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I progetti di ricerca-azione

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Presentazione sul tema: "I progetti di ricerca-azione"— Transcript della presentazione:

1 I progetti di ricerca-azione
Prof.ssa Liliana Melone

2 Dopo la rilevazione di una difficoltà non deve esserci immediatamente una segnalazione, ma una richiesta di attenzione da parte della scuola. Una buona prassi sono i progetti di “ricerca-azione”. Questi introducono nella scuola la ricerca e la teoria, permettono la collaborazione attiva tra logopedisti e insegnanti su un progetto concreto basato sul potenziamento dei precursori cognitivi (linguistici, mnestici, ecc.) indispensabili per i bambini/ragazzi in difficoltà rispetto all’apprendimento della letto-scrittura e utili anche nella didattica ordinaria.

3 I progetti della ricerca-azione prevedono quattro momenti:
Prima valutazione generale dell’intera classe; Periodo di intervento didattico e di potenziamento fonologico con tutta la classe e in piccoli gruppi, formati in base al livello di acquisizione della scrittura o alle abilità risultate carenti; Seconda valutazione generale dell’intera classe o parziale, solo dei soggetti risultati a “rischio”, in base al progetto e agli strumenti usati; Segnalazione alla famiglia dei bambini/ragazzi risultati “resistenti” all’intervento di potenziamento didattico e che quindi dovrebbero essere avviati ai Servizi sanitari per approfondimenti.

4 Una volta individuata una difficoltà, l’insegnante deve procedere con la comunicazione alla famiglia. Questo momento viene spesso vissuto come delicato sia dai docenti sia dai genitori, quindi necessita di alcune accortezze affinché venga percepito come un suggerimento e non come una critica. Importante è la modalità con cui la segnalazione viene effettuata: l’insegnante, con gentilezza, informa i genitori, più o meno consapevoli, che il figlio presenta delle difficoltà, senza proporre ipotesi diagnostiche, ma suggerendo di rivolgersi al personale competente. Ciò che conta è dare informazioni il più possibile dettagliate, così da orientare la famiglia.

5 Quando la segnalazione avviene in seguito a un progetto di ricerca-azione è più semplice, in quanto il progetto dovrebbe essere stato precedentemente presentato a tutte le famiglie e si avranno in supporto i dati emersi dall’indagine. Qualora invece, avvenga in seguito a semplici osservazioni, sarà opportuno rispettare alcuni accorgimenti, semplici ma preziosi.

6 Spazio e tempo. È importante che la segnalazione avvenga in un luogo tranquillo e riservato, in cui sia possibile creare un clima di dialogo. Pertanto è utile accordarsi con i genitori per un colloquio individuale. Sospensione del giudizio. Può capitare che i genitori si sentano “messi sotto accusa” o giudicati nel loro ruolo: meglio astenersi da critiche e giudizi, sia nei loro confronti sia rispetto al problema segnalato. Un modo adeguato per confrontarsi potrebbe essere: “abbiamo notato che……..ha delle difficoltà a leggere in modo fluente”. Esempi tangibili della difficoltà del bambino/ragazzo. Dopo aver anticipato l’ambito in cui il bambino presenta difficoltà, è utile fare degli esempi concreti di situazioni in cui tali difficoltà si manifestano. Per esempio si potrà riportare: “abbiamo notato che ……..spesso confonde le lettere, soprattutto la b con la d, o sostituisce le parole”.

7 Conseguenza tangibile ed immediata
Conseguenza tangibile ed immediata. Questi problemi, anche se specifici, hanno delle ripercussioni dirette nella vita quotidiana, è quindi necessario presentare delle situazioni che si sono già verificate. “Abbiamo notato che……..evita tutte le situazioni che potrebbero esporlo davanti ai suoi compagni, rifiutandosi di leggere ad alta voce”. Richiesta di un confronto. È opportuno cercare di coinvolgere i genitori, chiedendo loro di osservare quanto riportato: “in virtù di quello che vi abbiamo segnalato, vi chiediamo di aiutarci a osservare con attenzione…….., così da poterci raccontare e fare il punto della situazione”. Indicare a chi rivolgersi. È essenziale invitare la famiglia a rivolgersi a un centro specializzato per avere una diagnosi, presso il Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti del settore, così da potere in seguito programmare un percorso adeguato.

8 La gestione dei DSA necessita di una presa in carico riabilitativa, rieducativa ed educativa, mentre non richiede in genere interventi di natura assistenziale; inoltre, ogni percorso deve essere individualizzato e stilato tenendo conto delle caratteristiche di ogni bambino/ragazzo con DSA (punti di debolezza e punti di forza).

9 Presa in carico riabilitativa: intervento specifico condotto da uno specialista della riabilitazione (neuropsicologo e logopedista con formazione specifica), con obiettivi e tempi ben definiti (cicli) e modalità che possono essere segmentali, cioè sganciate dalle funzione e che vanno inserite in un progetto educativo più ampio. Il contenuto della riabilitazione si differenzia dalla didattica scolastica normale e speciale per metodi e modalità ed è guidato da modelli neuropsicologici, cognitivi e linguistici propri. La presa in carico viene effettuata il più precocemente possibile, poiché i dati sulla finestra evolutiva in cui lo sviluppo beneficia di cambiamenti introdotti dalla riabilitazione indicano tempi molto brevi. L’efficacia è legata, oltre che alla precocità, all’intensità e alla frequenza degli interventi, per i quali il riabilitatore può avvalersi della collaborazione della famiglia e della scuola.

10 Presa in carico rieducativa: progetto di respiro più ampio (life span), che può durare tutto l’arco della scolarizzazione in cui la persona è chiamata ad apprendere, includendo l’università. È condotto da educatori, insegnanti e familiari e integra al suo interno la presa in carico riabilitativa. Ogni passo di questo progetto si compie secondo modalità di relazione tra professionisti della salute, della scuola e famiglia, guidate da principi di chiarezza, trasparenza e coinvolgimento. È ispirato da modelli di psicologia cognitiva e di pedagogia dei bisogni speciali e interagisce con i processi educativi scolastici ed extrascolastici. L’impiego di strumenti compensativi è un elemento portante dell’intervento per l’adattamento alle richieste della scuola e della società nella prospettiva life span.

11 Progetto educativo: ha come scopo di favorire la crescita della persona, in questo caso di difenderla in senso proattivo dai rischi connessi alla crescita di un bambino/ragazzo con DSA, e ha come obiettivo l’equilibrio psico-sociale e fisico della persona. Quindi integra, oltre agli aspetti riabilitativi e rieducativi, quelli scolastici e di vita relazionale e della gestione del tempo libero.

12 Programma riabilitativo: definisce, all’interno del progetto riabilitativo, le specifiche aree di intervento, gli obiettivi, i tempi e le modalità di erogazione degli interventi, gli operatori coinvolti e la verifica periodica degli interventi durante il periodo di presa in carico. In particolare definisce e individua: Le modalità della presa in carico da parte della struttura riabilitativa; Gli interventi specifici durante il periodo di presa in carico; Gli obiettivi da raggiungere previsti dal programma, aggiornandoli nel tempo; Le modalità e i tempi di erogazione delle singole prestazioni previste negli stessi interventi, Le misure di esito appropriate per la valutazione degli interventi, l’esito atteso in base a tali misure e il tempo di verifica del raggiungimento di un dato esito; I singoli operatori coinvolti negli interventi e il relativo impegno, nel rispetto delle responsabilità professionali.

13 Come usare il libro nei DSA

14 Attualmente esistono almeno tre formati di libri, con caratteristiche differenti, che possono essere utili a seconda degli obiettivi: Libro cartaceo Libro digitale Audiolibro e libro parlato

15 Il libro cartaceo è lo strumento più usato nelle scuole per la trasmissione della conoscenza. In molti casi bambini e i ragazzi con DSA, soprattutto i dislessici, lo considerano un “nemico”, che aprono a fatica, poiché è necessario leggerlo. I libri di studio contengono, oltre al testo in sé, immagini con didascalie, titoli e parole in neretto (titoli testuali ed extratestuali). Questi possono diventare concetti chiave, box con approfondimenti, vocabolari che consentono un accesso ai contenuti senza passare attraverso la lettura dell’intero testo. È possibile trasformare il libro cartaceo in digitale con uno scanner e un OCR (che traduce l’immagine acquisita con lo scanner in testo digitale) per poi leggerlo attraverso un software con sintesi vocale.

16 Il libro digitale è la copia digitale della versione stampata
Il libro digitale è la copia digitale della versione stampata. Si presenta identico alla versione cartacea ma nel computer, in formato pdf. Permette di evitare la fase di scannerizzazione e di utilizzo dell’OCR e passare direttamente all’uso del software di gestione della sintesi vocale per la lettura attraverso l’ascolto. È funzionale per agevolare lo studio autonomo, fare riassunti, svolgere alcuni compiti. Consente di sfruttare tutti gli elementi grafici e di impaginazione del testo cartaceo e ha i vantaggi del digitale (leggere con le orecchie), fare ricerche dentro il testo, copiare e incollare le parti significative, rispondere a domande, sottolineare.

17 L’audiolibro e il libro parlato sono il formato audio dei testi
L’audiolibro e il libro parlato sono il formato audio dei testi. Un lettore “presta” la propria voce che viene registrata e distribuita su CD, mp3 o audiocassetta. Non vi è il doppio canale di esposizione visivo-uditivo, ma solo quello uditivo (a meno che non si segua sul libro cartaceo), quindi risulta più difficile mantenere l’attenzione per periodi prolungati di tempo. Per letture di tipo narrativo, più difficile da sfruttare in ambito di studio. In questo caso può essere utile trasformare brevi brani in formato audio per promuovere il ripasso, attraverso software con sintesi vocale che trasformano il testo in audio. Gli audiolibri sono una versione commerciale dei libri, distribuiti di solito dalle case editrici; i libri parlati sono registrati da volontari prestatori di voce.

18 La sintesi vocale è la voce del computer, un programma che trasforma il testo digitale in testo letto verbalmente. Una buona sintesi vocale riesce a simulare in modo adeguato la lettura con voce umana. La qualità della sintesi vocale può essere espressa con due parametri: gradevolezza, quanto una voce risulta gradevole all’utilizzatore, che in genere apprezza la somiglianza alla voce umana, ed efficacia. Sono entrambe importanti: la gradevolezza consente all’utilizzatore di accettarla in tempi rapidi; l’efficacia ne permette l’uso sia per comprendere i contenuti dei testi da studiare sia per rileggere i testi autoprodotti individuandone gli errori. Il software di gestione della sintesi vocale “pilota” la sintesi nell’inviare il testo da leggere, regolare la velocità di lettura, rileggere parti di testo.

19 Caratteristiche di alcuni software compensativi

20 SuperQuaderno (Anastasis) 7/12 anni
SuperQuaderno (Anastasis) 7/12 anni. È un ambiente integrato sotto forma di quaderni digitali, per la lettura e la scrittura. Con la sintesi vocale Loquendo inclusa, permette di leggere testi sia all’interno del quaderno che presenti nel computer. Consente l’effetto karaoke all’interno dell’editor e dell’ambiente pdf. Permette di scrivere testi con aiuti diversi: correttore ortografico con suggerimento delle parole corrette, associazione automatica delle immagini, spelling fonetico, lettura parola per parola. Ha un ambiente pdf integrato: ciò che viene evidenziato e fotografato è copiato in automatico nell’editor. Integrato con SuperMappe permette il passaggio dalla mappa al testo. Ha la calcolatrice parlante integrata nell’editor, vi è la possibilità di copia-incolla dalla calcolatrice e viceversa. Il quaderno può essere usato in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, con le stesse funzioni. Si possono usare gli evidenziatori nell’editor. È integrato con SuperMappe, permette il passaggio dal testo alla mappa. Ha un ambiente apposito per gestire i libri digitali pdf. Si può evidenziare, scrivere, ricercare parole, leggere, appaiare immagini a parole. È un prodotto completo, il suo utilizzo risulta facile ed efficace.

21 Personal Reader (Anastasis) dai 12 anni
Personal Reader (Anastasis) dai 12 anni. È un lettore di testi su chiavetta USB dotato di sintesi vocale Loquendo, effetto karaoke nell’ambiente pdf e in un’apposita finestra tutti gli altri. È uno strumento completo pensato per essere utilizzato in abbinamento ad altri programmi di uso comune. Trasforma il testo in file mp3. Permette di prendere appunti e di scrivere. Funziona in suite con SuperMappe consentendo il passaggio dal testo alla mappa. Ha la calcolatrice parlante: permette di copiare operazione e risultato. Esistono varie versioni che possono gestire fino a tre lingue a scelta tra italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ha un ambiente per gestire i libri digitali pdf: si può prendere appunti, evidenziare, estrarre le informazioni rilevanti, sia testo che immagini. Ha la possibilità di funzionare attraverso una pulsantiera a schermo o con combinazioni di 2 tasti per funzione.

22 Alfa Reader (Erickson) dai 12 anni
Alfa Reader (Erickson) dai 12 anni. È un lettore di testo su chiavetta USB. Nella versione Plus è dotato di sintesi vocale Nuance. Trasforma i testi in mp3; può interfacciarsi in Microsoft Office e OpenOffice; consente la lettura con l’effetto karaoke al loro interno. Deve essere usato in aggiunta ad altri programmi come Microsoft Word o OpenOffice Writer. Ha la calcolatrice parlante: permette di copiare il risultato. La versione Plus include due voci italiane e una inglese. Si possono aggiungere voci di altre lingue. Ha un ambiente per gestire i libri digitali pdf: si può evidenziare, estrarre le informazioni rilevanti, in formato testuale e non formattato.

23 Balabolka (programma free) 11/13 anni
Balabolka (programma free) 11/13 anni. Occorre possedere una sintesi vocale per utilizzarlo. È un lettore di vari formati di file trasformati in modalità testo. È possibile salvare i testi in formato audio. Ha un editor di testi con supporto alla sintesi vocale, sfrutta le funzionalità di altri programmi. È possibile attivare l’eco. Il programma risulta limitato, non consente la formattazione dei testi e la gestione delle immagini.

24 Strategie per prendere appunti

25 Agli allievi con DSA spesso risulta difficile stare attenti, ascoltare e prendere appunti nello stesso momento, tanto più quando vi è un disturbo della scrittura. Molti bambini e ragazzi con DSA riportano che quando qualcuno parla, loro visualizzano. Questo succede spesso durante le lezioni. Le immagini mentali sono molto potenti e possono essere sfruttate come strategie utili per l’apprendimento, se lo studente ne è consapevole e diventa capace di manipolarle. In classe, invece dei classici appunti scritti, queste immagini mentali potranno essere tradotte in disegni, che diventeranno dei veri e propri appunti “grafici”, a seconda delle capacità del soggetto.

26 Un altro modo per prendere appunti è attraverso l’uso di un registratore, per conservare le informazioni da riascoltare all’occorrenza, o con smartpen come Livescribe, che integra i due canali sensoriali di accesso all’informazione più congeniali per chi ha un DSA. La Livescribe è una penna elettronica che registra la voce mentre si scrive. Mentre si prendono gli appunti, che possono essere sia scritti che disegnati, la penna registra la voce dell’insegnante. La registrazione viene sincronizzata con quello che l’alunno, in un preciso momento, sta scrivendo o disegnando. Questo permette di riascoltare la registrazione quando si vuole, semplicemente toccando con la penna quanto si è appena scritto. È possibile trasferire gli appunti e le registrazioni nel PC, per poterne fruire successivamente e soprattutto aiutare l’archiviazione e l’organizzazione.

27 Per seguire in modo proficuo una lezione è anche utile “ancorarsi” al libro cartaceo e usarlo in sostituzione degli appunti. Questo processo di ancoraggio degli appunti è ancora più efficace se avviene direttamente sul libro digitale. Se il bambino o il ragazzo può usare il PC sul banco, potrà sfruttare la versione pdf del libro, evidenziando le parti più importanti, o con l’uso si software specifici potrà: Evidenziare i punti salienti, anche con colori diversi Indicare collegamenti con frecce Scrivere appunti direttamente a margine del libro Salvare il libro manipolato In questo modo, quando dovrà studiare, sarà più semplice individuare le parti più importanti che potranno essere rilette con la sintesi vocale. Alcuni allievi, che hanno imparato a usare le mappe, riescono a schematizzare i concetti durante la spiegazione, attraverso disegnini, parole-chiave e collegamenti.

28 Strategie per rispondere a domande di comprensione

29 Si deve ricordare che: Per gli allievi dislessici, le domande con risposte a scelta multipla sono utili solo se possono utilizzare la sintesi vocale. In caso contrario potrebbero affaticare maggiormente e, data la brevità delle risposte, è alto il rischio di fraintendere il contenuto anche commettendo un solo errore di decifrazione, quindi è essenziale incentivare l’uso della sintesi vocale e delle strategie per migliorare la comprensione; Per gli allievi con difficoltà di scrittura, le prove a domande aperte non devono essere generiche e devono richiedere risposte brevi; Per evitare errori di trascrizione e velocizzare il processo è possibile chiedere all’allievo di sottolineare la risposta nel testo, scrivendovi accanto il numero della domanda; se ha a disposizione il PC, sollecitiamolo ad avvalersi della funzione “copia-incolla”. In seguito lavoriamo alla rielaborazione dei concetti sottolineati o copiati, prima oralmente, poi per iscritto in modo graduale, dando sempre più importanza al contenuto che alla forma.

30 Strategie per produrre riassunti

31 Per fare un riassunto, la situazione ottimale prevede l’uso del testo in formato digitale e non scritto a mano. Se ciò non fosse possibile, è essenziale non fornire testi scritti a mano in corsivo. Se il materiale da riassumere è un brano tratto da un libro digitale, si seguono gli indici testuali, si legge con la sintesi vocale e si individuano ed evidenziano le parti più importanti. In questa fase può essere utile suddividere il testo in sequenze e dare dei titoli da usare come guida nella stesura, si copiano poi le parti selezionate, che vengono modificate e rielaborate, rileggendo infine con la sintesi vocale.

32 Per impaginare Usare caratteri senza grazie (sans serif); i caratteri tipografici finora considerati più leggibili sono: Arial, Comic Sans, Thaoma, Trebuchet MS, Verdana. Usare caratteri con dimensione 12/14 pt Non usare il maiuscolo per più di 5 righe (ma usarlo per scrivere alla lavagna) La larghezza della riga non deve essere superiore ai 13 cm (60-70 caratteri) Lasciare uno dei due margini più ampio Giustificare solo a sinistra Non andare mai a capo spezzando una parola Per evidenziare un concetto usare il grassetto e non il sottolineato Dividere in paragrafi Fare elenchi puntati o numerati Usare carta non troppo bianca e di una grammatura di almeno g/m2

33 Lo stile della scrittura
Anche il modo nel quale è scritto un testo può influire molto sulla sua leggibilità e comprensione. Ecco alcune indicazioni: Il linguaggio dovrebbe essere il più possibile semplice e chiaro. Le frasi dovrebbero essere piuttosto corte. Mantenete la lunghezza di una frase a una media di parole. Usate il più possibile verbi attivi. Non iniziate una nuova frase alla fine della riga, in quanto è più difficile seguirla. Evitate le frasi al negativo, che non sono altro che tranelli linguistici.

34 Per migliorare la leggibilità si consiglia di:
Essere il più possibili concisi. Inserire dove è possibile diagrammi di flusso. Sono molto utili per spiegare le procedure. Evitare di inserire abbreviazioni. Includere, ove è possibile, sia un indice analitico sia il sommario.

35 Il PDP

36 Recenti studi hanno dimostrato che siamo di fronte a un rovesciamento del paradigma pedagogico, che mette al centro del sistema formativo l’apprendimento dello studente, non l’insegnamento del docente. All’interno di questa cornice è molto più semplice pensare a una didattica personalizzata e inclusiva. La didattica inclusiva prevede un’accoglienza positiva delle persone: mette al centro lo studente; sollecita e consente di sviluppare e valorizzare le potenzialità che ogni alunno possiede in un contesto collettivo. Pertanto ogni scuola dovrà inserire nel proprio POF un modello di Piano Personalizzato, condiviso e contestualizzato, in cui scrivere tutto ciò che si deve dare allo studente nel suo agire quotidiano (strategie, strumenti ecc.), sulla base sia delle informazioni diagnostiche sia delle osservazioni del ragazzo stesso e della sua famiglia.

37 Di chi sia il compito di preparare il PDP lo spiega bene il Decreto attuativo della legge 170/2010 (art.5 comma 1) quando afferma che: “La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate”. Inoltre non deve essere redatto dal solo coordinatore o dal referente per i DSA ma: “Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe”. Linee Guida, p. 27

38 Quando e da chi viene redatto?
All’inizio di ogni anno scolastico, entro il primo trimestre, per gli studenti già segnalati (aggiornamento) In qualsiasi momento dell’anno, in seguito alla presentazione di una diagnosi specialistica da parte della famiglia a scuola iniziata (entro tre mesi). Il PDP va firmato da tutti, genitori, insegnanti e dirigente, compreso il ragazzo, anche se minorenne, per responsabilizzarlo. Certamente dal punto di vista legale la sua firma non avrà valore, ma ciò lo aiuterà a prendersi la responsabilità di ciò che farà o non farà nell’arco dell’anno, secondo le istanze del famoso Patto formativo.

39 Struttura del Piano Didattico Personalizzato

40 Dati relativi all’alunno: cognome e nome, data di nascita, classe, sezione
Tipologia del disturbo: dislessia, discalculia ecc.; grado (lieve, medio, severo); Diagnosi redatta da …, in data …, specialista/i di riferimento… Informazioni tratte dalla diagnosi Informazioni tratte dalla famiglia Caratteristiche percorso didattico pregresso Aspetti emotivo/affettivo/motivazionale Osservazione delle abilità strumentali: lettura, comprensione lettura, scrittura, proprietà linguistica, calcolo, punti di forza ecc.

41 Caratteristiche del processo di apprendimento: capacità di memorizzare procedure operative, di immagazzinare e recuperare informazioni, di integrare ed elaborare le informazioni, livello di autonomia nelle attività scolastiche ecc. Strategie e modalità utilizzati dall’alunno per lo studio a scuola e a casa Per esempio: sottolineare, evidenziare parole-chiave, realizzare sintesi, schemi, tabelle, diagrammi, riscrivere testi con modalità grafica diversa, usare mnemotecniche ecc.

42 Strumenti utilizzati dall’alunno per lo studio a scuola e a casa
Libri digitali, audiolibri, software ecc. Utilizzo del PC Registrazioni Testi con immagini Tabelle, mappe e schemi Obiettivi disciplinari: «si devono rispettare gli obiettivi generali e specifici di apprendimento per non creare percorsi immotivatamente facilitati, ma rispettosi dell’incidenza del disturbo» (Linee Guida, p. 7 e p. 18)

43 Strategie metodologiche e didattiche: per esempio segmentare le attività, usare tecniche multisensoriali e, favorire l’apprendimento cooperativo e azioni di tutoraggio, sintetizzare i concetti in mappe e schemi, favorire meccanismi di autocontrollo e di autoverifica (metacognizione), promuovere collegamenti e inferenze tra le varie discipline, promuovere l’autostima ecc.

44 Misure dispensative da prestazioni non essenziali (Linee Guida, p. 7)
L’alunno può essere dispensato: dalla lettura ad alta voce dal copiare alla lavagna dal prendere appunti dal ricopiare dalla dettatura di testi/o appunti da un eccessivo carico di compiti dallo studio mnemonico di poesie, formule, definizioni dall’eseguire più esercizi di verifica con lo stesso obiettivo dal sostenere verifiche scritte per le materie orali dalla valutazione nelle prove scritte di lingua straniera dal disegno tecnico (utilizzo di software di tipo CAD) dalla pratica strumentale (es. flauto)

45 Strumenti compensativi
Nell’ambito delle varie discipline, l’alunno può usufruire dei seguenti strumenti compensativi: libri digitali o audiolibri tabelle, formulari, sintesi, schemi e mappe lettura ad alta voce delle consegne durante le verifiche calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner registratore o “smart pen” (sottopar Le penne digitali) software didattici, computer con sintetizzatore vocale vocabolari e dizionari digitali

46 Criteri e modalità di verifica e valutazione
valutazione delle conoscenze e non delle carenze verifiche orali programmate con l’allievo compensazione di compiti scritti con prove orali uso di mappe mentali e/o mappe cognitive durante le prove scritte e orali valutazione, nelle prove scritte, del contenuto e non della forma escludere dalla valutazione gli errori di calcolo e di trascrizione valutazione dell’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto alle acquisizioni teoriche delle stesse prove informatizzate valutazione dei progressi in itinere

47 Patto con la famiglia Condivisione della riduzione della quantità di compiti a casa calendarizzazione dei tempi di studio scelta degli strumenti compensativi, delle misure dispensative e delle modalità di verifica Interventi extrascolastici educativo-abilitativi (logopedia, tutor, altro) Una volta compilato e fatto sottoscrivere da tutti gli attori coinvolti (insegnanti, studente e genitori) il PDP va applicato. È importante ricordare che: «ogni ragazzo è dinamicamente complesso». Ciò vuol dire che se necessario, una volta sottoscritto, il PDP può essere modificato nel corso dell’anno.


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