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VALUTARE GLI APPRENDIMENTI L. Longo

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Presentazione sul tema: "VALUTARE GLI APPRENDIMENTI L. Longo"— Transcript della presentazione:

1 VALUTARE GLI APPRENDIMENTI L. Longo

2 La valutazione tradizionale
La valutazione scolastica che definiamo "tradizionale“è quella che si basa, sostanzialmente, sulle verifiche orali ("interrogazioni" o colloqui) e sui compiti scritti (o saggi) sia nel corso dell'attività didattica che in situazioni d'esame. È una valutazione che si può definire intuitiva perché l'insegnante non segue nessuna particolare procedura; mentre ascolta o legge considera vari aspetti, più alcuni che altri, e non sempre gli stessi, e alla fine, ricapitolando mentalmente tutto l'insieme, esprime un giudizio e assegna un voto.

3 Nella valutazione tradizionale
Non è chiaro: che cosa viene valutato (le conoscenze acquisite, la capacità di comprensione, la qualità dell'esposizione, e in che misura l'uno o l'altro aspetto?); come si riconosce il comportamento richiesto (che cosa corrisponde, nella prova, alla "capacità di comprensione"?); quali sono i criteri a cui l'insegnante si attiene (che cos'è per lui una buona o una mediocre esposizione, un accettabile livello di comprensione?

4 Una valutazione che voglia essere coerente deve porsi come meta prioritaria quella
di guidare le persone verso uno sviluppo globale, facendo in modo che essi acquisiscano competenze (conoscenze, abilità, strategie) e che maturino una motivazione all’impegno e degli atteggiamenti positivi consolidando una reale fiducia in se stessi.

5 Per questo motivo si propone una riflessione sulla valutazione intesa come
supervisione sistemica dell’apprendimento e della crescita educativa della persona, fatta per regolare nel modo più efficace le opportunità di apprendimento ed educative che vengono offerte dall’istituzione educativa coinvolta

6 “Perché” valutare? La valutazione ha sempre un significato pedagogico: essa è parte integrante del processo educativo. La valutazione è la supervisione sistemica dell’apprendimento e della crescita educativa della persona. La valutazione consente di regolare nel modo più efficace le opportunità di apprendimento ed educative.

7 Il modello di valutazione discende da ciò che si intende per processo educativo
Situazione di partenza Svolgimento del processo educativo Risultati raggiunti La valutazione si inserisce all’interno di un progetto organico di intervento (no allo spontaneismo e all’improvvisazione) Individuare e organizzare in maniera finalizzata i molteplici fattori che influiscono sulla crescita degli alunni

8 “Che cosa” si intende per valutazione?
Misurazione? Verifica? Accertamento? Rilevazione? Molto spesso vengono usati come sinonimi del termine valutazione i sostantivi ma non lo sono

9 Alcune definizioni… Si usa il termine accertamento per indicare il controllo di una determinata situazione La valutazione è il procedimento sistematico che mira a determinare in che misura gli obiettivi sono stati raggiunti dagli allievi (G. De Landsheere, 1992) Si usa più facilmente il termine rilevazione per indicare la raccolta di dati Si usa più facilmente il termine verifica riferendosi al controllo dell’effetto di un singolo atto dell’intervento formativo La valutazione è un processo di confronto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi, tra le prestazioni dell’alunno e i criteri di confronto (L. Calonghi, 1994) La misura consiste in una descrizione quantitativa dei comportamenti

10 MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Misurare è quantificare, attribuire un punteggio secondo certi parametri Valutare è, al contrario, attribuire un valore secondo criteri di giudizio, è, cioè, una connotazione nel campo del giudizio, ove si valuta oltre alla sfera cognitiva anche la sfera affettiva, psicologica della persona nella sua interezza. L’oggetto della misurazione è l’obiettivo che lo studente deve raggiungere.

11 si compiono due distinte operazioni:
Di fronte a una prova dello studente - scritta o orale, strutturata o non strutturata - in un primo momento si raccolgono e registrano dati. Può essere ovviamente misurato solo ciò che si manifesta, ciò che può essere posto sotto osservazione. Si procede poi alla valutazione di quanto si è misurato, si esprime un giudizio che deve fare riferimento necessariamente a una scala di valori. si compiono due distinte operazioni:

12 La valutazione tra descrizione e verifica
comprende la descrizione quantitativa e qualitativa dei comportamenti dell’alunno comporta giudizi di valore concernenti la loro desiderabilità Il confronto suppone la rilevazione dei dati di fatto delle situazioni dei risultati La verifica precede la valutazione processi prodotti

13 Valutazione Determinazione del valore di cose e di fatti di cui si debba tener conto ai fini di un giudizio o di una decisione, di una classifica o graduatoria. Si sostanzia nell’espressione di un giudizio. Verifica Insieme delle operazioni che si compiono per rilevare e/o misurare un evento e compararlo con l’ipotesi di partenza, ossia con ciò che in precedenza è stato dettagliatamente definito.

14 La valutazione non solo accompagna il processo educativo e di apprendimento, ma è finalizzata a questo La finalità della valutazione educativa non è infatti soltanto quella di classificare gli alunni ma piuttosto di aiutarli nella loro crescita ed è evidente che per guidare l’alunno che cresce, c’è bisogno di far riferimento a un piano razionalmente concepito, attuato con aderenza ai fini e ai fatti, utilizzando mezzi adeguati.

15 La valutazione è una caratteristica fondamentale e intrinseca dell’attività didattica
le attività di apprendimento per essere formative devono essere valutate in modo che l’attenzione sia rivolta non solo al prodotto finale ma anche al suo iter di formazione. Parlando di processo di valutazione un ruolo rilevante hanno i tempi nei quali le valutazioni si attuano. In genere si distinguono a questo proposito una valutazione iniziale, una intermedia (formativa) e una finale (sommativa).

16 PERCHÉ SI VALUTA ALL’INIZIO?

17 PERCHÉ SI VALUTA NEL CORSO DEL PROCESSO?

18 PERCHÉ SI VALUTA ALLA FINE?

19 La valutazione infatti accompagna il progetto nel suo farsi:
si valuta al momento iniziale della esecuzione, quando è necessario raccogliere informazioni sulle esigenze dei soggetti coinvolti, sulle difficoltà poste dalla situazione, sulla possibilità di utilizzare materiali e strumenti idonei, sul peso esercitato da fattori esterni; si valuta nel corso del progetto per ridefinirne l'organizzazione e la specifica strategia di intervento; - si valuta alla fine per acquisire elementi necessari non solo per cogliere l'efficacia di quanto prodotto, ma soprattutto per orientare il lavoro futuro.

20 La valutazione (supervisione) va realizzata tenendo presenti
Il fine La valutazione è strumento per promuovere, orientare, coadiuvare la crescita armonica della persona dell’alunno I mezzi La valutazione deve fare riferimento a dati validi ed attendibili, raccolti analiticamente e con sistematicità Validazione di Metodi e Strumenti di rilevazione

21 Tipologie di valutazione
Valutazione complessiva o sommativa: è un bilancio su un periodo determinato (trimestre, quadrimestre…), per scopi diversi (maturità, idoneità, specializzazione…). Valutazione continua: si coestende al processo educativo, lo accompagna, segue ogni sequenza di apprendimento, ogni attività di recupero o di sviluppo. Valutazione formativa: è la premessa ai piani di intervento educativo e li segue passo passo; si preoccupa di vedere se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissi.

22 “Come” valutare? La verifica deve essere: Accurata e precisa
registrare i gradi di intensità del fenomeno rilevato fornire elementi quantitativi Valida raccogliere quello che è pertinente e non una cosa per un’altra

23 QUALI SONO I MOMENTI DELL’ATTO VALUTATIVO?

24 I momenti dell’atto valutativo

25 Lo stimolo nell’atto valutativo
domanda, compito, tema, problema, questionario, comando per azione, ecc. esige una risposta o reazione Validità stimolo: progettato e realizzato per consentire di cogliere veramente la dimensione che ci si propone di valutare Costanza stimolo: necessità che esso non cambi nel tempo

26 La rilevazione della risposta o “reazione”
Le risposte prima di essere valutate devono essere “raccolte” dal pedagogista Validità: rilevare tutto e soltanto quel che ci si era proposti di rilevare, i fatti considerati indici del raggiungimento di certi obiettivi. Costanza: cogliere non saltuariamente, ma abitualmente, una data manifestazione ogni volta che si presenta. Completezza: fare attenzione a non perdere risposte. Obiettività: le rilevazioni di più persone che osservano uno stesso fenomeno dovrebbero essere concordi.

27 L’espressione del giudizio
La valutazione si considera conclusa quando il giudizio, formulato mentalmente, viene “espresso”, cioè comunicato ad altri o reso comunicabile. Le tecniche: Voti e graduatorie Giudizi e profili Aggettivi

28 I più recenti studi docimologici (Franta - Colasanti, 1993) sono stati particolarmente attenti agli effetti che sull’alunno produce il modo con cui gli viene comunicato l’esito della sua valutazione; si vorrebbe infatti che la comunicazione del risultato della valutazione: facesse migliorare il suo impegno nello studio, lo incoraggiasse a fare di più e meglio e lo aiutasse a formarsi un’immagine positiva e realistica di sé. La comunicazione all’alunno dell’esito della sua valutazione costituisce il punto di collegamento dell’atto valutativo con l’azione educativa. La meta ideale rimane il pieno di sviluppo della capacità di autovalutazione nell’alunno, il quale, riconoscendosi per come effettivamente è in un certo momento del suo sviluppo e acquisendo consapevolezza delle sue effettive possibilità di miglioramento, dovrebbe prendere le decisioni giuste nell’orientare il suo impegno nel lavoro scolastico.

29 La valorizzazione dell’eccellenza personale, con le relative esigenze pratiche, costituisce un contributo che la Docimologia offre alla Didattica. È chiaro che ogni alunno eccelle tra i compagni di classe almeno in un aspetto. Il problema è che l’aspetto in cui un alunno eccelle non viene sempre percepito, stimato e valorizzato dai suoi insegnanti, i quali perdono così delle occasioni irripetibili per motivare e interessare l’alunno al lavoro scolastico (Bertagna, 2004). Per questo motivo si può affermare che l’educazione raggiunge la sua massima qualità quando scopre e mostra ciò che può definirsi con un’espressione classica “eccellenza personale”.

30 SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare?
MOMENTI DELLA VALUTAZIONE SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?

31 Valutare con criteri validi
Una volta scelto quello che si deve valutare ci si preoccuperà di far sì che la valutazione sia adeguata, fedele e stabile. Se la valutazione deve dirci in che misura si stanno conseguendo gli obiettivi voluti, se serve per riequilibrare gli interventi, la rilevazione dei risultati deve essere coerente con gli obiettivi, cioè deve raccogliere dati che consentano di vedere i progressi compiuti nella direzione giusta; non dati qualunque ma quelli significativi a questo scopo.

32 Dopo essersi assicurati che la valutazione è valida
bisogna assicurarsi che sia tale sistematicamente non solo qualche volta e per caso: bisogna far in modo che sia fedele

33 Si devono valutare non solo i risultati ma anche, e soprattutto, i processi attraverso i quali essi vengono raggiunti perché non basta giungere alla meta comunque ma è invece utile cercare di arrivarvi nel modo migliore, nel minor tempo con il minor dispendio, con l'esercizio del maggior numero possibile di abilità apprendendo un metodo che possa essere utilizzato in occasioni analoghe potenziando e non logorando la motivazione degli alunni, e così via.

34 La valutazione non è fine a se stessa
è finalizzata all'individuazione dei campi in cui un alunno possiede le migliori competenze fondamentali, i migliori prerequisiti squisitamente disciplinari, ma, anche, manifesta le più forti motivazioni, i più vivi interessi, un impegno di studio, una maggiore speranza di riuscita.

35 Una riflessione sulla valutazione implica una discussione
sugli obiettivi e quindi implicitamente sui criteri della valutazione; sulla situazione iniziale o di partenza dell’alunno per dare concretezza, aderenza ai singoli casi, ai criteri teoricamente formulati; sulla rilevazione o sull’osservazione delle situazioni;

36 Implica un riferimento
al modo di esprimere gli esiti della valutazione perché sia adeguata alle esigenze pratiche cui deve rispondere; al contributo della valutazione al continuo miglioramento della professionalità del docente.

37 C’è un processo circolare in atto continuamente:
I principi, i criteri, indicano in che senso far evolvere le situazioni, quali contenuti e mezzi scegliere. Gli esiti segnalano l’effettivo progresso nel raggiungimento degli obiettivi, l’efficacia degli interventi adottati e, i correttivi, le modifiche da apportare alla programmazione, le nuove previsioni e gli accorgimenti per conseguirle.

38 Nella progettazione ci si prefigge di arrivare a traguardi determinati
nella valutazione si assumono questi stessi obiettivi come criteri per dire se l’impegno ha avuto l’esito previsto.

39 Un docente per agire efficacemente non può affidarsi allo spontaneismo e all’improvvisazione ma deve far riferimento ad un progetto organico di intervento in cui a partire dagli obiettivi educativi che intende perseguire scelga razionalmente i contenuti i metodi gli strumenti ritenuti più idonei per favorire e verificare il raggiungimento delle finalità prefissate individuando e organizzando, in maniera finalizzata, i molteplici fattori che interagendo tra loro, influiscono sulla crescita degli alunni.

40 Il piano educativo-didattico
Progettazione Insegnamento Fine dell’educazione Orientamento Valutazione 40 40

41 Classicamente le fasi di ogni atto valutativo sono cinque
1) cosa si intende valutare 2) scelta dello stimolo che provoca la risposta da cui il valutatore può indurre se e come è presente ciò che intende valutare 3) raccolta fedele della risposta fornita dalla persona valutata senza distorsioni soggettive 4) confronto della prestazione fornita dall’alunno con la risposta attesa 5) attribuzione di valore al risultato dell’alunno

42 La valutazione del rendimento
Rendimento sufficiente o insufficiente Si determina in funzione di un livello oggettivo (norma) prestabilito Rendimento soddisfacente o insoddisfacente Si determina in funzione di capacità/possibilità personali di ogni alunno valutazione normalizzata o standardizzata valutazione criteriale o personalizzata

43 Strumenti per la valutazione
L’interrogazione orale L’interrogazione scritta informale (composizioni, saggi di storia, di filosofia o di altre materie, relazioni di ricerca, presentazione di tesi, cronache, riassunti, soluzioni scritte di problemi, rapporti di osservazioni…) I questionari Le prove oggettive o diagnostiche Strumenti per obiettivi “non culturali” (interviste, guide d’osservazione, riflessione parlata)

44 La diagnosi pedagogica (o conoscenza iniziale dell’alunno)
Esame medico Colloqui e documentazione varia Test individuali o collettivi Prove oggettive di profitto Osservazioni Compiti scritti Test e osservazioni Test di attitudini professionali Test e inventari Test, questionari, osservazioni, sociogrammi Stato di salute (bio-fisico) La scolarità passata Famiglia e ambiente di provenienza Capacità intellettuale Livello di rendimento Tecniche di studio Pensiero critico Originalità e capacità creativa Emotività e atteggiamenti Convinzioni valoriali Interessi personali e hobby Attitudini professionali di base Interessi professionali Tratti fondamentali della personalità


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