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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020

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Presentazione sul tema: "LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020"— Transcript della presentazione:

0 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020 IN SICILIA
Alfio La Rosa Dipartimento Regionale Fondi Strutturali Europei Palermo 27 marzo 2015

1 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 1

2 LA POLITICA DI COESIONE La Politica di Coesione
La politica di coesione (o politica regionale comunitaria) è la politica che l’Unione Europea mette in campo per ridurre il divario di sviluppo fra le diverse regioni degli Stati membri e per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale E’ una delle principali leve di crescita e sviluppo della qualità di vita in Europa La politica di coesione è ripartita in cicli economici di programmazione della durata di 7 anni (2014/2020) con la possibilità di spesa di andare oltre di 3 anni (entro il 2023, meccanismo “N+3”) e si fonda sul principio di solidarietà che è alle radici della Unione Europea Pagina 2

3 LA POLITICA DI COESIONE FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTOEUROPEI (SIE)
Gli importi assegnati alla politica regionale di coesione nei Fondi SIE sono stabiliti quando gli Stati membri hanno definito le prospettive finanziarie, cioè il bilancio europeo per i sette anni successivi (in occasione del Consiglio Europeo) La distribuzione delle risorse finanziarie tra gli Stati è stata negoziata in sede di Consiglio, privilegiando i Paesi e le Regioni in ritardo di sviluppo Ogni paese distribuisce l’importo ricevuto fra le regioni interessate dall’obiettivo di “convergenza” e quelle che fanno capo all’obiettivo di “competitività e occupazione” Lo Stato poi elabora dei “programmi operativi” che possono riguardare un complesso di regioni (programmi tematici: ambiente, energia, trasporti, …) l’intero Paese (programmi nazionali) o una regione (programmi regionali) Pagina 3

4 LA POLITICA DI COESIONE AUTORITA’ DI GESTIONE
In tutte le regioni d’Europa è possibile beneficiare di finanziamenti dei fondi strutturali. La Commissione europea non interviene nella selezione dei progetti in loco, eccezion fatta per un numero limitato di progetti di vasta portata (Grandi Progetti)  Viene applicato un sistema di gestione decentrata, nell’ambito del quale sono state designate delle Autorità nazionali o regionali per gestire ciascuno dei programmi di attuazione della politica di coesione Si tratta delle “Autorità di gestione” che definiscono i criteri di selezione, organizzano i comitati di selezione e scelgono i progetti che riceveranno un aiuto europeo in seguito a gare aperte a tutti  Pagina 4

5 LA POLITICA DI COESIONE BENEFICIARI E SETTORI D’AZIONE
I beneficiari della politica di coesione possono essere le imprese anche quelle straniere stabilite in Europa (principalmente quelle piccole e medie), gli enti pubblici, le associazioni o i privati, purché presentino un progetto conforme ai criteri di selezione fissati dall’Autorità di Gestione del Programma Ogni Stato ha l’obbligo di pubblicare e aggiornare l’elenco di tutti i beneficiari dei fondi strutturali Nella fase preparatoria dei programmi operativi, gli Stati membri e le Regioni determinano la distribuzione degli importi loro assegnati Numerosi sono i settori interessati: ricerca e sviluppo tecnologico, società dell’informazione, aiuti alle imprese, sviluppo delle infrastrutture (trasporti, telecomunicazioni, sanità, istruzione), energia, prevenzione dei rischi, ambiente, misure per l’occupazione, aiuti alla formazione, turismo, cultura … Pagina 5

6 LA POLITICA DI COESIONE CONTROLLI E LOTTA CONTRO LE FRODI
Ogni programma regionale o nazionale deve designare tre autorità: Autorità di gestione verifica il rispetto delle condizioni per la concessione delle sovvenzioni, effettua controlli regolari per determinare i progressi e la correttezza delle spese Autorità di certificazione presenta periodicamente alla Commissione i rendiconti di spesa e le domande di pagamento, verifica che le domande di rimborso siano esatte e che derivino da sistemi contabili affidabili e conformi alle norme nazionali ed europee in vigore Autorità di controllo realizza verifiche dei sistemi ed esamina i progetti, segnala all’autorità di gestione e all’autorità di certificazione i punti deboli constatati e le irregolarità individuate nelle spese La Commissione Europea esercita una funzione di sorveglianza e può realizzare verifiche in qualsiasi momento ed, eventualmente, può interrompere o sospendere i pagamenti La Commissione tiene anche conto delle verifiche della Corte dei Conti Europea e delle indagini dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF) Pagina 6

7 LA POLITICA DI COESIONE MISURAZIONE DELL’IMPATTO E DEI RISULTATI
La politica di coesione ha un impatto grazie a un investimento, da considerare “aggiuntivo”, che rappresenta in alcuni Paesi (fino al 4% del loro Prodotto Interno Lordo) All’inizio della programmazione, gli Stati membri fissano obiettivi quantificati, nell’ambito dei rispettivi “quadri di riferimento strategici nazionali” Gli Stati membri e la Commissione Europea misurano l’impatto dei programmi: Ogni tre anni, la Commissione pubblica una “Relazione sulla Coesione” che descrive lo sviluppo delle regioni e l’impatto della politica Con cadenza annuale pubblica anche, una “ Relazione intermedia sulla coesione economica e sociale” Misurare l'impatto e i risultati della politica di coesione è fondamentale per garantirne il successo, poiché consente di dimostrare ai cittadini europei gli effetti positivi, di scambiare le migliori pratiche e di migliorare continuamente i progetti e i programmi Pagina 7

8 LA POLITICA DI COESIONE ACCORDO DI PARTENARIATO
E’ il documento predisposto da uno Stato membro in collaborazione con le istituzioni di livello centrale e locali e i partner economici e sociali, che definisce strategie, metodi e priorità di spesa L'Accordo quantifica le risorse derivanti da quattro Fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Fondo sociale europeo (FSE) Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) E’ approvato dalla Commissione Europea in seguito del negoziato con lo Stato membro Pagina 8

9 LA POLITICA DI COESIONE Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
La Cooperazione Territoriale Europea (CTE) è uno degli obiettivi della Programmazione dei fondi Strutturali e di Investimento europei (SIE) suddivise: cooperazione transfrontaliera  cooperazione transnazionale  cooperazione interregionale L’Italia avrà a disposizione risorse per un totale pari a 1.136,8 milioni di euro per la partecipazione a 15 programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale: otto di cooperazione transfrontaliera: Italia/Francia marittimo, Italia/Francia Alcotra, Italia/Svizzera, Italia/Austria, Italia/Slovenia, Italia/Croazia, Grecia/Italia, Italia/Malta tre programmi di cooperazione transfrontaliera esterna cofinanziati da FESR e IPA (Italia - Albania - Montenegro) e da FESR e ENI (Italia/Tunisia e Mediterranean Sea Basin) quattro di cooperazione transnazionale: Central Europe, Med, Alpine Space, Adriatic/Ionian L’Italia parteciperà anche a quattro programmi di cooperazione interregionale che coinvolgono tutti i 28 Stati membri dell’UE: Urbact III, Interreg Europe, Interact, Espon, ai quali sono complessivamente destinati 500 milioni di euro. Pagina 9

10 LA POLITICA DI COESIONE Fondi comunitari a Gestione Diretta
I Fondi a Gestione Diretta della UE sono finanziamenti inseriti nel bilancio della Comunità e gestiti direttamente e centralmente dalla Commissione Europea: direttamente in quanto il trasferimento dei fondi viene effettuato senza ulteriori passaggi dalla Commissione Europea, o dall’organismo che la rappresenta, ai beneficiari centralmente in quanto le procedure di selezione, assegnazione, controllo e audit sono gestite dalla Commissione Europea, o dall’organismo che la rappresenta La Commissione redige dei programmi di attività annuali o pluriennali, nelle diverse materie di competenza che sono rivolti alle persone fisiche e giuridiche presenti negli Stati dell’UE e nei Paesi Terzi Per l’attuazione di tali programmi sono fissate delle scadenze periodiche o sono pubblicati degli “inviti a presentare proposte” (call for proposal) che indicano i criteri di selezione dei relativi progetti, come le attività e le spese ammissibili, i beneficiari, il tasso di cofinanziamento, ecc … Pagina 10

11 LA POLITICA DI COESIONE Fondi comunitari a Gestione Diretta
I Programmi a Gestione Diretta della UE (PGD) intervengono nei settori principali che rivestono un ruolo decisivo per raggiungere gli obiettivi della Strategia 2020: AMBIENTE CULTURA, AUDIOVISIVO ISTRUZIONE, FORMAZIONE, GIOVANI, SPORT POLITICA SOCIALE, CITTADINANZA EUROPEA IMPRESE RICERCA, INNOVAZIONE SALUTE, TUTELA CONSUMATORI GIUSTIZIA, AFFARI INTERNI AIUTI ESTERNI, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO TUTELA INTERESSI FINANZIARI, FISCALITA’, DOGANE Pagina 11

12 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 12

13 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La strategia della Commissione Europea
Europa 2020 è una strategia lanciata dalla CE, a luglio 2010, che si prefigge i seguenti traguardi: consentire alle economie dei Paesi membri di uscire più forti dalla crisi trasformare l’ UE in un’ economia “intelligente, sostenibile e inclusiva” garantire una società con alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale Pagina 13

14 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La strategia della Commissione Europea
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15 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 1/3 del Bilancio Comunitario
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16 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La classificazione delle Regioni in Italia
Nella Programmazione comunitaria 2014/2020 la classificazione delle Regioni europee e nazionali sono state identificate in base al grado di sviluppo. Ecco la classificazione delle Regioni italiane: «meno sviluppate» (Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia) «in transizione» (Abruzzo, Molise, Sardegna) «più sviluppate» (PA Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, PA Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria) Pagina 16

17 La Programmazione Comunitaria 2014/2020
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18 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 18

19 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La dotazione delle risorse
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20 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La distribuzione delle risorse nei 4 Fondi
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21 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 Programmi regionali e nazionali FESR e FSE
39 programmi regionali (FESR, FSE), di cui 3 plurifondo * (Calabria, Molise, Puglia), e 21 programmi regionali FEASR 14 Programmi nazionali 11 programmi nazionali (FESR, FSE), 2 programmi FEASR, 1 programma FEAMP * La regione Sicilia nonostante la richiesta della CGIL e del Partenariato ha deciso per l’utilizzo del monofondo Pagina 21

22 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 Programmi nazionali FESR e FSE
In Italia Per la Scuola Sistemi di politiche attive per l’Occupazione Inclusione Città metropolitane Governance e Capacità istituzionale Iniziativa Occupazione Giovani Nelle regioni «meno sviluppate» e «in transizione» Ricerca e Innovazione Imprese e Competitività Nelle regioni «meno sviluppate» Infrastrutture e Reti Cultura Legalità Pagina 22

23 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 Le Risorse per Programmi regionali e nazionali
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24 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 Risultati Attesi e Azioni
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25 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 Le Risorse nazionali suddivise per FESR e FSE
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26 La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Obiettivi Tematici per un uso efficace dei Fondi Aree tematiche comuni all’UE OT OBIETTIVI TEMATICI 1 Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione 2 Migliorare l'accesso, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 3 Migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) 4 Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori e la generazione distribuita 5 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione e la gestione dei rischi 6 Proteggere l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse 7 Promuovere il trasporto sostenibile ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete 8 Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori 9 Promuovere l'inclusione sociale e la lotta contro la povertà 10 Investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente 11 Rafforzare la capacità istituzionale ed una pubblica amministrazione efficiente Assistenza tecnica Pagina 26

27 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 1
La Programmazione Comunitaria 2014/ Principali Obiettivi (alcuni esempi) Sostegno ad oltre progetti di ricerca collaborativa tra imprese di diverse dimensioni, inserimento di oltre ricercatori nelle imprese, più innovazione per almeno imprese di piccole dimensioni [OT1 RA 1.1] Banda ultra larga e accesso a internet per tutti ad almeno 30mbps e copertura del 21% dei fabbisogni di infrastrutturazione a 100mbps nelle regioni meno sviluppate; nelle altre regioni, copertura a 30mbps (92% del fabbisogno finanziario nelle regioni in transizione e il 55% nelle regioni più sviluppate) e possibilità di realizzare interventi puntuali per la copertura ad almeno 100mbps [OT2 RA 2.1] Nuovi investimenti nelle PMI per circa 2,5 miliardi di euro [OT3 RA 3.1], sostegno ad oltre nuove start-up [OT3 RA 3.5] Pagina 27

28 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 2
La Programmazione Comunitaria 2014/ Principali Obiettivi (alcuni esempi) Dimezzamento dei consumi energetici in circa edifici pubblici (efficientamento energetico nell’edilizia pubblica per oltre 5 milioni di mq) [OT4 RA 4.1]; trasformazione delle reti di trasporto di energia in “smart grids”, con una copertura di circa il 45% del fabbisogno nelle regioni del Mezzogiorno [OT4 RA 4.3] Contributo alla riduzione del rischio idrogeologico in almeno il 10% delle aree a maggiore rischio, attraverso interventi strutturali per la messa in sicurezza della popolazione esposta e misure di prevenzione per aumentare la resilienza delle infrastrutture, anche in ambito urbano (green e grey options) [OT5 RA 5.1] Sostegno al percorso per la definitiva risoluzione delle emergenze nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani attraverso la copertura del fabbisogno impiantistico [OT 6 RA 6.1] e per il superamento delle infrazioni comunitarie per depurazione delle acque nell’ambito del servizio idrico integrato [OT 6 RA 6.3] nelle regioni del Mezzogiorno Pagina 28

29 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 3
La Programmazione Comunitaria 2014/ Principali Obiettivi (alcuni esempi) Migliori condizioni strutturali e standard di fruizione in almeno 100 musei e aree archeologiche concentrati nelle principali aree di attrazione culturale [OT6 RA 6.7]; rilancio della competitività delle principali destinazioni turistiche, sostenendo l’innovazione nelle imprese turistiche e la loro aggregazione [OT3 RA 3.3] e realizzando infrastrutture pubbliche nelle destinazioni individuate [OT6 RA 6.8] Completamento del potenziamento tecnologico e velocizzazione di alcune direttrici ferroviarie strategiche (Napoli-Bari- Lecce-Taranto; Messina-Catania-Palermo; Catania-Siracusa e Nodo ferroviario di Palermo) [OT7 RA 7.1]; rinnovo del materiale rotabile in molte linee regionali delle regioni meno sviluppate [OT 7 RA 7.3]; completamento del sistema infrastrutturale e logistico dei porti e interporti rilevanti del Sud (Polo logistico Gioia Tauro-Taranto; Porti di Salerno, Napoli, Augusta e Bari; Interporto della Puglia) [OT7 RA 7.2] Pagina 29

30 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 30

31 La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La riduzione del cofinanziamento nazionale
Il comma 676 della L.190/14 (Legge nazionale di stabilità 2015) prevede la riduzione al 25% sul totale del cofinanziamento del Fondo di rotazione nazionale a valere sui POR e sui PON per un totale pari a ben 10 miliardi di euro La norma destina le risorse per “interventi previsti nell’ambito di programmi di azione e coesione, i cui contenuti sono definiti, sulla base di comuni indirizzi di impostazione e articolazione, in partenariato tra le amministrazioni nazionali aventi responsabilità di coordinamento dei Fondi di Investimento Europei e le singole amministrazioni centrali e regionali interessate, in coerenza con la destinazione territoriale” A nostro avviso, il rischio è che queste risorse rischiano di essere utilizzate come un “bancomat” dal governo nazionale, così come è successo in passato per i Fondi ex FAS La CGIL è stata contraria al dimezzamento della percentuale (dal 50 al 25%) del cofinanziamento nazionale dei Programmi Operativi regionali (FESR e FSE)stabilito dal Governo regionale nel mese di agosto 2014 modificando una Deliberazione del precedente mese di luglio. Una scelta attuata dalle Regioni Sicilia, Calabria, Campania e non dalle altre due “meno sviluppate” (Puglia, Basilicata) A conferma del “rischio bancomat” denunciato anche dalla CGIL, il comma 122 della stessa Legge nazionale di stabilità 2015, prevede un’ulteriore prelievo “forzoso” delle risorse destinate al Mezzogiorno che erano inserite nel vecchio Piano di Azione (PAC) per un totale di 3,5 miliardi di euro per finanziare gli sgravi contributivi per i nuovi assunti Pagina 31

32 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 32

33 SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
La Programmazione Comunitaria2014/2020 Innovazione Sociale e Sviluppo Locale SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE La centralità dell’innovazione sociale nelle principali politiche dell’Unione Europea (a livello di imprese, sistemi di imprese e aree territoriali) che si devono fondare sempre di più sul coinvolgimento degli utenti finali (cittadini) nell’ideazione, prototipazione e validazione di mercato di nuovi beni e servizi (open innovation) Questo approccio richiede un maggiore sforzo di coordinamento e di sinergia, consente di apprendere dalla “intelligenza collettiva” e di ridurre i rischi di mercato di produttori e innovatori (in misura crescente vale anche con riferimento alla produzione di servizi di interesse collettivo Pagina 33

34 SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
La Programmazione Comunitaria2014/2020 Innovazione Sociale e Sviluppo Locale SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE Le tecniche di progettazione “partecipativa” sono molto utili per stimolare l’individuazione di nuove soluzioni per problemi sociali, tecnologici e di mercato (nuove idee) da parte dei potenziali beneficiari e la loro implementazione viene sempre più facilitata dallo sviluppo di reti informatiche, di applicazioni per smart phones e del web 2.0 Le tecniche di progettazione partecipativa consentono un approccio place based (rivolto ai luoghi) contrario ad ogni forma di delocalizzazione delle produzioni e dei servizi (mercati del “chilometro zero”) Pagina 34

35 SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
La Programmazione Comunitaria2014/2020 Innovazione Sociale e Sviluppo Locale SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE Il partenariato nello sviluppo locale: 1. perfeziona la governance di livello locale, migliorando i rapporti inter-istituzionali 2. favorisce una programmazione coerente con punti di forza e di debolezza del territorio 3. garantisce un senso di responsabilizzazione e di carattere identitario sulle strategie di sviluppo e sui progetti da parte delle comunità locali 4. contribuisce alla sostenibilità nel tempo dei risultati dei processi di sviluppo 5. rafforza i processi di “costruzione del capitale sociale locale” Pagina 35

36 SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
La Programmazione Comunitaria2014/2020 Innovazione Sociale e Sviluppo Locale SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE Il partenariato nello sviluppo locale: • Rafforza la trasparenza delle Istituzioni e dei processi decisionali, a motivo della partecipazione di diversi stakeholders privati e pubblici alla fase decisionale • Riduce i rischi di illegalità o corruzione negli atti • Funzione deflattiva del contenzioso, evitando preventivamente l’insorgere di ricorsi sui procedimenti causa la diffusa partecipazione ai processi decisionali • Aumenta la partecipazione dei cittadini e il senso di fiducia nelle Istituzioni Pagina 36

37 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
LE FONTI DEL DIRITTO L’articolo 177 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea “demanda ai Regolamenti la definizione dei compiti, obiettivi e organizzazione dei fondi a finalità strutturale destinati a colmare detti divari di sviluppo”. I Regolamenti valgono “erga omnes” e prevalgono sulle leggi nazionali Pagina 37

38 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE FONDI SIE Il Regolamento 1303/13 articolo 31 “A tal fine, e per sfruttare meglio le potenzialità a livello locale, occorre rafforzare e agevolare le iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo (tramite GAL) stabilendo norme comuni e prevedendo uno stretto coordinamento per tutti i fondi SIE” L’articolo 2 del Regolamento (definizione paragrafo 19) “Strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo: un insieme coerente di operazioni rispondenti a obiettivi e bisogni locali e che contribuisce alla realizzazione della strategia dell’Unione” Pagina 38

39 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE Considerazione 31 “Le iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo dovrebbero tenere in considerazione le esigenze e le potenzialità locali, nonché le pertinenti caratteristiche socioculturali. Un principio essenziale dovrebbe essere quello di assegnare ai gruppi di azione locale che rappresentano gli interessi della collettività la responsabilità dell'elaborazione e dell'attuazione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. Disposizioni dettagliate sulla definizione del territorio e della popolazione interessati dalle strategie dello sviluppo locale di tipo partecipativo dovrebbero essere stabilite nei relativi programmi, conformemente alle norme specifiche di ciascun fondo. Pagina 39

40 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE Considerazione 32 “Per facilitare un approccio agevole alla sua integrazione nel processo di programmazione, lo sviluppo locale di tipo partecipativo può svolgersi nell'ambito di un unico obiettivo tematico al fine di promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà, o di promuovere l'occupazione e la mobilità dei lavoratori, sebbene le azioni finanziate nell'ambito dello sviluppo locale di tipo partecipativo potrebbero contribuire a tutti gli altri obiettivi tematici.” Pagina 40

41 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 32 Lo Sviluppo Locale di tipo partecipativo - in inglese Community Led Local Development (CLLD) - è sostenuto dal FEASR (LEADER) e può essere sostenuto dal FESR, dal FSE o dal FEAMP ed è: a) concentrato su territori sub regionali specifici b) gestito da gruppi d'azione locali composti da rappresentanti degli interessi socio-economici locali sia pubblici che privati; a livello decisionale, né le autorità pubbliche né alcun singolo gruppo di interesse rappresentano più del 49 % degli aventi diritto al voto c) attuato attraverso strategie di sviluppo locale integrate e multi settoriali d) concepito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, e comprende elementi innovativi nel contesto locale, attività di creazione di reti e, se del caso, di cooperazione Pagina 41

42 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 33 La popolazione del territorio non è inferiore a abitanti né superiore a abitanti. Nell’Accordo di Partenariato è stata fissata la deroga al limite superiore e comunque fino ad un massimo di 200 mila abitanti, in presenza di: territori ad alta densità di popolazione (superiore a 150 abitanti/kmq) territori che superano i 150 mila abitanti perché includono aree omogenee dal punto di vista socio economico oppure richiedono l’inclusione di territori contermini per una più efficace specificazione della strategia di sviluppo locale e un finanziamento multi fondo della stessa Pagina 42

43 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Gruppi di azione locale - Articolo 34 (Compiti) rafforzare la capacità dei soggetti locali di elaborare e attuare operazioni, anche stimolandone le capacità di gestione dei progetti elaborare una procedura di selezione trasparente e non discriminatoria e criteri oggettivi di selezione delle operazioni che evitino conflitti di interessi, che garantiscano che almeno il 50 % dei voti espressi nelle decisioni di selezione provenga da partner che sono autorità non pubbliche e che consentano la selezione mediante procedura scritta preparare e pubblicare gli inviti a presentare proposte o un bando permanente per la presentazione di progetti, compresa la definizione dei criteri di selezione ricevere e valutare le domande di sostegno selezionare le operazioni e fissare l'importo del sostegno e, se pertinente, presentare le proposte all'organismo responsabile della verifica finale dell'ammissibilità prima dell'approvazione verificare l'attuazione della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo e delle operazioni finanziate e condurre attività di valutazione specifiche legate a tale strategia Pagina 43

44 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Piani di Azione) I Piani di Azione dovranno concentrarsi su un numero esiguo di ambiti di intervento, non superiore a tre: sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali sviluppo della filiera dell’ energia rinnovabile turismo sostenibile cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio accesso ai servizi pubblici essenziali inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità reti e comunità intelligenti pesca Pagina 44

45 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Finanziamenti) Per il FEASR, il regolamento sullo sviluppo rurale impone una riserva minima di allocazione finanziaria del 5 per cento di ciascun PSR. Per gli altri fondi (FESR e FSE) - qualora le Regioni decidano di utilizzarli con modalità attuativa partecipativa - dovrà essere assicurata una adeguata dotazione di risorse finanziarie Fondo interessato Soglia minima (€) Soglia massima (€) * FEASR milioni milioni FESR/FSE milione milioni FEAMP milione milioni TOTALI milioni milioni * La soglia massima può essere elevata di un margine di flessibilità del 20 per cento. Nella definizione della soglia massima non vanno inclusi i progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale Pagina 45

46 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale
Investimenti territoriali integrati - Articolo 36 L’ITI è uno strumento per l’implementazione di strategie territoriali di tipo integrato e consente agli Stati membri di implementare programmi operativi in modo trasversale e di attingere a fondi provenienti da diversi assi prioritari di uno o più programmi operativi per assicurare l’implementazione di una strategia integrata per un territorio specifico Gli Investimenti territoriali integrati possono essere utilizzati in maniera efficiente se la specifica area geografica in questione possiede una strategia territoriale integrata e intersettoriale. Gli elementi chiave indispensabili: • territorio designato e strategia di sviluppo territoriale integrata • pacchetto di iniziative da implementare • accordi di governance per gestire l’ITI L’Autorità di gestione del programma operativo ha la responsabilità ultima della gestione e dell’implementazione delle operazioni, tuttavia, può designare organismi intermediari (autorità locali, organismi di sviluppo regionale oppure organizzazioni non governative) per adempiere ad alcune o a tutte le attività di gestione e implementazione. Pagina 46

47 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale Partecipato
Le differenze tra Sviluppo locale partecipato e Investimenti territoriali integrati Lo Sviluppo locale di tipo partecipativo ha un approccio metodologico strettamente orientato dal basso verso l’alto È il gruppo di azione locale a stabilire il contenuto della strategia di sviluppo locale e le operazioni soggette a finanziamento. Negli Investimenti territoriali integrati, invece, non pregiudica la modalità in cui vengono prese le decisioni relative agli investimenti stessi, in quanto tale processo può essere dall’alto verso l’alto, dal basso verso l’alto o una combinazione dei due Lo sviluppo locale di tipo partecipativo, pertanto, può essere, ad esempio, una componente di una strategia urbana integrata implementata mediante un ITI La Regione Siciliana nelle bozze dei PO FESR e FSE prevede di finanziare esclusivamente gli ITI (Aree Urbane e Aree Interne) che non è strumento effettivamente partecipativo Pagina 47

48 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale - Programmazione Sicilia 2007/2013
Secondo il Rapporto Annuale di Esecuzione (RAE) 2013 del PO FESR Sicilia “Le operazioni ammissibili inserite nelle graduatorie definitive dell’Avviso Asse VI (PIST e PISU) sono per investimenti complessivi pari a circa euro” Nel PSR Sicilia sono stati finanziati 120,1 milioni di euro (Meuro) per le aree Leader e 342 Meuro per acquisizione di competenze per le strategie di sviluppo locale, per un totale pari a 462,1 Meuro Pagina 48

49 La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale nei PO FESR - FSE - PSR
La Bozza del PO FESR Sicilia del 13 novembre 2014 sullo sviluppo locale di tipo partecipativo “Qualora la Regione decidesse di avvalersi dello strumento” (capitolo 4.1 a pagina 181). Infatti, nella pagina precedente sullo Sviluppo locale partecipativo sono allocate zero risorse. Per l’ITI Aree Interne sono previsti 80 Meuro. Per l’ITI Sviluppo Urbano 248 Meuro (nella precedente Programmazione vi erano progetti per investimenti complessivi pari a circa Meuro Il PO FSE Sicilia già approvato ed apprezzato con Deliberazione di Giunta Regionale numero 349 del 10 dicembre 2014 prevede zero risorse per lo sviluppo locale di tipo partecipativo. Si dice soltanto che “si riserva in fase di implementazione del Programma di ricorrere allo strumento”. Per l’ITI Aree Interne sono allocate 4,9 Meuro. Per l’ITI Sviluppo Urbano sono previsti 12,3 Meuro Nella Bozza del PSR, così come apprezzata con Deliberazione di Giunta Regionale numero 216 del 18 luglio 2014, si prevede una allocazione di risorse pari a 110,3 Meuro per gli strumenti di sviluppo locale di tipo partecipativo (Gruppi d’Azione Locale) LEADER, rispetto ad una dotazione di risorse pari a 462,1 Meuro nella precedente Programmazione 2007/2013 Pagina 49

50 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 50

51 La Programmazione Comunitaria2014/2020 TAVOLO PERMANENTE PER IL COORDINAMENTO E L’INTEGRAZIONE
Con Deliberazione di Giunta Regionale numero 208 del 10 luglio 2014 viene istituito il Tavolo Permanente per il coordinamento e l’integrazione della Programmazione 2014/2020 (articolo 96 del Regolamento UE 1303/2013) coordinato dall’Autorità di Gestione (AdG) del FESR e del CTE e con la presenza delle AdG dei Fondi SIE, il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione e gli Assessori responsabili della spesa COMPETENZE: Integrazione in fase attuativa e di gestione dei Programmi dei Fondi SIE Raccordo con AdG dei Programmi Operativi Nazionali e quelli a gestione diretta (Horizon 2020, COSME, LIFE, ….) Integrazione dei fondi con gli strumenti di sviluppo locale (Aree Interne, Aree Urbane ed integrazione tematica) Integrazione con gli interventi della CTE e strategia EUSAIR (Strategia Europea per la Macroregione Adriatica e Ionica) Monitoraggio e soddisfazione delle condizionalità ex ante e del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) Pagina 51

52 La Programmazione Comunitaria2014/2020 TAVOLO DELLE CONDIZIONALITA’ EX ANTE PO FESR
Con Deliberazione di Giunta Regionale numero 209 del 10 luglio 2014 viene istituito il Tavolo delle Condizionalità (articolo 19 del Regolamento UE 1303/2013) coordinato dal Capo di Gabinetto del Presidente e del Segretario Generale della Regione Al Tavolo partecipano i soggetti attuatori della Programmazione con il compito di seguire l’evoluzione e il rispetto degli adempimenti necessari previsti nelle Tabelle allegate al Programma Operativo regionale Nelle Tabelle sono individuati gli Organismi responsabili che devono provvedere alla realizzazione delle condizionalità, gli adempimenti da effettuare e i termini entro cui devono essere realizzate Nel Programma Operativo devono essere indicati il procedimento, le azioni e gli atti di pianificazione (Piano Energetico Ambientale , Piano di Gestione del Distretto Idrografico, Piano di Gestione dei Rifiuti, …) che devono essere adottati Le Condizionalità ex ante devono essere adottate entro e non oltre il 31 dicembre pena il mancato finanziamento dei progetti individuati nel Programma Pagina 52

53 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 53

54 La Programmazione Comunitaria2014/2020 PROTOCOLLO D’ INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
Il Protocollo sulla Politica della Concertazione valido per la nuova Programmazione 2014/2020 è stato adottato con Deliberazione di Giunta Regionale numero 146 del 17 giugno 2014 (aggiornato rispetto alla precedente versione (DGR 207 del 31 maggio relativa alla Programmazione 2007/2013) Nel rispetto della completa applicazione in Sicilia del Codice Europeo di Partenariato per il pieno coinvolgimento del partenariato economico, sociale e istituzionale in tutte le fasi della Programmazione attraverso il Protocollo d’Intesa per la Concertazione, viene definita Viene istituito un Tavolo della Concertazione multilivello così articolato: Tavolo di Concertazione (sede del dibattito sui temi strategici generali “partner competenti”) Forum del Partenariato (composto da tutti i soggetti portatori di interesse anche settoriali e locali) Segreteria del Tavolo del Partenariato (strumento operativo del Tavolo del Partenariato) Tavoli Partenariali Settoriali (istituiti presso i vari rami dell’Amministrazione Regionale) Pagina 54

55 La Programmazione Comunitaria2014/2020 LA RAPPRESENTANZA DEL TAVOLO DEL PARTENARIATO
Il Tavolo del Partenariato è formato dai portatori di interessi diffusi della loro rappresentanza a livello regionale: • le organizzazioni di rappresentanza degli enti locali • le Università e i centri di Ricerca pubblici • gli organismi competenti per l’applicazione dei principi delle pari opportunità • le organizzazioni maggiormente rappresentative delle parti sociali, economiche, commerciali, industriali, artigianali e imprenditoriali facenti parti del CNEL • gli organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali e le organizzazioni non governative di promozione della parità di genere, della non discriminazione e dell’inclusione sociale • un Rappresentante designato dai GAL (Gruppi di Azione Locale) approvati • un Rappresentante designato dai GAC (Gruppi di Azione Costiera) approvati • un Rappresentante designato dai COGEPA-OP (Gruppi di gestione della pesca artigianale Organizzazione di Produttori) approvati Pagina 55

56 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
LA POLITICA DI COESIONE LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL Pagina 56

57 La Programmazione Comunitaria2014/2020 CRITICITA’ DEL PASSATO … (2007/2013)
Incapacità da parte della politica di individuare le scelte strategiche principali cui dare priorità Programmazione non pienamente esplicita e poco operativa Mancanza di Piani regionali di settore cui fare riferimento Insufficiente capacità di programmare, progettare e rendere operativi e realizzare operazioni in tempi dati e secondo criteri specifici richieste dalle regole dei fondi Diffuse carenze nella capacità amministrativa e tecnica Mancanza di coinvolgimento del partenariato economico, sociale e istituzionale in violazione del Protocollo d’Intesa sulla Politica della Concertazione Livelli non sempre chiari di distinzione di responsabilità con rischi elevati di confusione e sovrapposizione Standard non adeguati di tempestività e trasparenza della decisione pubblica Carenze e ritardi nella messa a punto di forme di coordinamento chiare ed efficienti Funzionamento non efficiente del sistema di affidamento dei lavori e delle procedure di appalto secondo modelli improntati a standard elevati di maggiore semplicità amministrativa e procedurale, trasparenza, verificabilità e tempestività Pagina 57

58 La Programmazione Comunitaria2014/2020 E CRITICITA’ DEL PRESENTE … (2014/2020)
La riforma delle politiche di coesione europee rende quasi certamente questo ciclo (che si protrarrà fino al 2023) l'ultimo che la Sicilia potrà utilizzare per sostenere il proprio sviluppo La mancata addizionalità delle risorse europee e le conseguenze della crisi finanziaria della Regione che potrebbe mettere a rischio il cofinanziamento regionale Il PON Metro che riguarda le tre aree metropolitane siciliane (Palermo, Catania e Messina) rischia di essere messo in discussione dai ritardi nella riforma degli Enti territoriali intermedi Il PON FSE non deve essere centrato solo sull’occupabilità, ma anche sull’adattabilità e deve garantire grande attenzione all'inclusione sociale come risposta alla crescente povertà L’estrema difficoltà della macchina politica e amministrativa regionale di individuare le priorità strategiche, di rispettare i requisiti (“condizionalità ex ante”) richiesti dalla Commissione Europea di avere dei Piani di settore e l’obbligo di realizzare i Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) da attuare ancor prima dello start up del programma (prevedibilmente entro l’estate del 2015) Le lezioni imparate dai precedenti cicli di programmazione mettono in rilievo la scarsa attenzione agli strumenti di sviluppo locale partecipativi, la questione del rapporto tra l’Autorità di gestione, gli assessorati regionali titolari della spesa e gli Enti Locali, così come la implementazione di un piano qualificato di assistenza tecnica a livello regionale e locale Pagina 58

59 La Programmazione Comunitaria2014/2020 PROPOSTE PER … IL FUTURO (2014/2020)
La completa applicazione in Sicilia del Codice europeo di partenariato ed il pieno coinvolgimento del partenariato economico e sociale attraverso il Protocollo d’Intesa per la Concertazione in tutte le fasi della Programmazione La individuazione di scelte strategiche prioritarie attraverso la concentrazione delle risorse e la riduzione al minimo del numero delle azioni nel rispetto delle priorità strategiche europee (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva) Una maggiore attenzione all'inclusione sociale attraverso un efficace contrasto alla crescente povertà Necessità di un forte investimento su conoscenza, sistema dell'istruzione e della formazione qualificata per la salvaguardia e il rafforzamento del “capitale sociale” dai processo di depauperamento, connessi in particolare all'emigrazione ed alla lunga permanenza nella condizione di NEET o di disoccupazione strutturale La strategia Aree Interne e l‘Agenda Urbana devono essere strumenti di programmazione integrata dando la massima attenzione agli strumenti di Sviluppo Locale Partecipativo - Community Leading Local Development (CLLD) - e a progetti da realizzare nell’ambito degli Interventi Territoriali Integrati (ITI) Pagina 59

60 Grazie ALFIO LA ROSA Responsabile Dipartimento Ambiente e Territorio
Responsabile Dipartimento Ambiente e Territorio Responsabile Dipartimento Fondi Strutturali Europei Phone:  Mobile: Fax: Grazie


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