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Portfolio Gran parte da M. Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio, La Nuova Italia.

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Presentazione sul tema: "Portfolio Gran parte da M. Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio, La Nuova Italia."— Transcript della presentazione:

1 Portfolio Gran parte da M. Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio, La Nuova Italia

2 portfolio caratteristiche del portfolio tipologie di portfolio
di lavoro di presentazione di valutazione la gestione del portfolio gestito dallo studente gestito dal docente un modello un diverso modello

3 Portfolio Secondo Pellerey, nel campo della valutazione, uno strumento che consente “la raccolta, prima, e l’esame, poi, di una documentazione molteplice e diversificata, una sua interpretazione attenta, […], un’espressione di giudizio sufficientemente fondato”.

4 caratteristiche del portfolio[1]
il portfolio riguarda fondamentalmente la raccolta della documentazione attestante ciò che l’allievo sa, sa fare, sa essere o come egli sa stare con gli altri; non punta a ‘svelare’ cosa lo studente non sa fare; non si valutano solo prestazioni finali, ma anche i processi e le strategie messe in atto, i progressi compiuti, in quali circostanze e in quali tempi; tramite il portfolio è possibile

5 caratteristiche del portfolio[2]
tramite il portfolio è possibile favorire una valutazione longitudinale realizzata sia da parte dell’insegnante, sia da parte dello studente, mediante il confronto fra quanto manifestato all’inizio e quanto manifestato nel tempo; realizzare una valutazione formativa che permette all’insegnante di rettificare il percorso in base ai risultati via via conseguiti; allo studente di sperimentare autovalutazione; è quindi una pratica valutativa

6 caratteristiche del portfolio[]
che dovrebbe rispondere almeno alle esigenze di: avere testimonianze di una molteplicità di attività e prestazioni, sostenere sia l’insegnamento, sia l’apprendimento in maniera più incisiva e motivata, …………….. fornire un quadro che permetta un’analisi e interpretazione sia di tipo longitudinale e progressiva, sia di tipo conclusivo e sommativo,

7 tipologie di portfolio: di lavoro[1]
raccolta strutturata dei propri lavori; sono raccolte di lavori: organizzati secondo obiettivi prestabiliti, descritti nel loro sviluppo, corredati da riflessioni, ad esempio, sulla dimensione iniziale del lavoro, dei suoi cambiamenti nel tempo, dei progressi personali sulle richieste del lavoro, .. che andranno/potranno essere trasferiti in un portfolio di presentazione o di valutazione. a cosa e a chi serve

8 tipologie di portfolio: di lavoro[2]
tramite questo tipo di portfolio sia il docente, sia l’allievo possono identificare quali sono i punti deboli e quali quelli di forza nel raggiungimento degli obiettivi e quindi trarre informazioni utili su cosa devono puntare l’insegnamento e l’apprendimento in futuro; i primi destinatari sono, comunque, gli studenti: lavorando sul portfolio e riflettendo sulla qualità (riflessione sull’azione, Schön) dei lavori che contiene, lo studente diventa più riflessivo e autosufficiente. e quindi

9 tipologie di portfolio: di lavoro[]
dovrà contenere lavori in un numero sufficiente per dare realmente l’idea dei risultati raggiunti; alcune parti del portfolio potrebbero mostrare che lo studente non ha raggiunto pienamente gli obiettivi posti e quindi occorrerà impostare opportuni interventi; il portfolio di lavoro va costantemente rivisto, aggiornato, riorganizzato, così da mostrare l’effettivo percorso svolto nello studio nei diversi ambiti.

10 tipologie di portfolio: di presentazione[1]
lo scopo è presentare i risultati migliori; si genera un maggiore impegno quando si ha la soddisfazione di esibire i propri lavori più riusciti senso di appagamento che ripaga degli sforzi fatti i destinatari sono

11 tipologie di portfolio: di presentazione[]
destinatari: lo studente stesso; i propri familiari; i docenti attuali; ma anche i docenti futuri che possono conoscere meglio gli studenti che riceveranno; ed anche potenziali datori di lavoro.

12 tipologie di portfolio: di valutazione[1]
la funzione più importante svolta da un portfolio di valutazione è quella di documentare ciò che uno studente ha imparato; di attestare la padronanza degli obiettivi prefissati; vengono inseriti i lavori in base al programma sviluppato; vengono inserite le riflessioni sui lavori, sul percorso (riflessione sull’azione). i destinatari sono

13 tipologie di portfolio: di valutazione[]
destinatari: docente: si accerta che gli obiettivi siano stati raggiunti e per decidere se occorrono delle azioni integrative; la scuola: un eventuale gruppo di valutazione interno docenti futuri o passaggio ad altro sistema formativo la famiglia; lo studente: può accertarsi, convincersi dei propri progressi.

14 Gestione del portfolio: dallo studente [1]
ciascun soggetto predispone un ‘contenitore’ con: una selezione dei lavori svolti in un certo periodo di tempo, la presentazione dell’organizzazione del contenitore e una descrizione del contenuto, una propria valutazione del contenuto; le ragioni di un portfolio gestito dallo studente

15 Gestione del portfolio: dallo studente [2]
Le ragioni di un portfolio gestito dallo studente: promuovere l’autovalutazione e la fiducia in se stessi: favorire un metodo di valutazione che permetta agli studenti di dimostrare i loro punti di forza e non solo le loro debolezze; incoraggiare gli studenti a comunicare in modo efficiente le loro acquisizioni significative; promuovere un apprendimento che superi il solo dare una risposta giusta alle domande del docente; Pellerey M., Le Competenze individuali e il portfolio, 2007, La Nuova Italia, pag. 153

16 Gestione del portfolio: dallo studente []
rendere gli allievi più consci di quello che hanno studiato e di quello che hanno appreso; sottolineare il ruolo dello studente come attivo costruttore delle sue conoscenza e quello di guida dell’insegnante; migliorare le forme di valutazione del lavoro degli allievi da parte dei docenti.

17 Gestione del portfolio: dal docente[1]
un portfolio gestito dall’insegnante è preferito quando si tratta di percorsi educativi e didattici relativi al primo ciclo di studi; comunque dovrebbe favorire un coinvolgimento adeguato da parte dello studente. cosa fa il docente

18 Gestione del portfolio: dal docente[2]
il docente prepara un ‘contenitore’ per ogni studente, che contiene: una selezione dei lavoro svolti e delle osservazioni raccolte in un certo periodo, una interpretazione e valutazione del contenuto, il ‘tutto’ può essere svolto in collaborazione fra docente e studente, in particolare le riflessioni sul lavoro svolto;

19 Dal punto di vista del docente l’uso di questa pratica valutativa consente di raggiungere alcuni obiettivi: [] Pellerey M., Le Competenze individuali e il portfolio, 2007, La Nuova Italia, pag. 154

20 Un esempio Il portfolio delle competenze della riforma Moratti

21 Sezione A dati anagrafici documento di valutazione
attestato di ammissione alla classe successiva certificazione delle competenze consiglio di orientamento

22 Sezione B registrazione delle osservazioni sistematiche del bambino (scuola dell’infanzia); documentazione significativa delle attività educative e didattiche svolte dall’alunno; documentazione dei processi di maturazione personale dell’alunno e osservazioni dei docenti; modalità di partecipazione/autovalutazione dell’alunno; modalità della cooperazione delle famiglie al processo educativo dell’alunno.

23 Sezione C autopresentazione e/o presentazione dell’alunno;
biografia con narrazione delle esperienze significative dell’alunno. Un modello

24 Autopresentazione e/o presentazione dell’alunno
Può avere particolare rilevanza nei primi anni di scuola (infanzia e inizio primaria), soprattutto se corredata da precisi riferimenti a interessi e attitudini emergenti. Può essere aggiornata nel corso degli anni, qualora emergano nuovi e più significativi profili di vocazioni, attese, interessi, capacità. Il riferimento a dati sensibili va contenuto il più possibile e soltanto se motivato.

25 Biografia con narrazione delle esperienze significative
La biografia delle esperienze è integrativa della presentazione/autopresentazione dell’alunno. Vuole mettere in evidenza quelle particolari esperienze di vita o di relazione, realizzate anche in ambito non scolastico, che possono far emergere tratti significativi della personalità dell’alunno e del suo vissuto. In particolare nel corso della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado, assumono rilevanza quelle esperienze che, consentendo l’acquisizione anche di nuovi apprendimenti e competenze in ambito non formale e informale, arricchiscono la formazione dell’alunno. Ancor più che per la presentazione dell’alunno, assume particolare importanza il ruolo della famiglia nell’informativa sulle esperienze e nel suo coinvolgimento per la individuazione delle esperienze più significative. Il riferimento a dati sensibili va contenuto il più possibile e soltanto se motivato.

26 Registrazione delle osservazioni del bambino (scuola dell’infanzia)
La registrazione dei comportamenti del bambino (in gruppo o in libera attività), dei modi di relazionarsi con gli adulti e con i compagni, delle scelte e degli interessi prevalenti, degli esiti del suo lavoro, deve avvenire ogni volta che elementi significativi lo suggeriscano. La riflessione periodica degli insegnanti sulle osservazioni svolte può avvenire anche con il coinvolgimento delle famiglie.

27 Documentazione significativa delle attività educative e didattiche svolte dall’alunno
Dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado la raccolta documentale delle attività dell’alunno deve rispondere a caratteristiche di significatività ed essenzialità. La documentazione può essere organizzata e riferirsi precipuamente ad ambiti disciplinari che connotano in modo specifico gli esiti degli apprendimenti via via conseguiti dall’alunno. L’équipe dei docenti procede alla selezione della documentazione, eventualmente sulla base di criteri predefiniti. L’alunno può essere coinvolto nella selezione della documentazione. Non necessariamente il portfolio deve raccogliere materialmente la documentazione delle attività. Quando possibile tale documentazione può essere solo descritta anziché allegata. La documentazione può essere accompagnata sinteticamente da osservazioni e commenti dei docenti e dell’alunno.

28 Documentazione dei processi di maturazione personale dell’alunno e osservazioni dei docenti
Se la precedente sezione sulla documentazione essenziale riguarda l’oggetto, cioè le attività significative delle acquisizioni e degli apprendimenti scolastici dell’alunno, questa sezione, sempre in termini essenziali, si riferisce ai modi della maturazione personale dell’alunno e ai suoi processi evolutivi. Tale documentazione assume una forte valenza formativa e orientativa. I processi di maturazione rilevati si riferiscono tanto ai livelli di apprendimento raggiunti quanto al comportamento, all’identità personale, alla convivenza civile. L’osservazione registrata dai docenti può riferirsi alle abilità e competenze particolari dell’alunno, ai suoi stili di studio e apprendimento, alla sua vita di relazione. A seguito delle osservazioni svolte, possono essere riportate indicazioni per le scelte educative successive dell’alunno.

29 Modalità di partecipazione/autovalutazione dell’alunno
L’aspetto altamente formativo del coinvolgimento dell’alunno nelle scelte e nelle valutazioni dei suoi “prodotti” più significativi e delle sue attività peculiari può trovare in questa sezione uno spazio specifico. In alternativa e per esigenze di semplificazione le modalità di coinvolgimento dell’alunno e le sue scelte possono essere registrate in calce alla documentazione delle sue attività.

30 Modalità della cooperazione delle famiglie al processo educativo dell’alunno
Le attività e le esperienze vissute dall’alunno in ambito non scolastico sono rappresentate in questa sezione a seguito delle segnalazioni delle famiglie, in forma essenziale e significativa e riprodotte a cura dei docenti dell’équipe. Può essere prevista in questa sezione la registrazione di osservazioni delle famiglie su aspetti originali personali dell’alunno anche relativi alla vita scolastica, alla positività/negatività della sua relazione personale con il mondo scolastico in cui è inserito.

31 Certificazione delle compètenze
Alunno/a ..……………….…………………………………… Nato/a a …………………………(prov. …..) il …………….. Scuola ……………..………………………………………… Classe………. Sezione …… Anno scolastico ………………

32 (elementare-maturo-esperto)
Strumenti culturali Livello di competenza (elementare-maturo-esperto) Competenze linguistiche Competenze in lingue comunitarie Competenze scientifiche Competenze matematiche Competenze tecniche e informatiche Competenze storico-geografiche Competenze artistiche Competenze motorie

33 Identità Convivenza civile
Livello di competenza Conoscenza di sé Relazione con gli altri Orientamento Convivenza civile Responsabilità personale Rispetto degli altri e della diversità Rispetto dell’ambiente e delle cose Consapevolezza del valore e delle regole della vita democratica Sicurezza propria e degli altri

34 Un modello dati anagrafici
autopresentazione e/o presentazione dell’alunno biografia con narrazione delle esperienze significative dell’alunno registrazione delle osservazioni sistematiche del bambino documentazione significativa delle attività educative e didattiche svolte dall’alunno documentazione dei processi di maturazione personale dell’alunno e osservazioni dei docenti modalità di partecipazione/autovalutazione dell’alunno modalità della cooperazione delle famiglie al processo educativo dell’alunno documento di valutazione attestato di ammissione alla classe successiva con valutazioni intermedie e finale certificazione delle competenze consiglio di orientamento

35 problemi educatore/docente* sceglie le esperienze;
Poca partecipazione dell’alunno alla valutazione, così anche i genitori; l’orientamento è fatto dall’educatore/docente; in definitiva il portfolio non è uno strumento di formazione gestito dallo studente; egli non colleziona, non sceglie, non riflette sul percorso, non analizza se stesso per proiettarsi verso il proprio futuro. *veniva prevista la figura del tutor

36 Un diverso modello (gestito dallo studente)
Una struttura spesso utilizzata è la seguente (Danielson e Abrutyn (1998), H. Barret (2003)); essa prevede 5 sezioni e fasi: collection, selection, reflection, projecton, publication. Collection: raccolta sistematica di prodotti dell’apprendimento dello studente; Selection: da questo insieme vengono selezionati i lavori più significativi per il percorso, quelli che lo studente ritiene significativi, dei punti di svolta, momenti chiave nello sviluppo delle sue competenze; occorre giustificare con commenti queste scelte Reflection: lo studente attraverso la riflessione sull’azione ricostruisce il senso globale delle sue esperienze di apprendimento Projecton: lo studente focalizza i propri obiettivi di apprendimento attuali e si proietta nel futuro delineando i suoi possibili obiettivi futuri; Pubblication: i risultati raggiunti vengono riorganizzati e presentati ad altri.


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