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DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO Diagnosi e Strategie d’Aiuto

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Presentazione sul tema: "DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO Diagnosi e Strategie d’Aiuto"— Transcript della presentazione:

1 DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO Diagnosi e Strategie d’Aiuto
Dott.ssa Sonia Pellesi PSICOLOGA Dott.ssa Sara Rebecca Razzoli PSICOLOGA, DSA HOMEWORK TUTOR Maranello, 3 Marzo 2015

2 DEFINIZIONE DI DSA Il Disturbo specifico dell’apprendimento è una fragilità nei processi neuropsicologici sottesi a competenze basilari per l'apprendimento. Rappresenta una caratteristica costituzionale di tipo genetico, congenito e neurobiologico, non dovuta a problemi psicologici, a deficit di intelligenza o a disagio culturale.

3 Nello specifico… Deficit specifico
Caratteristica costituzionale di tipo genetico, congenito e neurobiologico (componente fonologica del linguaggio) QI nella norma e superiore alla resa scolastica Criterio di discrepanza: permette di stimare la differenza tra insuccesso scolastico e le abilità intellettive generali (ritardo cognitivo) Inabilità vs Disabilità Criteri di esclusione: deficit sensoriali, disturbi emotivi, eventi traumatici, basso livello socio-culturale

4 DSA: disturbi delle abilità scolastiche
DISLESSIA: è il disturbo specifico della lettura, è caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e fluente, a decodificare il testo scritto. Il dislessico per riuscire a leggere si impegna al massimo, si stanca molto ed impiega molto tempo. Commette errori, salta parole e righe.

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6 DSA: disturbi delle abilità scolastiche
DISORTOGRAFIA è la difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. Il disortografico commette errori in ortografia, sostituendo suoni simili (d-b, v-f, r-l, t-d). DISGRAFIA è la difficoltà nella grafia. Il disgrafico ha una scrittura irregolare per dimensione e/o pressione, ha scarsa capacità ad utilizzare lo spazio sul foglio, la sua scrittura è difficilmente decifrabile.

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8 DSA: disturbi delle abilità scolastiche
DISCALCULIA: è un deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. Il discalculico non riesce a fare i calcoli in automatico e a memorizzare formule e definizioni, ha difficoltà a capire il valore posizionale delle cifre.

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10 PER NON PERDERE TEMPO… I “campanelli d’allarme”: difficoltà…
Apprendimenti scolastici (lettura, scrittura e matematica) Linguaggio in età infantile Memorizzazione e recupero di sequenze Lettura dell’orologio analogico Memoria a breve termine e memorizzazione di termini specifici Orientamento spazio-temporale Abilità di motricità fine

11 ATTENZIONE A… Possibile “rientro” dei campanelli d’allarme
Non tutti i bambini dislessici li presentano e non tutti i bambini che li presentano sono dislessici Tempo adeguato di esposizione agli apprendimenti scolastici Tempi diversi di apprendimento per ogni singolo bambino Diagnosi alla fine della seconda e terza elementare

12 Ansia Bassa autostima Frustrazione Rabbia Insicurezza Conflitto interiore

13 COME MUOVERSI Valutazione: dove e come
Segnalazione scolastica grazie alla quale si possono utilizzare misure compensative e dispensative Legge del 2010: Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Trattamenti e strategie per lo svolgimento dei compiti Sostegno ed elaborazione della diagnosi

14 INTERVENTI SUI DSA PERCORSI RIABILITATIVI
Modificare in senso positivo l’evoluzione naturale del disturbo PERCORSI DI POTENZIAMENTO Strumenti e strategie per apprendere attraverso “strade alternative”

15 COSA SIGNIFICA STUDIARE?
Studiare è una particolare forma di apprendimento che ha come scopo l'apprendere dal testo, o da una lezione, in modo intenzionale. (Anderson 1978)

16 FATTORI COINVOLTI Fattori COGNITIVI: attenzione, comprensione, memoria, lettura Fattori METACOGNITIVI e STRATEGICI: consapevolezza e controllo sui propri processi cognitivi e sulle proprie modalità di studio Fattori EMOTIVI e MOTIVAZIONALI: stato emotivo, motivazione intrinseca, senso di auto efficacia, stile attributivo

17 Insieme di strategie che riguardano tutte e 3 le fasi
PRE-LETTURA finalizzata all’ organizzazione LETTURA finalizzata alla comprensione MEMORIZZAZIONE finalizzata al recupero Studiare un testo.. Avere un METODO DI STUDIO.. Insieme di strategie che riguardano tutte e 3 le fasi

18 Sono VARIABILI e FLESSIBILI
STRATEGIE DI STUDIO Procedure e comportamenti messi in atto con lo scopo di facilitare e velocizzare il processo di apprendimento ed il recupero in momenti successivi Sono VARIABILI e FLESSIBILI Dipendono da: CARATTERISTICHE PERSONALI TIPO DI COMPITO OBIETTIVI

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22 CONFINI Nord Sud Ovest Est TERRITORIO Pianure Montagne FIUMI e LAGHI CLIMA STORIA È una.. Capitale.. Popolazione.. Lingua.. Religione.. Altre città.. ECONOMIA Settore Primario: Settore Secondario: Settore Terziario:

23 STRUMENTI COMPENSATIVI
Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri Tavola pitagorica Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche Calcolatrice Registratore Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. (Circolare Ministeriale prot. n. 4099/A/4 del 5/10/2004)

24 MISURE DISPENSATIVE Dispensa dalla lettura ad alta voce
Dispensa dalla scrittura sotto dettatura Dispensa dalla ricopiatura di testi Programmazione di tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove scritte o riduzione del numero di esercizi Organizzazione di interrogazioni programmate

25 DIFFICOLTA’ NELLO STUDIO
Possono essere dovute a più cause: Disturbi Specifici di Apprendimento Scarsa capacità di auto-regolazione Difficoltà strategiche Bassa motivazione

26 LO STUDENTE STRATEGICO
CONOSCE strategie e strumenti utili nello studio SA QUANDO utilizzarli SA COME modificare una strategia non efficace SODDISFAZIONE FATICA

27 QUANDO E PERCHE’ INTERVENIRE?
SCUOLA PRIMARIA Inizio dell’attività di studio SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Richiesta di maggiori competenze Raggiungimento di auto-regolazione e autonomia SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Uso di strategie per le specifiche discipline Aumento della richiesta di autonomia

28 (Cornoldi, Tressoldi, Tretti e Vio, 2010)
Per uno studente con DSA imparare un proprio metodo di studio significa possedere il fondamentale strumento compensativo che affianca poi gli altri, anche quelli tecnologici e didattici. (Cornoldi, Tressoldi, Tretti e Vio, 2010)

29 Distratto Svogliato Asino Disturbo Specifico dell’Apprendimento!!!
DSA non e’: Distratto Svogliato Asino ma… Disturbo Specifico dell’Apprendimento!!!

30 MATERIALE UTILE www.airipa.it www.aid.org
“Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico”, C. Vio, P. E. Tressoldi, G. Lo presti “Come leggere la dislessia e i DSA”, G. Stella, L. Grandi “Il Demone Bianco”, Giacomo Cutrera Film “Stelle sulla terra”

31 GRAZIE DELLA PARTECIPAZIONE
DOTT.SSA SONIA PELLESI DOTT.SSA SARA REBECCA RAZZOLI


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