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Dalle riforme borboniche alle indipendenze

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Presentazione sul tema: "Dalle riforme borboniche alle indipendenze"— Transcript della presentazione:

1 Dalle riforme borboniche alle indipendenze
Sofia Venturoli “Storia e Istituzioni dell’America Latina” 2013/14 Unibo

2 La crisi della madrepatria
La confortevole inerzia degli Asburgo, il potere delle oligarchie creole e la crisi socio-economica della madre patria, le numerose sconfitte in Europa, le lotte separatiste dentro i confini, la decrescita della popolazione - la dipendenza economica dalle sue colonie. Il Trattato di Utrecht (1713) e la fine della guerra di secessione i Borboni salgono sul trono di Spagna: la Spagna perde l’Italia, I Paesi Bassi

3 Il Trattato di Utrecht e la fine della guerra di secessione i Borboni salgono sul trono di Spagna: la Spagna perde l’Italia, I Paesi Bassi

4 Le riforme Borboniche Dall’idea dell’Impero medievale e tenuto insieme dalla fede cattolica e del sovrano come essere legittimato dal papato, all’idea di uno stato europeo come gli altri in cui il sovrano è legittimato dal sangue che gli conferisce il diritto divino di regnare, nell’ambito della concezione assolutista francese della monarchia. L’illuminismo cattolico dei Borboni mise in atto una riforma dell’impero costruendo un nuovo apparato burocratico amministrativo per modernizzare lo stato. L’illuminismo cattolico. La spedizione di Josè de Galvez nel 1765 e le Visistas Generlas

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6 La creazione di una élite amministrativa contrastò il potere delle oligarchie fondiarie per migliorare la riscossione delle tasse, la gestione delle colonie, e riorganizzare il commercio dalle colonie. I creoli vennero sostituiti da spagnoli nelle cariche amministrative più importanti Le restrizioni sui prodotti coloniali, la chiusura forzata degli obrajes, e gli incentivi per lo sfruttamento minerario e l’entrata degli indigeni nel mercato del lavoro lo sviluppo di altri centri commerciali importanti oltre a Lima e Città del Messico, come Buenos Aires, Caracas, L’Havana e Cartagena, e l’accesso ai porti spagnoli Le riforme cercarono di ridimensionare anche lo strapotere della Chiesa traferendo le proprietà, ritenute improduttive, in mani di privati.

7 Il miglioramento della macchina amministrativa portò anche a una più efficiente tassazione a tutti i livelli della popolazione. Le riforme provocarono rivolte e malcontento in vari settori: dall’élite creola cattolica e conservatrice che stava perdendo il suo potere sulla gestione dei commerci e dei vice regni alle le comunità indigene vessate dalle nuove tasse. La sconfitta della Spagna da parte dell’Inghilterra, in seguito all’alleanza spagnola con la Francia Napoleonica, le fece perdere il monopolio commerciale con le colonie e acquisire all’élite creola la libertà di commerciare nel sistema Atlantico

8 Carlo III ( 1759-1788): nuovo vicereame del Rio de la Plata (1776) e riforma del sistema commerciale

9 Le riforme in Brasile Il despotismo illuminato del Marchese di Pombal tese a riordinare anche le colonie portoghesi in base alle idee illuministe, nella seconda metà del XVIII. Limitando i privilegi della nobiltà e aprendo i ranghi più alti a uomini non appartenenti alla oligarchia, tentando di incorporare indigeni e africani liberi nella società Tentativo di rivitalizzare l’economia portoghese attraverso le ricchezze brasiliane per contrastare il dominio economico britannico sul Portogallo: creazione delle compagnie monopolistiche La capitale fu trasferita a Rio de Janeiro i due viceregni riuniti in uno, il potere dei delegati reali aumentato e il controllo statale centralizzato anche in ambito economico

10 Le missioni guarani e l’espulsione dei Gesuiti 1759 America portoghese 1767 America spagnola.

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13 Contro la Tirannia Spagnola
Le proteste conservatrici e nostalgiche che si rifacevano alle tesi di Las Casas: indipendenza necessaria a a preservare l’integrità della fede cattolica nel Nuovo Mondo (Juan Pablo Viscardo, Peru e Servando Teresa de Mier in Messico) Le proteste liberali: le nozioni di sovranità del popolo e libertà individuale (Francisco de Miranda Venezuela, Manuel Belgrano Buenos Aires) La paura della guerra interna: l’autorità reale come assicurazione di ordine, di separazione e di supremazia dei bianchi 1776 Dichiarazione Indipendenza delle colonie inglesi 1789 Rivoluzione francese

14 Verso le indipendenze Gli ideali della rivoluzione francese e l’esempio di Haiti avevano ricostruito l’interesse delle élite bianche nella corona come garanzia di ordine e stabilità La guerra tra Spagna e Gran Bretagna: la Battaglia di Trafalgar 1805 e la perdita dei monopoli commerciali Quando nel 1807 Napoleone invase il Portogallo il principe reggente decise di salvare il trono scappando in Brasile, dove Rio de Janeiro divenne la capitale dell’impero portoghese In Spagna napoleone riuscì a mettere suo fratello Giuseppe sul trono. La crisi di potere iberica pose nelle colonie la questione della legittimità dell’autorità spagnola

15 Nonostante ciò ai creoli delle colonie non furono concessi:
La Junta di Siviglia rifugiata a Cadice: la divisione nelle colonie americane sulla convenienza di mandare rappresentanti a Cadice Restaurata la monarchia Borbonica, nel 1812 viene proclamata una nuova costituzione liberale in cui si limitava il potere della monarchia attraverso le Cortes elette. Nonostante ciò ai creoli delle colonie non furono concessi: rappresentanza proporzionale nelle Cortes uguale accesso a tutti gli incarichi diritti di libero commercio con altri paesi

16 L’indipendenza di Haiti
1791: diritto di voto ai mulatti e neri liberi, rivolta dei piantatori 1794 la Francia dichiara l’abolizione della schiavitù 1804 dichiarazione indipendenza di Haiti Il nuovo regime attacca i bianchi e li priva della cittadinanza. Sviluppo dell’industria dello zucchero a Cuba, dove si trasferiscono i piantatori francesi e continua la tratta

17 Von Humboldt

18 Indipendencia de las Colonias Americanas

19 Messico: Miguel Hidalgo e il Grito de Dolores (16 Settembre 1810)
Nel 1810 Miguel Hidalgo si unì a una cospirazione per costituire una Junta rivoluzionaria. Quando il complotto venne svelato Hidaldo riuscì a capitanare una rivolta popolare nel nome della Vergine di Guadalupe e di Ferdinando VII, chiedendo l’abolizione del tributo indigeno, il ritorno della terra agli indigeni e la morte degli spagnoli in terra messicana. In poco tempo la rivolta si ingrandì e varie città caddero sotto l’esercito rivoluzionario. Nel 1811 Hidalgo venne però battuto dall’esercito reale a Guadalajara. Hidalgo catturato e ucciso nella fuga verso nord.

20 “insignes facinerosos, primeros caudillos de la revolución, que saquearon y robaron los bienes del culto de Dios y del Real Erario, derramaron con la mayor atrocidad la inocente sangre de sacerdotes fieles y magistrados justos; fueron causas de los desastres, desgracias y calamidades que experimentamos, y que afligen y deploran los habitantes todos de esta parte tan integrante de la nación española”.

21 La rivolta continuò per altri 4 anni sotto la guida di José Maria Morelos che abbandonoò l’idea di una monarchia e la fedeltà a Ferdinando VII costruì un programma più radicale che includeva la riforma agraria e l’integrazione di indigeni e meticci nella società messicana con uguali diritti e doveri. Nel 1813 riuscì a formare un congresso a Chipalcingo e a proclamare l’indipendenza.

22 Alla morte di Morelos nel 1815, Vicente Guerrero rimase a capo dei ribelli
L’ammutinamento di Cadice e l’accettazione della Costituzione da parte di Ferdinando VII, 1820 Guerrero e il generale Iturbide siglarono il Plan de Iguala (24 Febbraio 1821), in base al quale il Messico sarebbe dovuto diventare una monarchia indipendente basata sulla costituzione di Cadice, che avrebbe consentito uguaglianza di tutti i cittadini e limitato i poteri della monarchia, costituita su tre pilastri: indipendenza, religione cattolica, e unità.

23 Il Plan de Iguala era un ottimo compromesso tra il riformismo liberale e il coservatorismo cattolico. Il 24 agosto 1821 si ratificò il trattato e l’indipendenza da parte del viceregno: ma chi sarebbe andato sul trono? La repubblica federale venne dichiarata dopo un golpe militare e il Generale Guadalupe Victoria fu proclamato presidente Le province centrali si staccarono dalla federazione - trannne il Chiapas - dopo lunghe guerre civili, che si diffusero in tutta la repubblica fino all’epoca della rivoluzione

24 La rivolta nella Nuova Granada
All’invasione della Spagna da parte di Napoleone varie juntas rivoluzionarie si crearono nel regno della Nuova Granada. I creoli bianchi erano preoccupati di perdere i loro privilegi essendo una minoranza tra schiavi neri e popolazioni indigene. Nel 1811 la junta di Caracas proclamò un congresso repubblicano escludendo i non bianchi dalle elezioni. Un gruppo più radicale si formò però sotto il nome di Sociedad Patriotica con a capo Francisco de Miranda e Simon Bolivar, proclamando l’indipendenza sotto il comando di Miranda e di una costituzione che definiva un assetto federale per il Venezuela indipendente, uguali diritti per tutti i cittadini di ogni razza, l’abolizione dei privilegi clericali e militari e l’apertura dei commerci con GB e USa

25 Nel 1812 l’esercito repubblicano viene però sconfitto dall’esercito spagnolo, cui si erano uniti i neri e gli indigeni e llaneros, e Miranda esiliato in Spagna. Bolivar scappato a Bogotà nel 1813 riuscì a rientrare in Venezuela. Nella Campana Admirable raggiunse Caracas e dichiarò una seconda repubblica assumendo il potere con una dittatura militare La nuova repubblica durò pochi mesi e Bolivar rientrò a Bogotà. Nel 1815 Disulliso parte per la Jamaica. Dopo pochi mesi sia a Bogotà che a Caracas le truppe reali avevano dinuovo il potere.

26 Manuela Saenz: libertadora del libertador

27 La rivolta nel Rio de la Plata
Nel 1810 la junta di Buenos Aires, proclamando lealtà a Ferdinando VII, il re spagnolo destituito da Napoleone, prese il potere, dichiarò l’uguaglianza di tutti i cittadini e liberalizzò il commercio del porto verso le altre nazioni. Il fervore giacobino della junta porteña venne però ridimensionato dall’entrata nella junta dei delegati delle altre province che dichiararono una assemblea delle Provincie Unite del Rio de la Plata ma senza proclamare l’indipendenza dalla Spagna.

28 Le guerre di indipendenza in Sud America
Nella Carta de Jamaica (6 settembre 1815) Bolivar dichiarò la necessità dell’unità dei territori sudamericani in un unico grande paese libero: integrazione e indipendenza (Francisco de Miranda). La difficoltà di istituire in Sud America repubbliche secondo il modello statunitense a causa dell’immaturità della società, mantenuta in una condizione di immaturutà politica dalla tirannia spagnola.

29 Nel Rio de la Palta José de San Martìn riunì l’Esercito delle Ande per risalire verso l’alto Perù e arrivare fino a Lima, centro del potere realista in Sud America A Santiago de Chile installò un governo sotto un comandante del suo esercito e nel 1818 l’indipendenza del Chile fu dichiarata

30 Nel 1817 Bolivar tornò in Venezuela per cominciare una campagna verso l’ovest, evitando di fare l’errore della precedente campagna, cercò l’appoggio dei pardos e degli schiavi neri. Ad Angostura, nel 1819, chiamò un congresso nazionale, proponendo uno stato retto da una costituzione, un presidente con poteri forti e due camere, una elettiva e una ereditaria, sul modello britannico, e un potere giudiziario indipendente. In dicembre del 1819 la repubblica della Colombia fu dichiarata In Perù dopo tentativi di negoziati tra l’esercito di San Martin e il viceregno: l’entrata di San Martin in una Lima abbandonata da de la Serna permise la proclamazione dell’indipendenza nel 1821.

31 Nel 1821 Bolivar sconfisse definitivamente l’esercito spagnolo e venne acclamato presidente della Gran Colombia uno stato comprendente il Venezuela, la Nuova Granada, Panamà e Quito con capitale a Bogotà

32 L’incontro di Guayaquil 27 luglio 1822:
la vittoria politica di Bolivar su San Martin l’abbandono della monarchia a favore della repubblica costituzionale

33 La battaglia di Ayacucho e la fine delle guerre di indipendenza (dicembre 1824)

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35 Il Brasile La presenza della corte portoghese a Rio evitò le crisi di legittimità che soffrì l’America spagnola e che la portò verso le guerre di indipendenza

36 La presenza del re portoghese aumentò il centralismo e l’importanza di Rio nelle dinamiche tra le oligarchie regionali, tanto da provocare alcune rivolte contro la monarchia (Rivolta di Recife 1817). Anche attraverso questa insofferenza si diffusero sempre più impellenti le ideologie repubblicane Dopo la cacciata di Napoleone dal Portogallo (1814) Lisbona, approfittando dell’assenza del re, si diede una Costituzione sul modello di Cadice Questo obbligò Giovanni VI a tornare in patria e ad accettare anche in Brasile la monarchia costituzionale, lasciando il figlio Dom Pedro I a regnare in Brasile Dom Pedro si rifiuta di tornare in Portogallo. José Bonifacio de Andrada e Silva conduce il Brasile lungo la strada dell’indipendenza. 1822: il Grito de Ipiranga e l’indipendenza “pacifica” del Brasile

37 Grito de Ipiranga

38 Differenze Brasile - America spagnola
L’apparato amministrativo resta intatto L’economia non è danneggiata Non ci fu mobilitazione popolare La schiavitù sopravvisse (tratta illegale dal 1826) Rivoluzione conservatrice Mantenimento monarchia


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