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1 Parma, 15 aprile 2009 Relatore: Maria Rosa Salati IL PAL 2009 - 2011: PRIORITA’ ED OBIETTIVI.

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1 1 Parma, 15 aprile 2009 Relatore: Maria Rosa Salati IL PAL 2009 - 2011: PRIORITA’ ED OBIETTIVI

2 2 Agenda  Contesto  Criticità  Prospettive di sviluppo  Proposte Operative

3 3 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico

4 4 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: contesto di riferimento  Nell'ultimo triennio ha trovato un forte sviluppo la pianificazione e il governo del sistema dell'assistenza specialistica attraverso azioni integrate che hanno tratto origine dal Piano Attuativo Locale, dal Programma dell'Assistenza Specialistica e dal Piano aziendale di contenimento dei tempi di attesa.  La programmazione relativa al Piano dei Tempi di Attesa ha definito che un set di prestazioni di base deve trovare risposta nei bacini di riferimento degli utenti mentre per le prestazioni ad alta specializzazione (nell'area della diagnostica) il contesto di garanzia è l'ambito provinciale.  La struttura dell'offerta ha visto un incremento di prestazioni nell'area della diagnostica e delle visite a maggiore impatto attraverso un potenziamento della produzione diretta ed accordi con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria ed il Privato Accreditato.  In relazione al miglioramento dell'accesso è stata perseguita l'azione di presa in carico integrata che vede nel modello del Day Service la concreta realizzazione.  Sotto il profilo del governo della domanda si è lavorato anche sulla diffusione di linee guida e protocolli diagnostico-terapeutici.

5 5 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: criticità e prospettive di sviluppo  Criticità organizzative Stabilità dell'offerta nel sistema di prenotazione con monitoraggio dei tempi di attesa. Autoreferenzialità nella gestione di controlli con necessità di definizione di protocolli condivisi. Governo delle urgenze attraverso la definizione delle sedi eroganti per la presa in carico delle urgenze (h24 e differibili).

6 6 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: criticità e prospettive di sviluppo Necessità di sviluppo di percorsi ambulatoriali integrati I due modelli di riferimento che possono essere strutturati nelle varie strutture sanitarie che erogano prestazioni ambulatoriali sono: La qualificazione del percorso ambulatoriale semplice La strutturazione dei Day Service Ambulatorial i

7 7 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: criticità e prospettive di sviluppo Il percorso Day Service viene attivato dallo specialista che, valutata la particolare complessità clinica, invia l'utente al Day Service Ambulatoriale per l'avvio del percorso diagnostico-terapeutico. Possono essere attivati nell'ambito di strutture poliambulatoriali che sono in grado di erogare tutte o gran parte delle prestazioni. Distretto di Parma: Azienda Ospedaliera, Polo Sanitario Parma Ovest, Polo Sanitario di Colorno. Distretto di Fidenza: Ospedale di Fidenza-San Secondo (sedi di Fidenza e San Secondo) Distretto Valli Taro e Ceno: Ospedale di Borgo Val di Taro, Polo Sanitario di Fornovo Taro. Distretto Sud-Est: Polo Sanitario di Langhirano

8 8 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: criticità e prospettive di sviluppo  Fabbisogni di integrazione professionale  Integrazione tra professionisti ospedalieri e territoriali  Condivisione di protocolli clinici ed organizzativi  Necessità di continuità assistenziale  Formazione e aggiornamento sul campo Per la realizzazione di questo modello verrà sviluppata la partecipazione ed il coinvolgimento degli specialisti dell'AOSP Universitaria. Più che un aumento delle prestazioni si dovrà puntare al mutamento del rapporto di collaborazione.

9 9 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: proposte operative  GESTIONE DELL'OFFERTA Ampliamento dell'offerta Evoluzione dei contratti di fornitura all'interno della DGR 293/05 in materia di accreditamento Valutazione coordinata domanda offerta  RAZIONALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE EROGATRICI Organizzazione dei percorsi DSA 1 e DSA 2 in linea con RER Riorganizzazione dell'attività dei poliambulatori Integrazione degli specialisti (territoriali ed ospedalieri nelle sedi dei nuclei di cure primarie e nelle medicine di gruppo)

10 10 Reti Specialistica. Liste d'Attesa, Governo Clinico: proposte operative  APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA Riorientamento dell'appropriatezza prescrittiva Governo delle urgenze  FACILITAZIONE DEGLI ACCESSI Informatizzazione integrata dei percorsi ambulatoriali Disponibilità delle prestazioni nel sistema CUP

11 11 Percorsi per l'accesso ai Servizi Sanitari

12 12 Percorsi per l'accesso ai Servizi Sanitari: contesto di riferimento  In ambito provinciale lo sviluppo dei percorsi di accesso ha avuto forte sviluppo nel corso degli ultimi anni.  La programmazione dei punti di accesso alla prenotazione delle prestazioni sanitarie ha visto un forte consolidamento (oltre 130 punti) ed una diffusione in tutti i comuni (Cup Aziendali, Farmacie, Comuni, Patronati e MMG).  L'attivazione delle fasi del progetto sole ha consentito di consolidare una serie di servizi online per i medici di medicina generale collegati alla rete.  La prevista apertura di sportelli sociali porterà a completamento i percorsi informatici socio-sanitari di accesso.

13 13 Percorsi per l'accesso ai Servizi Sanitari: criticità e prospettive di sviluppo  Migliorare e semplificare le modalità di comunicazione e scambio dati tra il cittadino e gli operatori sanitari.  Garanzie nei confronti del cittadino in termini di rispetto della sicurezza nella trasmissione delle informazioni e di tutela della privacy dei dati personali.

14 14 Percorsi per l'accesso ai Servizi Sanitari: proposte  Realizzazione dell'integrazione tra rete degli sportelli unici sanitari e rete degli sportelli sociali secondo quanto previsto dalla DGR 432/2008 sul territorio provinciale attraverso: e stensione delle convenzioni per l'allineamento dell'anagrafe sanitaria con le anagrafi comunali; progettazione di una modalità di condivisione e scambio dati fra i sistemi informativi dell'area sociale e sanitaria  Consolidamento ed ampliamento delle modalità di accesso ai servizi sanitari attraverso: i l completamento della rete degli sportelli di prenotazione Cup della provincia Miglioramento e potenziamento dei servizi di prenotazione, disdetta ed informazione telefonica attraverso l'implementazione di funzioni di call center unico a livello provinciale Studio di fattibilità per l'attivazione della prenotazione on line di alcune prestazioni programmabili tramite la rete del Progetto SOLE.

15 15 Percorsi per l'accesso ai Servizi Sanitari: proposte  Consolidamento delle modalità di consultazione dei referti via Web tramite la rete di SOLE  Semplificazione delle modalità di pagamento del ticket attraverso l'ampliamento dei canali di riscossione  Gestione informatizzata della sicurezza e delle privacy nei percorsi di accesso ai servizi sanitari.

16 16 Rete Emergenza Urgenza

17 17 Rete Emergenza Urgenza Contesto di riferimento  Fanno parte del Sistema 118: 31 postazioni di trasporto base, in genere, 24 h con equipaggio composto da volontari (14 postazioni CRI – 17 postazioni AP) 10 postazioni di auto medica con medici abilitati allo svolgimento di attività di emergenza territoriale 3 postazioni con infermiere professionale (l'equipaggio comprende un infermiere delle Aziende Sanitarie esperto in emergenza territoriale) Ambulatori di primo intervento 1 servizio con eliambulanza.  Tutti i mezzi e le risorse del Sistema 118 sono coordinati dalla Centrale Operativa 118 Parma Soccorso

18 18 Rete Emergenza Urgenza Criticità e prospettive di sviluppo  Assicurare al territorio montano un adeguato sviluppo delle risorse di cui il Sistema 118 possa disporre, sia nel Distretto Valli Taro e Ceno che nel Distretto Sud Est, attraverso il consolidamento di servizi integrati con il territorio, con particolare riferimento alla rete delle automediche ed in particolare alla istituzione di un servizio di rafforzamento della continuità assistenziale con un mezzo di soccorso avanzato presso il punto di primo intervento ospedaliero di Borgo Val di Taro.  Nel Distretto di Fidenza è necessaria l'implementazione delle collaborazioni e sinergie tra sedi contigue finalizzata a garantire la copertura territoriale e la continuità dei servizi di emergenza/urgenza ed ordinari.  Nel Distretto di Fidenza ha rilevanza strategica l'allocazione dell'automedica all'interno dell'Ospedale di Vaio.

19 19 Rete Emergenza Urgenza Criticità e prospettive di sviluppo  La ricerca di un equilibrio nello svolgimento dell'attività che consenta di garantire sia l'esecuzione dei trasporti ordinari alle categorie di aventi diritto sia l'attività di emergenza territoriale  Valutazione in rapporto ad una versione preliminare dei requisiti specifici per l'accreditamento delle strutture di Soccorso/Trasporto Infermi: si ritiene che nel triennio 2009- 2011 l'accreditamento rappresenti una tematica di particolare impegno.  Costituzione del Centro Unico per le Emergenze.

20 20 Rete Emergenza Urgenza Proposte operative  Consolidare l'integrazione tra gli ospedali della AUSL ed il sistema emergenza-urgenza Automedica 24 h a Fidenza e a Borgo Val di Taro costituendo meccanismi di integrazione con il P.O.  Definizione di protocolli per la gestine dei trasporti secondari tra i centri Hub & Spoke tra: Ospedale di Fidenza ed Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma; Ospedale di Borgo Val di Taro e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma Pazienti con IMA st-sopra, grandi traumi e ustioni, ictus ischemico, ecc. Prevedere meccanismi di rientro dei pazienti dal centro Hub verso gli Spoke quando non di pertinenza

21 21 Rete Emergenza Urgenza Proposte operative  Sviluppare sinergie ed integrazioni nell'organizzazione dell'offerta attraverso: L'integrazione all'interno delle reti cliniche territoriali di assistenza primaria; La valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie; La definizione fattibilità per sinergie tra le varie sedi, sia di AP che CRI.  Organizzazione di soccorso sanitario nel caso di maxiemergenze  Garantire adeguato percorso formativo al personale volontario che opera nelle associazioni di volontariato e partecipa allo svolgimento dell'attività di soccorso e trasporto in emergenza.  Ricercare le condizioni di sostenibilità, nel medio e lungo periodo, del sistema di emergenza/urgenza territoriale della Provincia di Parma che si fonda sulla forte integrazione tra Volontariato, Associazioni e Aziende Sanitarie titolari della funzione

22 22 Reti Cliniche di Area Pediatrica

23 23 Reti Cliniche di Area Pediatrica Contesto di riferimento  Il Dipartimento Materno Infantile dell'Azienda Ospedaliero Universitaria si configura come riferimento per l'assistenza specialistica al paziente pediatrico.  L'assistenza pediatrica territoriale di base si realizza attraverso la presenza di una rete omogenea di Pediatri di Libera Scelta e attraverso servizi che svolgono vaccinazioni e attività di prevenzione. Funzioni pediatriche specialistiche sono presenti all'Ospedale di Fidenza.

24 24 Rete Cliniche di Area Pediatrica Criticità e prospettive di sviluppo  Non ottimale inserimento dei PLS nei Nuclei Cure Primarie e difficoltà di integrazione con gli Specialisti Pediatri Ospedalieri.  Crescente domanda di cure domiciliari per prese in carico a lungo termine  Continuità assistenziale non pienamente agitanei percorsi di dimissione ospedale-territorio  Disomogeneità nella distribuzione territoriale di alcuni servizi a svantaggio dei territori più disagiati (pediatria, assistenza domiciliare)  Eccessivi consumi di prestazioni in tutti i servizi afferenti alle cure primarie non orientate ai principi di appropriatezza (corrispondenza tra priorità ed entità dei bisogni)  Mancanza di informatizzazione condivisa tra le due aziende con possibilità di refertazione (es. EEG) in rete con possibilità per i professionisti di avere reciproche informazioni  Necessità di implementazione dell'iter relativo al maltrattamento/abuso del minore con individuazione di una referenza professionale interaziendale  Valutare la congruità dei pl a disposizione in pediatria sia per le acuzie neuropsichiatriche che per le degenze protratte di tipo neurologico

25 25 Rete Cliniche di Area Pediatrica Proposte operative  Strutturazione della Pediatria di Comunità nei Dipartimenti delle Cure Primarie  Realizzazione delle Unità Pediatrica di Distretto (UPD) creando un sistema organico in rete con i servizi ospedalieri e specialistici, i Servizi Sociali e il DSM trovando forme organizzative per una migliore assistenza al bambino nella sua totalità soprattutto se con problemi di patologia cronica e/o a rischio psicosociale  Sviluppo dell'utilizzo delle pratiche e degli strumenti del Governo Clinico volti a promuovere un utilizzo appropriato dei servizi Protocollo di Dimissione Appropriata per bambini con patologie croniche Piani assistenziali post ricovero per patologia definite Procedure condivise tra le Aziende Sanitarie e gli Entio Locali per le prese in carico di minori in situazioni di pregiudizio

26 26 Rete Cliniche di Area Pediatrica Proposte operative  Appropriato utilizzo delle Strutture Ospedaliere di Primo Soccorso Incentivazione di forme associative di medicina di gruppo tra i Pediatri di Libera Scelta Campagne informative rivolte a professionisti e utenza Realizzazione presso il Presidio Ospedaliero di Vaio di una Funzione Pediatrica, aperta sulle 24 h Monitoraggio accessi  Sviluppo di un piano di formazione integrata  Miglioramento dell'integrazione tra strutture ospedaliere pediatriche e territorio con la messa a punto di percorsi e procedure condivisi  Informatizzazione rete pediatrica  Rete integrata dei professionisti con puntualizzazione dei criteri e delle modalità di relazione e di comunicazione tra i diversi “nodi”

27 27 Reti Cliniche di Area Pediatrica Proposte operative  Qualificazione della Rete Clinica Integrata Provinciale. A tal fine dovrà essere costituito entro il 2009 un gruppo di progetto finalizzato a produrre il documento di riferimento inerente al rapporto tra Ospedale del Bambino, il Polo Pediatrico di Parma e le Reti Pediatriche territoriali  Attività di supporto al Bambino Cronico attraverso l'adeguamento della Rete Assistenziale a supporto della domiciliarizzazione del bambino cronico e promozione di un progetto di fattibilità di letti di ”lungodegenza” pediatrica e neonatologica per i pazienti stabilizzati che hanno concluso l'iter diagnostico terapeutico ed ospedaliero  maltrattamento/abuso del minore con implementazione e qualificazione del percorso di assistenza al minore soggetto a maltrattamento ed abuso con focalizzazione e definizione dei ruoli dei diversi soggetti professionali ed istituzionali coinvolti  Sviluppo delle tecnologie con definizione di percorsi appropriati per l'impiego di tecnologie complesse e allocazione delle tecnologie nei diversi nodi della rete in base alla loro vocazione in termini di complessità e di specializzazione e tenendo conto nella numerosità dei casi e dell'effettivo utilizzo.

28 28 Grazie per l’attenzione


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