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Francica Maria Giuditta

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Presentazione sul tema: "Francica Maria Giuditta"— Transcript della presentazione:

1 Francica Maria Giuditta
REPERTORIO DI MODELLI E PROTOTIPI Francica Maria Giuditta

2 Tanzania Superficie: 942.799 km2. Popolazione: Morfologia:
Il territorio presenta una morfologia tabulare, con un’altezza media intorno ai 1000 m. La compattezza dei tavolati è interrotta nelle fasce marginali da formazioni montuose che a sud raggiungono quasi i 3000 m di altitudine. Questo bastione marginale continua sull’orlo occidentale dei tavolati, dove è caratterizzato da massicci vulcanici. Nella zona settentrionale essi culminano nel Kilimangiaro, massima vetta del continente (5895 m). Nella regione nord-orientale sono più frequenti i depositi magmatici, che rendono fertili ampie aree. Buoni terreni coltivati si trovano all’estremo nord, dove l’altopiano digrada verso il grande bacino del lago Vittoria. La pianura costiera orientale presenta un litorale basso e articolato, fronteggiato da numerose isole, ma in larga parte di natura corallina e quindi pianeggianti.

3 Clima : La Tanzania è caratterizzata da climi subequatoriali, influenzati dall’altitudine e modificati localmente dall’esposizione o dalla presenza di grandi laghi. Le minime mensili sono comprese in media fra i 13 e i 20 C° e la massima fra i 26 e i 33 C°. Si alternano una stagione secca (giugno-ottobre) e una stagione delle piogge (novembre-dicembre con un picco in aprile). A Nord il clima è secco, con precipitazioni fra 600 e 800 mm. La costa e le isole, i rilievi montuosi e soprattutto i versanti del Kilimangiaro e la regione del lago Vittoria, sono le zone più piovose ( mm annui). Vegetazione: La formazione vegetale più diffusa, presente su metà del territorio, è il miombo, foresta rada che ricopre l’altopiano quando il livello delle precipitazioni supera gli 800 mm annui. In genere prevale la savana più o meno erborata, con macchie in cui predominano le acacie; la steppa del paese dei masai è semidesertica, riparata da massicci vulcanici I rilievi montuosi sono per la maggior parte ricoperti da grandi foreste. Le risorse forestali (ebano, cedro e bambù) consentono una produzione media annua di circa 23 milioni di m3 di legname. Le colline e la pianura costiera, dal clima caldo e umido, un tempo occupate da foreste sempreverdi e da savane erborate, accolgono oggi colture e piantagioni. Le principali colture destinate al mercato nazionale sono: mais, manioca, banane, sorgo, riso canna da zucchero e tè.

4 La prima casa in bambù a prova d’alluvione H & P Architects Vietnam
Blooming Bamboo La prima casa in bambù a prova d’alluvione H & P Architects Vietnam Materiali utilizzati: bambù, fibra di cocco, foglie di palma, corde e bulloni. Descrizione: La Blooming Bamboo è una casa in bambù compatta costruita con materiali naturali. Un gruppo di architetti vietnamiti ha costruito il primo prototipo di casa in bambù progettata per resistere alle più devastanti inondazioni, mantenendo al sicuro i suoi occupanti fino ad un massimo di tre metri d’acqua. La Blooming Bamboo house è stata progettata utilizzando semplicemente una maglia di canne di bambù intrecciate, pannelli di fibra di cocco, foglie di palma, corde e semplici bulloni. La struttura della casa in bambù, che misura circa 6 metri per 6, sospesa su palafitte, consente all’acqua di scorrervi sotto senza compromettere la stabilità. Sviluppata su due piani, la casa in bambù è progettata con un tetto perfettamente adattabile alle condizioni climatiche in cui ci si trova, facilmente apribile per creare una circolazione d’aria naturale nel caso di siti molto caldi, o ben sigillato per condizioni climatiche particolarmente rigide. Data la sua destinazione funzionale e sociale, prevalentemente riservata alle popolazioni meno ricche o a contesti di vegetazione piuttosto selvaggia, la casa in bambù “Blooming” è stata studiata come un modulo assemblabile, per dar vita a singole abitazioni o intere comunità a prova di alluvione. E’ dotata di un bacino di raccolta sotterraneo della acque piovane, di una cisterna per le acque reflue e per i rifiuti, rendendo autonoma l’abitazione anche per contesti particolarmente difficili. Tempo realizzazione: Assemblaggio in meno di 25 giorni Costo: poco meno di $

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6 Vo Trong Nghia Architects Vietnam
Abitazioni in bambù Vo Trong Nghia Architects Vietnam Materiali utilizzati: bambù, acciaio Descrizione: Vo Trong Nghia Architects, per affrontare la crisi degli alloggi in Vietnam, propone due prototipi in bambù di tipo modulare che utilizza materiali locali a basso costo e facili da montare. Il primo prototipo, con una superficie di 22,5 metri quadrati, è stato progettato come un modello di casa, il secondo, misura 18 metri quadrati ed è stato progettato come un ufficio. Partendo dal presupposto che il bagno e la cucina sono collocati al di fuori, e quindi condivisi con diverse famiglie, la casa dispone di camere singole, dove zona giorno, notte e pranzo sono divisi attraverso variazioni del livello del pavimento o da tende. Caratteristica distintiva è l'installazione di letti pieghevoli, che permettono agli abitanti di sedersi sul pavimento durante il giorno. Questi letti possono anche essere trasformate in divani, se necessario. Per ridurre i costi di costruzione, i residenti sono invitati a contribuire al processo di costruzione. Ogni casa sarà dotata di sistemi di ventilazione naturale e le strutture di raccolta dell'acqua piovana. La struttura della casa prototipo è, dunque , una struttura leggera di acciaio, facile da montare senza l'uso di macchine e né tecniche speciali. Un tetto a spiovente è stato progettato per raccogliere l'acqua piovana per l'uso quotidiano nella stagione secca. Il tetto è sostenuto da travi d'acciaio ed è realizzato in policarbonato traslucido che lascia filtrare la luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale, è resistente alla pioggia e al tempo stesso protegge dal sole. C'è anche uno spazio tra il tetto e la parete, che ha la funzione di evacuazione dell'aria calda. Poiché l'intero spazio è ventilato naturalmente non vi è alcuna necessità di un condizionatore d'aria. Costo: euro ciascuno

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8 Case pieghevoli in bambù:
Ming Tang Cina Materiali utilizzati: bambù Descrizione: A seguito del terremoto che ha colpito la Cina nel maggio 2008, il Governo Cinese ha dovuto provvedere alla creazione di 1,5 milioni di abitazioni temporanee. Seguendo le disposizioni ufficiali che hanno dettato la progettazione di un rifugio temporaneo che potesse essere di facile produzione, resistente alle condizioni esterne, poco costoso e rispettoso dell’ambiente, son state ideate le case in bambù pieghevoli come origami. Il rifugio presenta una leggera struttura in pali di bambù che assicura rigidezza e duttilità a tutto il complesso. Le case pieghevoli fungono da ricoveri temporanei in caso di terremoti, tsunami o altra calamità naturale. I concetti di dinamismo e trasportabilità sono fondamentali in questo progetto, ed il materiale che meglio risponde a queste esigenze, oltre a quelle della sostenibilità ambientale, è proprio il bambù. Elemento naturale estremamente versatile e resistente che in Europa si sta diffondendo molto velocemente anche come sostituto del legno. Oltre ad essere di agevole reperibilità e di semplice riproducibilità, regala resistenza, flessibilità, adattabilità e leggerezza alle strutture. Le infinite forme che queste tipologie di case possono assumere offrono valide risposte alle esigenze del contesto e alla topografia del terreno su cui sono collocate, producendo visuali e scenari sempre diversi tra loro. Alla fine del montaggio la copertura viene realizzata con uno strato di carta riciclata pre e post consumo. La carta pre-consumo deriva direttamente dal riciclo dei prodotti di scarto industriali, mentre quella post-consumo proviene, ovviamente, dal riutilizzo dei residui che si ottengono dopo l’impiego dei prodotti.

9 Tourner autour du Rield St-Andrè Lana Architectes Muttersholtz, Francia.
Materiali utilizzati: mais, legno, Tecnica: La casa con pareti di mais è prototipo di abitazione. Costruito in legno grezzo  e sviluppato attorno a un lucernaio centrale, il progetto è stato pensato in modo da massimizzare la luce naturale del sole, con lo spazio interno  organizzato attorno a un patio e la sua caratteristica forma circolare. Le pannocchie di mais sono utilizzate per l'isolamento della facciata, che si presume possa essere svuotata e ricaricata una volta che il mais si sia opportunamente essiccato. La casa può essere aperta o chiusa a seconda della stagione, permettendo alle piante e all'erba di penetrare all'interno; il tetto infatti si apre gradualmente verso l'alto. La struttura misura 20 metri quadrati Costo : euro

10 Warka Water – progetto per raccogliere l’acqua potabile Arturo Vittori e Andreas Vogler Etiopia
Materiali utilizzati: giunco, polietilene tessile. Descrizione: Il progetto “Warka Water”, è una torre di raccolta dell'acqua realizzata a mano e con materiali naturali. Il progetto è rivolto alle popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni infrastrutturali ed igieniche rendono l'accesso alla acqua potabile quasi impossibile. In particolare nelle aree montane dell'Etiopia le donne e i bambini sono costretti a percorrere lunghi percorsi a piedi per approvvigionarsi da fonti la cui sicurezza dell'acqua è compromessa dal rischio di contaminazione dovuto alla condivisione delle fonti con il bestiame. Questa situazione comporta un elevato rischio per la salute. Il “Warka Water” si pone come soluzione alternativa per risolvere almeno in parte questa situazione. La torre dell’acqua ha una struttura reticolare a maglia triangolare realizzata con il giunco, materiale naturale facilmente reperibile e può essere costruita facilmente dagli abitanti stessi. All'interno della torre, alta 9 metri, è alloggiata una rete realizzata con un tessuto speciale, polietilene tessile, in grado di raccogliere l'acqua potabile dell'aria tramite condensazione. La struttura pesa solo 60 kg, è composta da 5 moduli che possono essere installati dal basso verso l'alto da 4 persone senza la necessità di ponteggi. Data la sua leggerezza, il sistema deve essere fissato al terreno. “Warka Water” può raccogliere fino a 100 litri di acqua potabile al giorno. Il progetto italiano raccoglie al suo interno i segni di diverse fonti di ispirazione, che uniscono l'aspetto sociale, ecologico ed estetico. Il nome Warka, identifica un grande albero di fico, che nella tradizione etiope è simbolo di fecondità e generosità ma anche designa un luogo di aggregazione e istruzione della comunità. Da un punto di vista ecologico, il sistema trae ispirazione dal piccolo coleottero Namib, che raccoglie l'acqua del deserto facendo condensare l'umidità sul suo addome, dove si trasforma in piccole gocce, che scivolando sul dorso idrorepellente, raggiungono la bocca. Da un punto di vista estetico gli architetti si sono ispirati all'artigianato tradizionale etiope.

11 Vegetable Nursey Housee Un esempio di cooperazione tra gli abitanti rurali e residenti urbani Vietnam Materiali utilizzati: bambù, bottiglie di plastica. Tecnica: La struttura funziona come luogo di riposo per gli agricoltori del Vietnam e come piccola oasi in cui i bambini possono giocare e conoscere il loro ecosistema locale. La struttura è realizzata con bambù e oltre bottiglie di plastica, che aiutano a regolare la luce del sole e controllare la temperatura all'interno della serra; sono materiali riciclati e sostenibili per la costruzione di strutture facilmente replicabili. La copertura, molto leggera, ha un’apertura per l'ingresso dell'acqua per l'irrigazione. Gli architetti che l'hanno progettata hanno voluto fornire in questo modo un esempio di cooperazione tra gli abitanti rurali e i residenti urbani, utilizzando materiali riciclati e sostenibili nella costruzione di strutture facilmente replicabili. Vegetable Nursery House è stata trasportata in un'azienda biologica presso lo Soc Son District di Hanoi, dove aiuta a produrre buonissimi ortaggi.

12 Case ecologiche in Nigeria: riciclo delle bottiglie di plastica Dare
Case ecologiche in Nigeria: riciclo delle bottiglie di plastica Dare. Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili Sabon Yelwa, Nigeria Materiali: bottiglie di plastica, fango, cemento Descrizione: La prima casa realizzata con 14 mila bottiglie di plastica . L’edificio è di 58 metri quadrati, con due camere da letto, una cucina, un bagno, una toilette e un patio. La casa è rotonda, rispettando la tradizionale forma delle case della Nigeria settentrionale. La parete esterna mostra i fondi rotondi delle bottiglie che, quando sono esposte al sole, producono effetti e bagliori di luce. Un’altra nota di colore è garantita dai tappi colorati sporgenti. E’ progetto davvero molto interessante, promosso da un gruppo ambientalista che vuole risolvere due problemi: la carenza di case e lo smaltimento delle bottiglie di plastica. Tecnica: Il metodo consiste nel riempire le bottiglie di sabbia e tapparle pesando 3 chili ciascuna. Vengono poi legate fra loro con una rete di corde; fango e cemento stabilizzano e completano la struttura. La sabbia compattata all’interno di una bottiglia riesce a essere quasi 20 volte più forte dei mattoni. Inoltre la sabbia è anche un ottimo isolante termico, permettendo di mantenere una temperatura costante all’interno delle costruzioni intorno ai 18°.

13 Una scuola costruita con bottiglie di plastica Governo regionale + Associazione umanitaria My Shelter Foundation di Illac Diaz San Pablo in Laguna, Filippine Materiali: bottiglie di plastica, fango, cemento Descrizione: E’ una costruzione economica ed ecologica perché costruita con bottiglie di plastica La scuola è composta da otto aule e una biblioteca. Nella zona mancano aule, ed il progetto mira ad incoraggiare le autorità locali a costruire altre scuole con le bottiglie, così da non doversi preoccupare dei costi. Tecnica: Le bottiglie sono riempite ed assemblate con sabbia e cemento misti. Il tetto è previsto in tetrapack. Tempo realizzazione: sono stati necessari due mesi di lavoro in più rispetto ad un edificio tradizionale. La maggior quantità di lavoro è anche legata alla necessità di trovare le bottiglie, riempirle una per una e chiuderle col loro tappo. A questo hanno provveduto decine di volontari, mentre il terreno è stato messo a disposizione dal governo locale.

14 Il padiglione realizzato con 45
Il padiglione realizzato con cartoni di latte CUACS Arquitectura + Sugarplatform Spagna Materiali utilizzati: cartoni di latte in Tetrapack Tecnica: Il padiglione, costruito utilizzando cartoni del latte usati, è stato voluto dal Dipartimento dell'Ambiente del Governo di Granada con la collaborazione della società di raccolta dei rifiuti RESUR per la diffusione e la sensibilizzazione del riciclo del cartone del latte, il Tetrapak. I cartoni sono stati assemblati tra loro attraverso piccoli morsetti e briglie formando angoli di 135°. Il padiglione misura 30 metri di lunghezza, 15 di larghezza e 7 di altezza; è composto da due parti principali indipendenti: un muro con il basamento solido e un reticolo variante per lasciare entrare la luce e una torre come elemento centrale. Tempo realizzazione: 2 settimane


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