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Associazioni di Promozione sociale: aspetti civilisti e tributari

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Presentazione sul tema: "Associazioni di Promozione sociale: aspetti civilisti e tributari"— Transcript della presentazione:

1 Associazioni di Promozione sociale: aspetti civilisti e tributari
A cura di Elisabetta Dalrio Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

2 Attività di promozione sociale Generalmente organizzata
Sotto il profilo giuridico la forma di associazioni non riconosciute (artt. 36 e seguenti del codice civile) Sotto il profilo tributario la qualifica di enti non commerciali (artt. 73, 143 e seguenti del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

3 Un gruppo di persone che intende costituire una aps deve
individuare in modo chiaro e preciso la vocazione del gruppo, ossia le finalità che i soci fondatori vogliono perseguire; identificare le attività, le modalità di erogazione dei servizi nonché la tipologia degli utenti; redigere l’atto costitutivo e lo statuto; richiedere il codice fiscale. Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

4 ! Atto costitutivo e statuto
devono contenere le clausole previste dal comma 8 dell’art. 148 del Tuir devono essere redatti nella forma di: atto pubblico scrittura privata autenticata scrittura privata registrata L’associazione deve inoltre affiliarsi ad un Ente di Promozione Sociale riconosciuto dal Ministero degli Interni oppure Iscriversi al registro regionale delle associazioni di promozione sociale di cui alla L. 383/2000 ! Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

5 esclusione dei soci temporanei;
Vincoli Statutari (art. 148 comma 8 Tuir) democraticità dell’Associazione disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative (criteri di ammissione ed esclusione dei soci); esclusione dei soci temporanei; criteri per assicurare che tutti i soci siano a conoscenza delle convocazioni dell’assemblea, delle relative deliberazioni, dei bilanci o rendiconti; sovranità dell’assemblea dei soci; l’eleggibilità libera degli organi direttivi a cui si collega anche il principio del voto singolo. Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

6 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
Vincoli Statutari (art. 148 comma 8 Tuir) l’assenza di qualsiasi finalità di lucro soggettivo divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché riserve o capitale durante la vita dell’associazione; l’intrasmissibilità e la non rivalutabilità della quota o contributo associativo; l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione, con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità. Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

7 Vincoli Statutari (art. 148 comma 8 Tuir) Trasparenza nella gestione obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico finanziario riferito sia all’attività istituzionale sia a quella commerciale La circ. 12 maggio 1998, n. 124/E del Ministero delle finanze ha precisato che il rendiconto annuale deve essere riferito all’intera gestione economica e finanziaria dell’associazione e quindi la documentazione di supporto, anche non fiscale, deve essere conservata per almeno 5 anni Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

8 SONO CONSIDERATI ENTI NON COMMERCIALI
ENTI PUBBLICI E PRIVATI DIVERSI DALLE SOCIETA’ CHE NON HANNO PER OGGETTO ESCLUSIVO O PRINCIPALE L’ESERCIZIO DI ATTIVITA’ COMMERCIALI Gli enti non commerciali sono soggetti all’imposta sul reddito delle società (IRES) (art. 73 comma 1, lett. c) del Tuir ) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

9 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
NON CONCORRONO IN OGNI CASO ALLA FORMAZIONE DEL REDDITO COMPLESSIVO: I FONDI PERVENUTI A SEGUITO DI RACCOLTE PUBBLICHE EFFETTUATE OCCASIONALMENTE IN CONCOMITANZA DI CELEBRAZIONI RICORRENZE O CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE I CONTRIBUTI CORRISPOSTI DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LO SVOLGIMENTO CONVENZIONATO O IN REGIME DI ACCREDITAMENTO DI ATTIVITA’ AVENTI FINALITA’ SOCIALI ESERCITATE IN CONFORMITA’ AI FINI ISTITUZIONALI DELL’ENTE (art. 143 Comma 3 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

10 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
ENTI DI TIPO ASSOCIATIVO NON E’ CONSIDERATA COMMERCIALE L’ATTIVITA’ SVOLTA DALLE ASSOCIAZIONI, DAI CONSORZI E DAGLI ALTRI ENTI NON COMMERCIALI DI TIPO ASSOCIATIVO nei confronti degli associati o partecipanti in conformità alle finalità istituzionali NON CONCORRONO A FORMARE IL REDDITO COMPLESSIVO le somme versate dagli associati e partecipanti a titolo di quote o contributi associativi (art. 148 comma 1 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

11 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
SONO CONSIDERATE COMMERCIALI (salvo quanto stabilito dal comma 1 dell’art. 143 del Tuir) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari in funzione delle maggiori o diverse prestazioni cui danno diritto questi corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito d’impresa (se le operazioni hanno carattere di abitualità) come redditi diversi (se le operazioni sono occasionali) (art. 148 comma 2 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

12 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
NON SI CONSIDERANO COMMERCIALI DETERMINATE ATTIVITA’ SVOLTE DALLE ASSOCIAZIONI: politiche sindacali e di categoria religiose assistenziali culturali sportive dilettantistiche di promozione sociale di formazione extra-scolastica della persona (art. 148 comma 3 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

13 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
PER LE ASSOCIAZIONI “AGEVOLATE” NON SI CONSIDERANO COMMERCIALI LE ATTIVITA’ SVOLTE: in diretta attuazione degli scopi istituzionali verso pagamento di corrispettivi specifici, nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che fanno parte, per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto, di un’unica organizzazione dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle organizzazioni nazionali NON E’ CONSIDERATA COMMERCIALE LA CESSIONE ANCHE A TERZI DI PROPRIE PUBBLICAZIONI CEDUTE PREVALENTEMENTE AGLI ASSOCIATI Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

14 OPERAZIONI COMMERCIALI PER PRESUNZIONE DI LEGGE
La disposizione del comma 3 non si applica Per le cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita Per la somministrazione di pasti Per l’erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore Per le prestazioni alberghiere di alloggio, di trasporto e deposito Per le prestazioni di servizio portuale e aeroportuali E per le prestazioni effettuate nell’esercizio delle seguenti attività: a) Gestione di spacci aziendali e di mense b) Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici c) Gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale d) Pubblicità commerciale e) Telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari (art. 148 comma 4 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

15 NON E’ CONSIDERATA COMMERCIALE L’ATTIVITA’ DI
Somministrazione di alimenti e bevande Organizzazione di viaggi e soggiorni PER LE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE riconosciute dal Ministero dell’interno – legge 287/91 Sempreché tali attività siano strettamente complementari a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e siano effettuate nei confronti dei soggetti di cui al comma 3 (associati, ecc.) (art. 148 comma 5 del Tuir) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

16 Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -
Assenza di coordinamento ai fini IVA Somministrazione di alimenti e bevande Non soggette ad IVA soltanto per PER LE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE riconosciute dal Ministero dell’interno – legge 287/91 Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici soggette ad IVA presunzione assoluta Sempreché tali attività siano svolte in modo abituale ancorché non esclusivo (art. 4 comma 4 e seguenti Dpr 633/72) Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

17 ! Somministrazione di alimenti e bevande all’interno
dei Centri Sociali Non è considerata attività d’impresa a condizione che: Il Centro sociale sia affiliato ad un ente a carattere nazionale le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’Interno; la somministrazione sia effettuata presso la sede in cui viene svolta l’attività istituzionale dell’ente; l’attività sia rivolta agli iscritti, associati o partecipanti anche di altre associazioni affiliate; l’attività sia strettamente complementare a quella svolta in diretta attuazione degli scopi istituzionali dell’ente. ! Le agevolazioni riguardano solo i Bar e non i Ristoranti Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

18 Autorizzazioni amministrative per la gestione di un bar di un Centro Sociale affiliato
DPR 4 aprile 2001, n. 235 semplificazione delle procedure Il Centro sociale che gestisce direttamente il bar a favore degli associati presso la propria sede deve Presentare denuncia di inizio attività al proprio Comune che la invia per conoscenza all’Asl di competenza Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -

19 Denuncia di Inizio Attività: Elementi essenziali
Il legale rappresentante deve dichiarare: l’Ente Nazionale riconosciuto dal Ministero degli Interni a cui l’associazione aderisce; il tipo di attività di somministrazione; l’ubicazione e la superficie dei locali; che l’associazione si trova nelle condizioni di cui all’art. 148, commi 3, 5 e 8 del Tuir; che il locale è conforme alle norme e prescrizioni in materia edilizia, igienico – sanitaria e di sicurezza stabiliti dal Ministero degli Interni. Elisabetta Dalrio - Dottore Commercialista -


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