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Errori di realizzazione dei pezzi

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Presentazione sul tema: "Errori di realizzazione dei pezzi"— Transcript della presentazione:

1 Errori di realizzazione dei pezzi
ERRORI GEOMETRICI Deviazioni delle superfici reali da quelle nominali ERRORI DIMENSIONALI Deviazioni delle dimensioni reali da quelle nominali (Specifiche Geometriche dei Prodotti GPS) Errori microgeometrici Errori macrogeometrici Tolleranze dimensionali (lineari, angolari) Tolleranze geometriche (forma orientamento. localizzazione oscillazione) Rugosità, ondulazione

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3 CONNESSIONE DI UNO O Più COMPONENTI
MECCANISMO: CONNESSIONE DI UNO O Più COMPONENTI ACCOPPIAMENTO AGGIUSTAGGIO INTERCAMBIABILITA’ Quando vari pezzi devono essere connessi tra loro per formare un meccanismo si deve tener conto, nei calcoli dei costi di lavorazione, anche della operazione di montaggio, che viene condizionata anche dagli errori prima definiti. L'accoppiamento di due o più parti può essere ottenuto seguendo due metodi fondamentali. Aggiustaggio: i pezzi da accoppiare sono adattati uno per uno al momento del montaggio. Questo sistema è utilizzato ormai solo nella produzione di pochi pezzi, in casi particolari, perché richiede manodopera specializzata, tempi lunghi e quindi costi elevati. Intercambiabilità: per i pezzi che dovranno essere accoppiati si scelgono tolleranze tali che uno qualsiasi dei pezzi prodotti possa essere accoppiato con un altro qualsiasi fra i pezzi che costituiscono il lotto; le dimensioni limite scelte sono cioè tali che anche nei casi più sfavorevoli il montaggio non richieda operazioni supplementari di aggiustaggio manuale, pur rimanendo funzionale il meccanismo risultante. i pezzi da accoppiare sono adattati uno per uno al momento del montaggio. Questo sistema è utilizzato ormai solo nella produzione di pochi pezzi, in casi particolari, perché richiede manodopera specializzata, tempi lunghi e quindi costi elevati. uno qualsiasi dei pezzi prodotti possa essere accoppiato con un altro qualsiasi fra i pezzi che costituiscono il lotto

4 tolleranze Produzione di massa
produzione dei singoli particolari in luoghi e in tempi diversi L'attribuzione delle tolleranze rappresenta quindi la tecnica sulla quale si basa la produzione in massa o in serie, e permette: 1) la produzione dei singoli particolari in luoghi e in tempi diversi; 2) la sostituzione senza difficoltà di un pezzo, rotto o deteriorato dall'uso; 3) l'accoppiamento dei pezzi finiti senza aggiustaggi. la sostituzione senza difficoltà di un pezzo, rotto o deteriorato dall'uso l'accoppiamento dei pezzi finiti senza aggiustaggi

5 economicità e funzionalità
CRITERIO: economicità e funzionalità COSTI DI PRODUZIONE La scelta della tolleranza è strettamente legata agli impieghi specifici del pezzo, e viene stabilita dal progettista in base a criteri di economicità e funzionalità, tenendo presente che il costo di produzione crésce in'maniera esponenziale con l'aumentare della precisione richiesta. Pertanto le dimensioni limite sono stabilite in base alla considerazione che ciascun pezzo soddisfi pienamente alle condizioni poste da un corretto montaggio e da un regolare funzionamento e che si cercherà di produrre al minor costo possibile. TOLLERANZA DI LAVORAZIONE

6 il controllo dimensionale dei pezzi tra due limiti fissi.
Queste due quote rappresentano il limite inferiore e superiore del campo di tolleranza controllo del livello dell'olio di un automobile l'impossibilità di ottenere per tutti gli alberi prodotti il diametro di 30 mm, ha indotto il progettista a prefissare un errore, sotto forma di un campo di tolleranza di "più o meno un decimo di mm"; questa indicazione, aggiunta al valore numerico costituente la quota, permette di ritenere idonei per l'uso cui sono destinati, tutti gli alberi con un diarnetro effettivo non inferiore a 29,9, e non superiore a 30,1 mm. Queste due quote rappresentano il limite inferiore e superiore del campo di tolleranza in cui si ammette possa variare il diametro degli alberi. L'operatore addetto al collaudo a valle della macchina non deve necessariamente misurare il diametro degli alberi, ma gli basterà accertare che la quota da collaudare cada all'interno del campo di tolleranza ad essa assegnata, utilizzando uno strumento di collaudo molto semplice. Un collaudo di questo tipo è chiamato anche collaudo a due livelli, e da un punto di vista intuitivo, può essere assimilato al controllo del livello dell'olio di un automobile . Infatti, anche in questo caso, l'operazione di verifica del livello dell'olio non si propone di misurarne la quantità effettivamente contenuta nel motore, ma solo di accertare che il livello effettivo non sia superiore al massimo oppure inferiore al minimo consentito. I due livelli incisi sull'astina rappresentano i limiti superiore ed inferiore del campo di tolleranza in cui può variare il livello dell'olio senza arrecare danni al motore, mentre l'astina è lo strumento in grado di eseguire un controllo tra due limiti. La definizione del campo di tolleranza e quindi quella del controllo tra due limiti rende più semplici e meno costosi i controlli durante la lavorazione in serie, consentendo l'uso di strumenti di I due livelli incisi sull'astina rappresentano i limiti superiore ed inferiore del campo di tolleranza in cui può variare il livello dell'olio senza arrecare danni al motore

7 calibro differenziale a forcella
Tutti gli alberini che passano nel lato passa e non passano nel lato non passa possono essere accettati calibro differenziale a forcella Tutti gli alberi che passano in entrambi i calibri sono da scartare perché troppo piccoli. Tutti gli alberini che non passano in nessuno dei due calibri sono troppo grandi, ma possono essere recuperati. Infine rutti gli alberini che passano nel lato passa e non passano nel lato non passa possono essere accettati. ha un'apertura uguale alla misura massima (50,1) e viene chiamato lato passa ha un'apertura uguale alla minima consentita (49,9) e viene chiamato lato non passa.

8 Calibro per interni a tampone.
Nell'esempio proposto si fa riferimento ad una quota nominale di un foro di 45 mm, ed un campo di tolleranza definito dagli scostamenti 0 e 25 micron, impressi rispettivamente sul lato passa e non passa.

9 Per il corretto funzionamento della carriola la ruota viene montata con interferenza e l'albero con giuoco nell'apposita sede.

10 dimensione massima di 10mm dimensione minima di 9,7 mm. Per il foro
ESEMPIO: ACCOPPIAMENTO CON GIOCO L'albero abbia ad esempio un diametro nominale di 10 mm con un campo di tolleranza di 0,3 mm dimensione massima di 10mm dimensione minima di 9,7 mm. Per il foro dimensione massima di 10,3 mm Dimensione minima di 10,1 mm, tolleranza quindi di 0,2 mm

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13 L'accoppiamento risulta sempre di tipo mobile se le tolleranze dei due elementi soddisfano due condizioni essenziali: a) le zone di tolleranza albero-foro non risultano parzialmente sovrapposte b) la zona di tolleranza del foro è sempre superiore a quella dell'albero.

14 Accoppiamento con interferenza

15 Accoppiamento con interferenza

16 Accoppiamento incerto

17 Accoppiamento incerto

18 La quota nominale è uguale per un albero ed un foro.
I due termini foro ed albero vanno intesi in modo generico, e possono indicare due pezzi che devono essere collegati rappresentanti un vuoto ed un pieno; in altre parole, con i termini generici di albero e foro si designano anche la dimensione esterna o quella interna dello spazio, contenuto o contenente, compreso tra due facce (o piani tangenti) parallele di un pezzo qualunque, come ad esempio nel caso di una linguetta (prisma a sezione rettangolare) e delle corrispondenti cave nell'albero e nel mozzo termini albero e foro possono essere anche riferiti alle dimensioni esterne o interne dei pezzi, anche non cilindrici.

19 Dimensione è il numero che esprime, nell'unità scelta, il valore dì una lunghezza; quando è scritta su un disegno è chiamata quota. La dimensióne effettiva è quella realizzata nell'esecuzione di un pezzo e viene determinata mediante misurazione Dimensione nominale o quota nominale, è il valore di riferimento per una data dimensione e rappresenta la quota ideale che il progettista vorrebbe realizzare. Dalla dimensione nominale derivano le dimensioni limite applicando le tolleranze secondo esigenze di economicità e funzionalità Dimensioni limite, massima e minima, sono le due dimensioni estreme ammissibili di un pezzo entro le quali (dimensioni estreme comprese) deve trovarsi la dimensione effettiva Definizioni Si precisa il significato di alcuni termini adottati nella normativa. - Dimensione è il numero che esprime, nell'unità scelta, il valore dì una lunghezza; quando è scritta su un disegno è chiamata quota. La dimensióne effettiva è quella realizzata nell'esecuzione di un pezzo e viene determinata mediante misurazione. - Dimensione nominale o quota nominale, è il valore di riferimento per una data dimensione e rappresenta la quo- ' ta ideale che il progettista vorrebbe realizzare. Dalla dimensione nominale derivano le dimensioni limite applicando le tolleranze secondo esigenze di economicità e funzionalità - Dimensioni limite, massima e minima, sono le due dimensioni estreme ammissibili di un pezzo entro le quali (dimensioni estreme comprese) deve trovarsi la dimensione effettiva - Dimensione nella condizione di massimo materiale: appellativo assegnato ad una delle due dimensioni limite che corrisponde alla condizione di massimo materiale dell'elemento, cioè la dimensione massima di un elemento esterno quale un albero e la dimensione minima di un elemento interno quale un foro. - Dimensione nella condizione di minimo materiale: appellativo assegnato ad una delle due dimensioni limite che corrisponde alla condizione di minimo materiale dell'elemento, cioè la dimensione minima di un elemento esterno quale un albero e la dimensione massima di un elemento interno quale un foro.

20 Scostamento è la differenza algebrica tra una dimensione (effettiva, massima, ecc.) e la dimensione nominale corrispondente. Scostamento superiore è la differenza algebrica tra la dimensione massima e la dimensione nominale corrispondente; è indicato con Es per i fori e con es per gli alberi. Scostamento inferiore, è la differenza algebrica tra la dimensione minima e la dimensione nominale corrispondente. E indicato con Ei per i fori e con ei per gli alberi.

21 Linea dello zero: nella rappresentazione grafica delle tolleranze e degli accoppiamenti è la linea retta rappresentante la dimensione nominale (che ha scostamento zero) ed alla quale vengono riferiti gli scostamenti e le tolleranze Linea dello zero: nella rappresentazione grafica delle tolleranze e degli accoppiamenti (fig. 16) è la linea retta rappresentante la dimensione nominale (che ha scostamento zero) ed alla quale vengono riferiti gli scostamenti e le tolleranze. Per convenzione la linea dello zero è tracciata orizzontalmente, e quindi gli scostamenti positivi sono al disopra e gli scostamenti negativi al disotto.

22 Gli scostamenti limite possono essere indicati dopo la quota nominale e con un altezza di carattere minore, scrivendo in alto lo scostamento superiore ed in basso quello inferiore. -Tolleranza è la differenza tra la dimensione limite massima e quella limite minima; in altri termini è la differenza algebrica tra lo scostamento superiore e quello inferiore; la tolleranza è quindi un valore assoluto, senza segno. Una tolleranza del sistema di tolleranze ISO unificate è chiamata tolleranza fondamentale e viene indicata col simbolo IT (che vuol dire International Tolerance). Tenendo presente le definizioni date, si può scrivere per i fori: IT=Es-Ez' Es = IT+Ei Ei = Es-IT e per gli alberi: lT = es- ei es = IT + ei ei = es - IT Tolleranza è la differenza tra la dimensione limite massima e quella limite minima

23 IT (che vuol dire International Tolerance).
Tenendo presente le definizioni date, si può scrivere per i fori: IT=Es-Ei Es = IT+Ei Ei = Es-IT e per gli alberi: lT = es- ei es = IT + ei ei = es - IT Una tolleranza del sistema di tolleranze ISO unificate è chiamata tolleranza fondamentale e viene indicata col simbolo IT (che vuol dire International Tolerance). Tenendo presente le definizioni date, si può scrivere per i fori: IT=Es-Ez' Es = IT+Ei Ei = Es-IT e per gli alberi: lT = es- ei es = IT + ei ei = es - IT

24 La tolleranza per l'albero A può essere calcolata con:
lT = es- ei = - 0,045 - (- 0,070) = 0,025

25 per l'albero B: IT = es - ei = + 0,050 - 0,025 = 0,025

26 e per il foro: IT = Es - Ei = 0,020 - (- 0,039) = 0,059

27 Lavorazioni meno precise
GRADI DI TOLLERANZE NORMALIZZATE IT Lavorazioni meno precise Nel sistema ISO di tolleranze, per poter soddisfare tutte le necessità sia per i pezzi isolati sia per gli accoppiamenti, è previsto per ogni dimensione nominale un totale di 20 gradi di tolleranze normalizzate che definiscono l'ampiezza della zona di tolleranza e quindi la qualità o la precisione della lavorazione. Di questi 20 gradi, 18 (designati con le le sigle da ITI fino ad IT18) sono di uso generale, e due gradi (ITO ed IT01) vengono utilizzati in casi particolari. Inoltre è prevista una gamma di scostamenti (chiamati scostamenti fondamentali) che definiscono la posizione della zona di tolleranza rispetto alla linea dello zero. La posizione della zona di tolleranza viene designata con una o più lettere maiuscole per i fori (da A fino a ZC) e da una o più lettere minuscole per gli alberi (da a a zc). Tolleranze e scostamenti sono stati unificati per le dimensioni fino a 3150 mm. IT

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29 scostamenti fondamentali
Linea dello zero Inoltre è prevista una gamma di scostamenti (chiamati scostamenti fondamentali) che definiscono la posizione della zona di tolleranza rispetto alla linea dello zero. La posizione della zona di tolleranza viene designata con una o più lettere maiuscole per i fori (da A fino a ZC) e da una o più lettere minuscole per gli alberi (da a a zc). Tolleranze e scostamenti sono stati unificati per le dimensioni fino a 3150 mm. definiscono la posizione della zona di tolleranza rispetto alla linea dello zero

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31 Gli scostamenti fondamentali js e JS
Gli scostamenti fondamentali js e JS. prescrivono una ripartizione simmetrica del grado di tolleranza normalizzato rispetto alla linea dello zero

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36 Rappresentazione degli scostamenti
con il metodo ISO Ordine di scrittura degli scostamenti Rappresentazione degli scostamenti simmetrici

37 Esempio: Esempio:

38 TOLLERANZE GENERALI tabella UNI ISO 2768
SI STABILISCE UN LIVELLO DI TOLLERANZA PER TUTTO IL DISEGNO disegni sono di più facile lettura ed interpretazione; il progettista risparmia tempo evitando calcoli dettagliati di tolleranze i restanti elementi, oggetto di tolleranze specifiche, nella maggioranza dei casi, richiedono tolleranze relativamente ristrette e quindi necessitano di maggiori attenzioni durante la produzione.

39 GLI ACCOPPIAMENTI NEL SISTEMA ISO
SI INDICA SEMPRE PRIMA IL FORO E POI L’ALBERO

40 Albero base: è un insieme sistematico di accoppiamenti nel quale i diversi giochi ed interferenze sono ottenuti combinando fori aventi diverse zone di tolleranza con un albero base avente la posizione h (cioè la dimensione limite massima dell'albero è eguale a quella nominale, lo scostamento superiore è nullo) Esempi: 40H6/h G7/h6 gli alberi sono più precisi dei fori e la finitura dei fori è in genere più costosa e difficoltosa di quella degli alberi. Per questi motivi di solito si accoppia un albero di grado di tolleranza normalizzato ITn con un foro di grado IT(n + 1). Ad esempio : H7/f 6, E8/h7

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