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LA FORZA DEI CAMPIONI TRA VIRGOLETTE VIVIAMO COSÌ A SCUOLA STORIE (STRA)ORDINARIE SPRINGBOARD GUARDANDO OLTRE SCHOOL-MATES FORTISSIMAMENTE RAGAZZI.

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Presentazione sul tema: "LA FORZA DEI CAMPIONI TRA VIRGOLETTE VIVIAMO COSÌ A SCUOLA STORIE (STRA)ORDINARIE SPRINGBOARD GUARDANDO OLTRE SCHOOL-MATES FORTISSIMAMENTE RAGAZZI."— Transcript della presentazione:

1 LA FORZA DEI CAMPIONI TRA VIRGOLETTE VIVIAMO COSÌ A SCUOLA STORIE (STRA)ORDINARIE SPRINGBOARD GUARDANDO OLTRE SCHOOL-MATES FORTISSIMAMENTE RAGAZZI

2 Michael Jordan “Avrò segnato 11 volte canestri vincenti sulla sirena, e altre 17 volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di 9000 tiri. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. Ho perso quasi 300 partite. 26 volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato… TRA VIRGOLETTE

3 ALL’INIZIO DELL’ANNO LA MAMMA MI HA COMPRATO UN NUOVO PAIO DI SCARPE CHE HO SUBITO INDOSSATO PER ANDARE A SCUOLA. Paio di… amici COME È ABITUDINE DA NOI, ENTRANDO IN CLASSE LE HO TOLTE, MA ALLA FINE DELLE LEZIONI: ERANO SPARITE! UN AMICO MI HA SUGGERITO DI GUARDARE UN SITO WEB, DOVE SI VENDONO LE COSE DI SECONDA SCELTA. SONO RIMASTO SENZA PAROLA! UN TRADIMENTO DA UN AMICO. NON RIUSCIVO A DORMIRE, SOFFRIVO TANTISSIMO PER AVER PERSO UN AMICO E NON SAPEVO COME COMPORTARMI. HO CONTROLLATO E HO TROVATO UN PAIO DI SCARPE CHE ASSOMIGLIAVANO PROPRIO ALLE MIE: C’ERA IL CELLULARE DI CHI VUOLE VENDERLE ED ERA PROPRIO QUELLO DI UN MIO COMPAGNO DI CLASSE. VIVIAMO COSÌ

4 Quando il mio amico ha saputo di questa sua si è arrabbiato molto ed ha iniziato a criticare la nostra insegnante. Io mi sono accorto che criticare lei non ci faceva del bene perché sapevo che in lei c’è Gesù, anche se non si era comportata cosi bene con noi. A scuola la professoressa di musica aveva proposto una prova di violino, un mio amico ed io volevamo partecipare. Qualche giorno prima della prova la professoressa ha deciso di cancellarla e scegliere un altro ragazzo senza dirci il perché di questa scelta. Cosi ho deciso di cambiare argomento discorso per aiutare il mio amico ad essere più calmo. Gli ho chiesto cosa potevamo giocare durante l'intervallo e cosi abbiamo incominciato a parlare su dei giochi e lui è diventato più tranquillo. All'intervallo abbiamo giocato insieme e ci siamo divertiti. UNA LEZIONE Vittorio's experience – L.A. USA IO L’HO TRANQUILLIZZATO, DICENDOGLI CHE POTEVAMO RESTARE AMICI COME PRIMA. LA MIA MAESTRA HA PARLATO BENE CON I SUOI GENITORI E TUTTO SI È RISOLTO E MI SONO STATE RESTITUITE ANCHE LE MIE SCARPE. ATTRAVERSO QUESTA ESPERIENZA HO SPERIMENTATO COME AMANDO GESÙ NEL FRATELLO SI SENTE POI TUTTO L’AMORE DI DIO. IL GIORNO DOPO, NE HO PARLATO CON L’INSEGNANTE; LEI MI HA FATTO PARLARE PRIVATAMENTE CON QUELL’AMICO, CHE, PIANGENDO, MI HA CHIESTO DI SCUSARLO E MI HA DETTO CHE AVEVA BISOGNO DI SOLDI A LLA FINE HO DECISO DI PERDONARLO, CREDENDO A GESÙ IN LUI, PENSANDO CHE CI SARÀ STATO QUALCHE MOTIVO GRAVE PER AVERLO INDOTTO A RUBARE LE MIE SCARPE. ANCHE I MIEI GENITORI ERANO D'ACCORDO CON LA MIA DECISIONE. A SCUOLA

5 CONNER E CAYDEN, DUE FRATELLI, UNA STORIA DI (STRA)ORDINARIO AMORE C’è qualcosa di così bello nell’amore fra fratelli e sorelle. Lo straordinario è vissuto come ordinario. Con storie bellissime. Come quella di Conner e Cayden Long. Conner ha nove anni, Cayden sette. Al fratellino, quando aveva quattro mesi, hanno diagnosticato una paralisi cerebrale, per la quale non riesce a camminare e a parlare. Conner ama giocare, è normale sia così. E fare sport. Il football, per esempio, come ogni ragazzino negli States. E Cayden, con mamma e papà, è sempre lì, ai bordi del prato, a fare il tifo per lui. Una cosa Conner voleva più delle altre: divertirsi con Cayden. Ma evidentemente non poteva. di Claudio Arrigoni DAL CORRIERE SERA ITALIA STORIE (STRA)ORDINARIE

6 Un giorno ebbe un’idea. Era la primavera del 2011, aveva sette anni. La mamma, Jenny, stava guardando una rivista. Conner vide una pubblicità. Un evento sportivo per ragazzi con nuoto, ciclismo e corsa: il Nashville Kids Triathlon. “Ehi mamma, posso provarci?”. “Perché no, Conner?”. “Uhm, ok, se venisse anche Cayden?”. Ecco, quella domanda spiazzò Jenny. “Mai vorresti dire no a un tuo figlio, ma…”. Niente ma per Conner. Finalmente avrebbero potuto divertirsi insieme, lui e Cayden. Bastava un po’ di fantasia. Gli organizzatori di quella gara, la prima di molte altre, capirono. Poco meno di 45 minuti fra bracciate, pedalate e corsa per arrivare al traguardo: le braccia alzate al cielo di Conner e il sorriso di Cayden a mostrare quanto, entrambi, si divertano. Così è nato il Team Long. Conner e Cayden. Insieme. Il triathlon unisce quei tre sport. Loro sono ancora più uniti da poter fare triathlon. Conner nuota tirando un gommone o una zattera sulla quale è Cayden, poi va in bicicletta trainando una specie di carrozzina e la spinge nella frazione di corsa. Una squadra fantastica. Sono diventati una grande fonte di ispirazione (la loro pagina facebook Team Long Brothers, quasi 25 mila “mi piace”, è piena di messaggi di incoraggiamento, specie da mamme a papà con un figlio con disabilità), tanto da raggiungere il riconoscimento Sportkids of the Year, che ogni anno Sport Illustrated, rivista sportiva fra le più prestigiose del mondo, assegna ai giovanissimi. Si sono ritrovati su un palco insieme a un mostro del basket come LeBron James, che commosso li ha invitati a Miami. Star della musica come Jay Z e Beyoncè hanno voluto parlare con loro. Da quando hanno cominciato, hanno girato la costa ovest degli Stati Uniti per fare gare, circa una ventina fino a ora.

7 “Anche i grandi atleti hanno conosciuto le cadute, gli incidenti, ma poiché hanno perseverato hanno raggiunto il premio” “La coppa che ci attendiamo è ben più preziosa: si chiama Paradiso, dove vogliamo arrivare con una schiera infinita di ragazzi conquistati da noi” “Fare di ogni ostacolo una pedana di lancio” Frasi tratte da scritti di Chiara Lubich (springboard – centro ragazzi per l’unità) Quale la vera VITTORIA? Le mie riflessioni… SPRINGBOARD “Perché non facciamo una gara a chi fa al giorno più atti d’amore?”

8 Lo "storico" rilascio dei piccoli soldati birmani. A Rangoon, il 18 gennaio 2014 l'esercito di birmano ha consentito la liberazione di 96 ragazzi, reclutati dall'esercito in tenera età. Lo ha annunciato l'Onu, riconoscendo in quest'azione uno "storico passo" verso la fine dell'utilizzo dei bambini soldato in tutto il mondo. Fino a oggi sono 272 gli ex bambini soldato rilasciati alla vita civile in Birmania. I bambini siriani: arrestati, torturati e scudi umani. Nella violentissima guerra siriana, i gruppi armati di opposizione hanno reclutato e utilizzato bambini, sia in ruoli di supporto che per i combattimenti. Mentre non sono disponibili informazioni sul reclutamento di bambini da parte di forze governative, lo stesso esercito nazionale è stato riconosciuto responsabile di arresto, detenzione arbitraria e tortura di minori e molti sono stati i bambini utilizzati come scudi umani In Sud Sudan il maggior numero di bambini reclutati. Non si hanno informazioni precise, né tantomeno chiare sull'uso di minori nella guerra del Sud Sudan, ma le Nazioni Unite hanno verificato il reclutamento e l'impiego di 252 ragazzi tra i 14 ei 17 anni di età. 6.000 bambini sfruttati in Congo. Quasi 6.000 sono i bambini sfruttati in Congo, di cui circa 30 sono bimbe, tutti reclutati nelle forze armate e gruppi armati. Circa l'80% dei casi si concentra nelle zone di Nord Kivu e Sud Kivu. Afghanistan, soldati a 8 anni. In Afghanistan sono oltre 70 i casi di arruolamento e impiego di bambini in guerra, molti dei quali di appena 8 anni. La maggior parte vengono destinati alla costruzione di armi e ordigni esplosivi (i bimbi hanno le mani piccole). Almeno 10 sono stati reclutati da gruppi armati per condurre attacchi suicidi. GUARDANDO OLTRE

9 CON LE NOSTRE ATTIVITÀ DIAMO A TANTI RAGAZZI LA POSSIBILITÀ DI FREQUENTARE LA SCUOLA www.school-mates.org Cosa è la cultura del dare? Cultura: è un modo di vivere e di pensare. Cultura di oggi: più possiedi, compri, consumi, più sei felice. Ma dato che l’avere non fa felici veramente, si pensa che devi avere ancora di più per essere felice. E’ come una malattia. Gesù infatti ha detto: “C’è più gioia nel dare che nell’avere”. L’antidoto, la medicina è la cultura del dare. Noi vogliamo portare a tutti questa medicina: la cultura del dare. Personalmente la viviamo. SCOPRI I PROGETTI DARE SUL SITOWEB: FORTISSIMAMENTE RAGAZZI teamplayforunity@gmail.com


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