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IL MEDIATORE CULTURALE IN SALA PARTO. La popolazione straniera residente in Italia Sono 4.570.317 gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011,

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Presentazione sul tema: "IL MEDIATORE CULTURALE IN SALA PARTO. La popolazione straniera residente in Italia Sono 4.570.317 gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011,"— Transcript della presentazione:

1 IL MEDIATORE CULTURALE IN SALA PARTO

2 La popolazione straniera residente in Italia Sono 4.570.317 gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011, 335 mila in più rispetto all'anno precedente (+7,9%). DATI ISTAT

3 Nel 2010 sono nati circa 78 mila bambini stranieri, il 13,9% del totale dei nati da residenti in Italia. DATI ISTAT

4 2002 200320042005200620072008200920102011 1.0791.201 1.4791,6351.8302.0632,2382.2962.329 2.288 ANNO NATI STRANIERI IN FVG ANDAMENTO TEMPORALE Numero parti

5 2002 200320042005200620072008200920102011 193 167 231260301297331336356 350 TRIESTE ANDAMENTO TEMPORALE TOTALE

6 Prevalenza nazionalità 2011 Trieste

7 Una società multietnica e multiculturale ? quali bisogni quali risposte

8 Quali bisogni Necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle istanze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione

9 Quali risposte La mediazione interculturale rappresenta una funzione utile e necessaria per agevolare il processo di integrazione degli immigrati e di mutamento sociale della società di accoglienza.

10 Quali risposte Va considerata come “ponte” fra le due parti, favorendo così la conoscenza reciproca di culture, valori, tradizioni, diritto e sistemi sociali, in una prospettiva di interscambio e di arricchimento reciproco.

11 Sotto il profilo biologico LA GRAVIDANZA ED IL PARTO SONO UGUALI IN TUTTO IL MONDO Quello che li rende diversi sono GLI ASPETTI CULTURALI

12 Senza parole.............

13 Il consenso informato e non mediata dai familiari In medicina è l'accettazione che il paziente esprime a un trattamento sanitario, in maniera libera, e non mediata dai familiari, dopo essere stato informato sulle modalità di esecuzione, i benefici, gli effetti collaterali e i rischi ragionevolmente prevedibili, l'esistenza di valide alternative terapeutiche...........

14 14 1. Diritto a misure preventive 2. Diritto all’accesso 3. Diritto alla informazione 4. Diritto al consenso 5. Diritto alla libera scelta I 14 diritti del malato 6. Diritto alla privacy e alla confidenzialità 7. Diritto al rispetto del tempo dei pazienti 8. Diritto al rispetto di standard di qualità 9. Diritto alla sicurezza 10. Diritto alla innovazione 11. Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari 12. Diritto a un trattamento personalizzato 13. Diritto al reclamo 14. Diritto al risarcimento Carta europea dei diritti del malato La Carta europea dei diritti del malato UniSR – MMS-MPZC – 07-08 – dfm – I diritti del malato e la complessità delle cure (UE, Carta europea dei diritti del malato, 2002)

15 15 IL CONSENSO E L’URGENZA - EMERGENZA “Quando a causa di una situazione di urgenza non è possibile ottenere il consenso, si potrà praticare ogni trattamento necessario, dal punto di vista sanitario, per la salute della persona interessata”. (Art. 8 Convenzione di Oviedo).

16 16 2003 INIZIO CONVENZIONE CON ASSOCIAZIONE INTERETNOS

17 17 DATI GENERALI GENNAIO A GIUGNO 2012 DIPARTIMENTO MATERNO NEONATALE: 553 INTERVENTI 921 ORE DI MEDIAZIONE

18 18 97 DIPECO 63 PATOLOGIA OSTETRICA 50 NIDO 45 DAY HOSPITAL OSTETRICO 298 RIPARTITE TRA GLI ALTRI SERVIZI DEL DMN 9 SALA PARTO????

19 19 MEDIATORE DISPONIBILI H 24 QUESTO è QUELLO CHE GLI OPERATORI VORREBBERO MA..............

20 20 L'ATTUALE PROCEDURA NON PREVEDE LA PRESENZA SULLE 24 ORE E NEI GIORNI FESTIVI

21 21 IL MEDIATORE IN SALA PARTO Sul piano dell'incontro tra due culture, deve sapersi porre come fonte sia per la donna che per gli operatori, per questo la figura del mediatore non può prescindere dal conoscere in modo profondo il paese d’accoglienza.

22 22 Deve fungere da FACILITATORE e MEDIATORE di eventuali conflitti non solo tra la donna e gli operatori ma anche con i parenti della stessa. Deve avere un rapporto empatico con la paziente ma non deve influenzare con i propri valori o i propri vissuti.

23 23 “Il mediatore è mediatore prima che degli altri di se stesso: per prima cosa è necessario che codifichi la sua cultura, nei propri comportamenti e nelle visioni della realtà”. DEMETRIO, D. Insegnanti mediatori interculturali: esperienze di formazione con la metodologia autobiografica in SIRNA, C. Docenti e formazione interculturale

24 24 Il lavoro del mediatore culturale è di tipo dinamico e non statico; è uno strumento di conoscenza della trasformazione e del cambiamento sociale (Geertz, 1999).

25 25 Rappresenta uno strumento operativo necessario, ma anche un’opportunità straordinaria per coniugare i bisogni dell’Istituzione Sanitaria con i bisogni di salute di tutte le persone straniere.

26 26 Grazie per la cortese attenzione.


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