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Il mio genio della porta accanto si chiama Andrea, ha 23 anni e si è appena laureato in Scienze Matematiche presso l’università Bicocca, ora sta seguendo.

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Presentazione sul tema: "Il mio genio della porta accanto si chiama Andrea, ha 23 anni e si è appena laureato in Scienze Matematiche presso l’università Bicocca, ora sta seguendo."— Transcript della presentazione:

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2 Il mio genio della porta accanto si chiama Andrea, ha 23 anni e si è appena laureato in Scienze Matematiche presso l’università Bicocca, ora sta seguendo i corsi della specialistica. È un mio amico e da quando lo conosco (molto molto tempo) non l’ho mai sentito non parlare di matematica; per lui tutto la rappresenta…

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4 Qual è stato il tuo rapporto con la matematica durante la tua infanzia?
Alle elementari e alle medie, ad essere sincero, non è che ricorda bene il mio rapporto con la matematica, forse perché non ricordo bene nemmeno quegli anni nonostante sia passato relativamente poco, non amo ricordarli, non mi sembro io… beh, a parte questo, ricordo che alle elementari ero sempre uno dei primi a consegnare i quesiti, all’epoca si facevano solo quelli nelle ore di matematica, però c’era chi odiava la maestra perché se li sbagliavi ti strappava la pagina. Così la gente, vedi Barzio, arrivava alla fine dell’anno con solo la copertina con la scritta “anno scolastico 1993/94”. Però secondo me anche lei, forse soprattutto lei, mi ha dato un aiuto a farmi amare la matematica in questo modo. Inoltre leggendo sul diario di 3a elementare (penso) sotto materie preferite c’erano: “1. Ed. Fisica; 2. Matematica…” quindi già qualcosa si muoveva in quel verso… Alle medie, mi ricordo che ero ancora uno dei primi della classe, forse era l’unica materia… e mi ricorderò sempre il voto di una verifica: “parte teorica: ottimo, esercizi: gravemente insufficiente”… non è facile!

5 Il tuo rapporto con questa materia è cambiato nel tempo?
Sicuramente il mio rapporto con la matematica è cambiato nel tempo, a partire dalla 3° superiore ho capito che è davvero bella, poi, una volta all’università ho capito che La Mathematica è tutta un’altra cosa, non è quella falsa delle elementari, medie o delle superiori, è qualcosa di più grande, di enorme, forse di infinito… e ogni giorno che passa e ogni ora di lezione che seguo mi piace sempre di più!

6 Perché hai scelto questo percorso di studi, e quando ti sei accorto che era la strada giusta per te?
3a superiore, forse perché all’I.T.I.S. si iniziava con quelle materie tipo: elettronica, telecomunicazioni, t.d.p., elettrotecnica… uff, che brutte. Mentre la matematica mi dava tanto anche se la tralasciavo un po’: “8 o 10 non cambia molto per la mia media, studiamo diritto e matematica come va va…” verifica diritto: 5, verifica matematica: 10… devo aggiungere altro? Una volta in 5a superiore avrei voluto continuare negli studi perché non mi sarebbe piaciuto lavorare nell’elettronica o nelle telecomunicazioni, quindi mi sono chiesto: “Qual è l’unica materia che studierei notte e giorno senza pause?” l’unica risposta che sono riuscito a darmi è stata: La Mathematica! Per completare la risposta, non so ancora se questa è la strada giusta per me, il cammino è pieno di insidie e so che i pericoli sono nascosti dietro l’angolo, però voglio continuare più che posso in questa direzione che per ora mi sta portando solo gioie. Chiaramente per continuare su questa via spero che sia la strada giusta per me!

7 Secondo te quali sono le difficoltà che rendono difficoltoso l’apprendimento della matematica nei bambini? È un problema che deriva, secondo te, dagli strumenti utilizzati o è intrinseco alla materia? Secondo me il problema sta sia nella materia che negli strumenti usati per insegnarla. La materia di per sé può non piacere, in quanto è molto astratta e scientifica. Però è La regina delle scienze ed è una delle poche cose certe che si hanno (forse l’unica). La dimostrazione matematica è quella che una volta provata, a meno di errori, nessuno può più dire che è falsa. “Una funzione continua e limitata su un compatto ammette sempre massimo e minimo”, punto, si è provato: questa è la cosa vera, trovami una funzione continua e limitata su un compatto che non ammette massimo e minimo!! Mentre invece: “Leonardo da Vinci è stato il più grande pittore di tutti i tempi”, provalo! bisogna far piacere la matematica; nelle ore di italiano si parla della vita degli scrittori, almeno i ragazzi si interessano di più e capiscono meglio le cose che vanno a scrivere, perché in matematica non si parla della vita dei matematici? Alcune sono davvero belle: Galois, Eulero, Tartaglia, Archimede… forse in questo modo si riesce a infondere quel minimo di interesse che serve per incuriosirsi e far nascere la voglia di ricercare le cose sulle quali hanno lavorato, perché l’hanno fatto ecc… La difficoltà quindi sta tutta qui, una matematica spiegata con superficialità da una maestra che forse non ama tanto questa materia e quindi non la fa piacere, porta il ragazzo (o bambino che sia) a demoralizzarsi al primo voto brutto e darle poca importanza. Nelle elementari, quando la matematica non è ancora così astratta, basta far vedere che tutta la natura è matematica, e la natura è bella, lascia fare… I fiori sono regolati da una matematica difficilissima (la sezione aurea e i frattali), la musica è matematica (si pensi alle prime lire create dai greci), nella bibbia per dare l’idea di infinito si parla delle stelle del cielo e dei granelli di sabbia, e molto molto altro! Tutto è matematica, si incastra tutto benissimo se si parla in maniera matematica. Allora ha davvero ragione Galileo Galilei: “La Mathematica è l’alfabeto col quale Dio scrisse l’universo”.

8 Nella quotidianità, per uno che non lavora come economo, come banchiere, come matematico, a cosa serve la matematica? Forse non servirà a niente e non gli può interessare niente che x^n+y^n=z^n non ha soluzione per n maggiore di 2 se non quella banale. Ma cosa gli servirebbe sapere che cosa rappresenta lo sfondo della Gioconda oppure quali battaglie ha vinto Napoleone e quali ha perso? Risponderai: “cultura generale”. Non può essere lo stesso per quello detto sopra?

9 Pensi che sia vera l’affermazione che i matematici sono tutti pazzi?
Ahi, domanda ostica. Penso di sì e siccome voglio diventare matematico, questo significa che devo diventare pazzo? Sono già a buon punto, vero? Beh, dopo aver letto le risposte che ti ho dato direi proprio di sì. Perché sono tutti pazzi non lo saprei proprio però osservando tutti i miei professori dell’università si riesce a trovare per ognuno qualcosa che non va. Forse la risposta più giusta è che tutte le persone hanno qualcosa che non va, soprattutto se vengono osservate con molta attenzione riesci a trovare per chiunque qualche comportamento anormale. Quindi la domanda la rigirerei a voi: “Pensate che sia vera l’affermazione che tutti gli uomini sono pazzi?”

10 Definiscimi la matematica
Oh, per tua fortuna Claudia, siamo arrivati alla fine: Cos’è la matematica? Io direi subito: La Mathematica è l’alfabeto di Dio e per conoscere Dio al meglio bisogna conoscere e scoprire la Mathematica. Tutto si incastra perfettamente come in un puzzle! Sembra troppo che qualcuno ha messo tutte le cose apposto e che i matematici piano piano le vanno a scoprire, per questo dico “la scoperta dei numeri complessi” quando molti dicono “l’invenzione dei numeri complessi”. Ma questo è solo uno dei numerosi esempi di tessere di puzzle che si vanno a incastrare perfettamente tra di loro per formare qualcosa di più grande. Concludendo: la matematica è bellissima, ma ti fa arrabbiare, ti fa scervellare e ti costringe attaccato a un foglio quando sei a un passo dalla fine della dimostrazione, lo senti e invece ne avrai ancora per mesi. Questa è la matematica! Questi sono i matematici… interlocutori di qualcosa di grandissimo che proviene da chissàchi di altrettanto grande! Interlocutori per gente che forse non si accorge nemmeno di loro e li odia quando vede il loro nome di fianco a un teorema…

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