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ORGANIZZAZIONE LAVORO DOCENTI

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Presentazione sul tema: "ORGANIZZAZIONE LAVORO DOCENTI"— Transcript della presentazione:

1 ORGANIZZAZIONE LAVORO DOCENTI
FORMAZIONE RSU 2012 FLC CGIL MILANO

2 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DEI DOCENTI
Quali articoli del contratto è bene conoscere ART. 6 – Relazioni a livello di istituzione scolastica Comma 2 Modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al piano dell’offerta formativa e al piano delle attività e modalità di utilizzazione del personale ATA in relazione al relativo piano delle attività formulato dal DSGA, sentito il personale medesimo; i) Criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente, educativo e ATA alle sezioni staccate e ai plessi, ricadute sull’organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall’intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell’unità didattica. Ritorni pomeridiani; m) Criteri e modalità relativi all’organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario del personale docente educativo e ATA, nonché i criteri per l’individuazione del personale docente, educativo e ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo d’istituto

3 QUALI SONO LE MATERIE Diverse interrelazioni e sovrapposizioni tra le materie indicate nell’art. 6 comma 2 del CCNL Criteri di utilizzazione dei docenti nei diversi incarichi e attività e criteri di assegnazione a plessi e/o succursali; Criteri per l’articolazione dell’orario di lavoro; Aspetti dell’organizzazione del lavoro.

4 Utilizzazione … cosa vuol dire?
Ciascuna scuola, in autonomia, definisce nel POF le attività didattiche: Curricolari ( quota nazionale e quota locale ); Integrative e di sostegno; Extra curricolari e aggiuntive. Il ds non solo assegna, con incarico scritto, i docenti alle classi, ma opera una vera e propria utilizzazione dei docenti in organico, assegnandoli alle varie attività del POF ed anche ai plessi, o sezioni staccate, se la scuola è articolata su più sedi. La predisposizione e l’approvazione del POF non prevede l’intervento sindacale diretto, perché rientra nella competenza del Collegio, che definisce le attività, e del Consiglio d’Istituto che, ancora prima, fornisce gli indirizzi generali e, successivamente, adotta il POF. Intreccio tra le attività del POF e l’orario di lavoro

5 L’utilizzazione dei docenti invece prevede l’intervento
sindacale addirittura attraverso 3 livelli contrattuali : Nazionale , definisce i criteri generali di possibile utilizzazione dei docenti nelle varie scuole ( CCNI ) Regionale , adegua l’applicazione di quei criteri nazionali alla realtà regionale ( CCRI ) Di scuola , definisce i criteri di assegnazione e di utilizzazione nella particolare scuola, tenendo conto delle esigenze specifiche ( es. articolazione su più plessi,… ) E’ bene che la RSU sappia che il contratto nazionale e regionale ( di norma annuali ) intervengono nello spazio negoziale di scuola.

6 L’assegnazione alle classi e la mobilità interna
E’regolata anche dalla legge ( art. 396 D.lgs 297/94 ) il Ds assegna sulla base dei criteri generali del Consiglio d’Istituto e delle proposte ( obbligatorie, ma non vincolanti ) del Collegio dei Docenti. L’assegnazione dei docenti alle classi è una forma di utilizzazione dei docenti in rapporto al POF rientra tra le materie di contrattazione ma … Come conciliare la procedura prevista per legge con la contrattazione? Dipende dagli interessi che sono in gioco. Nell’assegnazione alle classi si intrecciano due aspetti diversi: Aspetti didattici ( continuità didattica, interessi degli alunni, incompatibilità dichiarate,… ) Interessi personali ( legittime aspirazioni a mobilità interna, materia negoziale … ) ; definiti con la procedura prevista dal D.lgs 297/94: il Collegio formula proposte sugli aspetti didattici coinvolti nell’assegnazione è regolata dal contratto di scuola: la RSU fa proposte da negoziare con il Ds.

7 L’assegnazione alle attività, ai plessi, alle succursali
Al contratto di scuola compete prendere in considerazione aspetti quali: I requisiti per regolare la mobilità interna; I criteri di scelta quando più persone sono interessate alla mobilità; Chi cura la procedura; A quali condizioni, e su quali posti, si può esercitare la mobilità interna. I criteri vanno esplicitati e dettagliati nel contratto di scuola. E’ possibile adottare criteri diversi se l’assegnazione è ai plessi/ succursali oppure alle classi o ai posti ( attività curricolari ); se è per svolgere attività diverse dall’insegnamento ( progetti o attività aggiuntive ).

8 L’assegnazione alle attività, ai plessi, alle succursali
Nell’ assegnazione ai plessi: E’ possibile prendere in considerazione graduatoria interna d’istituto Indicare se si prendono in considerazione le precedenze previste per legge 104, la tutela della maternità … Attenzione particolare se si tratta di sedi in comuni diversi. Nell’assegnazione alle classi : Si può considerare una graduatoria ad hoc che incroci anzianità, continuità, specifiche competenze,… Progetti/ attività aggiuntive: come anche per gli incarichi di funzioni strumentali decide il Collegio che definisce anche i criteri di accesso/ di limitazione ( in caso di scarse o eccessive disponibilità presenti ).

9 L’ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO
E’ opportuno ricordare che : - Le attività aggiuntive sono volontarie; - Terminato il periodo delle lezioni, i docenti sono utilizzati solo per attività funzionali che siano state programmate ( quindi obbligatorie, nei limiti annuali definiti dall’art. 29 del CCNL 2006/2009) o per attività aggiuntive di insegnamento ( quindi volontarie )

10 Alcuni aspetti di massima da regolare nel contratto di scuola
L’orario di lavoro giornaliero massimo per i docenti, a differenza del personale Ata, il CCNL non stabilisce quale debba essere. Considerare la somma delle ore di insegnamento e delle attività funzionali della giornata. L’orario delle lezioni ( lo predispone il Ds sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio d’Istituto e dei criteri e delle proposte del Collegio dei docenti sugli aspetti didattici, seguendo una procedura analoga a quella per l’assegnazione alle classi. Il contratto può regolare : L’orario delle riunioni il contratto può stabilire un determinato giorno alla settimana; può regolare il termine di preavviso per le variazioni del calendario stabilito a inizio d’anno; il riconoscimento del compenso ( tabella 5 del CCNL ) per coloro che superano le 40 ore per Collegio Docenti o per le attività funzionali previste dall’art. 29 comma 3 lett. a ( es docenti utilizzati su più scuole ); non ha diritto al riconoscimento se supera invece le ore destinate ai consigli di classe/interclasse/ intersezione, art. 29 comma 2 lett. b), vincolo da considerare per programmare bene le riunioni. orari compatti, senza eccessivi buchi/ / n° rientri pomeridiani /diritti tutelati da leggi come le agevolazioni per maternità e congedi parentali – studenti lavoratori ( L. 300/70) lavoratori in situazioni di disabilità ( legge 104/92 ) altre esigenze che meritano attenzione ; giorno libero/ periodo di preavviso per tutte le variazioni/ criteri di utilizzazione dei docenti in situazioni particolari; assenza alunni per gita scolastica; sospensione parziale o in un solo plesso delle lezioni; chiusura parziale durante le consultazioni elettorali ).

11 Alcuni aspetti di massima da regolare nel contratto di scuola
La banca delle ore Si può introdurre un conto personale in ore che il docente può alimentare con ore aggiuntive ( disponibilità per supplenze brevi ) e che diventano crediti ai quali attingere per richieste di permessi per esigenze personali o per recupero permessi brevi oppure ritardi. Consigliabile che le ore conteggiate riguardino sempre le proprie classi per salvaguardare monte ore curricolare. La flessibilità oraria individuale (CCNL all’art. 28 comma 9) può essere prevista anche per esigenze personali e non solo didattiche ( es. con scambi tra colleghi in modo da garantire sempre il monte ore curricolare ). I permessi orari Attenzione: non sono solo quelli relativi alle ore di insegnamento, ma anche quelli relativi alle ore funzionali. il contratto di scuola potrebbe regolare il recupero che deve avvenire prioritariamente per supplenze e attività di recupero ( art. 16 comma 3 del CCNL/07) Le attività aggiuntive sono stabilite dal Collegio, mentre la contrattazione stabilisce una procedura trasparente nei criteri di scelta.

12 ALTRI ASPETTI DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DOCENTI
Riduzione della durata dell’unità oraria di lezione per causa di forza maggiore ( es. pendolarismo studenti ) non vanno recuperate dai docenti. La decisione di riduzione spetta soltanto al Consiglio d’Istituto e non al Collegio dei Docenti o al Ds ( art. 28 comma 8 del CCNL/07 ). A causa della riduzione oraria prevista dai nuovi ordinamenti della secondaria di secondo grado è caduta di fatto l’esigenza di riduzione dell’ora di lezione di 60’ per causa di forza maggiore ( non ci sono più classi a ore ). Se la riduzione è dovuta a scelte di natura didattica, la competenza a decidere è del Collegio Docenti. In questo caso va predisposto e approvato un progetto specifico da inserire nel POF e i docenti devono recuperare i minuti di riduzione in attività curricolari obbligatorie ( art. 3.5 DM 234/00 e art. 4.2b DPR 275/99 ). E’ il Collegio a decidere in quali attività e per quali alunni ( della stessa classe/della stessa scuola ) si deve recuperare. Il recupero può avvenire anche con modifiche al calendario scolastico in modo da assicurare il monte ore complessivo nei 200 giorni annui di attività curricolare obbligatoria. Nel contratto di scuola è bene individuare se e quali attività intensificano la prestazione lavorativa dando diritto a una retribuzione aggiuntiva ( per flessibilità didattica ed organizzativa, art. 88 comma 2 lett. a CCNL/07 ).

13 ALTRI ASPETTI DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DOCENTI
La sostituzione dei docenti assenti in caso di assenze brevi è bene che il contratto di scuola se ne occupi. Può stabilire : come organizzare le sostituzioni utilizzando un monte ore che derivi da ore a disposizione (?), dalle disponibilità ( in caso di banca ore ), dal pagamento delle ore eccedenti per i docenti che dichiarano la propria disponibilità a farle; pianificare la disponibilità incentivandola per le fasce orarie critiche. Le ferie possibile regolare le modalità di utilizzo dei 6 giorni di ferie durante il periodo delle lezioni al fine di consentire pari opportunità a tutti. Accertamento dell’orario le modalità di controllo dell’orario vanno regolate nel contratto di scuola. L’uso di eventuali strumenti di accertamento automatico va concordato con la RSU. I rapporti con le famiglie obbligatori nelle modalità definite dal Consiglio d’istituto sulla base delle proposte del Collegio docenti ( at. 29 comma 4 CCNL/07 ). Possibile stabilire nel contratto vincoli per conciliare interesse genitori e interessi docenti . La vigilanza a scuola l’obbligo è a carico della scuola (codice civile art ), è affare di tutti, prevalentemente dei docenti ; non possono essere definiti momenti di vigilanza e sorveglianza esclusivamente a carico dei collaboratori scolastici immediatamente prima e dopo le lezioni.


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