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Maria Pia Ponticelli & Giuseppe Orefice. PERCHE’ SIAMO QUI I protagonisti dei programmi/progetti di sviluppo di tutto il mondo si chiedono da anni sono.

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1 Maria Pia Ponticelli & Giuseppe Orefice

2 PERCHE’ SIAMO QUI I protagonisti dei programmi/progetti di sviluppo di tutto il mondo si chiedono da anni sono stati utili? hanno risolto i problemi dei beneficiari? chi sono stati i veri beneficiari? hanno prodotto sprechi di risorse? hanno lasciato qualcosa nel contesto nel quale si sono realizzati?.... e ancora: chi determina le decisioni ? con quale peso? come evitare l’esclusione di soggetti importanti…ma senza voce?

3 PERCHE’ SIAMO QUI Chi sono i protagonisti? i decisori politici con un mandato delle comunità a rappresentarne valori, prima che indirizzi per garantirne il benessere gli esperti con un bagaglio di know-how, esperienze e possibili soluzioni alle loro problematiche i beneficiari degli interventi che, con attori-chiave o stakeholder sono portatori di interessi, problemi e bisogni insoddisfatti.

4 PERCHE’ SIAMO QUI

5 Il riequilibrio dei pesi dei protagonisti ovvero processi partecipati di programmazione / progettazione/attuazione/valutazione garantiscono a) una maggiore efficacia degli interventi a) un miglioramento complessivo dei meccanismi di gestione di tali interventi

6 PERCHE’ SIAMO QUI Primo passo per tale riequilibrio è LA CONOSCENZA a) essere informati sui processi in atto o meglio sulle logiche ad essi sottostanti b) acquisire familiarità con il linguaggio, con i termini utilizzati dagli altri protagonisti

7 PERCHE’ SIAMO QUI Sempre che si ritrovi un contesto favorevole alla partecipazione a tutte le fasi del ciclo di vita di un intervento OGGI con le nuove politiche europee ci sono tutte le condizioni per dare voce ai beneficiari finali per agire quella rappresentanza degli interessi e dei bisogni dei soggetti più deboli propria del TERZO SETTORE

8 CHI SIAMO ESPERTI che dal terzo settore, dal mondo della cooperazione si sono mossi e battuti a partire dal 1982 per far diventare protagonisti dei processi di sviluppo tanti target di beneficiari per spingere l’attenzione sugli aggettivi / le qualità dello sviluppo (equo, paritario, equilibrato, solidale, sostenibile, bottom up, … partecipato) per costruire beneficiari consapevoli, creativi e intraprendenti PMI CONSULTING - CITTA’ DELLA SCIENZA - ANTENNA PON REC

9 DI CHE PARLIAMO 1. LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 2. I FONDI STUTTURALI : STRUMENTI FINANZIARI DELLA POLITICA DI SVILUPPO 3. LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020 4. LE INNOVAZIONI DI METODO 5. LA PARTECIPAZIONE E LA PARTNERSHIP

10 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Priorità Europa 2020 mira a una crescita che sia: intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione sostenibile, grazie alla decisa scelta a favore di un'economia a basse emissioni di CO2 e della competitività dell'industria inclusiva ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà

11 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Obiettivi Tasso di occupazione delle persone in età 20-64 anni al 75% (oggi 69%) (Italia: 67-69%) Investimenti in Ricerca e Sviluppo al 3% del PIL (IT: 1,67%) Emissioni di gas serra – 20% rispetto al 1990 (IT – 13%), energie rinnovabili al 20% (IT: 17%), efficienza energetica + 20% (IT: + 27,90%)

12 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Obiettivi Tasso di abbandono scolastico inferiore al 10% (oggi 15%) (IT – 15-16%)e almeno il 40% dei giovani laureato (oggi 31%) (IT: 26-27%) 20 milioni in meno di persone a rischio povertà (-25% rispetto ad oggi) (IT: - 2.200.000)

13 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita intelligente Agenda digitale europea: creare un mercato unico del digitale basato su Internet ad alta e altissima velocità e su applicazioni interoperabili Youth on the move:migliorare l’attrattiva e la qualità dei sistemi di insegnamento, combinando eccellenza ed equità e promuovendo la mobilità, ed agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro

14 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita intelligente Unione dell'innovazione:riorientare la politica in materia di R&S e innovazione alle principali sfide della nostra società come i cambiamenti climatici, l'energia e l'uso efficiente delle risorse, la salute e l'evoluzione demografica e rafforzare tutti gli anelli della catena dell'innovazione, dalla ricerca più teorica alla commercializzazione

15 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita sostenibile Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse: scindere la crescita economica dall'uso delle risorse e dell'energia riducendo le emissioni di CO2, promuovendo una maggiore sicurezza energetica, riducendo l'intensità in termini di risorse di ciò che usiamo e consumiamo.

16 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita sostenibile Una politica industriale per l'era della globalizzazione : sostenendo l'imprenditoria, per rendere le imprese europee più robuste e competitive e prendendo in considerazione tutti gli elementi della catena del valore, che sta diventando sempre più internazionale, dall'accesso alle materie prime al servizio di assistenza alla clientela.

17 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita inclusiva Agenda per nuove competenze e nuovi lavori: modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze lifelong

18 LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020 Iniziative faro Crescita inclusiva Piattaforma europea contro la povertà: garantire la coesione economica, sociale e territoriale, il rispetto dei diritti fondamentali dei poveri ed emarginati, aiutandoli a vivere in modo dignitoso e a partecipare attivamente alla società, prevedere un sostegno per aiutare le persone ad integrarsi nelle comunità in cui vivono, ottenere una formazione, trovare un lavoro e avere accesso alle prestazioni sociali.

19 STRUMENTI FINANZIARI PER LO SVILUPPO E LA COESIONE Le priorità di crescita saranno riprese nel Quadro finanziario pluriennale (2014-2020). Gli strumenti finanziari che contribuiscono a garantire che le risorse disponibili vengano investite in modo efficace a sostegno della crescita sono : Fondo europeo di sviluppo regionale Fondo sociale europeo Fondo di coesione

20 STRUMENTI FINANZIARI PER LO SVILUPPO E LA COESIONE FESR (Fondo europeo sviluppo regionale): cofinanzia ricerca, innovazione e competitività delle PMI, efficienza energetica ed energie rinnovabili, sviluppo urbano sostenibile FSE (Fondo sociale europeo): cofinanzia l’inclusione sociale e lo sviluppo delle risorse umane FONDO COESIONE : cofinanzia azioni in materia di ambiente e infrastrutture di trasporto d'interesse comune per promuovere la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati membri.

21 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI GESTIONE DIRETTA Il versamento e la gestione dei fondi sono attuati direttamente dalla Commissione Europea (o da una Agenzia delegata) Rapporto contrattuale tra Commissione (o Agenzia delegata) e beneficiario finale GESTIONE INDIRETTA Trasferimento risorse a Stati membri, Ministeri, Regioni e Province Il versamento e la gestione dei fondi sono attuati da Stati membri, Ministeri, Regioni e Province, enti che stanziano anche risorse finanziarie aggiuntive (cofinanziamento) =>quindi indirettamente da parte della Commissione Europea Assegnazione delle risorse sulla base di specifici bandi

22 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI GESTIONE DIRETTA Programmi comunitari tematici per realizzare progetti o attività inerenti alle politiche settoriali dell'Unione europea (Call for proposals ) Linee di Bilancio, che prevedono: - Sovvenzioni (Call for proposals - Inviti a manifestare proposte) - Gare di appalto (Call for tenders)

23 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI SOVVENZIONI La sovvenzione mira a soddisfare le esigenze della struttura proponente e ad attuare la politica della Commissione - Approccio dal basso (bottom up) La sovvenzione ha un mandato istituzionale - Versamento diretto di natura non commerciale Le sovvenzioni sono concesse dalla Commissione a beneficiari esterni per progetti proposti da (organizzazioni pubbliche e private – quali amministrazioni pubbliche, università, imprese, ONG) che presentano progetti atti a promuovere l’attuazione delle politiche comunitarie in vari settori.

24 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI Sono due i tipi di sovvenzione: Bandi periodici Bandi aperti Criteri: Qualità della proposta Conta poco l’aspetto finanziario Cofinanziamento. La Commissione europea, generalmente concede contributi che vanno da un minimo del 35% dei costi ad un massimo dell’85%.

25 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI Caratteristiche comuni sono una forma di finanziamento complementare: l'Unione europea co-finanzia da un minimo del 50% a un massimo dell’80% della spesa totale richiedono la creazione di partnership a carattere transnazionale i beneficiari possono essere enti pubblici e/o soggetti privati non sono concessi con effetto retroattivo per progetti che sono già stati completati viene concessa solo una sovvenzione per lo stesso progetto

26 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI Programmi comunitari tematici di principale interesse per il Terzo settore riguardano le seguenti aree: Occupazione e Innovazione sociale Ambiente Istruzione, educazione e cultura

27 PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI OCCUPAZIONE E INNOVAZIONE SOCIALE EaSI sosterrà gli sforzi degli Stati membri nel programmare ed implementare le riforme sociali e sull’occupazione a livello europeo, nazionale, regionale e locale, attraverso il coordinamento sociale, l’individuazione, l’analisi e la condivisione delle migliori prassi. EaSI integra ed amplia la copertura di tre programmi esistenti: - Progress (Programma per l’Occupazione e la solidarietà sociale), - EURES (Servizi per l’occupazione in Europa) - European Progress Microfinance Facility (Strumento Europeo Progress di Microfinanza)

28 PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI OCCUPAZIONE E INNOVAZIONE SOCIALE PROGRESS - soppressione di due componenti (parità di genere e diversità e lotta contro la discriminazione) ed particolare attenzione alla sperimentazione sociale EURES, modernizzazione portale dedicato e programmi di mobilità per carenze di lavoratori in determinati settori e favorire la mobilità dei giovani lavoratori MICROFINANZA E IMPRENDITORIA SOCIALE- agevolazione accesso ai finanziamenti imprenditori ed estensione, alle imprese locali. Supporto fornitori di microcredito (capacity building), sostegno mercato dell’investimento sociale e agevolazioni accesso al credito imprese sociali.

29 PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI AMBIENTE Life + Contribuisce all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, compresa l’integrazione dell’ambiente in altre politiche, contribuendo in tal modo allo sviluppo sostenibile. Strumento finanziario per la Protezione Civile Sostegno alle attività degli Stati membri finalizzate principalmente alla protezione delle persone ma anche dell'ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, in caso di catastrofi naturali e provocate dagli uomini, atti di terrorismo e catastrofi tecnologiche, radiologiche o ambientali

30 PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI ISTRUZIONE EDUCAZIONE E CULTURA Long Life Learning Strategia nazionale coordinata di apprendimento permanente che prevede: strumenti di supporto a percorsi di apprendimento flessibili tra i diversi segmenti di IFP, investimenti / incentivi, maggiore apertura dei sistemi di IFP ai bisogni del mercato del lavoro, attuazione EQF, approcci basati sui risultati dell’apprendimento, sistemi di validazione del non formale e dell’informale e sviluppo ulteriore di sistemi di orientamento permanente

31 PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI ISTRUZIONE EDUCAZIONE E CULTURA Creative Europe: sostiene i settori culturali e creativi, permettendo loro di contribuire maggiormente all'occupazione e alla crescita riunendo i meccanismi di sostegno, attualmente nel'ambito dei programmi "Media" e "Cultura", rispettivamente per i settori dell'audiovisivo e della cultura in Europa, in uno "sportello unico" aperto a tutte le industrie culturali e creative. Creerà inoltre un nuovo strumento di garanzia finanziaria che consentirà ai piccoli operatori di accedere a prestiti bancari

32 LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI GARA D’APPALTO La gara mira a soddisfare un preciso e puntuale interesse della Commissione: Approccio dall’alto (top down) Ha un fine commerciale Sono tre le tipologie di gare d’appalto: Bandi per servizi, destinati a consulenze, studi, attività di formazione, trasferimento di know-how; Bandi per forniture, destinati alla fornitura di attrezzature o materiali; Bandi per lavori, per la realizzazione di opere pubbliche quali investimenti in infrastrutture, realizzazione di progetti di ingegneria civile, ecc…

33 LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020 La politica di coesione economica e sociale dell’UE è finalizzata a promuovere uno sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della Comunità, riducendo i divari tra le diverse regioni europee

34 LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020 Obiettivi tematici Ricerca e innovazione Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI) Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi

35 LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020 Obiettivi tematici Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori Inclusione sociale e lotta alla povertà Istruzione, competenze e apprendimento permanente Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti

36 LA PROGRAMMAZIONE DELLA POLITICA DI COESIONE 2014- 2020 Il percorso per il ciclo 2014-20 Accordo di partenariato Programmi operativi (da concordare con l’UE) Il percorso è stato proposto alla Conferenza Stato Regioni nel giugno 2012. Il documento di indirizzo strategico e metodologico è il primo passo per il confronto pubblico sulle bozze di Accordo e di Programmi da sottoporre all’Unione Europea.

37 Il documento di indirizzo e metodologico 7 Innovazioni di metodo 3 Opzioni strategiche: Mezzogiorno, Città e Aree Interne 11 Aree tematiche comuni all’UE

38 Le 7 innovazioni di metodo Per superare le cause dell’insoddisfacente impiego dei fondi strutturali è necessario introdurre 7 innovazioni di metodo RISULTATI ATTESI AZIONI TEMPI PARTENARIATO TRASPARENZA VALUTAZIONE PRESIDIO NAZIONALE

39 Risultati attesi: esempi Tema Istruzione.Non più genericità come ‘Rafforzare il sistema dell’istruzione ma piuttosto: ‘incremento delle competenze degli studenti in matematica’, ‘incremento delle competenze degli studenti in lettura’ ‘incremento del numero di studenti che completano il ciclo di istruzione dell’obbligo Tema Mobilità /Mobilità sostenibile. ‘riduzione dei tempi di percorrenza’ ‘incremento degli utenti del trasporto pubblico/collettivo’ ‘incremento delle merci trasportate su ferrovia sulle lunghe percorrenze’ ‘incremento della disponibilità di servizio di infomobilitànelle città’.

40 Tempi Rimettere il tempo al centro dell’azione pubblica. Stimare ex ante (e aggiornare tempestivamente) il flusso dei pagamenti da eseguire annualmente per ciascun Programma/fondo, basato sui dati relativi all’attuazione prevista delle azioni. Definire la composizione interna del programma assicurando un corretto equilibrio tra azioni più rapide nell’attuazione (e quindi nei pagamenti) e azioni più complesse, che richiedono più tempo di reparazione e di attuazione.

41 Partenariato Il partenariato è metodo europeo. Ora deve assumere centralità estendendolo alla fase discendente della programmazione: i bandi qualificando come partner non solo i soggetti rappresentativi ma tutti quelli che dalle azioni sono potenzialmente influenzati o che apportano conoscenza applicando le innovazioni 5 e 6.

42 Trasparenza Disponibilità di tutta l’informazione rilevante in modalità aperta e secondo standard di interoperabilità Un sistema di monitoraggio per progetto, evoluzione ottimizzata dell’attuale banca dati unitaria, alimenterà OpenCoesione Un sistema di sostegno sistematico alla realizzazione dei progetti costruito attraverso sopralluoghi in fasi molto preliminari dell’attuazione e dei cui esiti verrà data informazione pubblica

43 Valutazione Centralità della valutazione di impatto che si domanda se, in quale misura e per quali soggetti le azioni adottate abbiano effettivamente avuto effetti sulla qualità di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese. Fino a che punto il programma ha mantenuto le sue promesse? Quanto ha contato il programma nel risultato osservato, rispetto ad altre variabili intervenienti? Chi ha contribuito di più o di meno al risultato osservato?

44 Presidio nazionale Non contrattabilità delle regole e degli indirizzi generali. Possibilità che il centro lanci azioni di co-progettazione strategica territoriale per aprire il territorio a contributi di soggetti privati e pubblici nazionali o internazionali. Trasformazione, de facto o de jure, del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica in agenzia. Ipotesi di un ruolo maggiore nella gestione dei programmi da parte di soggetti dell’Amministrazione centrale.

45 Le 3 opzioni strategiche Mezzogiorno Città Aree interne Il documento propone per la discussione tre opzioni strategiche per l’impiego dei fondi, emerse dal rilancio del programma 2007-2013 e suggerite dal dibattito europeo e nazionale.

46 Mezzogiorno Il Mezzogiorno accusa due deficit essenziali: un deficit di cittadinanza (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all’istruzione, alla qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e un deficit di attività produttiva privata sia manifatturiera, sia agricola, sia commerciale e di servizi del welfare “industriale” (indicare non il settore ma il metodo di produzione organizzato e a forte contenuto innovativo).

47 Città Le città sono al centro sia del rilancio della produttività, sia del recupero di inclusione sociale. La programmazione Comunitaria 2014-2020 ci offre l’opportunità di rimettere le città al centro della programmazione. Proposta una riserva del 5% del FESR assegnata ad una selezione di ambiti urbani significativi. Strumenti previsti: Investimenti Territoriali Integrati-ITI-; Sviluppo locale partecipativo (Community Lead Local Development) CLLD-)

48 Ipotesi di intervento Città Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per residenti e utilizzatori Inclusione sociale per gruppi di popolazione più fragile ed a rischio per aree e quartieri disagiati Rafforzamento delle filiere produttive locali capaci di competere a livello globale

49 Aree Interne mettere in sicurezza il territorio promuovere la diversità naturale e culturale concorrere a una nuova stagione di sviluppo Interventi sulla scuola e sulla sanità volti a riposizionamento e riqualificazione dei servizi essenziali; Interventi sulle telecomunicazioni e la mobilità; Interventi per l’istruzione e la formazione, anche degli adulti; azioni per la manutenzione del territorio e l’ammodernamento degli edifici pubblici; promozione delle attività produttive, segnatamente turistiche, boschive e agricole, congruenti con il disegno

50 11 aree tematiche Ricerca,sviluppo tecnologico e innovazione(Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione) Agenda digitale (migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime) Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura) Energia sostenibile e qualità della vita (sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori) Clima e rischi ambientali Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi)

51 11 aree tematiche Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse) Mobilità sostenibile di persone e merci (Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete) Occupazione(Promuovere l'occupazione e sostenere lamobilità dei lavoratori) Inclusione sociale e lotta alla povertà (Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà) Istruzione e formazione(Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente) Capacità istituzionale e amministrativa (Rafforzare la capacità stituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente)

52 Missioni e aree tematiche A. Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione; Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime; Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura; Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori; Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi; Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse; Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete; Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori; Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà; Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente;

53 Missioni e aree tematiche B.Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime; Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori; Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi; Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse; Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;

54 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori Riduzione dei consumi energetici di edifici pubblici e di alloggi sociali; Riduzione dei consumi energetici nei cicli produttivi attraverso l’adozione di tecnologie innovative; Stensione della quota di fabbisogno energetico coperto da microgenerazione distribuita da fonte rinnovabile e da cogenerazione

55 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori AREE RURALI Aumento della quota di fabbisogno energetico coperto con la cogenerazione distribuita da fonte rinnovabile e da cogenerazione; Riduzione dissesto idrogeologico attraverso corretta gestione forestale; Aumento di energia proveniente dall’utilizzo di deiezioni solide e liquide e dei sottoprodotti delle lavorazioni agricole e agroindustriali

56 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori AREE URBANE Aumento delle estensioni delle reti di distribuzione di energia gestite con sistemi intelligenti per la diffusione della microgenerazione; Miglioramento della qualità dell’aria (misurata attraverso la riduzione delle polveri sottili); Riduzione dell’inquinamento luminoso; Aumento della quota di spostamenti effettuati in ambito urbano attraverso sistemi di trasporto collettivi e veicoli alimentati con propulsione elettrica e, in generale, ad alta efficienza e a basse emissioni.

57 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori FILIERE PRODUTTIVE Aumento delle imprese attive con certificazione ambientale; Aumento quota del fabbisogno energetico coperto da fonti rinnovabili; Consolidare la filiera produttiva delle tecnologie eco-sostenibili: Conversione energetica delle biomasse di seconda e terza generazione, Recupero energetico dei rifiuti alternativo all’avviamento in discarica Nuove fonti rinnovabili del solare Geotermia e bio combustibili di seconda /terza generazione Sistemi avanzati di efficienza energetica

58 Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi Prevenzione del rischio idrogeologico e sismico Messa in sicurezza dei territori più esposti a rischio di alluvione e idrogeologico, in particolare manutenzione straordinaria del reticolo idraulico secondario Sicurezza sismica degli edifici pubblici più sensibili ubicate nelle aree a rischio Misure agro-ambientali e silvo-ambientali investimenti non produttivi (es. muretti a secco, opere di difesa del suolo, ecc.)per colture e pratiche volte a prevenire l’erosione dei versanti, il ripristino e la manutenzione degli elementi tipici del paesaggio

59 Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi Investimenti nella forestazione e nella gestione del patrimonio boschivo pubblico e privato destinati alla riduzione di NO2 e di metano e al sequestro di carbonio Sistemi di irrigazione e razionalizzazione del consumo dell’acqua Sistemi di monitoraggio dei consumi irrigui in agricoltura Sistemi di monitoraggio e prevenzione attraverso early warning dei rischi associati ad eventi esterni per ridurre i danni umani, sociali e infrastrutturali Programmi a favore delle aziende agricole per colture e pratiche di forestazione per prevenire l’erosione dei versanti Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua naturali e artificiali

60 Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse Garantire migliori servizi ambientali per i cittadini Gestione del ciclo dei rifiuti urbani Riduzione alla fonte della produzione di rifiuti Aumento del riciclaggio di materia (50% carta, metalli, plastica e vetro 2020) Ridurre lo smaltimento in discarica Riduzione fonte produzione dei rifiuti speciali

61 Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse Garantire migliori servizi ambientali per i cittadini Gestione servizi idrici Miglioramento servizio idrico per usi civili: fognature e depurazione e riduzione perdite in rete Diminuzione prelievi: riduzione consumi e bilanciamento tra usi agricolo, industriale e civile; Riduzione dei carichi inquinanti per aumentare la qualità dei corpi idrici Aumento del riuso delle acque reflue trattate per finalità agricole e industriali

62 Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse Garantire migliori servizi ambientali per i cittadini Tutelare e promuovere gli assett naturali e culturali Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità in ambito marino e terrestre Migliorare la biodiversità legata al paesaggio (conservare le attività antropiche che con le risorse naturali definiscono una tipicità culturale,naturale e paesaggistica) Aumento degli arrivi e delle presenze turistiche locali, nazionali ed estere Miglioramento qualitativo degli standard di offerta e delle condizione di fruizione del patrimonio Aumento della spesa media del turista Miglioramento del rapporto qualità/prezzo dell’offerta turistica in grado di attrarre turisti e fidelizzarli

63 Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Offerta ferroviaria (su tratte LP/regionali/metropolitane: variazione km di rete, treni/giorno, posti offerti) Servizi ferroviari (tratte tempi effettivi di percorrenza, pulizia, numero fermate frequenza dei treni, numero carrozze e dotazione tecnologica) Offerta viaria

64 Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Riequilibrio modale (merci ) Mitigazione impatto ambientale (minori emissioni, minori consumi energetici a parità di servizi) Aumento della sicurezza Rafforzamento delle connessioni (capoluogo/periferia, ecc.) Miglioramento qualità della vita

65 Missioni e aree tematiche C. Qualità della vita e inclusione sociale Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori; Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà; Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente;

66 Missioni e aree tematiche D. Istruzione, formazione e competenze Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente

67 PARTECIPAZIONE E PARTNERSHIP Partenariato principio chiave nell'attuazione dei Fondi del quadro strategico comune apporta un valore aggiunto per: rafforzamento dell'impegno collettivo e del senso di appropriazione (ownership) delle politiche dell'UE disponibilità di maggiori conoscenze, competenze e punti di vista nell'elaborazione e attuazione delle strategie garanzia di maggiore trasparenza nei processi decisionali.

68 PARTECIPAZIONE E PARTNERSHIP Ogni Stato membro organizza, rispettivamente per il contratto di partenariato e per ciascun programma, un partenariato con i seguenti partner: le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche competenti; le parti economiche e sociali gli organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione della parità e della non discriminazione.

69 PARTNERSHIP: aggregazioni Partecipazione di organismi che rappresentano la società civile e di organismi di promozione della parità e della non discriminazione N. di organizzazioni interessate/potenziale partenariato, è ampio i potenziali partner possono costruire: piattaforme di coordinamento organizzazioni ombrello con un rappresentante comune con il compito di contribuire all'elaborazione e all'attuazione dei programmi, così da garantire ampia rappresentanza e più agevole funzionamento

70 PARTECIPAZIONE :uno strumento COINVOLGIMENTO

71 FOCUS LONG LIFE LEARNING Che cosa è Il Programma d’azione per l’apprendimento permanente anche detto “Programma Lifelong Learning”, include e sostituisce i precedenti Programmi comunitari per l’istruzione, la formazione professionale e l’e-learning e rafforza ed integra le azioni condotte dagli Stati in materia di istruzione e formazione.

72 FOCUS LONG LIFE LEARNING SOTTOPROGRAMMI: Comenius (per le scuole) Erasmus (per l’istruzione superiore) Leonardo da Vinci (per l’Istruzione e formazione professionale)Leonardo da Vinci Grundtvig (per gli adulti), coordinati direttamente dagli Stati membri.

73 FOCUS LONG LIFE LEARNING Programma Trasversale concepito per promuovere azioni di interesse comune Programma Jean Monnet che incentiva la riflessione e il dibattito sul processo di integrazione europea negli istituiti di istruzione superiore, entrambi coordinati dalla Commissione Europea.

74 FOCUS LONG LIFE LEARNING Gli obiettivi generali del Programma, accogliendo gli indirizzi della Strategia di Lisbona, mirano a contribuire, attraverso l'apprendimento permanente, allo sviluppo dell'Unione Europea come società avanzata basata sulla conoscenza e a promuovere, attraverso scambi, cooperazione e mobilità, uno sviluppo economico sostenibile, maggiore coesione sociale e migliori posti di lavoro.

75 FOCUS LONG LIFE LEARNING Gli obiettivi specifici sviluppare qualità, innovazione, dimensione europea dei sistemi di apprendimento permanente; realizzare uno spazio europeo dell'apprendimento permanente; migliorare qualità, attrattiva ed accessibilità dell’apprendimento permanente nell’UE; rafforzare coesione sociale, cittadinanza attiva, dialogo interculturale, parità;

76 FOCUS LONG LIFE LEARNING promuovere creatività, competitività, occupabilità, imprenditorialità; promuovere maggiore partecipazione all'apprendimento permanente; promuovere apprendimento delle lingue e diversità linguistica; promuovere lo sviluppo di servizi, soluzioni pedagogiche e prassi formative innovative;

77 FOCUS LONG LIFE LEARNING sviluppare il sentimento di Cittadinanza Europea e la tolleranza per altri popoli e culture; promuovere la cooperazione a garanzia della qualità nei settori istruzione e formazione; incoraggiare il migliore utilizzo di risultati/prodotti e scambiare buone prassi.

78 FOCUS LONG LIFE LEARNING Beneficiari Il Programma si rivolge a singoli individui e istituzioni/organizzazioni didattiche e formative, oltre che a tutti coloro che direttamente e indirettamente possano essere interessati, come aziende, centri di ricerca e orientamento, associazioni, organizzazioni senza fini di lucro, organismi di volontariato e organizzazioni non governative (ONG).

79 FOCUS LONG CREATIVE EUROPE Il Programma “Europa creativa” è volto a promuovere i settori culturali e creativi. Il programma, annunciato dalla Commissione Europea il 23 novembre 2011, ingloberà gli attuali programmi Cultura, MEDIA e MEDIA Mundus, con il fine di preservare il patrimonio culturale e di accrescere la circolazione di opere creative all’interno e all’esterno dell’UE.

80 FOCUS LONG CREATIVE EUROPE Obiettivi L’obiettivo generale del programma “Europa creativa” è quello di sostenere il cinema europeo e i settori culturali e creativi, permettendo loro di contribuire maggiormente all'occupazione e alla crescita.

81 FOCUS LONG CREATIVE EUROPE Obiettivi Il nuovo programma contribuirà anche a proteggere e promuovere la diversità culturale e linguistica dell'Europa, in quanto intende dare supporto a decine di migliaia di artisti, professionisti della cultura e organizzazioni culturali permettendo loro di operare in tutta Europa, raggiungere nuovi pubblici e sviluppare le abilità necessarie nell'era digitale.


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