, che conservi però il nucleo del problema, spiegare cioè l’alternativa fra un’offerta turistica prevalentemente fondata su: le risorse turistiche territoriali (naturali, culturali) e l’endowment complessivo, misurati con un unico indicatore di quantità R e di qualità z; la sofisticazione del turismo, intesa per la varietà n più o meno ampia di beni e servizi locali acquistabili dal turista per il soggiorno ed il loisir, i = 1, 2, 3 …, n 6

7 Tre condizioni sono necessarie per la nascita di una destinazione:
1) la condizione della Geography and Economics, R > 0 2) la condizione dell’ospitalità, n  1 3) la condizione di sostenibilità economica ,   * COROLLARIO: Per alcuni il turismo può essere inteso come una curva di Peano, che nella matematica dei frattali identifica una retta che con tutti i suoi meandri è capace di riempire un piano (a questa visione si ispirano, infatti, molti interventi di politica turistica locale che nella programmazione regionale non vogliono escludere a priori alcun territorio da virtuali sviluppi turistici). Per altri l’endowment naturale e le preferenze dei consumatori sono tali per cui il territorio non potrà mai raggiungere l’incasso *, il turismo non è quindi una curva di Peano, ma il mondo si divide in destinazioni turistiche e territori vocati ad altre opportunità di sviluppo economico. Le implicazioni di policy sono una diretta conseguenza del modello. 7

8  = 1  = 2  C1   K  *  = 2  C2   K < *
 incasso della destinazione * incasso minimo di sostenibilitrà della destinazione 2 > 1 per il Teorema del coordinamento C1 costi dell’organizzazione dell’autorità locale C2 costi del tour operator profitto del tour operator esterno K costi della destinazione  = 1 Senza coordinamento Direct sailing  = 2  C1 Destination manager Destinazione turistica   K  * Coordinamento locale  = 2  C2 Tour operator   K < * straniero  = 2  C2   Altre attività economiche

9 IL MODELLO DEL TURISTA e DELLA DESTINAZIONE: risorse & sofisticazione
TESI: lo sviluppo/nascita di una destinazione turistica si realizza sia attraverso investimenti di risorse, vale a dire investimenti finalizzati all’allargamento e all’approfondimento della dotazioni di risorse turistiche pro-capite, sia attraverso l’aumentando della varietà dei beni e servizi legati al turismo, cioè in quello che abbiamo chiamato grado di sofisticazione del prodotto turistico. IPOTESI: il grado di sofisticazione del turismo ha un doppio effetto sull’incasso dovuto al turismo. Da un lato, incide positivamente sulle entrate aumentando la domanda dei pernottamenti, dall'altro invece influenza negativamente i ricavi riducendo la qualità del turismo per i problemi legati alla congestione delle risorse.

10  = q(phH + npX) = f(R, n | ph, p, I)
Prodotto turistico T = (h; {xi}) U1 = F(T) UT = zU UY = y max U = (UYb+ UTb)1/b s.c. y + (phh + npx) = I dove: z(R, H) con z(0, .) = 0 zR > 0 zH < 0 (con H/R capacità di carico; R/H dimensione procapite della risorsa) H domanda complessiva dei pernottamenti X domanda complessiva dei prodotti locali  = q(phH + npX) = f(R, n | ph, p, I) 10

11 maxR,n (.) s.c.   * , 1  n   , 0  R  
Si dimostra che: a) rispetto a R: f(.) è sempre crescente all’aumentare della risorsa in dotazione b) Rispetto a n f(.) è monotonica crescente nella sofisticazione n del prodotto turistico; f(.) è monotonica decrescente nella sofisticazione n del prodotto turistico; f(.) è concava in n, cioè la relazione con la sofisticazione del prodotto turistico è prima crescente poi decrescente, ammettendo un massino di sofisticazione compatibile: Il programma di policy della destinazione: maxR,n (.) s.c.   * , 1  n   , 0  R   11

12  E3(,n*) E2(,1) E1(,) * 1 n*  n
Allora, il modello segnala una varietà di soluzioni, che spiegano la stratificazione delle destinazioni sul panorama del turismo regionale e mondiale.

13 Il turismo non ha le proprietà di una curva di Peano, poiché può accadere che la funzione indiretta  non rispetti la condizione di valore minimo richiesto, per la sostenibilità economica * 1 n* n

14 Teorema della varietà: per un turista sensibile ai tanti tipi del bene locale cui può accedere, all’aumentare di questi tipi, essendo i beni del prodotto turistico complementari lordi, si verifica un aumento nella domanda di pernottamenti presso la destinazione, a causa di un turista più soddisfatto. Quindi, la varietà dei beni e servizi offerti è un importante punto di forza del turismo delle destinazioni. Teorema di policy: introducendo un sistema di costi K(R, n), si può cercare quale fra tutte le alternative possibili è quella ottima. Infatti, ogni investimento in sofisticazione del prodotto oppure in aumento delle risorse comporta costi specifici e quindi non tutte le soluzioni possibili sono ugualmente ottime. Inoltre, mutando la tecnica (progresso tecnico nel turismo), si può pensare di intervenire anche sulle proprietà della funzione  che ha effetto sulla soluzione ottimale. 14

15 Il prezzo del soggiorno pro-die (prezzo del turismo, ipotesi 1:1):
B) IL MODELLO DEL TURISTA e DELLA DESTINAZIONE: i prezzi interni Consideriamo le funzioni di domanda: H(ph, p) X(ph, p) Il prezzo del soggiorno pro-die (prezzo del turismo, ipotesi 1:1): v = ph + p Il turismo come anti-common: Dato che il soggiorno in una destinazione non è possibile se beni e servizi complementari offerti da imprese diverse non compaiono tutti nel prodotto turistico, il turismo in una destinazione può essere letto come un “permesso” al soggiorno, concesso dalle diverse imprese che offrono i beni e servizi che sono necessari per soggiornare con soddisfazione nella destinazione. Rinvio ai teoremi del common (Hardin, 1968) e dell’anti-common( Heller, 1998) – , + + , – 15

16  = m    = 0   = 1 + 2 > m Figura 3 Proprietà privata
Un solo diritto di accesso: il monopolio  = m Figura 3 Common Nessun diritto di accesso  = 0 Anticommon Due diritti di accesso sulla stessa proprietà  = 1 + 2 > m

17 Se il turismo di una destinazione è interpretato come un anticommon:
i due proprietari dei cancelli  le imprese della ricettività e dei prodotti locali complementari   v 1  ph e 2  p dobbiamo immediatamente concludere che i prezzi nella destinazione dipendono essenzialmente dall’organizzazione delle imprese che vi operano. Il problema dell’anticommon nel turismo si manifesta in assenza totale di coordinamento fra i proprietari dei beni che entrano nel prodotto turistico, e comporta un prezzo del turismo complessivo più alto di quello che sarebbe ottimale; solo un coordinamento fra le imprese turistiche, che possa “riprodurre” la soluzione del proprietario unico, consente di superare la tragedia dell’anticommon

18 al mercato (il governo locale)
Teorema del coordinamento: senza il coordinamento dell’autorità della destinazione, si viene a creare una condizione in cui il prezzo del prodotto turistico è complessivamente troppo elevato, e conseguentemente minori sono le presenze turistiche e l’incasso totale della destinazione. Questo coordinamento è necessario in quanto i beni che partecipano alla formazione del paniere turistico risultano “anti-comuni”, vale a dire con un eccesso di diritti di proprietà dal punto di vista economico. Una soluzione esterna al mercato (il governo locale) Il coordinamento Il t.o. è impresa della destinazione Una soluzione interna al mercato (il tour operator) Il t.o. non è impresa della destinazione 18

19 Si dimostra che quotano lo stesso prezzo del prodotto turistico
Il coordinamento esogeno, si ha quando il coordinamento tra la politica dei prezzi dell’impresa di ricettività e quella delle varie imprese locali si realizza tramite un coordinamento promosso e gestito da un’autorità esogena al mercato ma endogena alla destinazione. Nella località, cioè, si fa sentire un’autorità esterna al mercato, che offre in un unico pacchetto alloggio e beni locali al prezzo coordinato e riparusce l’incasso fra le imprese locali. Nella pratica, l’autorità può essere l’espressione del governo locale oppure l’esito di un coordinamento di secondo livello tra imprese (associazioni, confederazioni, sindacati ecc). Si dimostra che quotano lo stesso prezzo del prodotto turistico Il coordinamento endogeno, si ha quando l’organizzazione delle imprese locali si realizza tramite una soluzione interna al mercato, un’impresa turistica "specializzata": il tour operator. Questa impresa propone dei contratti che sollevano le imprese turistiche di ricettività e dei beni locali dal rischio di mercato pagando loro un prezzo certo ma “scontato” per servizi acquistati anticipatamente; l’impresa si occupa della commercializzazione dei contratti acquistati inseriti in un unico pacchetto turistico.

20 Il coordinamento ha costi C1 o C2
economici (costo di gestione) sociali e politici (interessi socialmente contrastanti degli stakeholder locali) che lo rendono non sempre implementabile. In termini di policy, dobbiamo concludere che l’organizzazione della destinazione può svilupparsi in varie alternative: l’implementazione effettiva del coordinamento (1 < 2) fra le immerse locali dipende sia da condizioni economiche sia da condizioni politiche (2 – C1 oppure 2 – C2); se il coordinamento si realizza tramite l’intervento di un tour operator esterno alla destinazione, parte della spesa turistica non rimane nella destinazione (2  C2  ) Non solo il coordinamento, quindi, ma anche il tipo di coordinamento non è neutrale nei problemi di nascita e sostenibilità di una destinazione.

21 Concludendo: abbiamo trattato in maniera distinta i due problemi della destinazione: i) la scelta del carattere naturistico, sofisticato o misto del turismo; ii) la scelta dei prezzi interni alla destinazione. Ovviamente nessuna destinazione al suo nascere può permettersi di scegliere in maniera separata poiché tutte le strategie hanno effetto sul medesimo aggregato, l’incasso turistico della destinazione. Dato il reddito della regione di partenza (I) Risolvere il problema del prodotto turistico della destinazione fra Risorse ambientali e Sofisticazione del turismo Risolvere il problema del coordinamento interno per il sistema dei prezzi (p, ph) 21

22 Il modello non deve essere interpretato con la forza di catching up, anzi, la sua portata conoscitiva è all’opposto: sostenere la pluralità delle soluzioni, indicando una topologia delle destinazioni con nove classi in un problema a due dimensioni, tre per la specializzazione e tre per il coordinamento destinazioni Community Based, senza coordinamento nei prezzi d’offerta; destinazioni Corporate Based, in cui le imprese sono coordinate dall’intervento pubblico; destinazioni Integrate Centrally Managed, in cui il coordinamento è portato avanti da un tour operator (interna o esterna alla destinazione) oppure da associazioni di II livello delle imprese locali; destinazioni Resource Based, che hanno un prodotto turistico basato in prevalenza sull’attrazione di importanti risorse locali; destinazioni Sophisticate Based, che hanno un prodotto turistico basato in prevalenza sull’offerta di una gran varietà di beni e servizi; destinazioni Mixed Based, che hanno un prodotto turistico bilanciato fra una soddisfacente risorsa locale ed una controllata varietà di beni e servizi offerti; regioni in cui non si può né è conveniente puntare sul turismo, poiché non in grado di ottenere stabilmente dai flussi turistici un incasso economicamente sostenibile.

23 E’ compito della Geografia del turismo riempire di osservazioni le diverse classi di destinazioni, riconoscendo in ogni esperienza territoriale la tipologia prevalente d’appartenenza. In conclusione, questo lavoro propone una collaborazione fra un’economia del turismo, che polarizza la sua attenzione sulle possibili strategie di sviluppo di una destinazione ma che accantona l’analisi dell’equilibrio, ed una geografia del turismo, che polarizza la sua attenzione sulla reale organizzazione di una destinazione ma accantona la pura descrizione tassonomica (Hall e Page, 2006). In questa collaborazione, si origina una direzione di ricerca che, in un “vero” approccio interdisciplinare, “muove dalla descrizione alla comprensione” (Stabler et al., 2010, p. 439).

24 Grazie dell’attenzione


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