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Gestione del ciclo del progetto

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Presentazione sul tema: "Gestione del ciclo del progetto"— Transcript della presentazione:

1 Gestione del ciclo del progetto
Dr. Rossella Corsano

2 La metodologia della progettazione
In questo capitolo ci soffermeremo sul processo di progettazione, cercando di esplicitare metodologie e procedure logiche funzionali alla elaborazione del percorso operativo ed al perseguimento degli obiettivi e dei risultati prefissati. A questo proposito, riteniamo innanzitutto importante esplicitare la distinzione tra l’idea di “progetto” e quella di “processo di progettazione”: il progetto altro non è che il risultato del processo di progettazione, esso rappresenta quindi il prodotto finale e, da un punto di vista concettuale, possiamo dire che assume importanza marginale. Ciò che realmente assume importanza da un punto di vista metodologico è infatti: • l’interazione tra i diversi elementi e variabili in gioco; • il modo in cui si sviluppa il processo di costruzione del progetto • il rigore con cui si analizzano le coerenze tra i diversi passaggi logici; • le opzioni strategiche adottate; in sintesi, quello che definiamo processo di progettazione.

3 Macro e micro progettazione
Innanzitutto è importante distinguere tra: * Macroprogettazione, che attiene prioritariamente all’esercizio di funzioni di governo partecipato da parte di interlocutori istituzionali; * Microprogettazione, relativa ad interventi di pianificazione di procedure che, pur nella loro complessità, possono essere individuate e gestite in maniera specifica ed operativa. Il passaggio tra i due livelli si sviluppa senza soluzione di continuità e può prevedere una serie di passaggi intermedi, riconducibili all’una o all’altra categoria.

4 Macro e micro progettazione
Una seconda considerazione che è possibile avanzare in merito al processo progettuale è quella relativa alla sua duplice natura di intervento: * cognitivo, fondato cioè su aspetti di ordine logico e razionale * creativo, che richiede cioè la capacità di innovare processi, obiettivi e sistemi anche prefigurandosi scenari e percorsi mai sperimentati. E’ dalla capacità di interazione continua tra queste due dimensioni che deriva la costruzione di un buon progetto e, soprattutto, la sua capacità di intervenire in termini strutturali sulle situazioni di bisogno rilevate. L’adozione di un approccio sistemico Questa opzione parte dal presupposto che ogni progetto (o meglio, ogni processo di progettazione) tende ad interagire su di un territorio, generando interazioni tra i diversi sistemi coinvolti ed inducendo evoluzioni, cambiamenti che modificano la morfologia del contesto di riferimento. In questa ottica di analisi di un progetto di intervento, qualsiasi sia la sua natura e collocazione, si deve necessariamente tener conto del fatto che va a collocarsi in un sistema governato da regole di funzionamento e da specifici significati, attribuitigli dai diversi attori in gioco. Questa scelta metodologica implica che non esiste un soggetto che progetta e degli oggetti della progettazione, ma esistono delle interazioni tra soggetti che producono dei processi di costruzione di progetti.

5 Macro e micro progettazione
Inoltre, ogni intervento deve tener conto dei seguenti aspetti: 1. Entrare in contatto con un sistema, anche solo osservandolo, vuol dire inserire elementi di perturbazione al suo interno 2. ogni intervento deve essere in primo luogo considerato come incontro tra i sistemi; per questo è necessario un lavoro preliminare di comprensione dei relativi sistemi delle premesse 3. Ogni elemento di perturbazione che viene inserito all’interno di un sistema, provoca nel breve periodo una situazione di apparente peggioramento della situazione

6 Il processo di progettazione
A prescindere dalla tipologia di progetto che si intende realizzare (di prevenzione, di formazione, di sviluppo di comunità, …), dal contesto, dalla durata, dai destinatari e da tutti gli altri elementi che condizionano il processo di progettazione, il percorso da seguire può essere rappresentato attraverso sei tappe fondamentali. Ogni elemento che compone il processo è legato agli altri in un costante scambio che provoca continue modifiche e quindi necessita di frequenti verifiche. Non è possibile pensare al processo di progettazione come la somma delle diverse tappe, di una frequenza “causale”, ma come un sistema in continuo scambio e divenire.

7 IDEAZIONE I . Tappa L’ideazione corrisponde al momento logico in cui una o più persone ipotizzano di realizzare un progetto, di attivare un’iniziativa, di fare o proporre qualcosa. In questa logica, il presupposto fondamentale di questa tappa è sicuramente la capacità di razionalizzare il proprio vissuto. Esiste infatti una sistematica circolarità tra l’azione ed il pensiero: L’ideazione è sempre connessa alle esperienze pregresse maturate, alle attività condotte, alle elaborazioni sviluppate, all’attitudine delle persone e dei gruppi coinvolti di rivisitare il proprio vissuto in chiave prospettiva. A tale proposito è dunque importante sottolineare come l’esperienza di progettazione non è sconosciuta alle organizzazioni di volontariato; infatti le attività, gli interventi, le iniziative messe in campo sono il frutto di un’intensa attività progettuale molte volte inconsapevole o non codificata in questi termini, ma che affonda le proprie radici nella storia e nell’impegno quotidiano dei soggetti coinvolti.

8 ESPLICITAZIONE DEL SISTEMA DELLE PREMESSE
Questa fase del processo di progettazione mira ad acquisire la conoscenza del contesto di riferimento, dei bisogni che ne emergono e di tutte le altre informazioni che rappresentano il presupposto per la prosecuzione del percorso progettuale. Spesso, la complessità dei fenomeni genera rappresentazioni della realtà diverse in relazione non solo alle diverse organizzazioni che vi interagiscono, ma anche alle singole persone che ne sono coinvolte. L’esigenza di strutturare progetti efficaci presuppone quindi l’acquisizione di un quadro di riferimento della realtà quanto più oggettivo e coerente e richiede quindi il coinvolgimento di un insieme spesso articolato di interlocutori. Rilevando ed integrando la lettura dei bisogni di tutti i soggetti coinvolti nel processo di progettazione, diviene dunque possibile costruire una sintesi realistica della situazione di partenza, dei fattori che la condizionano e dei relativi nessi causali.

9 RICERCA / ATTIVAZIONE Questa fase prevede la ricerca di tutti gli elementi utili e necessari alla costruzione di un progetto. Si tratta quindi di un’azione intermedia finalizzata a creare le condizioni di fattibilità dell’iniziativa e le cui funzioni possono essere sostanzialmente ricondotte a: * Sviluppare partnership e alleanze significative con altre organizzazioni * Individuare ed attivare possibili risorse: umane, professionali, organizzative, finanziarie, relazionali, di legittimazione, .. * Individuare ed esplicitare le strategie dell’intervento * Sviluppare una costruzione progressiva e condivisa della definizione del problema, che coinvolga altri interlocutori rilevanti. In questa fase diviene anche necessario esplorare i vincoli di natura giuridica, amministrativa, operativa presenti nel sistema di riferimento; orientamenti di gestione del territorio espressi dagli enti istituzionali, norme e regolamenti possono infatti rivelarsi veri e propri ostacoli allo svolgersi del regolare processo di progettazione. Sviluppare una conoscenza specifica su questi elementi, può aiutare nell’individuazione di soluzioni forse non ottimali, ma sicuramente legittime e realizzabili.

10 PROGETTAZIONE Questa fase corrisponde all’elaborazione del progetto
cartaceo, all’identificazione e programmazione delle diverse fasi dell’intervento. Si cerca di prevedere quali saranno le esigenze di personale, i tempi, le necessità tecniche e materiali per garantire l’operatività. REALIZZAZIONE Attraverso l’avvio delle prime attività si verificano le proprie ipotesi, si attuano gli interventi ed i cambiamenti necessari per sostenere il progetto, si sviluppano processi di confronto e verifica in itinere per produrre gli aggiustamenti necessari.

11 VALUTAZIONE L’ultima tappa attiene alla verifica conclusiva ed alla riformulazione, ridefinizione o conclusione del progetto stesso. Lo schema che viene di seguito riportato offre una possibile rappresentazione grafica del processo di progettazione, con evidenziate le connessioni logiche che intercorrono tra le diverse fasi.

12 Flow chart del processo di progettazione

13 La stesura del progetto
Se il processo di progettazione rappresenta il focus su cui concentrare la nostra attenzione, per gestire in maniera integrata e sinergica le diverse fasi, la stesura del progetto cartaceo è sicuramente una delle fasi cruciali, soprattutto qualora si intendono richiedere finanziamenti. In tali circostanze, occorre infatti essere sufficientemente precisi ed esaustivi, in modo da fornire un quadro completo dell’intervento e far intendere la propria competenza nello specifico settore di intervento, ma occorre contestualmente prevedere sufficienti margini di flessibilità, che consentano di adeguare le azioni alle modifiche che possono intervenire nel sistema dei bisogni, nei destinatari e nel contesto. Questa costante ricerca di equilibrio tra precisione/dettaglio e flessibilità/margini di manovra, rappresenta un modello di gestione della complessità, necessariamente riconducibile al lavoro per progetti. Tale circostanza deve quindi rispondere al requisito di congruenza e coerenza logica tra le diverse sezioni di un progetto, quali: - analisi del problema e dello scenario di riferimento; - elaborazione delle finalità; - identificazione dei destinatari - elaborazione delle attività e degli approcci metodologici che si prevede di adottare - scelta del sistema di valutazione - programmazione dei tempi, risorse e mezzi.

14 Analisi del problema e dello scenario di riferimento
In questa sezione del progetto occorre esplicitare in sintesi la definizione e l’analisi del problema, affrontando i seguenti punti: - su quale problema si intende intervenire; - qual’ è la definizione del problema e se c’è o no condivisione in merito; - quali aspetti assume il problema; - quali sono i fattori che generano il problema, i nessi di causa ed effetto ; - per chi e perché è rilevante il problema e se le persone che ne sono coinvolte direttamente lo percepiscono come tale e desiderano un cambiamento; - quale è la sua entità (incidenza, rilevanza) e le dinamiche in atto; - perché si ritiene importante intervenire; - quali altri problemi genera a sua volta; - chi (servizi, organizzazioni, persone) nella comunità si sta già occupando di quel problema o del settore che include il problema. E’ necessario, in sintesi, acquisire o possedere sia una conoscenza generale del problema, sia una conoscenza di come esso si manifesta e delle sue peculiarità nel gruppo o territorio dove si realizza l’intervento. L’analisi della situazione attuale rappresenta dunque una fotografia fedele del contesto di riferimento, dal punto di vista generale, con un focus sugli aspetti e sui fenomeni su cui l’idea progettuale intende incidere in modo specifico.

15 Analisi del problema e dello scenario di riferimento
Nel procedere all’analisi di contesto è molto importante: - delimitare il contesto dal punto di vista geografico, settoriale, socio-economico; - effettuare una ricognizione dei gruppi sociali e degli attori rilevanti - identificare correttamente i bisogni e le relazioni con le cause che li generano; L’analisi deve essere condotta utilizzando tutti gli strumenti disponibili, sia di provenienza ufficiale (fonti statistiche, analisi e ricerche precedentemente effettuate da soggetti accreditati, ..), che attraverso la conduzione di indagini sul campo, eventualmente predisposti ad hoc, per le quali possono essere impiegate metodologie quali-quantitative di ricerca (indagini campionarie, interviste a testimoni privilegiati, focus group, ..). Un approccio ormai largamente utilizzato per l’analisi del contesto, in alcuni casi espressamente richiesto in fase di elaborazione, è quello dell’analisi conosciuta con il termine inglese “SWOT”. L’acronimo SWOT individua i quattro aspetti che costituiscono i “punti cardinali” del contesto di riferimento, considerati dal punto di vista della loro valenza (positiva o negativa), della loro condizione (attuale o potenziale) e della loro natura o provenienza (interna o esterna). Questi consistono nei ”punti di forza” (Strenghts), “punti di debolezza” (Weaknesses), “opportunità” (Opportunities) e “minacce” (Threats). I punti di forza e di debolezza sono le caratteristiche attuali e intrinseche del contesto analizzato, mentre le opportunità e le minacce rappresentano fattori esterni che possono potenzialmente condizionare, in senso positivo o negativo quel contesto.

16 Analisi del problema e dello scenario di riferimento
Altro strumento utile alla costruzione dello scenario di riferimento è sicuramente l’identificazione dei vincoli che possono condizionare la realizzazione delle attività progettuali. Questi possono essere opportunamente esplicitati distinguendoli in relazione alla loro natura specifica: vincoli di politica istituzionale, che derivano dalle opzioni strategiche compiute dagli interlocutori istituzionali di riferimento, nonché dai documenti di programmazione dagli stessi elaborati; vincoli giuridici, legati allo specifico quadro di riferimento normativo; vincoli temporali, legati al rispetto di specifiche scadenze che condizionano la programmazione delle attività; - vincoli economici ed organizzativi, riconducibili alla disponibilità di risorse e strumenti utili all’attuazione del programma di lavoro.

17 Analisi del problema e dello scenario di riferimento
L’ANALISI DEL CONTESTO CI PERMETTE DI RIFLETTERE SULLE MOTIVAZIONI DA CUI TRAE ORIGINE IL PROGETTO. LE MOTIVAZIONI POSSONO ESSERE DI DIVERSO ORDINE: OCCUPAZIONALE, SOCIO-CULTURALE, ECONOMICO ED ORGANIZZATIVO. GIUSTIFICANO LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO. INDICANO GLI OBIETTIVI CHE SI DOVRANNO PERSEGUIRE E I RISULTATI CHE SI VOGLIONO RAGGIUNGERE STRUMENTO CHE PERMETTE DI DEFINIRE LA DISTANZA DA COLMARE FRA LA SITUAZIONE REALE E QUELLA PREVISTA DALLE INDICAZIONI E LINEEE GUIDA DEL BANDO

18 ANALISI DEL CONTESTO: DOMANDE GUIDA
quale e’ la specifica aerea territoriale a cui vi rivolgete? quali sono le caratteristiche morfologiche e socio-economiche generali? quali sono le problematiche sociali, educative e formative? quale e’ la sensibilità generale e quali sono le linee politiche in riferimento alla problematica individuata? quali sono i servizi e le risorse presenti nel territorio rispetto alla problematica individuata? quali sono le esperienze e specificità, (competenze particolari, sperimentazioni e/o progetti innovativi sia in generale, sia relativamente al progetto in questione, aspetti di qualità ed eccellenza nelle metodologie e nell’organizzazione della didattica), dei soggetti coinvolti?

19 Elaborazione delle finalità
Esplicitare gli obiettivi del progetto implica non solo la rappresentazione degli scenari futuri auspicati, ma anche la puntuale identificazione di cosa si desidera modificare, in che direzione, in quale misura. Abitualmente, nell’esplicitazione delle finalità del progetto, si tende a distinguere tra: - FINALITÁ : quale dichiarazione di intenti ampia, utile a rappresentare la finalità complessiva del progetto. ; - OBIETTIVI GENERALI: Quando la finalità generale è molto ampia, prima di passare alla definizione degli obiettivi specifici, risulta utile identificare alcuni sub-obiettivi delimitati, che definiscono meglio gli scopi che si intendono conseguire; - OBIETTIVI SPECIFICI, che evidenziano in maniera univoca e dettagliata i cambiamenti auspicati e gli effetti diretti, di breve periodo;

20 Elaborazione delle finalità
Gli obiettivi possono ulteriormente essere distinti in assoluti o relativi. I primi mirano a rimuovere completamente lo stato di bisogno, o a rendere accessibile a tutti una condizione giudicata auspicabile. In genere porsi obiettivi assoluti risulta irrealistico e troppo ambizioso; diviene in questi casi utile specificare l’entità del cambiamento atteso, relativizzando le finalità complessive dell’intervento. Un aspetto spesso sottaciuto, ma che condiziona in maniera determinante la definizione degli obiettivi progettuali è sicuramente riconducibile al fatto che identificare le finalità equivale a mettere in gioco valori e paradigmi culturali. Questa osservazione ci consente quindi di chiarire come, nei processi di progettazione che coinvolgono più interlocutori, è necessario che gli obiettivi siano quanto più condivisi e chiari e non suscettibili di interpretazioni da parte dei singoli partner. Ultimo aspetto che occorre tenere in considerazione nel momento in cui si definiscono gli obiettivi di un progetto è sicuramente quello di identificare validi indicatori di valutazione, a partire dagli obiettivi specifici ed operativi. Tale presupposto consente infatti di strutturare un processo organico di monitoraggio in itinere e di valutazione finale, coerente con l’ipotesi di intervento e capace di offrire spunti utili alla rimodulazione delle attività anche in corso di realizzazione.

21 IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI: OBIETTIVI
UNA COMPRENSIONE APPROFONDITA DELLE CAUSE DELLA SITUAZIONE IN CUI SI DOVRA’ INTERVENIRE UNA MAGGIORE CONOSCENZA DELLA RELAZIONE QUALITATIVA ESISTENTE TRA “TERRITORIO” E SERVIZI DA SVILUPPARE E IMPLEMENTARE UNA INDIVIDUAZIONE COMPLETA E PUNTUALE DEI RUOLI E DELLE MODALITA’ PIU’ ADEGUATE NELLA STRUTTURAZIONE DEL SERVIZIO


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