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LEZIONI A CURA DELLA PROF.SSA ANGELA BERTO. Conosci la tua provincia.

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Presentazione sul tema: "LEZIONI A CURA DELLA PROF.SSA ANGELA BERTO. Conosci la tua provincia."— Transcript della presentazione:

1 LEZIONI A CURA DELLA PROF.SSA ANGELA BERTO

2 Conosci la tua provincia

3 Genova e la sua provincia negli anni ’80

4  Le grandi imprese.  Il terziario.  La crisi degli anni ’80.  La chiusura delle piccole imprese.

5 Le grandi imprese Agli inizi degli anni ’80 le caratteristiche economiche della nostra provincia sono molto ben definite. C’è un settore industriale dove a fare la parte del leone sono soprattutto le grandi imprese che assorbiscono ben il 40% di tutta l’occupazione industriale. Queste imprese, la maggior parte delle quali a partecipazione statale, sono operanti soprattutto nel settore siderurgico (Italsider), in quello meccanico (Ansaldo), della cantieristica navale (Fincantieri) o dell’impiantistica (Italimpianti).

6 Il terziario Il settore terziario, molto sviluppato, si basa soprattutto sul commercio (negozi al dettaglio, società di import-export), sul turismo e sul porto. A completare il panorama, c’è un grande numero di piccole imprese che fanno le subfornitrici. Dunque, Genova e la sua provincia sono zone a forte vocazione industriale, con un terziario forte. All’interno di questo terziario tradizionale sono anche presenti aziende molto specializzate, collegate al settore dei trasporti marittimi. Un esempio è costituito dalle assicurazioni marittime.

7 La crisi degli anni ‘80 Dal 1983 si verificano i primi tagli all’impresa siderurgica, complice una grave crisi internazionale nel settore. Si riducono gli stabilimenti e vengono tagliati moltissimi posti di lavoro. Anche per i trasporti marittimi arrivano le prime difficoltà, per cui la cantieristica navale soffre di questi problemi. I traffici nel porto d Genova diminuiscono, facendo perdere allo scalo ligure il primato nel Mediterraneo. Neppure l’impiantistica non si sottrae al momento (l’Italimpianti subisce forti ridimensionamenti collegati ai tagli all’industria siderurgica). Molti lavoratori sono costretti alla cassa di integrazione e al licenziamento.

8 La chiusura delle piccole imprese In un momento così difficile, la maggior parte delle piccole imprese subfornitrici della grande industria si dimostrano poco autonome e innovative. Non riescono a reagire tempestivamente, non investono in innovazione. Molte si ripiegano in se stesse senza riuscire a trovare nuovi clienti e nuovi sbocchi di mercato fino ad arrivare alla decisione estrema di chiudere.

9 Genova e la sua provincia negli anni ‘90

10  La grande industria.  La piccola industria.  Il turismo.  Il porto.  Il commercio.  Le nuove imprese.

11 La grande industria La grande impresa genovese ha ripreso a fatica negli anni ’90 un ruolo importante soprattutto nel settore dell’elettronica, dell’impiantistica, dell’automazione. E’ il caso dell’Elsag Bailey (azienda a partecipazione statale, nel settore dell’automazione dei processi industriali, con 2000 dipendenti a Genova) e dell’Esaote Biomedica (azienda ora privata, nel settore dell’elettronica biomedicale). Ma, attenzione. Queste imprese richiedono professionalità ben specifiche, addetti molto qualificati, tecnici, ingegneri, esperti di informatica.Sono professionalità che spesso non si trovano facilmente nel mercato del lavoro genovese.

12 La piccola industria Le piccole imprese genovesi rappresentano circa il 90% delle imprese attive. Anche se molte di loro hanno fatto dei passi in avanti negli ultimi anni, non c’è ancora, nella nostra provincia, una fitta e forte rete di imprese innovative come avviene, per esempio, nel Triveneto, in Emilia Romagna e in Toscana. Tuttavia ci sono eccezioni: in Val Fontanabuona operano piccole imprese all’avanguardia che non gravitano più soltanto intorno all’ardesia, ma in altri settori (meccanica, elettronica, abbigliamento, attrezzature sportive). Nonostante tutto, sono le piccole imprese che offrono opportunità di lavoro in quanto in esse sono comprese tante realtà di produzione di servizi.

13 Il turismo Il turismo ha un andamento a macchia di leopardo. A Genova, grazie all’Acquario, la presenza dei visitatori stranieri è aumentata. Sono state create nuove strutture alberghiere, ricettive e congressuali, che hanno portato nuova occupazione. Al contrario, nelle riviere, molti alberghi hanno chiuso o lavorano a basso regime, perché non sono in grado di offrire un servizio di alta qualità come, per esempio, la vicina Costa Azzurra. Inoltre è anche poco sviluppata l’industria del divertimento che in altre zone ha creato molti posti di lavoro. Tuttavia molti giovani hanno inventato attività autonome, mettendo su cooperative di guide turistiche e m naturalistiche, aprendo aziende di agriturismo o provando con il bed and breakfast.

14 Il porto Il porto ha riiniziato a funzionare molto bene, dopo che la gestione delle banchine è passata ai privati. Adesso è cresciuto anche il traffico passeggeri e hanno ripreso vigore i settori collegati al porto, come le riparazioni navali. Tuttavia non sempre questo buon andamento dei traffici e il buono stato di salute delle aziende che lavorano nello scalo genovese hanno avuto un ritorno consistente in termini di occupazione.

15 Il commercio Dal commercio non arrivano buone notizie. Molti esercizi al dettaglio hanno chiuso sia per la concorrenza dei supermercati e degli hard discount sia perché non hanno saputo rinnovare la loro proposta commerciale. Per chi vuole, dunque, operare nel commercio il momento non è dei migliori. Qualche possibilità di occupazione può venire dai super e ipermercati che cercano personale, anche se in Liguria queste grandi realtà non sono molto diffuse.

16 Le nuove imprese Grandi speranze per offrire opportunità lavorative vengono dalla creazione di nuove imprese. Anche se a Genova non è molto sviluppato il desiderio di mettersi in proprio, Regione, Provincia ed Enti pubblici stanno facendo molto per incentivare i giovani a creare una loro impresa. Ci sono strutture come il Bic Liguria pronte ad ospitare e sostenere l’avvio di aziende appena nate e ci sono leggi regionali che danno fondi a chi si mette in proprio. Un’altra possibilità è quella di riservare il Ponente cittadino ad aziende interessate ad insediarsi in queste zone e offrire nuovi posti di lavoro.

17 Il numero delle imprese in Liguria

18 Forma giuridica delle imprese in Liguria

19 Forma giuridica delle imprese nella provincia di Genova

20 Settori di attività in Liguria

21 Settori di attività nella provincia di Genova

22 Le caratteristiche delle aziende  Piccole aziende.  Grandi aziende.

23 Le piccole aziende  Poco strutturate.  Ricche di opportunità di imparare.  Chi ci lavora non è un numero.  Non danno grandi possibilità di fare carriera.  Favoriscono l’iniziativa personale.  Offrono meno certezze di una grande azienda.  Stimolano a mettersi in proprio.

24 Le grandi aziende  Molto strutturate.  Offrono interessanti opportunità di carriera.  Danno poco spazio alle iniziative personali.  Consentono di nascondere più facilmente i propri pregi e i propri difetti.  Offrono più certezze.

25 La situazione a Genova e provincia oggi.  Molte imprese di piccole dimensioni.  Imprese medio-grandi all’avanguardia, fortemente specializzate, che richiedono professionalità specifiche.  Il commercio tradizionale è in crisi.  Il turismo ha un andamento altalenante.  Il porto ha ripreso a funzionare.


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