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Il Contesto Internazionale

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Presentazione sul tema: "Il Contesto Internazionale"— Transcript della presentazione:

1 Il Contesto Internazionale
per il Trasferimento di Conoscenze il ruolo dell’e-learning Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

2 Sommario Premessa L’ENEA Confronto con l’estero Opzioni/opportunità
Indicatori Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

3 Premessa “ In the new, global knowledge economy … prosperity depens on
Due esempi: Canada’s Innovation Strategy: “ In the new, global knowledge economy … prosperity depens on innovation, which, in turn depends on the investments that we make in the creativity and talents of our people “ CERN ha una unità, Education and Technology Transfer che si occupa: To demonstrate the relevance to society of particle physics both in terms of pure research and its applications To advance the image of fundamental research performed at CERN and collaborating institutes, and to promote these organizations as generators of technology (Education and Communication) To identify, develop and communicate technical innovation to industry and to scientists in other fields (Technology Transfer) Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

4 Premessa (cont.) I modelli disponibili per realizzare Trasferimento di Conoscenza (KT) e/o Sfruttamento della Conoscenza (KE) sono: All’estero: Agenzie Nazionali per l’Innovazione (TAFTIE) Tecnology Exploitation Offices (indipendenti o interni alle istituzioni della Ricerca) (AUTM, ASTP) Strutture (a rete) particolarmente dedicate alle applicazioni tecnologiche (Steinbeis e Fraunhofer) Agenzie settoriali (IFTH) Enti di ricerca con una forte connotazione applicativa (NTO) Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

5 Premessa (cont.) In Italia: Parchi Scientifici e Tecnologici, (APTSI)
Agenzie regionali, settoriali, di distretto per l’innovazione Exploitation Offices delle Università Camere di Commercio, strutture afferenti alle Associazioni di Categoria Sviluppo Italia (MEF), IPI(MAP) CNR, INFM, CRF, CISE, ecc. Incubatori di imprese Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

6 L’ENEA Cosa c’è in ENEA :
Ricercatori che finanziano la loro attività ricorrendo a bandi assieme a partner dell’Industria o della Ricerca Ricercatori che sviluppano conoscenze, le pubblicano e le proteggono Ricercatori e tecnici che realizzano prototipi assieme ad industrie Un Ufficio che aiuta a brevettare le scoperte e a cederle in licenza Centri geografici che ospitano prototipi, laboratori e nuove imprese Uffici/Unità che pubblicizzano i risultati della propria Ricerca Un’Unità che offre un supporto trasversale per fare brockerage, creazione di nuova impresa, sfruttamento multi-disciplinare, mediazione verso i cluster di imprese, formazione on-line ….. Un’Unità che informa sulle opportunità di finanziamento ….. Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

7 Confronto con gli altri Paesi su KT e KE
Cosa hanno gli altri Paesi che a noi manca : Tempi e meccanismi “più certi” per i finanziamenti alla Ricerca e per lo sfruttamento industriale dei risultati Distinzioni di ruoli fra Agenzie Nazionali che implementano le politiche di innovazione governative e Tecnology Exploitation Offices che sfruttano i risultati di Università e Centri di Ricerca Industrie di dimensioni tali da recepire più facilmente i risultati della Ricerca Cluster di imprese high-tech su cui i governi hanno investito (i nostri distretti high-tech sono ….) e programmi per le start-ups Disponibilità di capitale di rischio o di seed money per avviare nuove imprese (knowledge exploitation funds) Una legislazione fallimentare meno punitiva verso le idee imprenditoriali che non hanno successo Possibilità, per i Ricercatori, di passare dalla Ricerca all’Industria e viceversa ……….. Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

8 Cosa c’è di nuovo Art. 18 del D.Leg. N.257/03, I comma
“Al fine di valorizzare i risultati della ricerca, l’ENEA è autorizzato a costituire una società di diritto privato alla quale possano essere trasferite dagli aventi diritto la titolarità e comunque i diritti di sfruttamento dei brevetti per invenzioni industriali derivanti dall’attività di ricerca” Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

9 Cosa potrebbe/dovrebbe derivarne
“Cultura del risultato” e della “protezione del risultato” e “adeguato sistema premiale” “Ammortizzatori finanziari” per conferire continuità alla Ricerca e quindi aumentare il valore dei risultati raggiunti Supporto centralizzato per valorizzazione, brokerage tecnologico, marketing Supporto logistico per avviare nuove attività imprenditoriali Servizi (dalla progettualità alla rendicontazione) per il management di iniziative interdipartimentali di notevole dimensione Operatività per la fornitura di servizi a pagamento basati sulle infrastrutture dell’Ente Servizi finanziari innovativi per lo sfruttamento dei risultati (seed and venture capital) Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

10 Cosa potrebbe/dovrebbe derivarne (cont.)
Struttura centralizzata per l’erogazione di servizi (consulenza e formazione) via internet (ma non solo) e la riscossione dei microcrediti imputabili ai servizi fruiti Networking con gli intermediari “non tecnologici” dell’Innovazione per operarne una “qualificazione tecnologica” Interfaccia verso la PA centrale per l’acquisizione gestione di interventi multi-disciplinari che si configurino come Agenzia Nazionale per l’Innovazione Competenze di Technology Rating, Business Rating, Business Plan ….. Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

11 Cosa potrebbe/dovrebbe verificarsi
Razionalizzazione dell’attività di sfruttamento per : Disporre di più risorse finanziarie per alimentare l’attività di Ricerca Liberare più risorse umane da destinare alla Ricerca Disporre di meccanismi per premiare l’”intraprendenza” individuale (sul modello delle Università che premiano i dipendenti che acquisiscono finanziamenti) Sviluppo di master sulle materie di Knowledge Transfer (esperienza Technology Transfer Training of Federal Laboratory Consortium) Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

12 Indicatori e metriche Per misurare il “grado di sfruttamento” dei risultati : N. brevetti ceduti, licenze concesse, spin-off avviati, servizi offerti Ritorni economici da brevetti, licenze, royalties, servizi erogati Nuovi posti di lavoro creati Numero di consulenze fornite Numero di audit erogati ….. Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

13 Indicatori e metriche (cont.)
Per misurare la produttività dei Ricercatori (in un’ottica funzionale allo sfruttamento economico dei risultati) “Un target accettabile per ogni Organizzazione di Ricerca è il seguente: Una media di una scoperta (research disclosure) per Ricercatore ogni tre anni; 25% di questi da trasformare in brevetti; almeno il 50% dei brevetti vengono convertiti in licenze ad un valore medio di € o in holding di spin-off ad un valore di € 1m l’uno” Fonte: EteCH, 2003 “Making Money out of Technology” Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005

14 Suggerimento Avviare all’interno una candid discussion su tutta la materia della Produzione di Conoscenza (attenzione al risultato) Trasferimento di Conoscenza Sfruttamento economico/commerciale della Conoscenza di Ente Confezionare e cominciare a raccontare la nostra versione del tema ad uso interno ed esterno Lavorare, riflettere e aggiustare il tiro Mafalda Valentini UDA-PMI Casaccia, 17 febbraio 2005


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