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Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza"— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza
Economia delle Aziende, Pubbliche e Non Profit Economia delle aziende: introduzione e classificazione Prof. Luciano Hinna

2 Quali sono le “branche” dell’economia?
L’Economia aziendale studia le differenze tra aziende e il funzionamento interno delle stesse L’Economia politica studia i problemi di equilibrio del sistema economico nel suo insieme

3 L’Economia Aziendale studia contemporaneamente:
l’organizzazione: le combinazioni dei fattori materiali e immateriali che operano nell’azienda, le istituzioni amministrative e le relative funzioni; la gestione: le operazioni economiche, combinate e collegate, da intraprendere o intraprese, per l’ottenimento dei fini aziendali; la rilevazione: la registrazione, la rappresentazione e l’interpretazione dei dati e dei risultati delle operazioni aziendali.

4 Le definizioni: una questione di punti di vista
Le definizioni/classificazioni sono sempre relative perchè: dipendono da chi propone una definizione e dalle finalità che esso si pone (differenze tra discipline). nelle scienze sociali/non formali (tra cui rientra l’economia aziendale) esiste una relatività “intrinseca”: spesso gli stessi termini sono utilizzati per esprimere concetti diversi o, viceversa, gli stessi concetti sono espressi con termini diversi. Non esiste una definizione più vera di un’altra ma solo definizioni più adatte a determinati scopi

5 Le definizioni di azienda
Quali le differenze tra la definizione giuridica di azienda e quella economico-aziendale? Perché le due definizioni sono differenti? Quali sono i differenti scopi sottostanti le due definizioni?

6 La definizione giuridica di azienda
L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore (art c.c.) E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (art c.c.)

7 Le caratteristiche della definizione giuridica
L’IMPRESA L’impresa è attività: una serie di atti diretti alla produzione o allo scambio di beni o servizi. L’impresa è attività economica: l’attività deve essere organizzata in maniera tale che i costi sostenuti siano inferiori ai profitti. L’impresa è attività organizzata: per organizzazione s’intende l’organizzazione di fattori produttivi: capitale, lavoro, macchinari, ecc. L’impresa è attività professionale: vuol dire esercizio svolto con continuità, costanza, determinazione, intenzionalità. L’AZIENDA L’azienda è l’apparato strumentale (locali, macchinari, merci, attrezzature, materie prime, ecc.) di cui l’imprenditore si avvale per lo svolgimento e nello svolgimento dell’attività di impresa.

8 Gli scopi sottostanti la definizione giuridica
La figura giuridica dell’imprenditore è il punto di partenza per il diritto commerciale SCOPO: distinguere l’impresa da altre forme (lavoro autonomo) ai fini dell’applicazione delle norme in materia di: fallimento ed altre procedure concorsuali; contabilità; registrazione delle imprese; rappresentanza commerciale, ecc. rilevanza economica dei beni organizzati dall’imprenditore ai fini di regolare la cessione di azienda, i marchi, ecc.

9 La definizione economico-aziendale
L’azienda è «un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza» (Gino Zappa) L’azienda «è un sistema di forze economiche che sviluppa, nell’ambiente di cui è parte complementare, un processo di produzione, o di consumo, o di produzione e di consumo insieme, a favore del soggetto economico, ed altresì degli individui che vi cooperano» (Aldo Amaduzzi)

10 Le caratteristiche della definizione economico-aziendale
un’organizzazione stabile volta a combinare e coordinare le risorse impiegate nel processo produttivo compiendo operazioni non occasionali e per tempi medio lunghi; le persone che prestano, nell’ambito dell’organizzazione, energie di lavoro e svolgono funzioni e compiti tra loro coordinati a diversi livelli di responsabilità; i beni economici (materiali, immateriali e finanziari) destinati ad essere scambiati od utilizzati per svolgere l’attività produttiva e soddisfare i bisogni diretti e/o indiretti; l’oggetto aziendale, cioè il tipo di attività svolta; le operazioni sui beni svolte da persone per il raggiungimento del fine per cui l’azienda è costituita ed amministrata; il fine o scopo dell’azienda, consistente nel soddisfacimento diretto o indiretto dei bisogni umani.

11 Le caratteristiche della definizione economico-aziendale
la visione sistemica: implica la necessità di integrare tutte le operazioni poste in essere per realizzare gli obiettivi dell’organizzazione. In altri termini, i fatti aziendali che costituiscono la vita aziendale non sono tra loro scollegati ma sono strettamente avvinti in un rapporto di causa-effetto.

12 Le caratteristiche della definizione economico-aziendale
b) l’autonomia: implica libertà di decisione a livello strategico e operativo e si manifesta come sintesi di condizioni oggettive (durabilità) e soggettive (indipendenza).

13 Le caratteristiche della definizione economico-aziendale
c) l’economicità: implica la necessità che l’intera attività posta in essere dall’organizzazione produttiva sia permanentemente ispirata alla logica: dell’efficacia strategica (intesa come capacità di programmare e realizzare obiettivi coerenti con le attese complessive degli interlocutori aziendali) dell’efficienza operativa (capacità di realizzare le produzioni, ai dovuti livelli qualitativi, con il minor impiego delle risorse disponibili). La costante tensione all’efficienza e all’efficacia porta alla creazione di valore e pone le condizioni necessarie per garantire nel tempo la sopravvivenza dell’organizzazione.

14 Gli scopi sottostanti la definizione economico-aziendale
L’economia aziendale è la «scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende».

15 Lo schema logico per interpretare il funzionamento aziendale
BISOGNI Attese degli interlocutori aziendali RISORSE (input) PRODOTTI E SERVIZI output Processo

16 Lo schema logico per interpretare il funzionamento aziendale
BISOGNI Attese degli interlocutori aziendali (stakeholder) Efficacia (capacità di programmare e realizzare obiettivi coerenti con le attese degli stakeholder) RISORSE (input) PRODOTTI E SERVIZI output Processo Efficienza (capacità di massimizzare l’output dati gli input)

17 Chi sono gli interlocutori aziendali (stakeholder)?
Azionisti/investitori (portatori di capitale) Finanziatori (fornitori di mezzi finanziari) Lavoratori (fornitori di lavoro) Clienti (acquirenti dei prodotti) Fornitori (di fattori produttivi) Fisco Comunità locale Quali sono le attese di questi soggetti?

18 Le attese degli stakeholder?
Azionisti/investitori (profitti-dividendi) Finanziatori (tasso di interesse) Lavoratori (salari) Clienti (rapporto qualità/prezzo) Fornitori (corrispettivi delle forniture, stabilità, tempi) Fisco (tasse) Comunità locale (responsabilità sociale) Nelle aziende pubbliche e non profit ce ne sono di diversi?

19 Gli stakeholder tipici delle aziende pubbliche e non profit
PA Cittadini-utenti (qualità dei servizi ricevuti) Cittadini-contribuenti (intensità del prelievo fiscale) Altre amministrazioni/partner (collaborazione tra enti) NON PROFIT Volontari (rendersi utili attivamente) Donatori (trasparenza nella distribuzione dei fondi) Beneficiari (capillarità e qualità dell’aiuto)

20 La classificazione delle aziende
Ci sono tante classificazioni. Come le definizioni anche le classificazioni sono relative (tutto dipende dagli scopi). Nell’ambito del diritto commerciale ad esempio le imprese vengono classificate (commerciali, agricole, ecc.) Anche l’economia aziendale propone molte classificazioni. Tra queste ne vengono proposte alcune.

21 La classificazione delle aziende
In base allo scopo Imprese (aziende private di mercato o for profit) Aziende pubbliche (o amministrazioni pubbliche) Aziende non profit (imprese sociali) In base al soggetto giuridico Aziende private e non profit Aziende pubbliche In base alla forma giuridica Aziende individuali Aziende collettive o società In base al settore di attività Aziende del settore primario Aziende del settore secondario Aziende del settore terziario In base alle dimensioni Grandi imprese Medie imprese Piccole imprese In base al mercato Aziende che operano in un mercato concorrenziale Aziende che operano in un mercato non concorrenziale In base alla localizzazione dei mercati di vendita Aziende locali Aziende nazionali Aziende multinazionali

22 I classificazione: scopo
Imprese (aziende for profit) Aziende pubbliche Aziende non profit Profitto Interesse pubblico Utilità sociale

23 Le imprese Imprese (aziende for profit): realizzano utili per i soci o per l’imprenditore. Le imprese producono beni e/o servizi (output) per lo scambio, da cui derivano le entrate (ricavi) che vanno a remunerare i fattori produttivi (input) impiegati nel processo produttivo Consumatori Fattori produttivi (capitale, terra, lavoro) Processo di produzione di beni/servizi Vendita Utilizzatori Entrate/Ricavi Condizione necessaria per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese è l’equilibrio economico nel medio lungo termine 23

24 Le aziende pubbliche e non profit
Le aziende pubbliche perseguono fini di interesse pubblico (Stato, Regioni, Province, Comuni, ecc.) Le aziende non profit: perseguono fini sociali, assistenziali, culturali, ecc. Oltre che soddisfare i bisogni delle persone nel cui interesse sono costituite e gestite, è necessario che operino in condizioni di equilibrio economico, così come previsto per le imprese. L’elemento che contraddistingue questo tipo di aziende sta nel fatto che sono l’anello di congiunzione tra la collettività e lo Stato. 24

25 II classificazione: soggetto giuridico
Pubblico Aziende pubbliche (diritto amministrativo) Privato Imprese o Società commerciali (Srl, Sas, Snc, ecc.) Libro V del Cod. civ. Associazioni e Fondazioni (Libro I del Cod. civ. e legislazioni speciali) Altre istituzioni

26 II classificazione: soggetto giuridico
Aziende private e non profit: caratterizzate da un soggetto giuridico di tipo privato, regolamentato nel primo caso dal Libro V del Codice Civile e nel secondo dal Libro I del Codice Civile e dalle legislazioni speciali. Aziende pubbliche: caratterizzate da un soggetto giuridico di natura pubblica, per cui sono soggette alle norme di diritto amministrativo. Molte sono le fattispecie che rientrano in questa categoria, tra cui gli Enti pubblici territoriali (Stato, Regione, Province, Comuni), gli Enti pubblici non economici (Aci, INPS, INAIL, Camere di Commercio, ecc.), gli Enti pubblici economici (IRI, ENI, Cassa Depositi e prestiti, trasformatisi oggi in S.p.a), ecc 26

27 Alcuni esempi di aziende pubbliche
Tipologia Esempi Enti Pubblici Territoriali Stato, Regione, Provincia e Comune. Hanno obiettivi istituzionali Devono rispettare l’equilibrio economico e il principio di efficienza Enti Pubblici Istituzionali (o enti pubblici non economici) Non hanno una limitazione territoriale e provvedono al soddisfacimento di bisogni particolari per individuati gruppi sociali o per la collettività in genere. Ad esempio: Enti Istituzionali di Assistenza e di Beneficenza (I.P.A.B.) Enti con Finalità scientifiche e Sanitarie di tipo autonomo (Enti ospedalieri autonomi, Università, ecc.) Enti con particolari finalità di Pubblica Utilità (A.C.I., I.N.P.S., I.N.A.I.L., C.C.I.A., ecc.) Altri Enti Pubblici Istituzionali Enti pubblici economici Un tempo numerosi (l’IRI, l’ENI, l’EFIM, Cassa Depositi e prestiti trasformatisi oggi in S.p.a.) Oggi ad es. l’Istituto per il credito sportivo

28 III classificazione: forma giuridica
Aziende individuali: il soggetto giuridico è una persona fisica. In questo caso il proprietario dell’azienda incentra su di sé i compiti di direttore, amministratore ed organizzatore. Aziende collettive o società: nel caso in cui l’attività d’impresa è esercitata da due o più persone che svolgono in comune un’attività operativa, dietro l’apporto di capitali, al fine di dividere il rischio d’impresa. Queste aziende hanno dunque come soggetto giuridico più persone fisiche o una persona giuridica. Società di persone: il soggetto giuridico è rappresentato dai singoli soci, titolari di diritti e obblighi derivanti dall’attività aziendale Società di capitali: in cui il soggetto giuridico è rappresentato dalla stessa società, che risulta titolare di diritti e obblighi 28

29 IV classificazione: settore di attività
Aziende del settore primario: svolgono attività fondate direttamente sullo sfruttamento delle risorse naturali (ad es. attività agricole, estrattive, ecc.); Aziende del settore secondario: svolgono attività di trasformazione fisica delle materie prime (ad es. attività di trasformazioni alimentari, chimiche, artigiane, meccaniche, ecc.); Aziende del settore terziario (aziende servizi): svolgono attività che hanno per oggetto la fornitura di servizi immateriali (ad es. attività di distribuzione dei prodotti, attività alberghiere, bancarie, ecc.); settore quaternario o terziario avanzato (aziende di know how): costituito da tutte le imprese che fanno ampio uso delle più moderne tecnologie informatiche e telematiche (cosiddetta ICT, Information and Communication Technologies).

30 V classificazione: dimensioni
Grandi imprese Medie imprese Piccole imprese Appare il criterio oggettivo e duraturo ma è invece variabile non solo a seconda del parametro di riferimento (numero addetti, fatturato, capitale sociale, investimenti fissi, ecc.) ma anche per il contesto legislativo (nazionale - civile e fiscale - o europeo) considerato. A livello pratico, i parametri utilizzati per classificare dal punto di vista dimensionale le aziende sono quelli che considerano il numero di addetti e l’ammontare del fatturato e del capitale, rifacendosi pertanto al criterio ISTAT, alle norme comunitarie o ai parametri fiscali italiani.

31 VI classificazione: mercato
Aziende che operano in un mercato concorrenziale: è il caso delle imprese, che operano su mercati concorrenziali sia dal lato della domanda – cioè per l’acquisizione dei fattori produttivi (input) – che dal lato dell’offerta – nell’attività di collocamento dei propri prodotti (output). Aziende che operano in un mercato non concorrenziale: operano totalmente o parzialmente in mercati caratterizzati da una concorrenza “attenuata” o assente, dal lato della domanda o dal lato dell’offerta o in entrambi i casi. Le aziende cooperative (operano dal lato della domanda e/o dell’offerta in un mercato parzialmente concorrenziale in quanto i fornitori di alcuni fattori o i clienti coincidono con i proprietari dell’azienda stessa). Le amministrazioni pubbliche (operano dal lato dell’offerta in mercati non concorrenziali in quanto cedono i propri servizi alla collettività dietro un corrispettivo che non corrisponde al prezzo di mercato e acquisiscono buona parte dei mezzi finanziari attraverso l’imposizione tributaria). Le aziende non profit (operano dal lato della domanda e dell’offerta in un ambiente non concorrenziale). 31

32 VII classificazione: localizzazione dei mercati di vendita
Aziende locali: collocano i propri prodotti (beni e servizi) in un ambito locale (comune, provincia, regione). Aziende nazionali: collocano la maggior parte dei propri prodotti in tutto (od in una porzione rilevante) del territorio nazionale; Aziende multinazionali: collocano la maggior parte dei propri prodotti in diverse nazioni. A loro volta ripartite in: “orizzontali” che gestiscono impianti produttivi, collocati in diversi nazioni, al fine di realizzare produzioni simili (esempio: McDonalds); “verticali” che producono in alcuni paesi merci che servono come materie prime per stabilimenti in altri paesi (esempio: Nike); “diversificate” che producono, in diversi paesi, vari prodotti non direttamente collegati tra loro (esempio: Microsoft).


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