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Lezione 3 Struttura lessicale del linguaggio

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Presentazione sul tema: "Lezione 3 Struttura lessicale del linguaggio"— Transcript della presentazione:

1 Lezione 3 Struttura lessicale del linguaggio
JavaScript Lezione 3 Struttura lessicale del linguaggio

2 Il lessico di un linguaggio
Il lessico di un linguaggio è l'insieme delle parole del linguaggio che possono formarsi con l'alfabeto del linguaggio. La struttura lessicale di un linguaggio di programmazione è un insieme di regole che specificano come devono essere scritti i programmi sotto il punto di vista lessicale. La prima operazione che l’interprete (o il compilatore) esegue sulle istruzioni di un programma è l’analisi sintattica che opera sulla sequenza di token in cui l'analizzatore lessicale spezzetta il programma Questo processo viene anche detto parsing Nel caso di errori, il programma non viene interpretato e, di conseguenza, le istruzioni non vengono eseguite.

3 Maiuscole e minuscole JavaScript è un linguaggio che distingue tra maiuscole e minuscole: le parole chiave, le variabili, i nomi delle funzioni e gli altri identificatori devono essere sempre digitati in maniera precisa, verificando la corrispondenza tra lettere maiuscole o minuscole. Esempio: la parola chiave alert deve essere scritta così e non Alert, ALERT Provare a scriverla errata e a vedere cosa fa il browser Al contrario, in HTML non vale la distinzione maiuscole/minuscole.

4 Spazi bianchi e interruzioni di riga
In informatica, le parole del linguaggio nelle quale non si vuole nessuno spazio o avanzamento di riga si dicono token. Esempi: 123 è un unico token numerico. alert("Hello") sono quattro token: il primo è alert , il secondo è ( , il terzo è "Hello" ed il quarto è ) JavaScript ignora spazi, tabulazioni e avanzamenti di riga tra i vari token. alert ( "Hello" ) Non è errore alert( "Hello" ) Non è errore alert ( ) E’ errore

5 Separare le istruzioni con il punto e virgola
In JavaScript le istruzioni vanno separate con un punto e virgola (;) In effetti, questo non sarebbe necessario, se le istruzioni sono su righe diverse E’ bene però abituarsi separare le istruzioni con il punto e virgola, perché qualora queste finiscono sulla stessa riga (esempio: si cancella il fine riga) non generano un errore

6 Commenti In un linguaggio di programmazione, i commenti sono righe di testo ignorate dall'interprete (cioè che non sono istruzioni. I commenti sono importanti perché consentono al programmatore di inserire tra le istruzioni delle frasi si spiegazioni, che rendono il programma leggibile Se si vuole introdurre una sola riga di commento, questa deve iniziare con // Per commenti su più righe si usa /* e */

7 Esempi di commenti <script>
/* la finestra di alert mostra il messaggio scritto tra parentesi tonde */ alert("Hello, world!"); // document.write scrive invece nella pagina document.write("Hello, world!"); </script>

8 Letterali Un letterale è un valore (costante) che compare all'interno di un programma. Esempi: sono letterali (letterali numerici) "questa è una stringa" 'ciao' (letterali stringa) true false (letterali booleano) Si dicono letterali perché valgono letteralmente quello che viene scritto e per distinguerli dai valori memorizzati con le variabili

9 Identificatori Per memorizzare i dati e per elaborarli, i linguaggi di programmazione utilizzano le variabili e le funzioni. L’identificatore è il nome che il programmatore decide di dare a questi oggetti al momento della loro definizione Esempio di letterali, che sono di variabili definite dal programmatore <script> numero_anni = 14; cognome = "Rossi"; ha_permesso = true; </script>

10 Regole lessicali per gli identificatori
ll primo carattere di un identificatore deve essere una lettera maiuscola o minuscola oppure un trattino di sottolineatura (_) o il simbolo di dollaro ($). I caratteri successivi possono essere anche numerici. Ad esempio sono identificatori validi: x i my_var v13 _str $st non sono identificatori validi 1a -t #sum Gli identificatori possono contenere solo caratteri ASCII e non debbono coincidere con le parole chiave o riservate per altri scopi del linguaggio.

11 Parole riservate Le parole riservate di un linguaggio sono quelle che hanno già un loro un significato per il linguaggio. Esempio di parole riservate di JavaScript: alert, document, write, if, for, while, … Gli identificatori definiti dal programmatore non possono coincidere con le parole riservate del linguaggio Ad esempio alert = 10; È un errore perché una variabile non può essere chiamata come l’identificatore alert

12 Esempi sulla struttura lessicale
Il link apre un documento di word nel quale sono presenti alcuni script sulla struttura lessicale del linguaggio JavaScript. Gli script vanno provati e compresi, aiutandosi con le spiegazioni e con i commenti messi tra le istruzioni Apri il file


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