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FEMMINISMO 300 ANNI DI LIBERTA’ entra.

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Presentazione sul tema: "FEMMINISMO 300 ANNI DI LIBERTA’ entra."— Transcript della presentazione:

1 FEMMINISMO 300 ANNI DI LIBERTA’ entra

2 Un fenomeno rivoluzionario
Molti pensano che il femminismo sia un fenomeno tipico del 900, ma in realtà si sbagliano.Già prima della Rivoluzione Francese molti avevano posto il problema del valore “intellettuale e morale”delle donne, ma tutte era finito in vane polemiche. Con la Rivoluzione invece, si cominciò a parlare di una reale emancipazione femminile che potesse scaturire nell’acquisizione di alcuni diritti fondamentali,civili e politici. I primi scrittori rivoluzionari ad occuparsene furono Felicitè de Keralio con il “Quaderno di rivendicazioni femminili”(1789) e Olympe de Gouges con la “Dichiarazione dei diritti delle donne”(1791).Ma il voto riuscirono a conquistarlo soltanto nel 1945! avanti

3 In Inghilterra… avanti
Subito dopo la Francia fu l’Inghilterra ad occuparsi del problemi delle donne soprattutto con Mary Wollstonecraft con il libro Rivendicazione dei diritti delle donne (1792) che sarebbe passata in sordina se gli stessi concetti non fossero stati ripresi da un uomo,ironia della sorte, cioè John Stuart Mill che scrisse “Lo stato di soggezione delle donne”(1868) dove chiedeva delle soluzioni molto “pratiche”:parità di retribuzione, libero accesso a tutte le carriere e parità di diritti socio-politici.Inoltre era stato il primo a portare nel Parlamento inglese una proposta firmata da un comitato femminile dove si richiedeva di sostituire nelle leggi relative al voto la parola MALE (maschio) con MAN (uomo)nel senso di individuo. A parte una rissa, non ebbe nessun riscontro.. Mary Wollstonecraft avanti

4 IL suffragismo Da Mill in poi l’obiettivo principale fu il suffragio.Le donne riuscirono a votare nelle elezioni amministrative ma quelle politiche erano ancora da raggiungere.La prima fondazione femminile che si si è battuta per questo diritto è stata fondata da Emmeline Pankhurst cioè la WSPU(women’s social and political union)nel 1903 e fino al 1911 queste donne, con infinita pazienza, presentarono istanze,suppliche e proposte senza nessun esito.Nel 1911 però mentre attendevano di essere ricevute dal Primo Ministro inglese furono caricate brutalmente dalla polizia e da allora le cose cambiarono perché cominciarono a lottare.. Le “suffragette”(questo il loro nome dato dall’opinione pubblica) incendiarono 6 edifici, 2 stazioni,decine di vagoni e riempirono di marmellata centinaia di cassette postali e ruppero decine di vetrine dei negozi,ma la risposta del Governo fu altrettanto brutale,tanto che le prigioniere sostenevano lo sciopero della fame,anche se la polizia aveva l’ordine di nutrirle forzatamente..Solo quando Emily Davidson, una comune suffragette, si suicidò sotto le zampe di alcuni cavalli in una festa,mentre le sue amiche manifestavano davanti al palco reale,l’opinione pubblica si schierò dalla loro parte e il re stesso,Giorgio V , diede un’amnistia a tutte le prigioniere e nel 1918 le donne riuscirono a votare:c’erano volute 2584 petizioni… avanti

5 Negli Stati Uniti… avanti Sojourner Truth
A Seneca Falls (New York) nel 1848 un gruppo di donne capeggiate da Lucretia Mott,Sarah Mapp Douglass e Elizabeth Cady Stanton presentarono in un convegno la “Declaration of sentiments” nella quale si richiedeva il voto politico,ma anche una maggiore libertà negli studi, nel matrimonio e nel lavoro.Spesso i movimenti femministi si unirono con quelli abolizionisti e sempre la Mott fondò la “Società femminile antischiavismo” anche se le loro riunioni erano continuamente ostacolate da gruppi razzisti. A questo punto bisogna ricordare Sojourner Truth, una donna nera che sfuggì alla schiavitù per viaggiare, cantando e predicando.La sua fama è legata ad un discorso che fece in risposta ad uomo che sosteneva che le donne fossero troppo fragili per lavorare (vedi la vignetta) Le associazioni femministe poi si moltiplicarono in tutto il Paese e attraverso parate con le torce e interruzioni ai comizi elettorali riuscirono ad ottenere nel 1920 il voto in tutti gli stati americani (ma in alcuni c’era già da 50 anni), la schiavitù invece era stata abolita nel 1865. Sojourner Truth avanti

6 In Italia…. Anna Maria Mozzoni fondò nel 1879 una Lega promotrice degli interessi femminili, che si batteva per il diritto di voto alle donne ,ma le prime femministe italiane si interessarono molto di più delle questioni sociali, anche per l’influenza del neonato partito Socialista. Tale partito però inizialmente non sostenne la causa della tutela del lavoro femminile, nonostante lo slogan socialista: “Le donne che lavorano come voi, sono uomini”. Intanto, erano nate l’"Associazione nazionale per la donna" a Roma nel 1897, l’ "Unione femminile nazionale" a Milano nel 1899 e nel 1903 il “Consiglio nazionale delle donne italiane”, aderente al “Consiglio internazionale femminile”. Nel 1881 Anna Maria Mozzoni tenne un’accorata perorazione del suffragio femminile: “Se temeste che il suffragio delle donne spingesse a corsa vertiginosa il carro del progresso sulla via delle riforme sociali, calmatevi! Vi è chi provvede freni efficaci: vi è il Quirinale, il Vaticano, Montecitorio e Palazzo Madama, vi è il pergamo e il confessionale, il catechismo nelle scuole e.... la democrazia opportunista!!”. avanti

7 Il femminismo in Italia tra secondo Ottocento e primo Novecento
Ed infatti tutti i progetti di legge per garantire il voto alle donne, o meglio, ad alcune categorie di donne, vennero regolarmente bocciati (Minghetti 1861, Lanza 1871, Nicotera , Depretis 1882, ecc...). Sul fronte dell’istruzione venne permesso soltanto nel 1874 l’accesso delle donne ai licei e alle università, anche se in realtà le iscrizioni femminili continuarono ad essere respinte.Comunque il titolo di studio non garantiva ancora l’accesso alle professioni. Nel 1881,infatti, una sentenza del Tribunale annullò la decisione dell’Ordine degli avvocati di ammettere l’iscrizione di una certa Lidia Poet, laureata in legge e procuratrice legale 1903 venne convocato il primo “Consiglio nazionale delle donne italiane”, articolato in vari settori sui diritti sociali, economici, civili e politici. Nacquero associazioni come l’ UDACI (Unione Donne di Azione Cattolica Italiana), che si batteva contro la laicizzazione della scuola, e “l’Unione nazionale delle donne socialiste” svolse interessanti inchieste sul lavoro femminile. I socialisti però si scontrarono con le femministe, accusate di essere portatrici di interessi borghesi. Dal lato femminista, la Mozzoni sosteneva invece che: “L’emancipazione femminile è  la suprema,la più vasta e radicale delle questioni sociali,capace di unire le donne di tutti i ceti per la causa della loro libertà e del loro riscatto”. Intanto nel 1906 la studiosa di pedagogia Maria Montessori si appellò alle donne italiane attraverso le pagine de “la Vita” affinché  si iscrivessero alle liste elettorali. Un gruppo di studentesse affisse l’appello sui muri e molte donne tentarono di rispondere all’appello così come era stato fatto con successo negli USA. Sulla stampa si scatenò un dibattito fra i sostenitori del voto alle donne e i contrari. Nel 1910 il Comitato Pro- Suffragio chiese al Partito Socialista di pronunciarsi sulla questione del suffragio femminile. Turati si pronunciò contro il voto alle donne, mentre la compagna Anna Kuliscioff gli rispose nelle pagine di ”Critica Sociale” difendendo il suffragio femminile, anche se alla fine la stessa Kuliscioff finì col sostenere una posizione meno rigida.. avanti

8 La conquista del voto avanti
Nel maggio del 1912 durante la discussione del progetto di legge della riforma elettorale che avrebbe concesso il voto agli analfabeti maschi, i deputati Mirabelli, Treves, Turati e Sonnino proposero un emendamento per concedere il voto anche alle donne. Giolitti però si oppose strenuamente, definendolo “un salto nel buio”. Secondo Giolitti il voto alle donne doveva essere concesso gradualmente, a partire dalle elezioni amministrative Con la Prima Guerra Mondiale i posti di lavoro persi dagli uomini richiamati dal fronte vennero occupati dalle donne, nei campi, ma soprattutto nelle fabbriche. Circolari ministeriali permisero infatti l’uso di manodopera femminile fino all’80% del personale, nell’industria meccanica e in quella bellica (da cui le donne erano state escluse con la legge del 1902). Con la fine della guerra, però, le donne accusate di rubare lavoro ai reduci, persero i loro posti di lavoro. Nel 1919 Papa Benedetto XV si pronunciò pubblicamente favorevole al diritto di voto alle donne, ma solo perché convinto che sarebbe stato un voto anti-socialista Con l’avvento del fascismo la speranza del suffragio universale femminile svanì. Se ne riparlò di nuovo solo a fascismo finito, nel Nel febbraio dello stesso anno il diritto al voto venne riconosciuto, ed effettivamente le donne italiane votarono nel 1946 avanti

9 I sindacati FLORA TRISTAN: Fu la prima donna d interessarsi ai sindacati.Colorava stampe con una paga molto bassa a Parigi quando inventò lo slogan ripreso poi da Marx “Lavoratori di tutto il mondo,unitevi”.La Tristan dichiarò che per arrivare all’armonia tra gli uomini fossero fondamentali alcune tappe tra le quali la più importante era l’uguaglianza politica e sociale tra uomini e donne.Inoltre auspicava la costruzione di “edifici per i lavoratori”dove si potessero garantire l’istruzione scolastica,gli aiuti agli anziani e l’assistenza medica.La previdenza sociale era indispensabile epr arrivare alla libertà delle donne ELEANOR MARX: Figlia di Karl, fondò la sezione femminile del sindacato dei gasisti e da allora decine di sezion femminili accompagnarono i sindacati. Nel 1896 le iscritte ai sindacati erano avanti

10 OGGI … Una sorta di nuovo femminismo si ha nel movimento delle Riot Grrrl, nato ad Olympia all’inizio degli anni novanta, tende ad identificarsi con il femminismo radicale, ma questo soltanto generalizzando un movimento in realtà più complesso.Il mezzo di comunicazione delle Riots è internet, quello di espressione è la musica.Tanto è vero che la teorica del filone è la leader di una delle band più importanti, le Bikini Kill (altre sono Babes in Toyland, Tribe8,Sleater Kinney,Seven Year Bitch)che scrisse il manifesto riot e diede un nome a quello che sentivano migliaia di donne e non solo. Si tratta perlopiù di donne abusate che venivano allo scoperto per reagire tanto da scrivere sulle pelle le parole “Rape”(stupro), “Inceste”(viene in mente il proverbio della Georgia “una ragazza vergine è una ragazza che sa correre più dei suoi fratelli”,per quanto possa sembrare esagerato è una realtà) Le femministe tradizionali hanno rifiutato queste ragazze a cui poco interessano i compromessi politici,ma solo la solidarietà femminile e la lotta al mondo patriarcale.Non sono intellettuali come negli anni precedenti ma donne segnate e attive soprattutto,non solo teoricamente,fin da piccoli, Molly Neuman una delle maggiori esponenti a 13anni raccoglieva firme a favore dell’aborto.Manifestano con abiti stracciati e vicino a loro ci sono anche degli uomini, dei punkabbestia che ne condividono la causa. Anche in Italia sono più di quanto si pensi le fanzines, i gruppi e i convegni delle riots, certo,soprattutto nel Nord,però in fondo siamo solo all’inizio visto che il movimento è arrivato con enorme ritardo in Europa .Adesso si cera di creare una sorta di movimento non più solo nazionale ma europeo,facendo il verso al socialismo,lo slogan è “RIOT GRRRL DI TUTTO IL MONDO,UNITEVI!” avanti

11 Manifesto delle Riot Grrrl
PERCHE‘ noi ragazze pubblichiamo dischi e libri e fanzines che CI dicono che NOI ci siamo dentro e che possiamo capire le cose a modo nostro PERCHE‘ vogliamo rendere più facile per le ragazze vedere/ascoltare i lavori di ognuna così da poter condividere strategie e criticarci-applaudirci reciprocamente; PERCHE‘ dobbiamo conquistare i mezzi di produzione per dare voce alle nostre rivendicazioni; PERCHE‘ mostrare il nostro lavoro come se fosse connesso alle nostre ragazze-alla politica-alle vite effettive è essenziale se vogliamo renderci conto di come stiamo impressionando, facendo riflettere, perpetuando o sconvolgendo lo status quo; PERCHE‘ noi consideriamo una sciocchezza l'Instant Macho Gun Revolution in quanto dice di bugie indicibili volte a farci sognare invece di realizzare i nostri sogni E PER QUESTO MOTIVO dobbiamo cercare di portare la rivoluzione all'interno delle nostre vite per ogni singolo giorno prendendone atto e creando alternative all'insignificante modo di fare le cose del capitalismo cristiano; PERCHE‘ noi vogliamo e abbiamo bisogno di incoraggiare e di essere incoraggiate davanti a tutte le nostre insicurezze, davanti ai ragazzi rockkettari ingurgitabirra che ci dicono che non possiamo suonare i nostri strumenti, davanti alle "autorità" che dicono che le nostre bands/zines/etc sono le peggiori degli USA; PERCHE‘ non vogliamo assimilare gli stereotipi di altri(i maschi) di cosa deve essere e cosa non deve; PERCHE’non vogliamo assolutamente cadere sotto il peso delle asserzioni che ci reputano delle reazionarie "contro i sessi" e NON DELLE VERE ANIME PUNKROCK COMBATTENTI che noi sappiamo di essere realmente; PERCHE‘ sappiamo che la vita è molto di più di mera sopravvivenza fisica e siamo apertamente coscienti che l'ideale punkrock "puoi fare quello che ti pare" è cruciale x l'ascesa di una rivoluzione di rockgrrrls incavolate che cercano di salvare le vite psicologiche e culturali di ragazze e donne di ogni luogo,secondo i loro termini, e non i nostri; avanti

12 Kathleen Hanna PERCHE‘ siamo interessate a produrre non gerarchici modi di essere e di fare musica,amici,scenari basati sulla comunicazione + comprensione, invece della competizione e delle buone/cattive categorizzazioni; PERCHE 'fare/leggere/vedere/ascoltare cose interessanti che ci valorizzano e ci sfidano possono aiutarci ad ottenere la forza e il senso di comunità di cui abbiamo bisogno per renderci conto di quanto cazzate come :razzismo,capacità fisiche, età, differenza di generi, classismo, culto del magro,sessismo,antisemitismo ed eterosessualità facciano parte delle nostre vite; PERCHE 'noi cerchiamo di incoraggiare e supportare le scene femminili e le artiste donne di tutti i tipi come parte integrante di questo processo; PERCHE‘ noi odiamo il capitalismo in tutte le sue forme e vediamo il nostro traguardo principale nel condividere informazioni e mantenerci vive,invece di trarre vantaggi essendo graziose secondo gli standard tradizionali; PERCHE‘ siamo arrabbiate con la società che ci dice: RAGAZZE=MUTE,RAGAZZE=CATTIVE,RAGAZZE=DEBOLI; PERCHE‘ non abbiamo intenzione di lasciare che la nostra vera e valida rabbia sia diffusa e/o ritorta contro di noi attraverso l'internazionalizzazione del sessismo come testimonianza della gelosia tra ragazze e dei comportamenti autodistruttivi delle ragazze; PERCHE‘ crediamo con tutto il nostro cuore,con la mente ,con il corpo che le ragazze costituiscono una forza d'animo rivoluzionaria che può e che cambierà il mondo. davvero avanti

13 I vari filoni del femminismo
fine presentazione I vari filoni del femminismo Amazzone,Femminismo:Si basa sull’idea di una parità fisica tra uomini e donne.Sono queste le femministe che hanno lottato per l’accesso alle donne alla carriera militare. Anarco-femminismo: Non ha mai avuto molto successo,ma una delle sue più grandi teoriche fu Emma Goldman che cercò di impegnarsi socialmente a favore dei neri e di tutti i discriminati senza cadere però nel marxismo. Culturale,femminismo: Non si può dire che sia un vero movimento, ma è comunque un aspetto del femminismo. E’ importante l’individualismo e cerca non di accedere a qualcosa “per soli uomini” ma di far capire a questi l’importanza delle mansioni femminili.E’ singolare l’idea che le donne debbano essere sempre carine e gentili perché è una loro caratteristica biologica. Erotico,femminismo: Nacque in Germania nel periodo in cui governava Otto von Bismarck, una società patriarcale molto forte dove alcune donne si ribellarono facendo dell’erotismo un valore filosofico e metafisico, in quanto mezzo per creare la vita. Ecofemminismo: Una particolare sensibilità verso i problemi della natura e degli animali, ma degenerando è diventato una nuova sorta di socialismo. Liberale, femminismo : La “madre” è la Wollstonecraft. Non si cerca di cambiare l’ordine stabilito della società ma di includere in essa le donne.Si dovette scendere, in alcuni casi, a compromessi e chi non era d’accordo si distaccò da questo gruppo andando a formare il femminismo radicale. Materiale,femminismo: Si concentrò sul migliorare praticamente le condizione della donna, specialmente nel lavoro domestico,ingrato e non retribuito.. Un libro importante è “The grand domestic revolution” di Charlotte Perkins Gilman. Pop femminismo: E’ una categoria che non esiste anche se molti credono che tutte le femministe vi appartengono. E’ stata creata per shockare gli uomini della buona borghesia, con l’immagine della donne che ha sotto i suo piedi un uomo schiavizzato. Radicale, femminismo: L’esatto contrario del femminismo culturale.Ha colto la differenza tra le diversità biologiche e quelle culturali. Le donne non sono gentili per il DNA ma per una convenzione sociale.E’ nato nel ’68 e cercò di apportare una vera rivoluzione “politica”, ma non ebbe mai l’appoggio delle altre correnti del femminismo. Separatista,femminismo: Il primo passo per far prendere coscienza di sé a una donna è allontanarla il più possibile da un uomo,non per tutta la vita si intende, ma per un periodo necessario per essere sicure di sé. Le conferenze e serate per donne non sono un normale “passatempo”o modo di divulgare le idee,ma plasmano l’anima dell’individuo. torna alla home torna all'inizio


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