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La Riforma della Parte Seconda della Costituzione Prima lettura conclusa il 23 marzo 2004 BICAMERALISMO PREMIERATO DEVOLUTION CAPO DELLO STATO CORTE COSTITUZIONALE.

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Presentazione sul tema: "La Riforma della Parte Seconda della Costituzione Prima lettura conclusa il 23 marzo 2004 BICAMERALISMO PREMIERATO DEVOLUTION CAPO DELLO STATO CORTE COSTITUZIONALE."— Transcript della presentazione:

1 La Riforma della Parte Seconda della Costituzione Prima lettura conclusa il 23 marzo 2004 BICAMERALISMO PREMIERATO DEVOLUTION CAPO DELLO STATO CORTE COSTITUZIONALE E CSM

2 Parlamento È composto dalla Camera dei deputati e dal Senato federale. I senatori saranno eletti in ciascuna regione contestualmente ai rispettivi consigli. Ogni regione dovrà eleggere almeno sei senatori (ma a Molise e Val d'Aosta ne spettano rispettivamente due e uno). Ai lavori del Senato partecipano, ma senza poter votare, rappresentanti delle regioni e delle autonomie locali.

3 Parlamento I deputati scendono da 630 a 500 I senatori da 315 a 252 Restano 18 (ma saranno tutti deputati) i parlamentari eletti dagli italiani all'estero. I “deputati a vita” prendono il posto dei senatori a vita e scendono da cinque a tre.

4 Età ed eleggibilità Si abbassa il limite d'età per poter essere eletti: basterà aver compiuto 21 anni (ora ne servono 25) per entrare a Montecitorio e 25 (invece di 40) a palazzo Madama Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto i venticinque anni di età e hanno ricoperto o ricoprono cariche pubbliche elettive in enti territoriali locali o regionali, all’interno della Regione, o sono stati eletti senatori o deputati nella Regione o risiedono nella Regione alla data di indizione delle elezioni

5 IL Parlamento La Camera è eletta per 5 anni. I senatori eletti in ciascuna regione restano in carica fino alla data della proclamazione del nuovo consiglio regionale. ALLE OPPOSIZIONI LE COMMISSIONI DI GARANZIA: Esponenti dei gruppi di opposizione presiederanno le commissioni o i comitati con compiti di ispettivi, di controllo e di garanzia.

6 Fine del Bicameralismo Perfetto La Camera esamina le leggi su materie riservate allo Stato (ad esempio politica estera, difesa, giustizia, ecc.) Il Senato ha 30 giorni (15 se si tratta di decreti) per proporre modifiche, ma la parola definitiva spetta a Montecitorio. Il Senato esamina leggi che riguardano le materie concorrenti, cioè quelle riservate sia allo Stato che alle Regioni. La Camera può proporre modifiche ma è il Senato ad avere la parola definitiva. Alcune questioni quali la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che riguardano i diritti civili e sociali (che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale), Senato e Camera legiferano alla pari. Se non trovano l'accordo entra i campo una terza assemblea, una commissione mista i cui 60 componenti sono indicati dai presidenti delle due Camere.

7 Devolution e nuovo art. 117 Cost. Alle regioni viene affidata la legislazione “esclusiva” per quanto riguarda: l'assistenza e l'organizzazione sanitaria; l'organizzazione scolastica, la gestione degli istituti scolastici e di formazione, la definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della regione; la polizia amministrativa regionale e locale.

8 Devolution e nuovo art. 117 Cost. MATERIE RIPORTATE IN ESCLUSIVA STATALE Tutela della salute Grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza Ordinamento della comunicazione Ordinamento delle professioni intellettuali Ordinamento sportivo nazionale Produzione strategica, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia

9 Annullamento legge regionale in contrasto con interesse nazionale Il Governo se ritiene che la legge regionale pregiudichi l’interesse nazionale, entro quindici giorni dalla sua pubblicazione invita la Regione a rimuoverla. Qualora entro i successivi quindici giorni il Consiglio regionale non rimuova la causa del pregiudizio, il Governo, entro gli ulteriori quindici giorni, sottopone la questione al Parlamento in seduta comune che, entro gli ulteriori quindici giorni, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei propri componenti, può annullare la legge o sue disposizioni. Il Presidente della Repubblica, entro i successivi dieci giorni, emana il conseguente decreto di annullamento.

10 REFERENDUM CONFERMATIVO SEMPRE POSSIBILE: anche quando i testi vengono approvati dal entrambe le Camere con un'ampia maggioranza nella seconda votazione (i due terzi dei componenti).

11 IL PREMIERATO Di fatto arriva l’elezione diretta. I candidati premier si collegano con i candidati alla Camera (oppure con una o più liste di candidati a deputati). Sulla base del risultato elettorale il Capo dello Stato deve nominare premier il candidato della coalizione vincente. Il premier è un vero capo del governo, determina (e non più dirige) la politica dell'esecutivo e ha il potere di nomina e revoca dei ministri e di sciogliere la Camera. Il Premier non ha più bisogno della fiducia della Camera (ma solo un voto sul programma). La sua legittimazione avviene al momento dell'elezione.

12 SFIDUCIA COSTRUTTIVA E NORMA ANTIRIBALTONE Se il premier decide di sciogliere la Camera, i deputati della maggioranza possono reagire presentando una mozione di sfiducia che deve indicare anche il nome del nuovo premier. Per salvarsi dalla sfiducia, il premier non potrà contare sul voto delle opposizioni: se si verificasse un caso del genere sarebbe costretto ugualmente alle dimissioni. Dunque sono impossibili i ''ribaltoni', cioè i cambi di maggioranza durante la legislatura.

13 I POTERI DEL QUIRINALE Il presidente della Repubblica rappresenta la nazione, è garante della Costituzione e dell'unità federale della Repubblica. È eletto da un'assemblea formata da deputati, senatori, presidenti delle Regioni, e da due delegati per ciascun consiglio regionale. Il capo dello Stato, rispetto ad oggi, perde il potere di sciogliere le Camere, di dare l'incarico di formare il governo e di nominare i ministri. Può inviare messaggi alle Camere, promulga le leggi, nomina i funzionari dello Stato, i presidenti delle Authority e del Cnel, comanda le forze armate, presiede il Csm e ne nomina il vicepresidente, può concedere la grazia

14 CSM e Corte Costituzionale I componenti del Consiglio superiore della magistratura vengono eletti per i due terzi dai magistrati, per un sesto dalla Camera e per un sesto dal Senato federale. I giudici che compongono la Corte Costituzionale sono sempre 15 ma salgono da cinque a sette quelli di nomina parlamentare: quattro ne nomina il Senato federale e tre la Camera. Il presidente della Repubblica ne nomina altri quattro (uno in meno di oggi), mentre gli ultimi quattro sono indicati dai magistrati

15 La possibilità di accesso alla Corte Cost. per gli enti locali I Comuni, le Province e le Città metropolitane, qualora ritengano che una legge o un atto avente forza di legge dello Stato o della Regione leda le proprie competenze costituzionalmente attribuite, possono promuovere dinanzi alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale. Una legge costituzionale disciplina le condizioni, le forme e i termini di proponibilità della questione.


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