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Il cibo inquinato le inchieste di e altroconsumo.

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Presentazione sul tema: "Il cibo inquinato le inchieste di e altroconsumo."— Transcript della presentazione:

1 il cibo inquinato le inchieste di e altroconsumo

2 L’ultimo rapporto del WWF "scopre" la presenza di 119 sostanza tossiche nei cibi esaminati in 7 paesi europei In totale 119 sostanze tossiche appartenenti a 8 diversi gruppi di composti chimici sono state rinvenute nei 27 campioni di alimenti di largo consumo presi in esame in 7 paesi europei. Il nuovo dossier del WWF La catena della contaminazione globale - il ruolo dell'alimentazione rivela che la principale via di esposizione alla maggior parte delle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e bioaccumulabili (come il DDT e i PCB banditi da decenni) è l’alimentazione. La “catena di contaminazione” è un percorso complesso che i composti chimici compiono intorno al mondo: dai produttori ai prodotti di consumo, alla fauna selvatica fino agli esseri umani. Sono presenti nelle case, nei luoghi di lavoro e anche a tavola.

3 L’ultimo rapporto del WWF "scopre" la presenza di 119 sostanza tossiche nei cibi esaminati in 7 paesi europei Nei nostri piatti inquinanti vecchi e nuovi. Gli ftalati, utilizzati per rendere flessibili le materie plastiche, sono stati trovati nell’olio d’oliva, nei formaggi e nella carne. I pesticidi organoclorurati, utilizzati in agricoltura contro gli insetti nocivi (compreso il DDT bandito da decenni), nel pesce, nel burro, persino nella carne di renna. I muschi artificiali (fragranze utilizzate per l'igiene personale o per la casa) e organostannici (gli antivegetativi, i conservanti del legno) nel pesce. I ritardanti di fiamma, utilizzati per prevenire la combustione nei tessuti e nel mobilio ma anche nelle apparecchiature elettroniche, erano nella carne e nel pesce.

4 L’ultimo rapporto del WWF "scopre" la presenza di 119 sostanza tossiche nei cibi esaminati in 7 paesi europei I 27 campioni di alimenti, provenienti da Gran Bretagna, Polonia, Svezia, Italia, Spagna, Grecia e Finlandia, sono tutti di largo consumo come prodotti caseari (latte, burro e formaggio), carne (salsicce, petti di pollo, salame, bacon), pesce (salmone, tonno, aringhe) e ancora pane, olio d’oliva, miele, succo d’arancia. Nessuno dei prodotti – tutti acquistati in supermercati e di marche comuni - è risultato esente da tracce di sostanze chimiche, al contrario in tutti sono stati rinvenuti, in varia misura e secondo miscele differenti, i 119 composti tossici appartenenti agli 8 gruppi di sostanze presi in esame. 

5 la chimica nel piatto La frutta e la verdura che portiamo a tavola tutti i giorni sono molto belle: ma ossono celare una brutta sorpresa. Ad esempio residui di pesticidi. La chimica nel piatto non è un fenomeno nuovo anzi: è una delle preoccupazioni più diffuse. I residui di pesticidi sono ancora molto presenti nella frutta e nella verdura che mangiamo. Dalle nostre analisi, un altro dato inquietante: la presenza, piuttosto frequente, di residui di più fitofarmaci in un unico campione. Un miscuglio di cui ancora non si conoscono le conseguenze per la salute, ma che continuiamo a “bere” inconsapevolmente.

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8 Acqua: se la conosci l'apprezzi
Contaminanti: limiti di legge e controlli Dal dicembre del 2003 è in vigore un decreto legislativo che recepisce una direttiva europea e regolamenta il settore delle “acque destinate al consumo umano”. Le acque per il consumo umano devono essere pure, non devono contenere microrganismi e parassiti né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute. Acqua: se la conosci l'apprezzi

9 E' sicura. Perché ha un odore strano
E' sicura? Perché ha un odore strano? Quella in bottiglia è di qualità migliore? Un filtro domestico può aiutare? Perché il suo prezzo aumenta? sono molti i problemi, i timori e i dubbi che avete sull'acqua. E' ora di rispondervi.

10 Tutto sull'acqua potabile
Acqua minerale o del rubinetto? Nelle inchieste condotte da Altroconsumo sull'acqua potabile distribuita dall'acquedotto, nessun campione prelevato dal rubinetto superava i 700 mg/l: l'acqua offerta dall'acquedotto, quindi, è quasi sempre comparabile all'oligominerale. la qualità dell’acqua potabile italiana è buona, non ci sono motivi fondati per ritenere l'acqua minerale più salutare. Ciò non significa che l'acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Sopravvalutare la minerale però è poco ragionevole, tanto quanto diffidare dell'acqua dell'acquedotto, rigidamente e regolarmente controllata sotto il profilo igienico. Bere una o l'altra è una scelta soprattutto di gusto, legata al sapore ed eventualmente alla voglia di bollicine. Nessuna virtù particolare dunque e nessun rischio in gioco: bere dalla bottiglia o dal rubinetto fa una notevole differenza solo per il portafoglio. Tra l’altro, a ben guardare, i soldi spesi per la minerale servono non tanto a pagare la materia prima, ma tutte le altre voci che gravitano attorno al business dell'acqua: pubblicità, trasporto, imballaggio.

11 ocratossina acrilammide

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13 Il pesce

14 Invade il mercato e le nostre tavole. Ma c'è da fidarsi
Invade il mercato e le nostre tavole. Ma c'è da fidarsi? e se fosse inquinato? La nostra indagine europea su salmoni, gamberi e trote spiega quali pesci pigliare.

15 GAMBERI E TROTE

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19 LE NOSTRE ANALISI SU FRUTTA E VERDURA
I residui di pesticidi sono ancora molto presenti nella frutta e nella verdura che mangiamo. Dalle nostre analisi, un altro dato inquietante: la presenza, piuttosto frequente, di residui di più fitofarmaci in un unico campione. Un miscuglio di cui ancora non si conoscono le conseguenze per la salute, ma che continuiamo a “bere” inconsapevolmente.

20 Ad esempio residui di pesticidi.
Cocktail di pesticidi La frutta e la verdura che portiamo a tavola tutti i giorni è bella ma, come nella famosa favola di Biancaneve,può celare una brutta sorpresa. Ad esempio residui di pesticidi. La chimica nel piatto non è un fenomeno nuovo, anzi: è una delle preoccupazioni più diffuse. Per quantificare quanto sia fondata abbiamo portato in laboratorio 89 campioni di frutta e verdura. Bene, quasi la metà dei campioni contiene residui di pesticidi. Ma la cosa grave è che molto spesso queste sostanze superano i limiti previsti dalla legge, o sono un cocktail di più fitofarmaci.

21 Cocktail di pesticidi I pesticidi sono moltissimi, di origine naturale (per esempio estratti di piante come il piretro) o sintetica, e si distinguono in vari modi, come la classificazione chimica cui appartengono o il tipo di utilizzo (insetticida, diserbante, fungicida e così via). Tuttavia, la classificazione più significativa per noi consumatori è quella che prende in considerazione il grado di tossicità per l’uomo. Sorvegliati speciali Poiché queste sostanze sono velenose non soltanto per le colture, ma anche per l’uomo e l’ambiente, tutti i pesticidi sono tenuti sotto controllo e devono essere autorizzati per legge prima dell’immissione in commercio.

22 Uso necessario, ma più controllato
Alcuni istituti di ricerca, statunitensi ed europei, ritengono che le procedure per la valutazione del rischio sulla salute dovrebbero considerare al posto del maschio adulto, l’organismo di una bambina (per la maggiore sensibilità agli effetti sugli organi riproduttivi) nella fascia d’età che va dalla nascita alla pubertà. Una posizione, a nostro parere, da condividere. Bambini più a rischio I limiti di residui consentiti per ogni tipo di pesticida sono calcolati in tutto il mondo in base alla pericolosità del loro consumo da parte di una persona adulta. Questo modello non tiene in considerazione due fattori molto importanti: – gli effetti calcolati su organismi diversi da quello dell’adulto, in particolare sui bambini, che assorbono maggiori quantità di residui perché mangiano di più in proporzione al loro peso corporeo e i cui organi sono ancora in fase di sviluppo, quindi più vulnerabili; – la compresenza di residui di più fitofarmaci contemporaneamente, detta tecnicamente multiresiduo, che produce un effetto cocktail dalle conseguenze ancora sconosciute. Uso necessario, ma più controllato Non si possono eliminare completamente i pesticidi dall’agricoltura, ma il loro uso deve essere maggiormente limitato e controllato. – incentivare la ricerca, per capire gli eventuali rischi sul lungo periodo dell’ingestione di residui di pesticidi con l’alimentazione e per valutare l’impatto combinato di più sostanze assorbite insieme nel tempo.

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34 Fast Food: poco responsabili

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50 E’ ecologica la mia casa?


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