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L’AUTISTA SOCCORRITORE

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Presentazione sul tema: "L’AUTISTA SOCCORRITORE"— Transcript della presentazione:

1 L’AUTISTA SOCCORRITORE
Cap. X Guida D’Emergenza Alberto Parisio, “C.O.S.P BEDIZZOLE”

2 IL TRASPORTO DURANTE LA GUIDA D’EMERGENZA
CATEGORIE DI TRASPORTO URGENZA EMERGENZA EMERGENZA TARDIVA TRASFERIMENTO INTRA-EXTRA OSPEDALIERO FASI IN COMUNE PREPARAZIONE AL TRASPORTO TRASPORTO STABILIZZAZIONE

3 LE FASI DEL TRASPORTO SANITARIO
Tragitto verso il luogo di chiamata Periodo del soccorso vero e proprio Tragitto di trasferimento verso struttura ospedaliera Tragitto di rientro

4 LA VELOCITA’ TARGET DELL’AMBULANZA DURANTE LE DUE FASI DÌ TRASFERIMENTO IN EMERGENZA
La prima regola è di tenere sempre e comunque ben presente il limite di velocità vigente sul tratto di strada che si sta percorrendo stabilire di quanto si possa forzare il limite di velocità (tabella tempi di reazione) l’obiettivo primario di un veicolo di soccorso: giungere sul luogo di chiamata e farlo nel minor tempo possibile senza ingenerare rischi ingiustificati nei confronti di alcuno.

5 Raggiungere una qualsiasi progressione di marcia non è difficile, il problema vero è mantenerla il più allungo possibile VELOCITA’ TARGHET VELOCITA’ ECCESSIVA

6 BRUSCA FASE DI RALLENTAMENTO
ARRESTO E RIPRESA

7 FASE DI RIPRESA VELOCITA’ TARGHET PERDITA VELOCITA’ TARGHET

8 PRECAUZIONI ALLA GUIDA IN BASE AL CODICE COLORE
La prudenza: è l’atteggiamento proprio di chi sa valutare una situazione e riesce ad adeguare di conseguenza il proprio comportamento, in modo da evitare i rischi o pericoli a sé e agli altri La diligenza: vuol dire accuratezza, esattezza, grande attenzione, cura assidua.

9 CODICE VERDE Fluida senza scossoni
Anticipante: in costante valutazione del rischio evolutivo In continuo stato di valutazione: buche, rotaie, giunture d’asfalto, dislivelli stradali Precauzionale: attraversamento incroci Di tutela: parenti che seguono a distanza Decisionale: incertezze alla guida Accorta: anomalie di funzionamento veicolo

10 CODICE GIALLO E ROSSO Punti precedenti 1, 2, 3, 4
Anticipante: in costante valutazione del rischio evolutivo Velocità: l’uso dei dispositivi non vi autorizza a correre (velocità max. politraumi) Precauzionale: attraversamento incroci semaforo rosso Incrocio regolato da polizia: attenersi alle segnalazioni Velocità in base alla gravità: decisione del capo equipaggio, ma entro i limiti di prudenza e diligenza

11 FISIOPATOLOGIA DEL TRASPORTO DEL PAZIENTE TRAUMATIZZATO
L’importanza di un trasporto corretto e della prosecuzione del supporto dalle funzioni vitali, è un passaggio critico della catena del soccorso

12 Il trasporto può esercitare sul paziente critico degli effetti nocivi dovuti a:
Forze gravitazionali Vibrazioni meccanica Rumore Sobbalzi Microclima

13 FORZE GRAVITAZIONALI PER RIDURRE L’EFFETTO
Accelerare in modo graduale e controllato Migliorare le proprie capacità nel tenere una guida attenta e tranquilla Moderare la velocità e scegliere percorsi adeguati

14 VIBRAZIONI MECCANICHE
TRE TIPI DI VIBRAZIONI Vibrazioni trasmesse alla superficie di tutto il corpo legate alle vibrazioni del veicolo o a determinate condizioni di velocità o per le cattive condizioni del manto stradale. Vibrazioni trasmesse all’insieme del corpo dal piano d’appoggio. Vibrazioni subite da una parte del corpo non immobilizzato correttamente, come la testa, il rachide, gli arti.

15 RUMORE Rumore intenso: provoca stress, difficoltà a misurare la pressione SOBBALZI I sobbalzi possono aumentare la sintomatologia dolorosa e l’aggravamento di lesioni con particolare riguardo a quelle del rachide. I sobbalzi vanno evitati durante le fasi di carico e scarico che devono avvenire con la collaborazione di un numero adeguato di soccorritori adeguatamente preparati. Pazienti con fratture del rachide, in particolare se accompagnate a deficit neurologici parziali, possono risentire drammaticamente del modo di trasporto se scorretto. In questi casi, la durata del tempo di trasporto ha un’importanza del tutto secondaria rispetto alla qualità dello stesso

16 MICROLIMA I valori ottimali di temperatura dell’aria all’interno della cellula sanitaria si aggirano attorno ai 22°C con un’umidità del 70% e una luminosità di 1000 lumen circa. Il paziente viaggia sdraiato in posizione contraria al senso di marcia (dinamicamente è la posizione migliore: il paziente è vicino al baricentro del veicolo), situazione indubbiamente sicura ma non piacevole (maggior sensibilità alle asperità stradali, senso di nausea dovuto alla mancanza di visuale sull'esterno)

17 ACCORGIMENTI STAGIONALI
USO DEL RISCALDAMENTO Prè-riscaldare l’abitacolo sanitario prima della presa in consegna del paziente Durante la sosta sul luogo dell’intervento tenere porte e finestrini chiusi per evitare inutili dispersioni di calore. Il riscaldamento dell’abitacolo è autonomo nelle sue funzioni da quello dell'abitacolo sanitario A veicolo spento disinserire la funzione.

18 ACCORGIMENTI STAGIONALI
USO DELL’ARIA CONDIZIONATA Durante il funzionamento mantenere i finestrini chiusi. Durante il trasporto del paziente l’utilizzo della stessa è condizionato dalla patologia del paziente. A veicolo spento disinserire la funzione. Si consiglia durante l'utilizzo dell'impianto l'abbinamento abitacolo guida-sanitaria. Usando spesso solo la parte anteriore si possono creare problemi di corrosione dell'impianto posteriore.

19 ALTRO Gravità delle condizioni del paziente Difficoltà ambientali
Sollecitazioni meccaniche Stimolazioni acustiche Stimolazioni visive (ambiente interno) Difficoltà ergonomiche….. Riduzione e variazione dei monitoraggi Riduzione del supporto diagnostico Spostamento degli accessi terapeutici Chinetosi del personale sanitario e del paziente

20 IL PAZIENTE GENERICO ALTERAZIONI DA TRASPORTO
variazioni di energia cinetica dovute al movimento del veicolo interferenze del microclima posizione del paziente stesso

21 VARIAZIONI DI ENERGIA CINETICA
Le accelerazioni, decelerazioni e le variazioni di direzione del moto si trasmettono direttamente al paziente... Nel paziente traumatizzato ciò determina una mobilizzazione di monconi ossei fratturati, variazioni del flusso ematico celebrale e della pressione endocranica, stiramento di vasi e legamenti di viscere che possono determinare effetti negativi che aggravano lesioni esistenti. Nel caso di pazienti cardiopatici, le brusche frenate determinano un aumentato afflusso di sangue al cuore. Variazioni di energia cinetica possono causare conseguenze indesiderate anche in pazienti meno gravi, e determinare così quei quadri di cinetosi (nausea, vertigine, ecc.) conosciuti come mal d’auto. Le vibrazioni, inoltre, interferiscono con i sistemi di monitoraggio e costituiscono una fonte di pericolo per tutti quei materiali e attrezzature, che non fossero stati adeguatamente fissati o collocati in appropriati alloggiamenti all’interno dell’ambulanza.

22 INTERFERENZE DEL MICROCLIMA
Le variazioni del microclima sono pericolose sia nel caso di aumento che di riduzione della temperatura stessa: il caldo determina vasodilatazione e in aggiunta ad un’alta umidità è anche possibile il “colpo di calore”, ipotensione e lipotimie. Le basse temperature determinano brivido, aumentato consumo di ossigeno e, se estreme, anche aritmie e altre gravi alterazioni cardiocircolatorie e coagulative.

23 POSIZIONE DEL PAZIENTE
Il posizionamento del paziente deve tener conto della patologia principale che presenta: bronco-pneumopatico cronico e paziente cardiopatico si giovano di una posizione semi seduta, mentre per il traumatizzato cranico è necessaria una posizione supina (sdraiato con il tronco leggermente sollevato a circa 30°). In caso di fratture andranno posizionati gli arti dopo immobilizzazione in modo da evitare bruschi e improvvisi movimenti e cadute. È importante ricordare che , comunque, somministrare ossigeno ad un paziente soccorso per un incidente o un malore non richiede l’autorizzazione del medico

24 TRAUMA INDIRETTO Il trasporto mediante veicoli stradali influenza direttamente e indirettamente le condizioni del paziente trasportato. Infatti, il concetto di trauma diretto non è solo quello legato all’improvviso urto contro un qualsiasi ostacolo, ma anche la decelerazione o l’accelerazione radiale o tangenziale (intese come variazioni repentine della direzione stessa del moto) sono in grado di determinare un trauma diretto a carico di organi interni e modificazioni fisiologiche tali da influenzare in modo ulteriormente negativo la prognosi.

25 TIPO DI TRASPORTO PER PAZIENTI TRAUMATIZZATI
Cranio 30°: posizione supina (sdraiato con il busto leggermente sollevato a circa 30 °) per facilitare il drenaggio ematico dai distretti encefalici, a meno di gravissime ipotensioni. Torace 40°: semi seduto soprattutto nel caso di traumi penetranti. Vertebre e bacino: decubito supino. Nel caso di lesioni associate (anche solo sospette) dovremmo ricorrere a qualcosa di utile per tutto: posizione supina con busto a 30 °.

26 Pazienti cardiopatici
Soprattutto in caso di scompenso cardiaco e di edema polmonare, il posizionamento sarà necessariamente quello semi seduto, valutando però anche il percorso stradale in relazione all’eventuale tratto in discesa.

27 PAZIENTE IN GRAVIDANZA
l’aumento della pressione addominale. Dobbiamo anche riflettere che il feto occupa spazio di per sé e quindi tende a comprimere principalmente le grosse vene (v. cava inf. in particolare) con riduzione del ritorno venoso al cuore, riduzione della gittata cardiaca materna e sofferenza fetale. Anche qui è raccomandata una posizione di decubito laterale sinistro per ridurre al minimo la compressione cavale, o una via intermedia tra il semi seduto (perché migliora la capacità respiratoria materna) e il decubito sinistro (per motivi di compressione). Come sempre nel caso della donna gravida il nostro obbiettivo deve essere quello di realizzare situazioni ottimali sia per la madre che per il nascituro.

28 Rischio infettivo e di contagio nel trasporto
È basilare, durante un intervento di soccorso, procedere ad un’autoprotezione adeguata (prima tra tutte i guanti) e, dove venga richiesto, è indispensabile indossare protezioni ulteriori, sia per il volto che per il corpo. Inoltre, prima di effettuare l’intervento, dove sia possibile, sarà utile conoscere i particolari specifici in merito all’intervento stesso, al fine di proteggersi adeguatamente sapendo a priori su cosa siamo chiamati ad intervenire.

29 LE TRAIETTORIE OTTIMALI PER LA GUIDA IN EMERGENZA

30 STRADA A DOPPIA CORSIA

31 STRADA A DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE

32 STRADA AREA PEDONALE

33 STRADA CONGESTIONATA

34 CONTROSENSO SE SCELTA OBBLIGATA
Tale manovra comporta forti rischi, per compensarli da altrettanti vantaggi. La strada da percorrere controsenso dovrà avere caratteristiche che la consentano: prima fra tutte che due mezzi si possano scambiare SE SCELTA OBBLIGATA Condurre il mezzo a passo d’uomo, tenendo strettamente la DX Fermarsi abbondantemente prima di ogni incrocio o curva coperta assicurandosi che nessuno stia sopraggiungendo Vista la bassissima velocità di percorrenza, sarà bene far scendere un soccorritore che precedendolo gli faciliterà il compito.

35 CONTROMANO SE SCELTA OBBLIGATA
Differenze tra teoria e pratica, le circostanze in cui possiamo trovarci sono così numerose che non possiamo analizzarle tutte. Là dove possa sorgere un dubbio, la riflessione e l’azione prudente ci permette di risolvere con sicurezza e successo ogni problema che si presenti SE SCELTA OBBLIGATA Avanzeremo lentamente cercando di rimanere più a destra possibile, rasentando le auto incolonnate e prestando la massima attenzione a chi transita in senso opposto.

36 SUPERAMENTO DELLE INTERSEZIONI
Il CdS, libera il conducente dell’ambulanza da ogni .... REGOLE DI COMUNE PRUDENZA E DILIGENZA Con i dispositivi d’emergenza inseriti, l’ambulanza ha diritto di avere via libera in tutte le circostanze, ma non può spingersi fino alla pretesa che …….. La sirena e i lampeggianti, consente di impegnare un’intersezione con il semaforo rosso, ma non esime dal rispetto del buonsenso Approssimazione Passaggio Superamento e ripresa

37 APROSSIMAZIONE

38 PASSAGGIO E SUPERAMENTO

39 CRITICITA’ DEGLI INTERVENTI IN AUTOSTRADA
Novità: ogni intervento di soccorso va considerato come elemento unico e a sé stante. Dinamicità: la situazione in cui s’interviene è sottoposta a continui e frequenti cambiamenti Obiettivi molteplici e potenzialmente contrastanti Pressione temporale: spesso il tempo non è sufficiente per analizzare dettagliatamente il problema. Equipaggiamento delle ambulanze

40 INFORMAZIONI UTILI Il traffico è bloccato o no?
Dov’è l’evento: in galleria, fuori sede stradale, nella sede stradale, area di servizio, in piazzola di sosta. Tipo e posizione dei mezzi: quali corsie sono impegnate, salto di carreggiate, mezzi in fiamme, perdita di carico, presenza e tipo di animali. Esatta localizzazione dell’evento sulla progressiva kilometrica

41 PROCEDURA DI AVVICINAMENTO
INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI Condizioni del traffico Corsie ostruite dai mezzi, numero e tipo Condizioni di scarsa visibilità dell’evento Condizioni meteo avverse Veicoli che hanno subito forti deformazioni Presenza di persone intrappolate all’interno degli abitacoli Perdite di carburante, dispersione del carico

42 PROCEDURA DI AVVICINAMENTO
È NECESSARIO RICHIEDERE L’INTERVENTO DEI VVF Incendi in atto o principi d’incendio Mezzi in equilibrio precario Condizioni di scarsa visibilità dell’Presenza di linee elettriche danneggiate Presenza di parapetti danneggiati su viadotti o tratti scoscesi

43 POSIZIONAMENTO AMBULANZA
Allo stato attuale non esiste un protocollo in tal senso, perciò si suggerisce di utilizzare l’ambulanza a protezione della scena se nessun altro lo sta facendo. VEICOLO OLTRE L’INCIDENTE Consente un’immediata, seppure sommaria, valutazione della dinamica con cui è avvenuto l’incidente e l’entità dello stesso. Permette di mettere l’ambulanza al riparo dei mezzi coinvolti nell’incidente, Consente ai sanitari di creare un luogo sicuro in prossimità dell’ambulanza, nel quale radunare i contusi e i feriti lievi e prestare la propria opera. lascia il campo libero a uomini e mezzi di Polstrada e società concessionaria dell’autostrada, che hanno il compito di organizzare il traffico per mettere in sicurezza la scena e far defluire i veicoli in transito.

44 Qual è la caratteristica comune delle curve?

45 SI PUÒ RADDRIZZARE UNA CURVA?

46 si

47

48 TRAIETTORIA OTTIMALE

49 PUNTO DI CORDA

50 COME SI AFFRONTA UNA CURVA

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52 INGRESSO CORRETTO

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54 UN IMPOSTAZIONE CORRETTA GODE DI UN ULTERIORE VANTAGGIO

55 IMPOSTAZIONE SBAGLIATA

56 SOTTOSTERZO

57 SOVRASTERZO

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59 TESTA CODA Si parla di testacoda quando l'auto compie una rotazione di almeno 180 gradi prima di fermarsi CAUSE in curva, quando le ruote posteriori perdono aderenza (a causa dell'eccessiva velocità, oppure di buche, macchie d'olio, sassi o altro) Durante una frenata violenta, il peso della vettura si appoggia prevalentemente sulle ruote anteriori In uscita di curva, con una vettura a trazione posteriore, se il guidatore apre l'acceleratore troppo bruscamente

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