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YES WE EUROPE.

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Presentazione sul tema: "YES WE EUROPE."— Transcript della presentazione:

1 YES WE EUROPE

2 Cenni storici

3 Nascita 18 aprile 1951: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi danno vita alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). 25 marzo 1957: i Sei firmano a Roma i trattati istitutivi della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea per l’energia atomica (EURATOM).

4 I FASE DI SVILUPPO Unione Doganale 1°luglio 1968: cadono tutte le barriere doganali tra i paesi membri e tutti i dazi sono sostituiti da una tariffa doganale comune II FASE DI SVILUPPO Crisi economica II ALLARGAMENTO, 1973: Danimarca,Irlanda e Regno Unito giugno 1979: prime elezioni a suffragio universale diretto del Parlamento Europeo

5 Sistema Monetario Europeo
III FASE DI SVILUPPO Sistema Monetario Europeo III ALLARGAMENTO, 1981: Grecia 14 giugno 1981: si firma il Trattato di Schengen, per eliminare i controlli alle frontiere 17-28 febbraio 1986: firma dell’Atto Unico Europeo che entrerà in vigore il 1°luglio 1987 IV ALLARGAMENTO, 1986: Spagna e Portogallo

6 Avvicinamento all’UEM
IV FASE DI SVILUPPO Avvicinamento all’UEM V ALLARGAMENTO, 1990: Germania unificata 7 febbraio 1992: Trattato di Maastricht sull’Unione Europea 1°gennaio 1993: nasce il Mercato Unico VI ALLARGAMENTO, 1995: Austria, Finlandia, Svezia

7 V FASE DI SVILUPPO 1/2 Dall’UEM ad oggi 1°gennaio 1999: l’euro diviene la moneta ufficiale dell’Unione e comincia ad operare la Banca Centrale Europea 26 febbraio 2001: firma del Trattato di Nizza 1° febbraio 2002: entra in circolazione l’Euro

8 V FASE DI SVILUPPO 2/2 VII ALLARGAMENTO, 2004: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria VIII ALLARGAMENTO, 2007: Bulgaria e Romania 13 dicembre 2007: dopo il fallimento del Progetto per la Costituzione Europea. Viene firmato dai leader europei il Trattato di Lisbona 12 giugno 2008: referendum in Irlanda che boccia il Trattato

9 Un iter travagliato 19/06/2009 Compromesso sul trattato di Lisbona
Al vertice di Bruxelles di giugno i leader dell’UE hanno concesso all’Irlanda delle garanzie giuridiche in materia di tassazione, neutralità militare e aborto, confermando la sovranità nazionale dell’Irlanda in questi settori. Questa decisione spiana la strada al secondo referendum irlandese sul trattato di Lisbona, che si terrà in autunno.

10 L’Irlanda dice “si” Il 2 ottobre 2009 i cittadini irlandesi hanno detto "sì" al trattato di Lisbona. Il risultato del secondo referendum è stato positivo: la maggioranza degli elettori ha votato a favore del trattato. Manca solo la Rep. Ceca…. Ma il Presidente V. Klaus solleva problemi di costituzionalità. La Corte Costituzionale ceca però da l’ “Ok” .

11 Il trattato può quindi entrare in vigore il
Trattato di Lisbona Dopo la firma del presidente ceco Vaclav Klaus, il trattato di Lisbona risulta approvato da tutti i paesi dell'UE. L'ultima formalità necessaria per l'entrata in vigore del trattato di Lisbona è stata portata a termine il 13/11/2009 con il deposito a Roma degli strumenti di ratifica della Repubblica ceca. Il trattato può quindi entrare in vigore il 1° dicembre 2009. - Vedi pdf -

12 To be continued... 12

13 LE ISTITUZIONI EUROPEE

14 IL TRIANGOLO ISTITUZIONALE:
il Consiglio dei Ministri la Commissione Europea il Parlamento Europeo Le altre istituzioni: la Corte di Giustizia la Corte dei Conti il Consiglio Economico e Sociale il Comitato della Regioni la Banca Europea degli Investimenti la Banca Centrale Europea

15 Il Consiglio dei Ministri
Rappresenta gli Stati Membri ed è il principale organo decisionale COMPOSIZIONE: un Ministro per Stato presidenza a rotazione ogni 6 mesi decisioni prese: maggioranza semplice maggioranza qualificata unanimità

16 JAVIER SOLANA (mandato in scadenza)
… segue … COMPETENZE: potere legislativo e di adozione del bilancio condiviso con il Parlamento politica estera e di sicurezza comune (PESC) conclusione di accordi internazionali (negoziati dalla Commissione Europea in nome della Comunità) decisioni sull’adesione di un nuovo Stato Membro, modifica di trattati, nuove politiche comuni JAVIER SOLANA (mandato in scadenza) Segretario Generale del Consiglio dell’Unione Europea e Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune

17 Vertice dei Capi di Stato e di Governo degli Stati Membri
Il Consiglio Europeo Vertice dei Capi di Stato e di Governo degli Stati Membri Istituzionalizzato con AUE Si riunisce 4 volte l’anno: vi partecipa anche il Presidente della Commissione Europea mentre il Presidente del Parlamento ha il diritto di esser ascoltato Svolge un ruolo d’impulso per le politiche comuni europee, la PESC e nel tentativo di una diplomazia unitaria europea

18 La Commissione Europea
E’ l’organo esecutivo e indipendente che cura gli interessi generali COMPOSIZIONE: dal 2004 viene nominato un Commissario per ogni Stato Membro per 5 anni previa approvazione del Parlamento 36 Direzioni Generali dispone di risorse finanziarie proprie

19 … segue … COMPETENZE: JOSE’ MANUEL BARROSO
detiene il monopolio dell’iniziativa legislativa è custode dei trattati vigila sull’applicazione delle direttive e dei regolamenti adottati dal Consiglio dei Ministri può adire la Corte di Giustizia per il rispetto del diritto comunitario risponde del suo operato davanti il Parlamento rappresenta l’Unione a livello internazionale JOSE’ MANUEL BARROSO Presidente della Commissione Europea

20 Suffragio universale diretto
Il Parlamento Europeo Rappresenta i Cittadini Europei COMPOSIZIONE: attualmente composto da 785 deputati Dalla prossima legislatura sarà composto da 736 deputati carica quinquennale durante i lavori si riparte in 17 Commissioni Parlamentari A partire del 1979 i deputati sono eletti mediante Suffragio universale diretto JERZY BUZEK Presidente del Parlamento Europeo

21 … segue … COMPETENZE: detiene il potere legislativo e di approvazione del bilancio insieme al Consiglio dei Ministri fornisce pareri svolge un controllo di democraticità sui lavori dell’Unione Europea può adottare mozioni di censura nei confronti della Commissione Europea ha poteri di verifica della politiche europee può indirizzare interrogazioni scritte e orali sia al Consiglio che alla Commissione gli vengono riferite le decisioni adottate dal Consiglio Europeo collabora con la Corte dei Conti

22 I partiti politici europei (2004-2009)
Numero di seggi nel Parlamento europeo per gruppo politico (marzo 2008) Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa 101 Indipendenza/ Democrazia 24 Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e Democratici europei 288 Verdi/Alleanza libera europea 43 Unione per l’Europa delle Nazioni 44 Gruppo socialista 215 Totale: 785 Non iscritti ad alcun gruppo e seggi temporaneamente vuoti 29 Sinistra unitaria europea – Sinistra verde nordica 41 22

23 PROCEDURE DI ADOZIONE DELLE DECISIONI:
… segue … PROCEDURE DI ADOZIONE DELLE DECISIONI: COOPERAZIONE : emendamenti alle direttive e ai regolamenti presentati dalla Commissione (per questa sussiste l’obbligo di prestare attenzione alle osservazioni presentate) PARERE CONFORME : necessario per l’adesione di nuovi stati, la ratifica di accordi di associazione con paesi terzi, per accordi internazionali e per la conformità delle procedure elettorali CODECISIONE : parità di poteri con il Consiglio in alcune materie (es. libera circolazione lavoratori, MI, ricerca, sviluppo, ambiente…) per cui è in grado di respingere integralmente, con una maggioranza assoluta, i provvedimenti che lo stesso intende adottare (Maastricht)

24 FAC-SIMILE SCHEDA ELETTORALE

25 Mercato Interno

26 Accesso diretto a 27 Paesi dell’Unione 480 milioni di consumatori

27 Cronologia 1957 – Trattato di Roma 1968 – abolizione degli ultimi dazi doganali 1987 – firma dell’Atto Unico 1990 – in vigore l’Accordo di Schengen 1993 – nascita del Mercato Unico Europeo

28 Le 4 libertà fondamentali
Libertà di circolazione delle persone Libertà di circolazione delle merci Libertà di circolazione dei servizi Libertà di circolazione dei capitali

29 La libertà di circolazione delle persone
Obiettivo di un Europa in cui sia possibile: Soggiornare Studiare Lavorare In qualsiasi paese dell’Unione.

30 La libertà di circolazione delle merci
È vietato agli Stati membri ostacolare le “importazioni da” e le “esportazione verso” qualsiasi altro Stato membro. Abbattute nel 1968 le barriere doganali, si è poi operato sulle NTBs sia “fisiche” che “tecniche”.

31 La libertà di circolazione dei servizi
Servizi finanziari: - settore bancario - settore dei titoli - settore assicurativo Servizi di interesse generale: - servizi postali - trasporti - energia - telecomunicazioni

32 La libertà di circolazione dei capitali
Condizione necessaria per il funzionamento del Mercato Interno Soffre della mancanza di armonizzazione fiscale La sua realizzazione nel 1990 rappresenta la prima tappa dell’Unione Economica e Monetaria

33 UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

34 LE FASI I FASE: 1 LUGLIO 1990 – 1 GENNAIO 1994
II FASE: 1 GENNAIO 1994 – 1 GENNAIO 1999 III FASE: DAL 1 GENNAIO 1999

35 I FASE Stabilita Libera Circolazione Capitali
Stabiliti Fondi Per Correggere Squilibri In Determinate Regioni Europee Controllo Politiche Economiche Europee Per Maggiore Convergenza

36 II FASE Creazione Istituto Monetario Europeo Con Sede A Francoforte Costituito Dai Vari Governatori Delle Banche Centrali Nazionali Introduzione Norme Per Ridurre Deficit Bilanci Nazionali

37 III FASE Nascita Dell’euro
Creazione Della Banca Centrale Europea Che Subentra All’ime

38 I PAESI DELL’UEM Adottano L’euro 11 Paesi Dei 15 Facenti Parte L’unione Europea Questi Paesi Sono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo E Spagna

39 …NON ADOTTANO L’EURO.. Non Adottano La Moneta Unica: La Grecia E La Svezia, Che Non Hanno I Requisiti Necessari (La Grecia Adotta L’euro Il 1 Gennaio 2001), Il Regno Unito e la Danimarca.

40 NUOVI INGRESSI..NUOVE ADESIONI..
ADOTTANO L’EURO ANCHE I PAESI DI NUOVA ADESIONE ALL’UNIONE IN PARTICOLARE: SLOVENIA – 2007 CIPRO E MALTA – 2008 SLOVACCHIA

41 NON HANNO ANCORA ADOTTATO L’EURO..
Ancora Non Hanno Adottato L’euro Ancora 11 Paesi: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Romania, Svezia E Regno Unito.

42

43 La Banca Centrale Europea
Con sede a Francoforte la Banca centrale europea viene istituita con lo scopo di gestire la politica monetaria dell’Unione e in particolare l’euro È una struttura indipendente, chiamata però a dar conto del proprio operato di fronte ai cittadini e ai rappresentanti eletti. Inoltre la Corte dei Conti è chiamata a verificare il grado di efficienza dell’operato della BCE

44 EUROGRUPPO Per un migliore coordinamento delle Politiche Economiche e Finanziarie e un maggiore controllo delle Politiche di Bilancio, si svolgono periodicamente Riunioni informali dei Ministri dell’Economia e delle Finanze degli Stati Membri dell’area Euro

45 Politica di Coesione economica e sociale

46 Obiettivi Completamento del Mercato Interno;
Riduzione del divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni; Recupero dei settori economici colpiti dalla concorrenza internazionale

47 Gli Strumenti Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR);
Fondo Sociale Europeo (FSE); Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEAOG); Fondo di Coesione.

48 Programmazioni Istituzionalizzato nel 1986 con la firma dell’Atto Unico, i periodi di programmazione stabiliti sono: ; ; ;

49 Programmazione Regolamento (CE) 1083/2006 avvia la programmazione ; 347 miliardi di euro investiti in infrastrutture, imprese, ambiente e formazione dei lavoratori per le regioni e i cittadini meno favoriti.

50 Obiettivi Convergenza: aiutare rapidamente i paesi e le regioni più arretrate rispetto alla media dell’UE; Competitività regionale e occupazione: accrescere la competitività e l’occupazione di tutte le regioni dell’UE; Cooperazione territoriale europea: rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale.

51 La situazione attuale Obiettivo di convergenza: regioni con un PIL pro capite sotto il 75% della media UE. L’81,5% dei fondi è dedicato a quest’obiettivo. Obiettivo di competitività regionale e occupazione.

52 Relazioni esterne

53 Struttura a tempio: 3 pilastri
UNIONE EUROPEA Comunità europea (CE) Politica estera e di sicurezza comune (PESC) Giustizia e Affari interni Trattati

54 Distinguere tra Relazioni esterne della Comunità Europea (CE)
Relazioni esterne nell’ambito della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC)

55 Relazioni Esterne CE La CE si sostituisce agli Stati membri nella gestione di alcuni settori della politica estera. Politica commerciale comune Accordi di associazione (Accordi europei, Accordi di Stabilizzazione e Associazione etc)

56 Criteri di Copenaghen Criterio economico : economia di mercato funzionante Criterio politico: istituzioni stabili che garantiscano democrazia e stato di diritto Criterio dell’acquis comunitario: capacità di accettazione degli obblighi derivanti dall’adesione Quindi la parola chiave è: Condizionalità

57 ….. Relazioni esterne CE …
Politica di Prossimità

58 Relazioni Esterne PESC
La Ue funge solo da foro istituzionalizzato per la cooperazione tra Stati membri (metodo intergovernativo) Obiettivo: armonizzare le politiche estere e rafforzare l’identità europea sulla scena internazionale Strumenti: azioni e posizioni comuni. Alto Segretario per la PESC

59 AMBIENTE & ENERGIA

60 IL RUOLO DELL’UE La salvaguardia dell’ambiente è essenziale per le generazioni presenti e future. La sua tutela spesso è vista come un costo ma l’UE cerca di renderla un vera opportunità di crescita. L’UE è il prima potenza mondiale per l’impegno profuso nell’affrontare le grandi sfide del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile. CONCETTO CHIAVE Sviluppo sostenibile: è sostenibile quello sviluppo che permette a tutte le persone del mondo di soddisfare ogni loro esigenza, senza togliere questa possibilità ai loro figli o a chiunque verrà dopo di loro.

61 OBIETTIVI Promozione dello sviluppo sostenibile
Tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente Elevato livello di protezione grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e la promozione della ricerca scientifica Utilizzo razionale delle risorse naturali Rendere le nuove tecnologie “verdi” e le energie alternative importanti mezzi di sviluppo economico

62 PRINCIPI Precauzione Azione preventiva “Chi inquina paga”
Sussidiarietà Integrazione e Trasversalità

63 FINANZIAMENTO Attualmente gli stati membri dell’UE hanno creato un fondo che si chiama LIFE+, il cui scopo è quello di aiutare il finanziamento di progetti di tutela ambientale in paesi europei e non. I progetti che ne beneficeranno dovranno: Avere un interesse ambientale comunitario Essere coerenti e fattibili Toccare delle tematiche stabilite dall’UE (salvaguardia habitat,campagne di sensibilizzazione,monitoraggi,etc..)

64 Sesto programma d’azione per l’ambiente
PIANO D’AZIONE Sesto programma d’azione per l’ambiente Ambiente 2010 Copre il periodo compreso tra il 22 luglio 2002 e il 21 luglio 2012 e si concentra su quattro ambiti di intervento prioritari: Cambiamento climatico Biodiversità Ambiente e salute Gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti

65 CAMBIAMENTO CLIMATICO
E’ una delle più serie minacce per il futuro del nostro pianeta e l’UE ha assunto in merito il ruolo di leadership. La strada seguita dall’UE è quella di una politica integrata, strategia che nasce nel 2007 con l’obiettivo di creare un’economia compatibile con il clima, riducendo le proprie emissioni di anidride carbonica, raggiungendo entro il 2020 un livello inferiore al 30% rispetto ai livelli del 1990.

66 Obiettivi decisi dai capi di Stato e di governo dell’UE nella lotta al cambiamento climatico
Ridurre del 20% il consumo di energia per il 2020 Aumentare la quota delle energie rinnovabili (20% entro 2020) Aumentare quota di carburanti rinnovabili,compresi i biocarburanti (10% entro il 2020) Sviluppare e promuovere energie a bassa emissione o emissione zero Integrare i mercati energetici, improntandoli alla concorrenza Integrare la politica energetica dell’UE con le altre azioni Rafforzare la cooperazione internazionale

67 E noi? La riduzione alle emissioni di carbonio con il contributo dell’Unione non richiede solo decisioni politiche da prendere a Bruxelles. Si tratta anche di fornire un contributo individuale e di tenersi informati. Cambiando di poco le nostre abitudini possiamo ottenere grandi risultati...

68 Osservatorio Europeo Politiche principali: Unione economica e monetaria, Mercato interno, Relazioni esterne, Politica di coesione, Ambiente ed energia, Trasparenza News, Crisi finanziaria, Dossier Eurobiblioteca L’Europa per i giovani

69 www.dte.uniroma1.it/osservatorio osservatorioeuropeo@uniroma1.it
CONTATTI:

70 Contatti e interazione
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