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Gli Operatori Sanitari

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Presentazione sul tema: "Gli Operatori Sanitari"— Transcript della presentazione:

1 Gli Operatori Sanitari
La Carta Etica 6 Novembre ore 10,00 Sede Centrale ASP - Via Torraca - Potenza Direzione Generale dott. Mario Marra - Direttore Generale dott.ssa Cristiana Mecca - Direttore Amministrativo dott. Giuseppe Cugno - Direttore Sanitario Ideazione e Coordinamento: Responsabile della Prevenzione della Corruzione - Dr.ssa Beatrice Nolè Responsabile per la Trasparenza – Dr. Antonio Bavusi Gli Operatori Sanitari Protagonisti sul campo

2 Carta Etica ASP Protagonisti sul campo:
Giuseppe CARDONE Collaboratore Prof.le Sanitario Inf. - P.O. Villa d’Agri Maria FRANGIONE Direttore USIB Venosa Michela SAPIENZA Assistente Sanitaria - Consultorio Familiare Potenza Giuseppina AGRIESTI Responsabile Ser.T. di Potenza Rocco BOCHICCHIO Collaboratore Prof.le Sanitario Inf. – SPDC - Potenza Maria RUFO Collaboratore Prof.le Sanitario Inf. – SER.T. - Potenza Bruno MASINO Direttore del Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri Gennaro SANSONE Resp. UOSD – Nefrologia e Dialisi –Lauria e Maratea Antonietta MASTRANDREA Collaboratore Prof.le Sanitario Inf. – USIB Venosa Ideazione e Coordinamento: Beatrice Nolè Direttore U.O.C. Internal Audit e Attività Ispettive Responsabile della Prevenzione della Corruzione Antonio Bavusi Responsabile U.O. Area Comunicazione e Relazioni Esterne URP - Potenza – Responsabile per la Trasparenza Eufemia Ferlin Assistente Sociale Specialista-U.O.-Uffico Relazioni con il Pubblico - Potenza G. Antonio Distefano - Assistente Amm.vo- U.O.C. Internal Audit e Attività Ispettive Stefania Pergola Assistente Tecnico U.O.C. Internal Audit e Attività Ispettive  

3 SP 1 2 3 5 6 4 Carta Etica ASP 6.1 Orizzonti di domanda
Esempi di risposta 1 Accoglienza 5 Empatia 2 6 Chiusura/Apertura Identità/Carattere dell’Azienda SP Trasparenza Esterna 3 6.1 Identità/Molteplicità Collaborare 4

4 1 Accoglienza Carta Etica ASP
Art. 3, c. 7 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza – ASP: “Nei rapporti con i cittadini utenti ciascun operatore si attiene ai principi della solidarietà umana, dell’accoglienza e della umanizzazione dell’assistenza, ed evita ogni disparità di trattamento, astenendosi altresì da qualsivoglia discriminazione…..” ORIZZONTI DI DOMANDA Molte incomprensioni tra utente e personale sanitario scaturiscono dalla mancata conoscenza dei diritti ma anche dei doveri dell’utente paziente . La cosiddetta “reazione di orientamento” dell’utente che si accinge ad usufruire di prestazioni sanitarie è, in parte, dovuta al fatto che egli non sa di cosa avrà bisogno, né se sarà in grado di far fronte autonomamente a tale bisogno (ad esempio di quali documenti necessiterà, se dovrà compilare moduli, ecc.); nè solitamente ha idea di quali prestazioni sanitarie necessiterà e se queste saranno invasive o meno. Spesso il paziente chiede di conoscere di quanto tempo richiederà il percorso diagnostico e di cura (medico). Non sempre riusciamo al momento dell’ingresso a “prendere in carico” il paziente in modo corretto e completo (infermiere). La mancanza di tempo spesso non ci permette di ascoltare i degenti i quali non riescono così a comunicarci le loro emozioni e le loro aspettative (medico). Capita che il paziente non abbia la possibilità di esprimersi liberamente senza il timore di essere giudicato o rifiutato (medico). Succede che l’anamnesi del paziente venga ridotta ad una semplice operazione burocratica, tralasciando sia l’aspetto emozionale che il processo di empatia tra assistito ed operatore (infermiere). ESEMPI DI RISPOSTA Al momento dell’accesso ai servizi sanitari potrebbe essere consegnata all’utente una “carta dei diritti/doveri del paziente” redatta dal servizio con la collaborazione dell’URP in modo che risulti di facile ed immediata comprensione. Potrebbero, inoltre, essere redatti opuscoli monotematici dai quali il paziente può apprendere: la documentazione che sarà necessaria per l’accesso alle prestazioni sanitarie; il percorso diagnostico-terapeutico con relativo cronoprogramma. All’accettazione il personale sanitario avrà cura di chiarire, se necessario, dettagliare ogni aspetto degli opuscoli (medico). quanto tempo richiederà il percorso diagnostico e di cura (medico) L’esperienza del ricovero rappresenta il momento in cui l’utente, avendo preso consapevolezza della patologia e psicologicamente provato, inizia un percorso di cura con esito incerto (capo sala).

5 1.a Accoglienza Carta Etica ASP ESEMPI DI RISPOSTA
Nella nostra piccola realtà c’è ancora un alto tasso di analfabetismo. Allora come spieghiamo ad un anziano signore che per ottenere ad es. un’esenzione di qualsiasi genere bisogna compilare un modulo? Semplice,dobbiamo compilarlo noi al posto suo!. E questo vale anche per chi parla un’altra lingua, per chi e’ disabile ecc. alla fine ci guadagniamo in tempo e ci logoriamo meno (infermiera). Una buona accoglienza degli utenti, la comprensione dei bisogni e l’uso di un linguaggio semplice e chiaro, predispone ad una buona immagine dell’azienda. Se usiamo continuamente termini troppo tecnici creiamo confusione e smarrimento. E’ chiaro che alla base di questo e’ necessaria una sola cosa: la pazienza! (infermiera). Nel percorso di cura gli operatori saranno dapprima gli estranei e poi le guide di un processo dinamico (capo sala). Accogliere è dare a chi entra, incerto e preoccupato, informazioni precise e dettagliate in un clima di tranquillità; adeguare all’età, alla situazione e alla richiesta l’intervento, parlare la sua lingua (quando ciò è possibile, altrimenti chiedere la presenza di un mediatore linguistico) decodificare la domanda quando la stessa appare confusa e di difficile lettura. Individualizzare l’accoglienza, adeguarla e calibrarla, caso per caso, rappresenta il primo passo per la costruzione di in rapporto di fiducia che consente al cittadino/utente di affidarsi al servizio per la risoluzione di una sua situazione problematica (assistente sanitaria). L’accoglienza è un processo complesso influenzato dai rapporti interpersonali, dalle informazioni, dal comfort ambientale e dall’organizzazione del lavoro (medico). Una buona accoglienza permette di organizzare e risolvere i problemi inerenti la permanenza in ospedale (infermiere). Mettere a proprio agio il paziente ci permette di fare una buona anamnesi sia clinica che infermieristica (infermiere).

6 2 Carta Etica ASP Chiusura/Apertura Oltre i comparti stagni
Se penso ai rapporti che ho con i miei colleghi, non ho molto da dire se non ciò che può riguardare “il pettegolezzo”. Non che questo non debba avvenire e sarebbe stupido pensare che questo non avvenga in tutti gli ambienti di lavoro. Però mi piacerebbe pensare ai miei colleghi come coloro che mi possono insegnare qualcosa senza giudicarmi. Mi spiego meglio: molte volte se sono in difficoltà nel fare qualcosa evito di chiedere per paura di essere giudicata “incapace”. Allora penso: magari se fossimo messi nelle condizioni di conoscerci di più attraverso degli incontri mensili con persone esperte (psicologo ad es.)?. Credo che sarebbe molto utile per instaurare un rapporto di reciproco rispetto e avere più sinergia nel lavoro quotidiano (infermiera). Buona accoglienza degli utenti, la comprensione dei bisogni e l’uso di un linguaggio semplice e chiaro, predispone ad una buona immagine dell’azienda. Se usiamo continuamente termini troppo tecnici creiamo confusione e smarrimento. E’ chiaro che alla base di questo e’ necessaria una sola cosa: la pazienza! (infermiera). Art. 13, c. 5 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza – ASP: “II dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori…..” ORIZZONTI DI DOMANDA Al di là delle note caratteriali che possono minare la collaborazione sul lavoro, lo scambio fra i collaboratori è limitato anche dal fatto che: in alcune U.O. la turnazione prevede la presenza di un solo dirigente per turno; questo favorisce la pratica delle consegne scritte e l’adozione di iter diagnostico-terapeutici non condivisi con i colleghi la frammentazione dei servizi su un territorio vasto compromette la possibilità di stabilire rapporti di collaborazione empatica tra colleghi (medico). E' facile chiudersi e curare il proprio orticello, ma ci sono situazioni per le quali non è possibile non avere rapporti quantomeno professionali, sempre per il bene dell'utenza. Il confronto è necessario anche se qualche volta risulta molto difficile soprattutto quando tra gli operatori c'è chi non vuole assolutamente uscire dal proprio ruolo per venire incontro a situazioni e momenti particolari che magari il servizio vive. Sarebbe auspicabile stabilire dei protocolli e procedure condivisi da tutti. Spesso abbiamo fretta di finire le cose da fare e il tempo che dedichiamo all’ascolto è molto poco (OSS). Capita qualche volta che un infermiere di una U.O. quando deve prestare servizio presso un’altra U.O. ha delle difficoltà di gestione dei pazienti e del reparto per le diversità che ogni unità operativa comporta (infermiere). Spesse volte tra noi colleghi facciamo fatica a fare gruppo (OSS). Spesso non abbiamo il coraggio di dirci le cose in faccia (infermiere).

7 2.a Carta Etica ASP Chiusura/Apertura Oltre i comparti stagni
In un momento storico di contrazione della spesa e di scarsità di risorse materiali e umane si sente sempre più l’esigenza di fare rete per una maggiore condivisione di problematiche e soluzioni. A fronte di carichi crescenti di lavoro la scarsità di risorse fa aumentare il rischio di errore, da qui l’esigenza di elaborare nuovi modelli organizzativi (capo sala). ESEMPI DI RISPOSTA Per evitare di lavorare in un clima caotico e di confusione bisogna pensare a strumenti come protocolli di intesa, piani di lavoro, etc. (assistente sanitaria).  La collaborazione tra i dirigenti di una unità operativa può essere favorita dalla compresenza anche solo parziale dei turni dei Dirigenti e da audit interni che rendano possibile la condivisione di scelte diagnostiche e terapeutiche, individuando, ove necessario specifiche linee guida interne. L’integrazione tra i dirigenti di differenti U.O. può essere ottenuta con la programmazione di incontri interdisciplinari come: Journal Club (gruppi di studio) Corsi di formazione monotematici Organizzazione di gruppi di lavoro interdisciplinari per la definizione di percorsi assistenziali condivisi. Frequentemente le difficoltà di relazione del singolo rischiano di turbare la serenità del contesto lavorativo. Ognuno di noi esprime una gamma di sfumature emotive in parte scolpite nei geni ed in parte acquisite. Fortunatamente, il temperamento emotivo non è destinato a rimanere tale negli anni, ma con le esperienze adatte può essere almeno in parte modulato. Quindi, se un operatore sanitario è troppo timido o esageratamente esuberante è possibile “educarlo”, attraverso periodici corsi di formazione in “comunicazione empatica”, a modificare il proprio temperamento (medico). Anche gli operatori sanitari devono ricevere interventi di sostegno per continuare a svolgere in modo efficace e valido la loro attività (medico).  E’ necessario favorire una migliore integrazione tra le due unità operative anche attraverso un maggiore collaborazione dei medici (infermiere)  Nella gestione trasversale delle UU.OO. è fondamentale che si tengano conto delle priorità soprattutto quando il personale presente nel turno è esiguo (medico) Il nostro ambiente di lavoro e’ diventato difficile per una serie di motivi: la nostra struttura ha subito notevoli tagli tanto che adesso si chiama “ospedale distrettuale” cioè niente più’ reparti, mobilità del personale e poche risorse. E’ facile immaginare come si lavora tra gli utenti che rimpiangono i vecchi tempi e operatori che hanno avuto la fortuna di viverli (infermiera). Purtroppo spesso si tende ad evitare questo momento di confronto ritenendolo perdita di tempo o esternazione di conflittualità con conseguente peggioramento delle relazioni e mancanza di chiarezza e di linee di intervento comuni a tutti che inevitabilmente si ripercuotono sul buon andamento del lavoro (assistente sanitaria). Qualora le risorse disponibili siano limitate, può essere solo l’atteggiamento dell’operatore consapevole a fare la differenza da un punto di vista qualitativo (OSS). 

8 3 Trasparenza Esterna Carta Etica ASP
Art. 3, c. 7, p. 4 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza - ASP : “I dipendenti ed i collaboratori dell’ASP si impegnano a tutelare la privacy, assicurando, in particolare, il rispetto della riservatezza nello svolgimento delle attività sanitarie…..” ORIZZONTI DI DOMANDA Assicurare la privacy, oltre a configurare un obbligo, risulta sempre più una esigenza di gestione del caso clinico al fine di ridurre interferenze inadeguate che possono compromettere l’esito terapeutico . Considerati i limiti ambientali e culturali spesso “la riservatezza di dati” crea problematiche di gestione nella attività lavorativa quotidiana (capo sala). Non sempre i rapporti con i familiari dei pazienti sono sereni, probabilmente il fatto di avere camere a 5 posti letto, spesso piene, ospitanti pazienti spesso agitati, favorisce atteggiamenti di tensione (infermiere). Un elemento di criticità è rappresentato dalla richiesta di informazioni da parte di familiari di pazienti che per vari motivi non possono farlo di persona (medico). Spesso in corsia la buona pratica delle consegne orali, si trasforma nella disattenta violazione della privacy (medico). Condizioni logistiche non ottimali favoriscono l’accesso non autorizzato di persone che possono disporre di documenti riservati lasciati su scrivanie di ambienti di lavoro non aperti al pubblico (medico). Spesso chi gestisce i vari “Registri epidemiologici Regionali di varie Società Specialistiche” senza le dovute autorizzazioni richiede dati sensibili (medico).   I centri trapianto o enti di cura inviano dati sensibili a mezzo fax (medico). Il problema della privacy nel SER.T. È stato sempre affrontato con rigore anche quando a fatica si deve negare un risultato ad un genitore o convivente. Al di là degli aspetti legali, questo è un aspetto che riveste un ruolo terapeutico fondamentale con l'utente che vede gli operatori come i custodi del proprio segreto. La violazione della privacy costituirebbe un tradimento dell'operatore che potrebbe portare all'allontanamento dell'utente dal servizio (capo sala) . E’ giusto che, anche se siamo operatori, dobbiamo entrare ed uscire da un ambulatorio mentre il paziente è seminudo sul lettino? Se noi fossimo al loro posto ci darebbe fastidio? (infermiera).

9 Trasparenza Esterna 3.1 Carta Etica ASP 3.a ESEMPI DI RISPOSTA
Il rispetto della privacy deve essere il nostro pane quotidiano. Non si può pensare di parlare con gli utenti a porte aperte oppure nei corridoi (infermiera). In Come già in uso presso le U.O. di degenza della ASP anche all’accettazione ambulatoriale il paziente deve dichiarare se e da quali persone possono essere comunicati cosiddetti dati sensibili ed indicare eventuali numeri di fax o indirizzi di posta elettronica personali da utilizzare per l’eventuale invio di dati sensibili (medico). Deve essere abolita la comunicazione telefonica di dati sensibili poiché con questo mezzo non è possibile identificare l’interlocutore (medico). Le consegne devono essere date solo in stanze dedicate - stanza medici e/o medicherai (medico). Devono essere previsti spazi congrui destinati a sala d’attesa, fisicamente separati dagli spazi dedicati ai pazienti in trattamento ed al personale in servizio (medico). I gestori dei vari “Registri epidemiologici” devono ottenere l’autorizzazione delle Direzioni Sanitarie le quali devono indicare alle UU.OO. quali dati è possibile comunicare (medico). Ogni U.O. deve disporre di un FAX onde impedire che dati sensibili passino di mano in mano prima di giungere alla U.O. di destinazione (medico). Non esiste un metodo o strumento universale utile per trasmettere informazioni, ma è necessario tenere conto di tutto il contesto in cui avviene il passaggio di informazione, ogni veicolo informativo va adattato alle esigenze contingenti, accordandolo con le preferenze della persona assistita/familiari e le risorse disponibili (medico). E’ importante valutare attentamente caso per caso; gli adolescenti ad esempio si presentano in gruppo per superare l’imbarazzo, per farsi coraggio; il primo momento dell’accoglienza è sempre per il gruppo ma una volta individuata la domanda e informati sulla tutela della privacy viene facilmente accettato il colloquio individuale. (assistente sanitaria)..

10 4 Collaborare Carta Etica ASP
Art. 13, c. 5 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza - ASP : “ Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori…..” ORIZZONTI DI DOMANDA Incontrarsi nelle riunioni spesso è fonte di tensione, ma parlarsi per discutere di un “caso” è anche un modo per tirare fuori stress, ansie reciproche e percezioni avute dall' utente (capo sala). La riduzione e l’abbattimento di rigidità e schemi mentali può favorire la collaborazione all’interno di un servizio e tra servizi? (assistente sanitaria) Le difficoltà a fare gruppo e a superare i personalismi, rende difficile la gestione delle risorse umane. In un contesto caratterizzato da personalismi anche gli strumenti di gestione dei gruppi, come riunioni e momenti d’incontro, si snaturano in un mero “trascorrere del tempo “ (capo sala). Quando un medico si limita a dare ordini e fa capire chiaramente che il lavoro va eseguito secondo il suo personale modo di essere cosa possiamo fare per imporre anche la nostra personalità senza comprometterne i rapporti? (infermiera). Spesso capita che tra infermieri e medici o tra infermieri e OSS si creino delle situazioni di incomprensione (OSS). Non sempre i legami professionali e personali che si stabiliscono sono positivi (OSS). Noi operatori ci limitiamo spesso a svolgere il nostro lavoro in maniera individuale e non come un lavoro di equipe (infermiere).

11 Collaborare Carta Etica ASP 4.a ESEMPI DI RISPOSTA
Dimostrare di lavorare in collaborazione fa capire al paziente e al familiare che ci si trova di fronte ad una organizzazione efficiente dell’U.O. (infermiere).  La collaborazione tra il personale dipende qualche volta anche dai legami personali che si stabiliscono (infermiere). La collaborazione tra operatori sanitari è fondamentale per ottenere un risultato efficace per il benessere dell’assistito (infermiere). Il confronto e la capacità di mettersi in discussione pone le basi per la costruzione di una collaborazione equilibrata e proficua (assistente sanitaria).

12 5 Empatia Carta Etica ASP
Art. 13, c. 5 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza - ASP : “ Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori…..” ORIZZONTI DI DOMANDA Incontrarsi nelle riunioni spesso è fonte di tensione, ma parlarsi per discutere di un “caso” è anche un modo per tirare fuori stress, ansie reciproche e percezioni avute dall' utente (capo sala). La riduzione e l’abbattimento di rigidità e schemi mentali può favorire la collaborazione all’interno di un servizio e tra servizi? (assistente sanitaria) Le difficoltà a fare gruppo e a superare i personalismi, rende difficile la gestione delle risorse umane. In un contesto caratterizzato da personalismi anche gli strumenti di gestione dei gruppi, come riunioni e momenti d’incontro, si snaturano in un mero “trascorrere del tempo “ (capo sala). Quando un medico si limita a dare ordini e fa capire chiaramente che il lavoro va eseguito secondo il suo personale modo di essere cosa possiamo fare per imporre anche la nostra personalità senza comprometterne i rapporti? (infermiera). Spesso capita che tra infermieri e medici o tra infermieri e OSS si creino delle situazioni di incomprensione (OSS). Non sempre i legami professionali e personali che si stabiliscono sono positivi (OSS). Noi operatori ci limitiamo spesso a svolgere il nostro lavoro in maniera individuale e non come un lavoro di equipe (infermiere).

13 Empatia Carta Etica ASP 5.a ESEMPI DI RISPOSTA
Nonostante la complessità organizzativa e le condizioni di stress psico-fisico gli operatori sono tenuti ad effettuare le prestazioni sanitarie nel rispetto dei principi di solidarietà umana, dell’accoglienza e della umanizzazione dell’assistenza, evitando ogni disparità di trattamento (medico). In consultorio l’ascolto, l’attenzione ai problemi piccoli o grandi, la presa in carico multidisciplinare fanno la grande differenza con gli ambulatori specialistici dove viene affrontata la patologia organica; inevitabilmente i tempi andrebbero calcolati diversamente, gli appuntamenti dati con margini temporali diversi e l’utenza spontanea se pure farà un po’ di attesa in più andrà via con risposte più complete (assistente sanitaria). Non dobbiamo mai dimenticare di considerare il malato come persona, nella sua interezza (medico). E’ necessario immedesimarsi nei problemi dell’assistito, ciò ci permette di aiutarlo non solo a superare le sue difficoltà attuali ma anche a capire ed affrontare le incertezze alle quali andrà incontro in futuro (infermiere). L’empatia , quale condizione emotiva in una relazione terapeutica d’aiuto, risulta essere alla base della alleanza terapeutica. Quando questa manca l’aderenza alle cure, la compliance e la capacità di coping subiscono una significativa compromissione. Nel contesto lavorativo di appartenenza si avverte sempre più l’esigenza di lavorare su fattori disadattativi e su incapacità del sentire individuale (capo sala). Anche noi stessi operatori a volte diventiamo utenti. Come ci piacerebbe essere trattati? Dovremmo ricordarcelo quando abbiamo di fronte qualcuno che ha bisogno di noi (infermiera).

14 SP 6 Carta Etica ASP Identità/Carattere dell’Azienda
Art. 3, c. 2-4 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza – ASP: “Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi”. “Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati”. ORIZZONTI DI DOMANDA L’identità e il senso di appartenenza, in una fase di ristrutturazione aziendale, risultano deboli per la tendenza a considerare più le differenze che gli aspetti comuni (capo sala). All’interno di una azienda è opportuno che ogni servizio conservi la propria identità? (assistente sanitaria) L’attenzione alla spesa deve riguardare tutti i dipendenti? (assistente sanitaria). Spesso abbiamo la sensazione di sentirci soli rispetto alla direzione strategica (infermiere). Non sempre riusciamo a capire, rispetto a quanto ci viene chiesto da chi ci rappresenta, quali sono gli elementi che caratterizzano i nostri valori (infermiere). Spesso non ci sentiamo apprezzati e considerati da chi ci rappresenta per le nostra capacità professionali (infermiere). Come si fa a conciliare il contenimento dei costi e la qualità dei risultati? E in che modo si fa capire ad un utente che nella logica della “spending rewiev” una struttura ridimensionata come quella di Venosa adesso non può più dare molti servizi? E deve farsi tanti chilometri (a spese sue) anche per una semplice visita ortopedica ? (OSS). Il senso di appartenenza ad un'azienda di per sé implica l'agire rispettando i principi di integrità correttezza, buona fede,trasparenza ecc., il problema è far nascere in ogni singolo operatore il senso di appartenenza (capo sala).

15 SP Carta Etica ASP Identità/Carattere dell’Azienda 6.a
ORIZZONTI DI RISPOSTA Ci piacerebbe che l’azienda valorizzasse il nostro lavoro (infermiere). E’ indispensabile che ogni servizio sia facilmente identificabile nelle sue funzioni e nei suoi compiti istituzionali. Il cittadino deve sapere dove potersi rivolgere per ogni sua esigenza. Le carte dei servizi devono essere dettagliate, facilmente reperibili e fruibili da tutti anziani e giovani, quindi non solo in formato tecnologico ma anche cartaceo (assistente sanitaria). In ogni servizio potrebbe funzionare bene il banale ripetersi spesso: “Come amministrerei e gestirei il tutto se fosse di mia proprietà?” (assistente sanitaria).

16 6.1 Carta Etica ASP Identità/Molteplicità
Si lavora con la paura di sbagliare (OSS). Spesso la gente è prevenuta nei nostri confronti (infermiere). Spesso ci troviamo a parlare con persone e ci rendiamo conto che non conoscono il ruolo dell’infermiere (infermiere). Si lavora con la paura di sbagliare (OSS). Spesso la gente è prevenuta nei nostri confronti (infermiere). Spesso ci troviamo a parlare con persone e ci rendiamo conto che non conoscono il ruolo dell’infermiere (infermiere). Identità/Molteplicità 6.1 Carta Etica ASP Art. 3, c. 2-4 del Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza – ASP: “Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi”. “Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati”. ORIZZONTI DI DOMANDA La nostra identità a volte la perdiamo perché condizionati dall’opinione pubblica: si parla di malasanità ovunque e in continuazione quindi il nostro modo di lavorare è sempre incentrato sul “difenderci” da accuse e pregiudizi. Ma quando diamo dei buoni servizi a più’ livelli perchè non se ne parla? (infermiera). Si lavora con la paura di sbagliare (OSS). Spesso la gente è prevenuta nei nostri confronti (infermiere). Spesso ci troviamo a parlare con persone e ci rendiamo conto che non conoscono il ruolo dell’infermiere (infermiere). L’operatore è spesso identificato come la punta dell’iceberg di un sistema che non funziona e non da le risposte attese (assistente sanitaria).

17 Carta Etica ASP Identità/Molteplicità 6.1.a ESEMPI DI RISPOSTA
Non è facile spiegare che alcune inefficienze vengono da molto lontano, ristrettezze di fondi, carenze di personale, mancanza di proporzione tra domanda (a volte anche eccessivamente pretenziosa ) e offerta di servizi (assistente sanitaria). Sarebbe opportuno informare formalmente l’utenza sui ruoli e sulle responsabilità delle varie figure professionali (infermiere).

18 SP 1 2 3 4 5 6 Carta Etica ASP 6.1 Orizzonti di domanda Esempi di
risposta SP 5 6


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