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Fabriano – Scuola “Marco Polo” RITARDO COGNITIVO E DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO martedì 4 ottobre 16.30/19.30 mercoledì 12 ottobre 16.30/19.30.

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1 Fabriano – Scuola “Marco Polo” RITARDO COGNITIVO E DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO martedì 4 ottobre 16.30/19.30 mercoledì 12 ottobre 16.30/19.30 mercoledì 19 ottobre 16.30/19.30 martedì 25 ottobre 16.30/ Obiettivo primario del percorso formativo è quello di sensibilizzare gli insegnanti alla comprensione e accettazione del perché uno studente intelligente e con un buon eloquio, possa, anche nel corso del percorso scolastico, presentare delle serie difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo; sensibilizzare alla comprensione e accettazione della dislessia e differenziarla dal ritardo cognitivo Dr.ssa Chiara Della Betta – Psicologa Chiedere quanti appartengono a quale scuola Quanti non sono insegnanti...che cosa sono? Definire quando fare la pausa Presentare modalità di presentazione delle domande con fogliettino Presentare disponibilità alla trattazione dei loro casi Essendo un corso breve definiremo le due difficoltà poi ci dedicheremo ad una per distinguere l’altra

2 Ritardo mentale La caratteristica fondamentale del Ritardo Mentale è un funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media che è accompagnato da significative limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno due delle seguenti aree delle capacità di prestazione: comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute, sicurezza. Fondamentale il funzionamento adattivo, anche perchè l’intervento stesso deve puntare a questo

3 ...decorso Il decorso del Ritardo Mentale è influenzato dal decorso delle condizioni mediche generali sottostanti e da fattori ambientali (per es., opportunità scolastiche e altre opportunità, stimolazione ambientale e adeguatezza della gestione). Il Ritardo Mentale non dura necessariamente tutta la vita. Soggetti che erano affetti da un Ritardo Mentale Lieve nei primi anni di vita, manifestato con incapacità nei compiti di apprendimento scolastico, con un training e opportunità adeguati sviluppano buone capacità adattive in altri ambiti, e possono non presentare più il livello di compromissione richiesto per la diagnosi di Ritardo Mentale.

4 Il Ritardo Mentale è definito da:
Q.I. (Quoziente Intellettivo) ma non più solo da questo! Funzionamento Adattivo

5 …cosa dicono gli insegnanti… (da ricerche svolte in varie scuola di Italia)
Come descrivereste un bambino/ragazzo dislessico… nervoso; non equilibrato; ha problemi relazionali; ha problemi di irrequietezza; immaturo; troppo protetto dalla famiglia; disordinato; leggermente indisciplinato; testardo; teso e sfiduciato; gioca spesso; si offende facilmente; non particolarmente curioso; deconcentrato; impulsivo; poca capacità di astrazione; superficiale; maldestro; particolarmente sensibile; socievole; non si isola ma non è felice; piuttosto imitativo; molto tempo davanti alla TV; Da cosa dipende la dislessia? non è ereditaria; forse dagli stili educativi della famiglia; non è legata a ritardo mentale; non ha bene appreso le corrette tappe della lettura alla scuola elementare; le cause non sono chiare;

6 Dislessia: il significato della parola
mancanza dal greco lexia = lettura

7 Disagio scolastico Vs Dislessia Evolutiva
(fino al 23,4 % degli alunni della scuola media) disagio socio-psicologico; problemi familiari; differenze culturali; organizzazione didattica; gestione pedagogico-educativa; dislessia evolutiva; Dislessia Evolutiva incidenza: 5%

8 La verità? Com’è un bambino/ragazzo affetto da dislessia…
Da cosa dipende la dislessia evolutiva? È un bambino/ragazzo con livello cognitivo pari o superiore alla media; La dislessia evolutiva, e più in generale il Disturbo Specifico dell’Apprendimento, sono scritti nel patrimonio genetico; sono pertanto ereditari È un bambino/ragazzo che ha difficoltà specifiche nel processo di decodifica della parola scritta (dislessia); e/o di transcodifica dal linguaggio orale a quello scritto (disgrafia; disortografia); e/o difficoltà specifiche nelle abilità numeriche e aritmetiche (discalculia)

9 AUTOMATIZZAZIONE Stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un alto grado di velocità e di accuratezza. È realizzato inconsciamente, richiede minimo impegno attentivo ed è difficile da sopprimere, da ignorare e da influenzare

10 Processi AUTOMATICI Processi CONTROLLATI
Sono consci Sono attentivi Sono giudati dal concetto Agiscono dall’alto verso il basso (top-down) Hanno capacità di funzionamento limitata Agiscono in modo seriale Sono disponibili per tempi limitati Comportano alto dispendio di risorse Sono tipici delle attività riflessive Sono flessibili, impiegati in compiti creativi Sono inconsci Sono preattentivi Sono giudati dallo stimolo Agiscono dal basso verso l’alto (bottom-up) Hanno capacità di funzionamento illimitata Agiscono in parallelo Sono predisposti per le attività durature Comportano basso consumo di risorse Son appresi o innati Sono rigidi, adatti per compiti ripetitivi

11

12 …discrepanza tra livello cognitivo e prestazione alla lettura
MEDIA -2 ds -1 ds +1 ds +2 ds PRESTAZIONE LETTURA LIVELLO COGNITIVO DISCREPANZA

13 La dislessia secondo il DSM-IV
La dislessia secondo il DSM-IV* è un disturbo dell’apprendimento, dovuto ad una difficoltà circa le capacità di lettura, calcolo e scrittura. I Disturbi dell’Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo o di scrittura. Possono essere usati diversi metodi statistici per stabilire se un divario è significativo. Di solito viene definito sostanzialmente inferiore un divario di più di 2 deviazioni standard. La prognosi è migliorata con l’individuazione e l’intervento precoci, ma è comune che i Disturbi dell’Apprendimento persistano nell’età adulta. Il bambino affetto da dislessia può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Si stanca quindi rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara; la difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali, tuttavia questi bambini sono intelligenti e - di solito - vivaci e creativi. * 1996, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (IV ed.) DSM-IV. MASSON - Milano

14 NERO ROSSO VERDE BLU Il quesito è: di che colore è il segmento sulla terza riga? Non c’è nessuno di voi che non provi un leggerissimo disagio. Perché il disagio? Perché io ho un cronometro, uno stop-voice, che misura i millesimi di secondo del tempo di risposta, e non c’è dubbio che se la parola della terza riga VERDE fosse stata scritta con il pennarello verde, la risposta sarebbe arrivata in millesimi di secondo significativamente minori rispetto a quelli necessari per rispondere correttamente ROSSO alla nostra domanda. Cos’è successo? E’ successo che voi dovete impedire, sopprimere un’informazione che vi arriva in automatico.Per cui forse, se uno in terza o in quarta elementare, o alle medie, o da adulto, continua a scrivere VEDE invece di VERDE, non è uno zuccone, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. E io posso dire che c’è qualcosa che non funziona proprio perché ho visto che io stesso ricevo in automatico un’informazione quando la parola VERDE mi manda un messaggio semantico diverso dal colore in cui lo vedo scritto.

15 La via LESSICALE e la via FONOLOGICA
“MODELLO A 2 VIE” di LETTURA E SCRITTURA La via LESSICALE e la via FONOLOGICA PAROLA (ORALE) PAROLA (SCRITTA) Analisi acustica Analisi ortografica Lessico uditivo di input Lessico ortografico di input Conversione acustico-fonologico Conversione grafema-fonema SISTEMA SEMANTICO Lessico fonologico di uscita Lessico ortografico di uscita Coltheart 1981: via fonologica – indiretta - per leggere le parole ad ortografia trasparente (buona corrispondenza grafema/fonema); via lessicale o diretta associa la grafia della parola al suo significato Buffer fonemico di risposta Conversione fonema-grafema Buffer grafemico di risposta PRODUZIONE ORALE PRODUZIONE SCRITTA

16 PAROLA (ORALE) PAROLA (SCRITTA) PRODUZIONE ORALE PRODUZIONE SCRITTA
Analisi acustica Analisi ortografica Lessico uditivo di input Lessico ortografico di input Conversione acustico-fonologico Conversione grafema-fonema SISTEMA SEMANTICO Lessico fonologico di uscita Lessico ortografico di uscita Coltheart 1981: via fonologica – indiretta - per leggere le parole ad ortografia trasparente (buona corrispondenza grafema/fonema); via lessicale o diretta associa la grafia della parola al suo significato Buffer fonemico di risposta Conversione fonema-grafema Buffer grafemico di risposta PRODUZIONE ORALE PRODUZIONE SCRITTA

17 Se è vero che il bambino con disturbo del linguaggio molto probabilmente svilupperà una difficoltà specifica dell’apprendimento, perché il bambino dislessico può non aver avuto un pregresso disturbo del linguaggio?

18 ovvero: come mai non è sufficiente parlare bene per imparare a leggere e scrivere? Se è vero che il bambino con disturbo del linguaggio molto probabilmente svilupperà una difficoltà specifica dell’apprendimento, perché il bambino dislessico può non aver avuto un pregresso disturbo del linguaggio?

19 ...e il problema di matematica?
La sottrazione 10.00+ 4.70= ________ ? 14.00 14.70 Nel problema, nella matematica è la stessa cosa, distinguiamo 2 cose essenziali: PROBLEM SOLVING e ESECUZIONE Devo sapere se e a quale livello la discalculia influisce su questo problema; Per risolvere quel problema il bambino deve decidere che bisogna fare una sottrazione, e questo è sicuramente interfacciato con l’intelligenza (come è direttamente interfacciata con l’intelligenza la strategia “cloze”). Questa è la parte alta della matematica. Dopo aver capito che bisogna fare una sottrazione, è necessario saper fare: -LETTURA DEI NUMERI CALCOLI A MENTE -FATTI ARITMETICI-ALGORITMO DELLE OPERAZIONI Bisogna infatti saper leggere bene i numeri, calcolare a mente, etc. Sarebbe meglio inoltre che per decidere che 10 meno 5 fa 5, io non debba fare tanti calcoli, ma che apra un magazzino che si chiama MAGAZZINO DEI FATTI ARITMETICI, di lunga memoria, dove i calcoli più semplici e di maggior frequenza entrano, e lì rimangono in attesa di venire richiamati dalla mente ( se mentre vi parlo, penso al fatto che 10 meno 5 fa 5, non ne sono affatto distratto, la mia concentrazione rimane sul discorso che sto facendo e su quello che devo dirvi: guardo nel magazzino dei fatti aritmetici, e c’è scritto che 10 meno 5 fa 5 ). Sarebbe inoltre meglio che a questo punto il bambino decidesse l’algoritmo delle operazioni, e cioè che la sottrazione è un tipo di algoritmo, diverso dall’algoritmo della moltiplicazione, etc. E’ questa la parte che non funziona nei bambini discalculici. Esco di casa con € 10.00, vedo un giornalino che costa € 4.70 e lo compro. Quanto mi resta?

20 Elementi strutturali dell’architettura cognitiva responsabili dell’elaborazione numerica e del calcolo IL SISTEMA DEI NUMERI IL SISTEMA DEL CALCOLO

21 SISTEMA DEI NUMERI /quattro/ 4
Permette la COMPRENSIONE e PRODUZIONE dei numeri, attraverso regole lessicali e sintattiche condivise. CODICE ALFABETICO ORALE CODICE ARABICO /quattro/ 4 La scrittura e la lettura di numeri impegnano la TRANSCODIFICA da un codice di presentazione ad un altro codice

22 SISTEMA DEL CALCOLO Elaborazione dei segni delle operazioni
Magazzino dei fatti aritmetici Procedure di calcolo L’ostacolo del bambino/ragazzo discalculico Sistema di comprensione dei numeri Sistema di produzione dei numeri Elaborazione dei segni delle operazioni permette di attribuire al segno algebrico utilizzato le procedure relative, ad esempio, al moltiplicare o aggiungere. Il secondo: i fatti aritmetici consentono di accedere al risultato di un’operazione per via associativa attraverso il richiamo dalla memoria a lungo termine, piuttosto che eseguendola... Il livello delle procedure di calcolo impone di rispettare le regole previste per l’esecuzione del calcolo, quali la direzione dell’esecuzione, i riporti, i prestiti... input output

23 Campanelli d’allarme alla Scuola dell’Infanzia
intorno ai 4 anni difficoltà di linguaggio: confusione di suoni frasi incomplete sintassi inadeguata inadeguata padronanza fonologica: sostituzione e/o omissione; parole inadeguate al contesto o sostitutive; mancata memorizzazione di nomi conosciuti; inadeguatezza nei giochi linguistici; L’insegnante è nella posizione più adatta per accorgersi di avere di fronte un POSSIBILE bambino dislessico Mi sono interrogata molto sull’indicare tali fattori con la preoccupazione che venissero troppo facilmente usati soprattutto nella scuola dell’infanzia...mi raccomando ora per voi potrà essere chiaro, ma quando trasmettete queste informazioni ai colleghi non omettete di dire che è molto molto difficile individuarli in così tenera età e che è soprattutto necessario ricordare la globalità del bambino (molte inibizioni all’apprendere possono ancora essere inibizioni legate ad un ambiente poco stimolante, disagevole...) inadeguata padronanza fonologica: sostituzione di lettere s / z - r /l - p / b; omissione di lettere e parti di parola; parole usate in modo inadeguato al contesto; parole sostitutive; scarsa abilità nell'utilizzo delle parole mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell'isolare il primo suono delle parole o l'ultimo (esercizi metafonologici per esempio: «Ottobre»: se tolgo «bre», cosa rimane? Se da «lana» tolgo «la», cosa rimane?...)

24 ...(segue) difficoltà a compiere esercizi metafonologici
difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio disturbo della memoria a breve termine difficoltà ad imparare filastrocche difficoltà di attenzione manualità fine difficoltosa e goffaggine riconoscimento destra/sinistra inadeguati difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo (esercizi metafonologici per esempio: «Ottobre»: se tolgo «bre», cosa rimane? Se da «lana» tolgo «la», cosa rimane?...)

25 Campanelli d’allarme alla Scuola elementare
difficoltà evidente di copia dalla lavagna distanza dal testo e postura particolare per leggere perdita della riga e salto della parola in lettura difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura omissione delle lettere maiuscole difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici confusione e sostituzione di lettere in particolare con l'uso dello stampato minuscolo

26 ...(segue) lettere e numeri scambiati: 31 /13 - p/b - sc/cs... a/e - u/n sostituzione di suoni simili: p/b - d/t - m/n - r/l -s/z difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che -ghi/ghe - gn/gl inadeguata padronanza fonologica generale doppie punteggiatura ignorata o inadeguata difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico e ad usare il vocabolario

27 ...(segue) difficoltà ad imparare le tabelline
difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte difficoltà di attenzione

28 Per tutti gli ordini scolastici: IL TEMPO
difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo difficoltà a sapere che ore sono all'interno della giornata difficoltà a leggere l'orologio difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi, l'ordine alfabetico difficoltà a sapere quand'è Natale, a ricordare il giorno della propria nascita, quella dei propri familiari, i compleanni Un ragazzino che presenta molti di questi sintomi potrebbe essere dislessico. E questi sono osservazioni e strumenti che voi primariamente avete in mano, sono cioè osservazione che tipicamente può fare l’insegnante

29 ...e allora che fare in classe?

30 Non pensate di dover faticosamente utilizzare due didattiche separate: una per la classe ed una per i dislessici. No! Cambiate didattica per tutta la classe. Il vantaggio sarà di tutti i vostri alunni: dei dislessici e anche degli alunni che hanno altri tipi di difficoltà.

31 L’AMBIENTE Scuola dell’Infanzia: Pareti parlanti con scritte chiare
Simboli chiari e scritte sui contenitori Scuola elementare: Una parete per la scrittura Una parete per i numeri Per tutti: Orologio grande e leggibile Calendari di vario genere In stampato maiuscolo per l’appello, i nomi dei bimbi, il menu, il calendario, gli incarichi, i numeri Contenitori: attaccapanni, armadi, finestre... Parete per la scrittura: con riferimenti chiari, visivi per ogni lettera e man mano per le prime e le successive difficoltà ortografiche Una parete per i numeri: con tutti i numeri ben visibili Orologio e vari tipi di calendari soprattutto quelli costruiti assieme

32 La scrittura È d'obbligo usare lo stampato maiuscolo per tutte le scritte nell'aula e alla lavagna: non ha lettere confondibili come lo stampato minuscolo, è lineare, facile da copiare, da scrivere e da riconoscere. COME COMINCIARE: Insegnare con un metodo che utilizzi la sillaba e non la lettera; Scrittura spontanea e giochi linguistici; Inizia con l’insegnare lo stampato maiuscolo...e basta; A a a A a usa «il metodo» della scrittura spontanea che permette di imparare con tempi differenziati e motivazione sempre altissima. È molto utile proporre giornalmente a tutta la classe giochi linguistici per migliorare la compe­tenza fonologica e metafonologica. ...e basta significa evita di presentare contemporaneamente più caratteri Evita assolutamente di presentare più caratteri contemporaneamente: non credere di guadagnare tempo, non credere che così i bambini leggeranno prima i libri, che in maggioranza sono scritti in stampato minuscolo. Non avere fretta, perché senza volerlo danneggeresti molto i bambini con difficoltà di decodifica e di memo­rizzazione: pensa quanto è più complesso impa­rare che ad uno stesso suono corrispondono 4 caratteri: ah.a£Z(stampato minuscolo, stam­pato maiuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiu­scolo!).

33 O E C A B I Fai manipolare le lettere ai bambini
U B Fai manipolare le lettere ai bambini Lavora sull’ortografia in modo vario, vivace e divertente Ferma il lavoro sui suoni più difficili Far scrivere fumetti e lavorare sul dialogo

34 Perché è preferibile lo STAMPATO MAIUSCOLO?
LO STAMPATO MAIUSCOLO: è composto da aste, orizzontali, verticali e diagonali, e da cerchi e semicentri; questi sono gli elementi più semplici e primitivi, e dunque più facili da realizzare Le lettere sono sempre identiche, anche se cambia la loro posizione all’interno delle parole La separazione delle lettere propria dello stampato (sia maiuscolo che minuscolo), favorisce la ricerca della corrispondenza suono-segno Lo stampato minuscolo; è più chiaro del corsivo, ma meno del maiuscolo.

35 Perché è sconsigliabile il corsivo?
Il corsivo è il carattere più difficile È composto da segni molto irregolari e difficili da segmentare Il gesto per riprodurre le lettere è complesso Richiede capacità percettivo-motorie più evolute La singola lettera si modifica quando cambia posizione nelle parole Le lettere non sono separate

36 lavorare poi sulla struttura del testo
COME CONTINUARE: lavorare poi sulla struttura del testo utilizzare strategie di ampliamento e approfondimento Motivarli alla scrittura facendo scrivere giornaletti di classe, poesie, storie Non introdurre presto la grammatica in modo solo classificatorio (prediligere lavori di gruppo, “cloze” lettura con parole sottolineate di cui capire il senso...) Se l’ortografia risulta molto difficile per alcuni bambini sollecita l’uso di strumenti compensativi (computer con correttore) non valutandola! • Preoccupati di seguire con tutta la classe un per­corso di lavoro sulla struttura del testo oltre a quello sulle tipologie testuali: insegna a scrivere seguendo le fasi del processo testuale: pianificazione, trascrizione, revisione; utilizza strategie di ampliamento brainstorming, scrittura con l'ascolto dei 5 sensi, scrittura che richiede le 5 domande (chi/come/dove/quando/perché). • Motiva i tuoi ragazzi alla scrittura facendo scrivere giornali scolastici, poesie, storie, articoli, cronache, pubblicità (scrivere perché l'insegnante deve correggere e dare il voto non è sufficiente a dare una motivazione profonda e durevole alla scrittura). ...per loro la classificazione è ancora incomprensibile e demotivante, e pensa quanto lo può essere per chi ha difficoltà. Tutte le volte che devi preparare una lezione di grammatica chiediti come puoi far lavorare in gruppo gli alunni su materiali che attivino conflitti cognitivi e li portino a riflettere sull'uso e le funzioni delle parole (cloze, lettura con parole sottoli­neate di cui capire il senso, ecc). I ragazzi dislessici incontrano grosse difficoltà a ricordare le classificazioni grammaticali in genere e tutto quanto riguarda la grammatica funzionale: i nomi dei complementi, la distinzione tra i predicati, ecc. Se vedi che l'ortografia è «un campo minato» sollecita ad usare mezzi compensativi (computer con correttore ortografico) e non valutarla.

37 La lettura In fase di apprendimento della lettura, lasciar leggere per anticipazione accettando ciò che viene letto predisporre una biblioteca di classe con libri di vario tipo Puntare inizialmente sulla lettura di sillabe, poi su lettere separate Dividere l’ “allenamento” della lettura dalla comprensione di testi • In fase di apprendimento della lettura, lascia leggere per anticipazione accettando ciò che viene letto...cioè stimola la strategia del “cloze” anche se è totalmente inventato. Questo è un grande stimolo all'attività di lettura. Riconosci cittadinanza di lettura a qualsiasi interpretazione venga data. • Non utilizzare libri di lettura uguali per tutti, se possibile fin dalla prima predisponi una biblioteca di classe con libri di vario tipo, formato, difficoltà, caratteri. • Contemporaneamente, sulla tecnica della lettura, organizzati un lavoro molto graduato e all'inizio punta sulle sillabe e non sulle lettere separate. • Tieni diviso l'allenamento della lettura dalla comprensione dei testi e dall'uso della biblioteca di classe che favorirai comunque. • Fai fare brevi allenamenti in coppia assegnando un amico come tutor e predisponendo un percor­so man mano più complesso: sillabe/bisillabe/trisillabe/parole con lettere pon­te/un digramma alla volta/trigrammi.

38 La lettura Fai fare brevi allenamenti in coppia tra i bambini man mano più complessi Leggere a voce alta, fiabe e racconti da parte dell’insegnante, per far amare la lettura (accetta che ci sia chi ascolta senza tenere il segno) Lasciare tempo ogni giorno per la lettura individuale silenziosa e “gratuita” (cioè senza controllo della prestazione) Evitare la lettura ad alta voce “a salti”; organizzarla “con appuntamenti” (potete anche tenere o non tenere il segno, poi mi racconterete la storia) • Lascia tempo ogni giorno, anche solo minuti, per la lettura individuale, silenziosa e «gratuita», cioè senza il controllo delle prestazioni: potrebbe essere un ottimo modo per iniziare o terminare la giornata, o per riprendere dopo la ricreazione o dopo la siesta, o creare un momento di calo di tensione tra un'attività impegnativa e un'altra. • Non far leggere a voce alta i bambini: non avendo gli stessi tempi di lettura non è possibile far tenere il segno e vengono evidenziate le difficoltà di chi non è veloce come gli altri, con conseguente sen­so di inadeguatezza. • Organizza la lettura ad alta voce con «appuntamenti», in modo che i tuoi alunni possano prepa­rarsi e comunque non imporla a tutti (se per qualche alunno è particolarmente frustrante, accetta che non la faccia). • Soprattutto non utilizzare la lettura dei ragazzi ad alta voce su testi specifici delle varie materie: meglio la tua lettura perché guida, spiega, chiarisce man mano.

39 Nella quotidianità della vita scolastica
Assicurarsi che siano state ben copiate le cose scritte alla lavagna Se alcuni alunni hanno una brutta grafia, adottare percorsi (per tutta la classe) per migliorare la coordinazione manuale e l’impostazione del segno grafico Far familiarizzare fin dalla scuola elementare con la tastiera del computer e incoraggiare tale utilizzo che altrimenti verrà da loro stessi definito “discriminatorio” se utilizzato come novità alle scuole medie e superiori (così come tutti gli altri strumenti compensativi) Stimolare l’espressione del disagio e della difficoltà Assicurati i che le cose scritte alla lavagna per essere copiate rimangano fino a che tutti gli alunni abbiano copiato e scrivi sempre in stampato maiu­scolo, con precisione e chiarezza, ricordando che i dislessici, generalmente, non capiscono il corsivo degli altri (spesso neppure il loro). Controlla, tutte le volte che puoi, passando fra i banchi, che ogni cosa sia copiata correttamente sui quaderni e sui diari, anche se i ragazzi sono grandi; non darlo per scontato e sappi che il tuo controllo sarà uno stimolo alla correttezza e alla precisione.

40 La valutazione Valutare in modo costruttivo separando l’errore dal contenuto Offrire indicazioni precise, non solo sull’errore ma su come migliorarlo Predisporre verifiche scalari Valuta i ragazzi dislessici discostandoli dal resto della classe (secondo le loro capacità) La valutazione dovrebbe aiutare gli alunni a diventare consapevoli in positivo delle proprie capacità e dei propri miglioramenti • Valuta in modo costruttivo, separando sempre l'errore dal contenuto. • Fai capire che gli errori sono sempre migliorabili. • Dai indicazioni precise su come attuare i migliora­menti. • Metti pochi segni rossi, fai attenzione all'impegno, dai consigli per migliorare. • Predisponi verifiche scalari: la parte iniziale deve es­sere più semplice e anche leggermente ingrandita, poi più difficile, il testo deve essere chiaro grafica­mente, possibilmente su un unico argomento. • Valuta i ragazzi dislessici in rapporto alle loro ca­pacità e alle loro difficoltà, discostandoti da come valuti la classe. • Lascia usare liberamente gli strumenti di compen­sazione: calcolatrice, tavola pitagorica, tabelle con le formule, striscia dell'alfabeto, cartine geo­grafiche piccole e portatili, linee del tempo, tabel­le varie a chi lo richiede, senza evidenziare chi ha difficoltà. Ricordati che la valutazione dovrebbe aiutare gli a-lunni a diventare consapevoli in positivo delle proprie capacità e dei propri miglioramenti.

41 Esercizi metafonologici
Il cambialettera La sillaba iniziale (giochi con i cartoncini) Quali parole con quella lettera? (esperienza del “parlare cognitivamente”) Parole lunghe e parole corte Trasformazione di parole (palla-pallina-pallone…) Parole con la rima Parole crociate Continua la frase; completa il pezzo mancante (cloze)

42 ...sulla didattica nella Scuola Secondaria
Brainstorming e costruzione di mappe; Evidenziare le parole chiave; Fornire schemi e mappe concettuali; Registrazione della lezione. ...ma soprattutto permettere e favorire l’utilizzo di strumenti compensativi

43 Strumenti compensativi
Strumenti che permettono di compensare difficoltà di esecuzione di compiti automatici derivanti da una disabilità specifica

44 VIDEOSCRITTURA (con i suoi supporti):
CONTROLLO ORTOGRAFICO: Consente di identificare le parole che non sono scritte in forma ortografica corretta PREDITTORE ORTOGRAFICO: Prevede, a seconda delle prime lettere digitate, la parola che il soggetto sta per scrIvere sulla base del lessico di ciascun soggetto e della frequenza di utilizzo di quella singola parola CONSENTE ai soggetti con disabilità motorie, o con gravi disabilità di scrittura, di economizzare lo sforzo per scrivere testi; RICHIEDE conoscenza della tastiera, capacità di digitazione, capacità anche limitata di analizzare le componenti fonologiche delle parole e conoscenza dei loro corrispondenti grafemici.

45 SINTESI VOCALE CONSENTE di trasformare il parlato continuo in videoscrittura attraverso l'uso di un microfono che riconosce la voce di ciascun individuo. In pratica consente di evitare l'uso della tastiera nella scrittura diretta; RICHIEDE buona capacità di costruire enunciati ben formati e di controllare adeguatamente la loro realizzazione scritta.

46 SCANNER DI VARIA NATURA
CONSENTE di trasferire su video righe o pagine di libro o di giornale e successivamente di ascoltarle in voce; RICHIEDE competenza specifica nell'uso degli strumenti informatici.

47 LIBRO PARLATO CONSENTE di ridurre al minimo lo sforzo di lettura e di poter sfruttare prevalentemente l'ascolto per studiare e acquisire informazioni. Viene attuato attraverso la registrazione su disco dei Libri di studio affidandosi a una organizzazione che realizza il trasferimento dalla carta al supporto uditivo; RICHIEDE capacità di usare l’audioregistratore.

48 AUDIOREGISTRATORE (con cuffia)
CONSENTE di ascoltare brevi testi per l'esecuzione di compiti in classe (ad esempio i testi dei problemi). In questo modo il soggetto dislessico può riesaminare il testo di un problema tante volte quante ritiene necessario, esattamente alla stregua del buon lettore che rilegge il problema tutte le volte che vuole; RICHIEDE capacità di usare i tasti di un audioregistratore per mandare indietro il nastro o ascoltare il brano richiesto.

49 ENCICLOPEDIA INFORMATICA MULTIMEDIALE SU CD-ROM
CONSENTE di supportare lo studio delle materie scolastiche attraverso l'ascolto di brani registrati su disco, la visione di video e di documentali su argomenti specifici; RICHIEDE padronanza del computer, in particolare del mouse e conoscenza dei modelli di ricerca informatici (menù, bottoni ecc).

50 TAVOLA PITAGORICA CONSENTE di recuperare il risultato delle moltiplicazioni fra numeri a cifra singola; RICHIEDE la capacità di leggere correttamente i numeri a due cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata.

51 CALCOLATRICE CONSENTE di recuperare il risultato di qualsiasi calcolo;
RICHIEDE capacità di digitare i numeri in modo corretto, conoscenza dei segni delle operazioni, conoscenza di alcune regole operative delle operazioni (rapporto tra sottraendo e minuendo o tra dividendo e divisore).


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