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1 Mobbing, Straining e forme di pressione sul manager a cura di A cura di.

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Presentazione sul tema: "1 Mobbing, Straining e forme di pressione sul manager a cura di A cura di."— Transcript della presentazione:

1 1 Mobbing, Straining e forme di pressione sul manager a cura di A cura di

2 2 1. MOBBING (definizione) condotta vessatoria, reiterata e duratura, individuale o collettiva, rivolta nei confronti di un lavoratore ad opera di superiori gerarchici (mobbing verticale) e/o colleghi (mobbing orizzontale) oppure anche da parte di sottoposti nei confronti di un superiore (mobbing ascendente) in alcuni casi si tratta di una precisa strategia aziendale finalizzata all’estromissione del lavoratore dall’azienda (bossing)

3 3 Condotte tipiche comportamenti in violazione di specifiche disposizioni di legge STRAINING (una singola azione con effetti duraturi nel tempo) ● Dequalificazione ● Trasferimento illegittimo ● Sanzioni illegittime ● Molestie di natura sessuale ● Dequalificazione ● Trasferimento illegittimo ● Sanzioni illegittime ● Molestie di natura sessuale

4 4 Condotte atipiche Atti in apparenza innocui ed anche privi di rilevanza giuridica ● attacchi ai contatti umani (limitazioni alle possibilità di esprimersi, continue interruzioni del discorso, rimproveri e critiche frequenti, sguardi e gesti con significato negativo); ● isolamento sistematico (trasferimento in un luogo di lavoro isolato, atteggiamenti tendenti ad ignorare la vittima, divieti di parlare od avere rapporti con questa); ● cambiamenti delle mansioni (assegnazione di lavori nocivi o carichi di lavoro eccessivi ed usuranti); ● attacchi alla reputazione (pettegolezzi, ridicolizzazioni, anche calunnie, umiliazioni); ● Imposizioni di scelte (obbligo di fruire di ferie e/o permessi, assegnazione di turni faticosi) ● forme di controllo esasperate (visite fiscali insolitamente frequenti) ● attacchi ai contatti umani (limitazioni alle possibilità di esprimersi, continue interruzioni del discorso, rimproveri e critiche frequenti, sguardi e gesti con significato negativo); ● isolamento sistematico (trasferimento in un luogo di lavoro isolato, atteggiamenti tendenti ad ignorare la vittima, divieti di parlare od avere rapporti con questa); ● cambiamenti delle mansioni (assegnazione di lavori nocivi o carichi di lavoro eccessivi ed usuranti); ● attacchi alla reputazione (pettegolezzi, ridicolizzazioni, anche calunnie, umiliazioni); ● Imposizioni di scelte (obbligo di fruire di ferie e/o permessi, assegnazione di turni faticosi) ● forme di controllo esasperate (visite fiscali insolitamente frequenti)

5 5 Condotte tipiche Dequalificazione è l'indizio più significativo dell'insulto sistematico alla dignità del lavoratore il datore di lavoro viola l’art. 2103 c.c. e compie un atto illecito, definito come atto di dequalificazione professionale, non solo quando assegna il dipendente a mansioni inferiori, ma anche quando, pur corrispondendogli la retribuzione, lo lasci in condizione di forzata inattività e senza assegnazione di compiti, atteso che il lavoro costituisce non soltanto un mezzo di sostentamento e di guadagno, ma anche un mezzo di estrinsecazione della personalità del lavoratore. Sussiste, dunque, secondo la giurisprudenza di legittimità un diritto del lavoratore all'effettivo svolgimento della propria prestazione di lavoro. è l'indizio più significativo dell'insulto sistematico alla dignità del lavoratore il datore di lavoro viola l’art. 2103 c.c. e compie un atto illecito, definito come atto di dequalificazione professionale, non solo quando assegna il dipendente a mansioni inferiori, ma anche quando, pur corrispondendogli la retribuzione, lo lasci in condizione di forzata inattività e senza assegnazione di compiti, atteso che il lavoro costituisce non soltanto un mezzo di sostentamento e di guadagno, ma anche un mezzo di estrinsecazione della personalità del lavoratore. Sussiste, dunque, secondo la giurisprudenza di legittimità un diritto del lavoratore all'effettivo svolgimento della propria prestazione di lavoro.

6 6 2. Danni da mobbing PATRIMONIALI ● Danno Professionale NON PATRIMONIALI ● Danno Biologico ● Danno Morale ● Danno Esistenziale Responsabilità contrattuale (artt. 2103 e 2087 cod.civ)

7 7 a) Danno Professionale Pregiudizio patrimoniale derivante dall'impoverimento della capacità professionale acquisita dal lavoratore e dalla mancata acquisizione di una maggiore capacità; può, inoltre, essere costituito dal fatto che la minore qualificazione professionale ha impedito al lavoratore di sfruttare particolari occasioni di lavoro (perdita di chance) o di percepire emolumenti ricollegati alla effettiva prestazione delle proprie mansioni. Si tratta, in entrambi i casi, di un danno patrimoniale, con la differenza che nel primo il danno incide direttamente sulle capacità professionali del lavoratore, nel secondo deriva dalla perdita di una ulteriore possibilità di guadagno.

8 8 b) Danno Biologico Lesione psico-fisica della persona in sé per sé considerata. si configura tutte le volte in cui è riscontrabile una lesione dell’integrità psico fisica medicalmente accertabile (malattia)

9 9 c) Danno Morale Pretium doloris Interpretazione costituzionalmente orientata: è indipendente dal reato (Corte Cost. anno 2003)

10 10 d) Danno Esistenziale Ogni pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore) che l’illecito datoriale provoca sul fare a-reddittuale del soggetto, alterando le sue abitudini di vita e gli assetti relazionali, sconvolgendo la sua quotidianità e privandolo di occasioni per l'espressione e la realizzazione della sua personalità nel mondo esterno. Esempi: diminuzione di interesse nella vita privata e nel tempo libero, la perdita della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, l'azzeramento delle aspettative e della progettualità per il futuro, il minor tempo dedicato ai figli, il calo o la scomparsa del desiderio sessuale, le crisi coniugali ed altre fratture dolorose.

11 11 3. Come ottenere il risarcimento a) Danno Biologico Non può prescindere dall'accertamento medico legale che accerti il nesso di causalità tra la lesione e la situazione stressante sperimentata sul lavoro (necessità della PERIZIA)

12 12 3. Come ottenere il risarcimento (segue) b) Danno Morale idem (non incontra più i limiti della necesità del reato)

13 13 3. Come ottenere il risarcimento (segue) c) Danno Professionale Principio di “allegazione” (Cass. Sez. un. 2006) Se ne può ottenere il risarcimento indicando e deducendo, in concreto: a) quali vantaggi connessi all’esperienza professionale acquisita (ma non più utilizzata) sono venuti meno in conseguenza della dequalificazione (ad. es. a causa dello svolgimento di un'attività soggetta a continua evoluzione). b) quali chance o quali aspettative di guadagno, che sarebbero state ragionevolmente conseguite in caso di regolare svolgimento del rapporto, siano state frustrate dal demansionamento o dalla forzata inattività.

14 14 3. Come ottenere il risarcimento (segue) d) Danno Esistenziale Principio di “allegazione” (Cass. Sez. un. 2006) Se ne può ottenere il risarcimento indicando e deducendo, in concreto: le circostanze comprovanti l’alterazione delle abitudini di vita (quali scelte di vita si sarebbero fatte se non si fosse verificato l’evento dannoso)

15 15 4. Come si prova il danno Danno Biologico e Morale Certificazione della malattia e perizia medico legale (per dimostrare la sofferenza e che questa è legata al rapporto di lavoro)

16 16 4. Come si prova il Danno (segue) Danno Professionale ed Esistenziale Con tutti i mezzi (prova testimoniale e documentale) idonei a dimostrare nel processo i concreti cambiamenti che l’illecito ha apportato, in senso peggiorativo, nella vita, professionale e non, del danneggiato compresa la“prova presuntiva” dimostrazione di una serie concatenata di fatti noti, ossia di tutti gli elementi che puntualmente e nella fattispecie concreta (e non in astratto) descrivano: durata, gravità, conoscibilità all’interno ed all’esterno del luogo di lavoro della operata dequalificazione, frustrazione di (precisate e ragionevoli) aspettative di progressione professionale, eventuali reazioni poste in essere nei confronti del datore comprovanti la avvenuta lesione dell’interesse relazionale, gli effetti negativi dispiegati nelle abitudini di vita del soggetto

17 17 5. Quanto? Danno Morale e Biologico Sistema tabellare un “tanto a punto” invalidità temporanea e/o permanente

18 18 5. Quanto? (segue) Danno Professionale ed Esistenziale Secondo Equità

19 19 In futuro? Somma Castigo o Danno Punitivo o più semplicemente maggiore considerazione per il valore della persona


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