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1 L’Autorità Ambientale tra il PSR 2007/2013 e il nuovo Programma Autorità Ambientale Regionale Gian Luca Gurrieri, Elisabetta Pozzoli Gruppo di lavoro.

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Presentazione sul tema: "1 L’Autorità Ambientale tra il PSR 2007/2013 e il nuovo Programma Autorità Ambientale Regionale Gian Luca Gurrieri, Elisabetta Pozzoli Gruppo di lavoro."— Transcript della presentazione:

1 1 L’Autorità Ambientale tra il PSR 2007/2013 e il nuovo Programma Autorità Ambientale Regionale Gian Luca Gurrieri, Elisabetta Pozzoli Gruppo di lavoro Assistenza tecnica all’Autorità Ambientale Eliot Laniado (coordinamento scientifico), Carlotta Sigismondi, Elena Girola, Silvia Vaghi, Elena Conte, Silvia Pezzoli Comitato di Sorveglianza PSR 2007/2013 29 settembre 2014

2 2 Indice della presentazione  L’Autorità Ambientale nel PSR 2007/2013: le principali attività svolte  Il monitoraggio ambientale del PSR 2007/2013  Il contributo dell’Autorità Ambientale alla Valutazione unitaria  I punti di attenzione presentati al Comitato di Sorveglianza PSR 2013  La Strategia di Sostenibilità ambientale per i programmi comunitari 2014/2020  La VAS del PSR 2014/2020  Il richiamo dell’AA nella recente legge 116/2014  Il possibile contributo dell’AA alla fase attuativa del nuovo Programma

3 3 Nella programmazione 2007-2013 le attività dell’Autorità Ambientale sul PSR hanno principalmente riguardato:  l’integrazione di criteri ambientali in alcune Disposizioni Attuative Quadro e nei successivi bandi;  il supporto alla revisione del Programma sui temi ambientali per rispondere agli orientamenti strategici in occasione dell’Health Check;  il monitoraggio ambientale degli obiettivi di sostenibilità del Programma;  la selezione e l’accompagnamento dei Piani di Sviluppo Locale attuativi dell’Asse 4 Leader. L’Autorità Ambientale nel PSR 2007/2013: le principali attività svolte

4 4 Il monitoraggio ambientale del PSR 2007/2013 (1/2) I temi oggetto di valutazione, in coerenza con gli orientamenti strategici comunitari sono stati:  Biodiversità,  Cambiamenti climatici,  Energia rinnovabile,  Risorse idriche,  Suolo Ad essi si è aggiunta nel Report di monitoraggio 2012 una lettura territoriale degli interventi finanziati Gli esiti dei monitoraggi ambientali sono stati illustrati annualmente in occasione dei Comitati di Sorveglianza e alcuni elementi sono confluiti nel lavoro del Valutatore indipendente con cui è stata istaurata una sistematica collaborazione.

5 5 Il monitoraggio ambientale del PSR 2007/2013 (2/2) La lettura territoriale del PSR, introdotta nel Report di monitoraggio del 2012 ha mostrato in particolare il ruolo dell’agricoltura nella conservazione e strutturazione degli elementi che connotano il sistema rurale-paesaggistico-ambientale sottolineando gli effetti sinergici degli interventi del Programma sul paesaggio rurale lombardo evidenziando gli aspetti valoriali delle pratiche agricole ponendo le basi per fornire indirizzi in relazione alle priorità della nuova programmazione FEASR 2014/2020

6 6 L’esperienza condotta dall’AA sul PSR e nella realizzazione dei successivi monitoraggi ambientali unita all’analisi delle priorità comunitarie al 2020 confluiranno nella Valutazione unitaria dei Programmi 2007/2013 (FESR, FEASR, FSC) condotta dalla Regione, nell’ambito della quale l’Autorità Ambientale fornirà considerazioni valutative rispetto al principio trasversale dello sviluppo sostenibile con particolare attenzione a:  Alla mitigazione del cambiamento climatico e  Alla riqualificazione paesistico-ambientale con particolare attenzione all’infrastruttura verde multifunzionale, in una prospettiva di resilienza dei territori. Una possibile ulteriore valutazione riguarderà l’analisi dell’orientamento “green” degli interventi per le imprese. Il contributo dell’Autorità Ambientale alla Valutazione unitaria

7 7  Perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale non solo attraverso gli interventi agro-climatico-ambientali, ma anche valorizzando gli interventi finalizzati alla competitività a valenza ambientale.  Promuovere la concentrazione territoriale degli interventi tenendo conto delle caratteristiche delle aree più sensibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico.  Promuovere la cooperazione tra i diversi beneficiari per massimizzare i benefici ambientali degli interventi, secondo una logica di rete.  Consolidare e rafforzare le azioni del PSR a sostegno di filiere promuovendo misure che permettono di sostenere tutte le fasi del ciclo (es. filiera bosco-legno-energia, corretta gestione effluenti di allevamento).  Sostenere azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione sul ruolo dell’agricoltura a sostegno del territorio e dell’ambiente per incrementare la capacity building delle aziende agricole.  Potenziare il sistema informativo SIARL per raccogliere informazioni necessarie al monitoraggio ambientale del raggiungimento degli obiettivi. Alcuni punti di attenzione proposti dall’Autorità Ambientale sulla base dei monitoraggi ambientali effettuati sul PSR 2007/2013 per il PSR 2014/2020 CdS luglio 2013

8 8 La Strategia di Sostenibilità ambientale per i programmi comunitari 2014/2020 proposta dall’Autorità Ambientale e condivisa da Regione Lombardia (ACCP ottobre 2013)  E’ un documento di indirizzi di livello strategico finalizzato a orientare alla sostenibilità ambientale la programmazione comunitaria 2014/2020 di RL  Il documento contiene: contributi al quadro conoscitivo di contesto, utili per la definizione delle priorità di sostenibilità ambientale e dello scenario dei risultati attesi per il prossimo periodo di programmazione ma anche indicazioni di policy e proposte di azioni prioritarie per il nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020  È stata assunta formalmente come quadro di riferimento nei documenti di avvio della procedura di VAS. Temi affrontati:- Cambiamento climatico (mitigazione e adattamento) - Il sistema ecopaesaggistico (acque suoli e paesaggio, la sostenibilità dell’agricoltura, l’infrastruttura verde multifunzionale) - L’innovazione delle attività produttive - Aree Urbane - Reti e infrastrutture - Governance

9 9 La VAS è stata avviata con d.g.r. 25 ottobre 2013 - n. X/858 Da regolamento la VAS è parte integrante e sostanziale della VEXA A che punto siamo?  Adozione del PSR e del relativo Rapporto ambientale (d.g.r. 11 luglio 2014 – n. X/2116)  Consultazione sul Rapporto ambientale e il Programma terminata il 16 settembre 2014  Consultazione sullo Studio di Incidenza Ambientale terminata il 16 settembre 2014  Osservazioni pervenute da 32 soggetti diversi  Forum di chiusura e Conferenza di Valutazione nella seconda metà ottobre 2014 La fase di valutazione ha accompagnato la fase di programmazione La VAS del PSR 2014/2020 (1/3)

10 10 La VAS del PSR 2014/2020 (2/3) Le principali novità introdotte nella VAS  Approccio alla valutazione ambientale caratterizzato da una forte connotazione territoriale capace di leggere le caratteristiche del territorio in termini di resilienza e vulnerabilità  Alla lettura territoriale la valutazione ambientale affianca una lettura e interpretazione per temi chiave: - cambiamenti climatici e adattamento - green economy - qualità delle risorse naturali, inquinamenti e salute - governance.

11 11 La VAS del PSR 2014/2020 (3/3)  Nell’interazione tra dinamiche territoriali in atto e temi chiave della valutazione trovano collocazione tutti gli aspetti ambientali indicati dalla normativa vigente in materia di VAS (aria, acqua, suolo, natura e biodiversità,...), letti con un punto di vista che facilita l’interazione fra la valutazione ambientale, il programma e il territorio di riferimento  A partire da questo approccio, la valutazione ambientale intende fornire un supporto al Programma specificando e dettagliando le indicazioni di territorializzazione già presenti.  Sono forniti strumenti e criteri, per garantire le condizioni di sostenibilità del Programma in fase attuativa.

12 12 Rapporto ambientale del PSR 2014/2020: Alcune considerazioni sulla sostenibilità ambientale del Programma CAMBIAMENTI CLIMATICI: MITIGAZIONE E ADATTAMENTO (1/2)  Il Programma sostiene con investimenti strutturali la produzione di energia da fonte rinnovabile  Le misure forestali da un lato sono finalizzate allo sfruttamento produttivo e commerciale della foresta e dall’altro riguardano la prevenzione e il ripristino dei danni causati da calamità naturali + MITIGAZIONE al CC - BIODIVERSITA’ + ADATTAMENTO al CC

13 13 CAMBIAMENTI CLIMATICI: MITIGAZIONE E ADATTAMENTO (2/2)  Sono significative le misure agroambientali a supporto della conservazione della biodiversità, sia all’interno dei siti Natura 2000 sia in aree esterne, attraverso interventi volti al mantenimento di habitat prioritari e alla realizzazione a al mantenimento di ambienti unici per il loro valore ecologico e paesaggistico quali, ad esempio, siepi e filari, aree umide, fontanili, prati aridi, ecc.  Positive le azioni a supporto dell’efficientamento dei sistemi di irrigazione perché permettono una razionalizzazione dei consumi idrici. + ADATTAMENTO al CC

14 14 GREEN ECONOMY  Rispetto agli interventi di carattere strettamente competitivo, il Programma ha le potenzialità per andare nella direzione di un sostegno alla chiusura dei cicli delle risorse, con particolare riferimento alle potenzialità di attivazione di filiere e distretti legati alla bioeconomia.  L’efficientamento energetico non è direttamente sostenuto economicamente, tuttavia nell’attuazione del Programma gli impianti, le strutture e le infrastrutture dovranno garantire requisiti di efficienza energetica, in coerenza con i regolamenti comunitari.  Si promuove la tutela della qualità dei prodotti, in particolare il biologico e i marchi di tutela della qualità e dell’origine dei prodotti. E’ noto l’effetto positivo che i regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari hanno in termini di riduzione degli impatti ambientali, di valorizzazione del territorio di produzione, protezione delle risorse naturali e del paesaggio.

15 15 QUALITA’ DELLE RISORSE NATURALI, INQUINAMENTI E SALUTE  E’ positivo il peso degli impegni agro-climatico-ambientali. L’introduzione e mantenimento di pratiche agricole a basso impatto, agricoltura estensiva e investimenti non produttivi permettono di conseguire un uso più efficiente di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari, con evidente beneficio rispetto alla biodiversità, alla qualità delle acque e dei suoli, in termini di erosione, compattamento e tenore di sostanza organica.  Pratiche agricole sostenute come la minima lavorazione e la semina su sodo contribuiscono a contenere le polveri sottili, grazie alla riduzione delle emissioni in atmosfera dei macchinari agricoli e alla riduzione dell’erosione superficiale del suolo. Contribuiscono a una migliore qualità dell’aria anche investimenti non produttivi quali la copertura delle vasche di stoccaggio dei reflui zootecnici + BIODIVERSITA’ + SUOLO + RISORSE IDRICHE + QUALITA’ dell’ARIA

16 16 GOVERNANCE Il Programma promuove in modo diretto un approccio di tipo partecipativo allo sviluppo rurale con:  Lo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) e  La cooperazione promossa con l’art. 35. Inoltre il tema della governance è affrontato sotto molteplici punti di vista nel Programma:  come strumento a supporto dell’innovazione (ad es. con i partenariati per il PEI e i progetti pilota e per lo sviluppo di innovazione;  come opportunità per creare rete e accrescere la capacity building delle imprese agricole e forestali sul territorio (ad es. con azioni di informazione, formazione e consulenza, anche con riferimento alle tematiche relative alla sostenibilità ambientale);  come occasione per una corretta gestione delle foreste in montagna (si veda la filiera bosco-legno e bosco-legno-energia);  come opportunità per superare forti criticità di carattere ambientale a livello territoriale ad es. sostenendo la collaborazione tra aziende zootecniche e non zootecniche per l’utilizzo di effluenti da allevamento da parte di queste ultime;  come requisito di ammissibilità e di premialità per il finanziamento di interventi a diretta finalità competitiva, quale ad esempio il sostegno ai regimi di qualità nonché alla trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli, o a interventi a forte valenza ambientale quali ad esempio il recupero degli ambienti malghivi di montagna.

17 17 La VAS non si esaurisce con la pubblicazione del Rapporto ambientale ma prosegue per tutta la durata del Programma Nel ciclo di Programmazione 2014/2020 l’Autorità Ambientale si renderà garante dell’attuazione degli indirizzi della VAS in coerenza con il suo ruolo di soggetto deputato a garantire il principio della sostenibilità ambientale, secondo quanto previsto da: Legge n. 116 dell’11 agosto 2014 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonche' per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea» Art. 12, comma 4-bis. Ai fini dell'accelerazione della spesa e della semplificazione delle procedure, le autorità ambientali componenti la rete nazionale cooperano sistematicamente con i soggetti responsabili delle politiche di coesione per il rispetto dei principi di sostenibilità ambientale nella programmazione, realizzazione e monitoraggio degli interventi.

18 18 I principali ambiti di intervento dall’Autorità Ambientale saranno: 1)L’integrazione dell’ambiente nel Programma in fase attuativa 2)Il monitoraggio ambientale del Programma Quale possibile contributo dell’Autorità Ambientale nel nuovo Programma?

19 19 1)Integrazione ambientale del Programma in fase attuativa COME?  Individuazione di criteri ambientali per la selezione degli interventi In particolare la definizione di soglie di punteggio di ammissibilità e premialità ambientale per i progetti come meccanismo per indurre un miglioramento dei progetti dal punto di vista della qualità ambientale  Approfondimento delle indicazioni di territorializzazione già presenti nel PSR e nel Rapporto Ambientale, promuovendo la concentrazione territoriale degli interventi sulla base delle peculiarità del territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico (ad es. ZVN, Aree protette, Aree Natura 2000, Rete ecologica regionale,…)  Realizzazione di azioni di accompagnamento nell’ambito della progettazione locale Leader e nella progettazione integrata al fine di promuovere, a livello territoriale, una reale cooperazione tra i diversi soggetti, per rafforzare la capacity building e per contribuire alla resilienza dei territori e/o per contrastarne le vulnerabilità specifiche.

20 20 2) Il monitoraggio ambientale del Programma COME?  Realizzazione del monitoraggio ambientale del Programma a un duplice livello: Verifica del raggiungimento da parte del Programma degli obiettivi di sostenibilità Verifica dell’efficacia dell’integrazione ambientale del Programma in fase attuativa a partire dalle informazioni contenute nel sistema informativo SISCO.  Analisi degli esiti attraverso la lettura territoriale degli interventi finanziati per verificare che essi rispondano a vulnerabilità e resilienza dei diversi territori

21 21 Tutti i materiali e i Report di monitoraggio ambientale a cura dell’Autorità Ambientale sono disponibili sul sito: Regione Lombardia  DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile  Autorità Ambientale Regionale  Programma di Sviluppo Rurale FEASR http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Reti %2FDGLayout&cid=1213512253231&p=1213512253231&pagename=DG_RSSWra pper Grazie per l’attenzione!


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