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Modelli dell’acquisizione linguistica 1

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Presentazione sul tema: "Modelli dell’acquisizione linguistica 1"— Transcript della presentazione:

1 Modelli dell’acquisizione linguistica 1
Maddalena de Carlo

2 L’ipotesi COMPORTAMENTISTA
Teorie psicologiche apprendimento linguistico Teorie linguistiche riguardanti la descrizione e la definizione dell’oggetto lingua Approcci didattici

3 Skinner (1904-1990) Universita’ Minnesota, Indiana, Harvard
L’oggetto di studio della piscologia è ciò che è osservabile; Uso di criteri sperimentali e oggettivi; Studi del fisiologo russo Pavlov sul comportamento animale ( ) e dello psicologo americano Watson ( ). The Behaviour of Organisms 1938 Science and Human Behaviour 1953 Verbal behaviour 1957 About Behaviorism 1974 Contestualizzare la visione scientifica della psicologia; problematica di alcune discipline nate nell’ambito delle scienze umane Facendo seguire al suono di una campanella la distribuzione di cibo a dei cani, si sviluppa un rapporto stimolo risposta per cui al semplice suono della campanella si attiva la salivazione.

4 1957 Maddalena de Carlo

5 Skinner Meccanismo di base dei processi di apprendimento:
Stimolo (dall’ambiente fisico, da un interlocutore, da un’esigenza interna) risposta rinforzo Associazione fra questi tre momenti

6 Skinner Condizionamento operante (operant conditioning)
Il rinforzo positivo o negativo ad uno stimolo è più importante dello stimolo stesso ai fini dell’apprendimento – risposta condizionata La lingua è uno dei comportamenti umani: si acquisisce attraverso una serie di abitudini secondo un meccanismo stimolo-risposta

7 Apprendimento linguistico
Anche l’apprendimento di una L2 segue gli stessi principi: far acquisire automatismi nuovi (muscolari e neurologici) in modo che senza ricorrere alla riflessione il soggetto possa “naturalmente” produrre frasi corrette. IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI IL RUOLO DELLE ROUTINE E DELLE RISPOSTE ESTESE

8 Ipotesi innatista Grammatica Universale di Chomsky (1928) A review of B. F. Skinner’s «Verbal Behavior», (1959) Critica all’impostazione comportamentista di Skinner Maddalena de Carlo

9 Syntactic Structures, London: Mouton, 1957.
Current Issues in Linguistic Theory, The Hague: Mouton, 1964. Aspects of the Theory of Syntax, Cambridge: M.I.T. Press, 1965. Cartesian Linguistics: A Chapter in the History of Rationalist Thought, New York: Harper and Row, 1966. Language and Mind, New York: Harcourt, Brace & World, 1968. The Sound Pattern of English (with Morris Halle), New York: Harper & Row, 1968. Problems of Knowledge and Freedom, New York: Pantheon Books, 1971. Studies on Semantics in Generative Grammar, The Hague: Mouton, 1972. Topics in the Theory of Generative Grammar, Paris: Mouton, 1972. Maddalena de Carlo

10 La facoltà di linguaggio
caratteristica dell'agire umano, e del linguaggio in particolare, è proprio di sottrarsi a meccanismi di associazione e di stimolo e risposta. Non è tipico che delle frasi vengano ripetute (come nelle formule di saluto); al contrario, tipico è che ogni frase sia nuova. Una frase viene usata e capita non in quanto essa sia stata già incontrata e memorizzata prima, ma se se ne possiede internamente la grammatica, cioè appunto il sistema astratto delle regole che specificano tutte e solo le frasi di una lingua. Questo dispositivo dev'essere di una complessità tale che non è possibile che venga elaborato partendo da zero, dal bambino, sulla base del materiale linguistico inevitabilmente difettivo con cui viene a contatto (l'esecuzione, per il suo carattere non solo finito, ma anche accidentale e di solito accidentato non può essere pienamente rappresentativa della competenza) – POVERTÀ DELLO STIMOLO Questo apparato dev'essere in gran parte ereditario e universale,

11 Nel 1966, Chomsky rinnovò le sue critiche a queste concezioni comportamentiste affermando che “il linguaggio non può essere una struttura basata sull’abitudine (habit structure), a differenza da quanto affermato da Skinner, la ripetizione di frasi fisse è una rarità nel comportamento linguistico, il comportamento linguistico normalmente osservabile presenta innovazioni, formazione di nuove frasi, creatività”. Maddalena de Carlo

12 COMPETENCE E PERFORMANCE
La competenza linguistica corrisponde alla facoltà di produrre e comprendere un numero infinito di frasi (presupposto della creatività) e di distinguere le frasi grammaticali o ben formate da quelle che non lo sono (presupposto della grammaticalità). Performance (esecuzione) Ciò che il parlante effettivamente dice in rapporto agli enunciati potenzialmente infiniti COLOURLESS GREEN IDEAS SLEEP FURIOUSLY è previsto infatti un parlante idealizzato esente da condizionamenti fisici, psichici, sociali, facente parte di una comunità linguisticamente omogenea e priva di stratificazioni socioculturali. the ideal speaker-hearer

13 IL LAD L’apparato linguistico universale (LAD – language acquisition device) è descrivibile da una grammatica generativa, fatta da un numero finito di regole generative (struttura profonda) che originano tutte le strutture sintattiche grammaticali della lingua (regole di trasformazione) (struttura superficiale).

14 MODULO COGNITIVO un elaboratore mentale costituito da un numero fisso di principi che regolano universalmente il meccanismo del linguaggio, e da una serie di parametri che, programmati in senso binario su determinati valori, sono alla base della diversità delle lingue.

15 La grammatica universale
La GU può essere definita come l’insieme delle conoscenze innate che consentono agli esseri umani di parlare e comprendere una lingua. La GU è realizzata fisicamente in alcune aree del cervello e può in questo senso essere assimilata a un “organo mentale”: come il cuore ha la funzione di pompare il sangue o i polmoni la funzione di ri-ossigenarlo, analogamente certe parti del cervello sono dedicate alla funzione linguistica. Si parla tuttavia di organo mentale (invece che cerebrale) in quanto le proprietà della grammatica sono descritte a un livello astratto, indipendente dalla loro base materiale, né saremmo in grado, almeno per ora, di descriverle direttamente in termini neurofisiologici

16 Principi e parametri Principi: Proprietà comuni alle lingue del mondo
Parametri : insieme di proprietà specifiche alle singole lingue

17 principi Queste regole, dette principi, specificano caratteristiche della struttura linguistica molto astratte e generali; per esempio, il principio del movimento stabilisce che un sintagma può essere spostato da una posizione a un’altra nella frase così da dar luogo a frasi passive, interrogative ecc. Il fenomeno del movimento è attestato in tutte le lingue, nel senso che, ad es., in qualsiasi lingua la formazione delle frasi interrogative viene attuata tramite lo spostamento di uno o più costituenti.

18 dipendenza dalla struttura
Un altro principio è quello della dipendenza dalla struttura, in base al quale non è l’ordine seriale delle parole che compongono una frase a determinarne la struttura grammaticale, bensì il ruolo che ciascun costituente svolge o, ciò che è lo stesso, le relazioni che i costituenti hanno l’uno con l’altro. In altri termini parlare una lingua non è affastellare parole una dietro l’altra ma produrre strutture linguistiche, alberi sintattici, per quanto questo sia oscurato dalla forma superficiale delle enunciazioni, che sembra suggerire una sequenza lineare.

19 parametri Un esempio di parametro è quello del soggetto nullo: ci sono lingue in cui è possibile omettere il soggetto, come l’italiano, e lingue in cui il soggetto deve essere tassativamente espresso, come l’inglese.

20 Ordine dei costituenti
l’ordine dei costituenti di una frase (in inglese) è soggetto-verbo-oggetto (anziché soggetto-oggetto-verbo o verbo-soggetto-oggetto). I parametri possono dipendere l’uno dall’altro: per es., se in una lingua l’ordine dei costituenti è verbo-soggetto-oggetto allora gli aggettivi seguiranno i nomi anziché precederli. Maddalena de Carlo

21 Pochi parametri tante lingue?
I generativisti hanno risposto a questo rilievo con due considerazioni: 1) supponendo che i parametri siano a due valori (interruttori a due posizioni), sono comunque sufficienti 14 parametri per avere 8192 grammatiche diverse (due elevato al numero dei parametri); ma, soprattutto, 2) differenze anche minime nei valori dei parametri hanno conseguenze ramificate, determinando così differenze di rilievo.

22 parametro del soggetto nullo
la possibilità di invertire liberamente il soggetto cfr. "È arrivato Gianni", da contrastare con *"Arrived John”

23 parametro del soggetto nullo
(1) a. Parlo (it.) b. Hablo (sp.) c. *Speak (ingl.) d. *Parle (fr.). (2) a. *Egli piove (it.) b. *El llueve (sp.) c. It is raining (ingl.) d. Il pleut (fr.) (3) a. *Un uomo è arrivato che conosco bene b. *Un hombre ha llegado que conozco bien (sp.) c. A man came whom I know very well (ingl.) d. Un homme est arrivé que je connais très bien (fr.)

24 Dato il modello di "principi e parametri", emerge di conseguenza anche una nuova concezione dell'acquisizione linguistica. Essa consisterebbe non più nella scelta tra un numero potenzialmente infinito di grammatiche possibili, bensì nel fissare i parametri: sulla base dell’esperienza linguistica cui è esposto, il bambino seleziona, tra i possibili valori di variazione, quello compatibile con questa esperienza.

25 Grammatica a struttura sintagmatica
una grammatica che voglia rendere conto dell’aspetto creativo del linguaggio: deve essere in grado di generare tutte le possibili frasi di una lingua e, nel contempo, permettere di distinguere le frasi grammaticali da quelle non grammaticali.

26 LA STRUTTURA AD ALBERO F SN ART IL N RAGAZZO SV V BEVE ART IL N LATTE

27 Ambiguità L’istituzione di un livello sintagmatico consente di risolvere casi di ambiguità strutturale; infatti, due enunciati possono avere la stessa struttura lineare, ma differire rispetto alla struttura sintagmatica e questa differenza si riflette profondamente sul piano semantico.

28 Enunciati ambigui e sinonimici
The boy is eager to please The boy is easy to please It is easy to please the boy *It is eager to please the boy The boy chased the dog The dog was chased by the boy Didattica: studi sperimentali hanno mostrato come vi sia, in effetti, un rapporto fra complessità trasformazionale di una frase e memorizzazione (Blumenthal , 1967): così prese le due frasi “John is eager to please” (è ansioso di piacere) e “John is easy to please”, (è facile da accontentare) in un’attività di memoria in cui si associa una parola alla frase corrispondente, la parola “John” è memorizzata più facilmente nel primo caso che nel secondo.

29 Brown & Fraser (1963) Strategie nei bambini che conducono all’induzione di “regole di costruzione del linguaggio”. Essi hanno notato in particolare l’apparizione di errori sistematici nella produzione di bambini, errori non spiegabili in termini di imitazione del linguaggio adulto Questo punto di vista è improntato su un’analisi cognitiva della risoluzione di problemi o dell’acquisizione di concetti: dato un certo tipo materiale (il linguaggio in questo caso) che presenti nello stesso tempo una grande variabilità e certe regolarità, l’attività mentale del soggetto che vi è confrontato consiste nell’individuare le regolarità e le condizioni di variabilità. Questa attività non procede a caso: è guidata dalle strutture cognitive del soggetto.

30 Ipotesi costruttivista
La conoscenza è il prodotto di una costruzione attiva da parte del soggetto è collegata strettamente alla situazione concreta in cui avviene l’apprendimento nasce dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale Maddalena de Carlo

31 Ricorrenza di segnali in momenti significativi
Ruolo dell’ambiente linguistico: Importanza della relazione adulto-bambino Ricorrenza di segnali in momenti significativi Variabilità degli effetti sullo sviluppo linguistico dovute agli aspetti socioculturali, personali e alle caratteristiche della lingua Differenze legate al livello socioeconomico (Hart e Risley, 1995): i bambini di famiglie di livello socioeconomico medio/alto vocabolari più ampi e maggiori abilità grammaticali Maddalena de Carlo

32 Come ci si rivolge ai bambini(baby talk o motherese)
Aspetti paralinguistici: tono di voce più alto, contorni prosodici accentuati Aspetti lessicali: vezzeggiativi, diminutivi, onomatopee, semplificazioni, termini concreti, ridondanza lessicale Aspetti sintattici: enunciati brevi e ben costruiti, complessità crescente Il “linguaggio diretto al bambino” facilita l’organizzazione dei fonemi e la segmentazione del discorso Maddalena de Carlo

33 Input adulto che favorisce l’acquisizione del linguaggio
Sintonizzazione su focus d’attenzione del bambino Contingenza semantica Denominazione contingente Espansione degli elementi verbali prodotti dal bambino Maddalena de Carlo

34 Ruolo dei formati “Formati”: sequenze di azione e attenzione condivisa prodotte da adulto e bambino nei giochi sociali e nelle routine caratterizzate da -relazioni univoche di forma linguistica-funzione -regole culturalmente definite Nel gioco sociale e nelle routine bambino e adulto costruiscono e condividono significati che possono fornire i referenti di segnali comunicativi sempre più avanzati Il bambino passa da essere semplice spettatore ad attore (esegue azioni e produce espressioni linguistiche o gestuali che accompagnano, anticipano o completano le azioni) All’interno di questi formati la capacità del bambino di partecipare attivamente e quella della madre di fornire supporto adeguato influenzano il ritmo di acquisizione delle prime parole Maddalena de Carlo

35 La lettura congiunta Focus d’azione e attenzione condivisa sulle immagini del libro Le competenze comunicative e linguistiche del bambino sono sollecitate dalle attività di denominazione e successivamente di predicazione La frequenza e la precocità di inizio della lettura congiunta correlano positivamente con lo sviluppo linguistico e con l’emergenza di abilità di letto-scrittura Maddalena de Carlo

36 Principi operativi di Slobin (1973)
Nel suo processo di acquisizione linguistica, il bambino è guidato da principi nella costituzione di ipotesi provvisorie sul sistema linguistico e sulla sua produzione. Si concentra su quelle parti di enunciato che sono interpretabili al suo livello di competenza e presta un’attenzione selettiva alla produzione degli adulti: Presta maggiore attenzione alla fine delle parole Cerca i marcatori che indicano con chiarezza le distinzioni semantiche sottostanti Evita le eccezioni Cerca le modificazioni sistematiche Maddalena de Carlo


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