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Sociologia delle comunicazioni www.soccomorientale.splinder.com 2009-2010 3-3-2010 Introduzione al corso.

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1 Sociologia delle comunicazioni www.soccomorientale.splinder.com 2009-2010 3-3-2010 Introduzione al corso

2 Genealogia del web Vannevar Bush ‘As We May Think” (1945)

3 Genealogia del web Ted Nelson “Literary Machines: The report on, and of, Project Xanadu concerning word processing, electronic publishing, hypertext, thinkertoys, tomorrow's intellectual... including knowledge, education and freedom “(1981),“Literary Machines

4 Genealogia del web Hypertext Fiction (1981-…) (software Hypercard/Storyspa ce) Michael Joyce Afternoon, a story (1987)

5 Genealogia del web The World Wide Web: Tim Berners- Lee (1991)

6 Professor of Literature Director Comparative Media Studies Massachussets Institute of Technology http://www.henryjenkins.org/

7 Henry Jenkins, (1992). Textual Poachers: Television Fans & Participatory Culture. Studies in culture and communication. New York: Routledge Henry Jenkins (2006) Convergence Culture: Where Old and New Media Collide. NY & London: New York University Press (Cultura Convergente, Milano: Apogeo, 2007) Jenkins, Henry (2006). Fans, Bloggers, and Gamers: Exploring Participatory Culture. New York: New York University Press

8 “There is a body of work that began to stress active audiences and the use of ethnographic methods, derived in part from sociological methods, and I would put early John Tulloch, John Fiske and Janice Radway in this body of work… They began to acknowledge that audiences have an active role, but their prose is very depersonalized…” (Jenkins Fans, Bloggers, Gamers p. 11)

9 “One becomes a ‘fan’ not by being a regular viewer of a particular program but by translating that viewing into some kind of cultural activity, by sharing feelings and thoughts about the program content with friends, by joining a ‘community’ of other fans who share common interests. For fans, consumption naturally sparks production, reading generates writing, until the terms seem logically inseparable…” (ibidem p. 41)

10 “Benvenuti nella Cultura Convergente, dove i vecchi e i nuovi media collidono, dove si incrociano i media grassroots e quelli delle corporation, dove il potere dei produttori e quello dei consumatori interagiscono in modi imprevedibili” (Jenkins 2007: xxv)

11 “Per ‘convergenza’ intendo il flusso dei contenuti su più piattaforme, la cooperazione tra più settori dell’industria dei media e il migrare del pubblico alla ricerca continua di intrattenimento. ‘Convergenza’ è una parola che tenta di descrivere i cambiamenti sociali, culturali, industriali e tecnologici portati da chi comunica e da ciò che pensa di quello di cui si parla.” (Jenkins 2007: xxv)

12 “In questa sede voglio contestare l’idea secondo la quale la convergenza sarebbe essenzialmente un processo tecnologico che unisce varie funzioni all’interno degli stessi dispositivi. Piuttosto essa rappresenta un cambiamento culturale, dal momento che i consumatori sono stimolati a ricercare nuove informazioni e ad attivare connessioni tra contenuti mediatici differenti. Questo libro tratta del lavoro – e del gioco – che gli spettatori mettono in opera nel nuovo sistema dei media” (Jenkins 2007: xxv)

13 ‘La convergenza richiede ai media di ripensare i vecchi concetti di consumo che hanno plasmato i processi decisionali di programmazione e di marketing. Se i vecchi consumatori erano considerati soggetti passivi, i nuovi sono invece attivi. Se i vecchi erano prevedibili e stanziali, i nuovi sono nomadi e sempre meno inclini alla fedeltà verso i network. Se i vecchi consumatori erano individui isolati, i nuovi sono più connessi socialmente. Se il lavoro dei vecchi consumatori era silenzioso e invisibile, quello dei nuovi è rumoroso e pubblico.” (XLII)

14 I casi-studio di Jenkins: le franchise American Idol (2002); Survivor (2000) The Matrix (1999); Star Wars (1977) Harry Potter (1998) The Sims (2000)

15 Yochai Benkler The Wealth of Networks: How social production transforms markets and freedom. Yale Univ. Press, 2006 (trad. La ricchezza della rete: la produzione sociale trasforma il mercato e aumenta la libertà. Milano: Bocconi, 2007, prefazione di Franco Carlini)

16 “Information, knowledge and culture are central to human freedom and human development. How they are produced and exchanged in our society critically affects the way we see the state of the world as it might be… In the past decade and a half, we have begun to see radical changes in the organization of information production. Enabled by technological change, we are beginning to see a series of economic, social, and cultural adaptations that make possible a radical transformationof how we make the information environment we occupy as autonomous individuals, citizens and members of social and cultural groups.” (Benkler 2006: 1)

17 The Wealth of Networks Part One The networked information economy (peer production and sharing) Part Two The Political Economy of Property and Commons (the mass media, culture and the networked public sphere) Part Three Policies of Freedom at a Moment of Transformation (the battle over the institutional ecology of the digital environment)

18 Federico Chicchi e Gigi Roggero (2009) Lavoro e produzione del valore nell’economia della conoscenza: Criticità e ambivalenze nella network culture. Sociologia del lavoro n. 115

19 “Con il concetto di ‘capitalismo cognitivo’ designiamo un sistema di accumulazione nel quale il valore produttivo del lavoro intellettuale e immateriale diventa dominante e dove la posta in gioco centrale dell’accumulazione del capitale e delle altre forme di proprietà poggia direttamente sulla espropriazione ‘attraverso la rendita’ del comune e sulla trasformazione della conoscenza in merce fittizia” (Carlo Vercellone cit. p. 12)

20 Carlo Vercellone ‘Lavoro, distribuzione del reddito e valore nel capitalismo cognitivo: Una prospettiva storica e teorica’ Matteo Pasquinelli ‘L’algoritmo PageRank di Google: diagramma del capitalismo cognitivo e rentier dell’intelletto comune’ Aihwa Ong “Dislocazioni del lavoro: Mobilità e flessibilità nel nuovo mercato globale della conoscenza.”


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