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Laboratorio di Addestramento alla Comunicazione Dott.ssa Tamara Lapucci E.mail: Lezione 4 18 novembre 2010.

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Presentazione sul tema: "Laboratorio di Addestramento alla Comunicazione Dott.ssa Tamara Lapucci E.mail: Lezione 4 18 novembre 2010."— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio di Addestramento alla Comunicazione Dott.ssa Tamara Lapucci E.mail: t.lapucci@unimc.it Lezione 4 18 novembre 2010

2 POSSIBILI ESITI DEL CONFLITTO: evitamento contending concessione compromesso ritiro negoziazione

3 LE FASI DELLA NEGOZIAZIONE esposizione conflitto difesa dei punti di vista convinzione prodotto

4 Principio di COOPERAZIONE di GRICE: fai in modo che il tuo contributo rispecchi quanto è richiesto, avvenga nel momento opportuno, sia volto a raggiungere gli scopi prefissati MASSIMA DELLA QUALITA’: fai in modo che il tuo contributo sia vero, non dire cose che ritieni false, non dire cose per cui non hai prove MASSIMA DELLA QUANTITA’: fai in modo che il tuo contributo sia sufficientemente informativo, non eccedere nelle informazioni fornite MASSIMA DELLA RILEVANZA: fai in modo che il tuo contributo sia rilevante per lo scambio comunicativo MASSIMA DELLA MANIERA: evita la mancanza di chiarezza, evita l’ambiguità, sii breve, sii ordinato

5 STRATEGIE DISCORSIVE A. Facilitare la comprensione Parafrasare e fornire esempi Riprendere il discorso e ripetere Produrre testi espliciti e vincolanti Usare verbi costitutivi di mondo Usare un repertorio linguistico condiviso B. Strategie per garantire la coerenza 1.Usare la ripetizione e la citazione 2.Usare elementi di coesione testuale

6 STRATEGIE DISCORSIVE A. Facilitare la comprensione Parafrasare e fornire esempi Riprendere il discorso e ripetere Produrre testi espliciti e vincolanti Usare verbi costitutivi di mondo Usare un repertorio linguistico condiviso B. Strategie per garantire la coerenza 1.Usare la ripetizione e la citazione 2.Usare elementi di coesione testuale

7 VERBI COGNITIVI/COSTITUTIVI DI MONDO: esprimono il modo in cui il parlante entra in contatto con i contenuti di cui sta parlando, ad esempio percettivamente, attraverso rappresentazioni mentali o giudizi. Forniscono informazioni riguardo al rapporto del mondo interno del parlante con ciò che sta dicendo o scrivendo (Petöfi & Vitacolonna, 1996)‏ Sono solitamente espressi al presente(in quanto riferiti al “qui ed ora”), in prima persona singolare (rappresentano la modalità personale di accesso al mondo del parlante/scrivente/osservatore)‏ Esempi: Verbi ed espressioni relativi alla sfera della percezione (visiva, uditiva, olfattiva, tattile, gustativa, propiocettiva), come io vedo, noto, scorgo, sento, odo, gusto, avverto, riconosco, osservo, sono attento, capto un odore/rumore, assaporo… Verbi ed espressioni che indicano stati o processi di pensiero (cognitivi e affettivi): come io credo, ritengo, deduco,spero, intendo, desidero, temo, voglio, preferisco, ricordo, ipotizzo…

8 Elementi di coesione testuale ANAFORA: Lezione 4: Macerata,18 novembre 2010 figura retorica consistente nella ripetizione di una o più parole a inizio frase/verso, o a metà di un periodo, in forma di inciso per sottolineare un'immagine o un concetto

9 STRATEGIE DISCORSIVE C. Strategie per migliorare l’interattività Usare i marcatori con funzione metatestuale Usare la deissi Usare i fatismi Ricorrere alle citazioni Prendere il turno di parola o cedere il turno di parola a una persona specifica o al gruppo nel suo insieme Usare il condizionale o espressioni dubitative Usare espressioni attenuanti o modulative Parlare di sé, somministrazione di autobiografia Offrire riconoscimento allo stato d’animo espresso da altri

10 Marcatori con funzione metastuale: segnali o espressioni linguistiche che servono a organizzare il discorso dal punto di vista dell’articolazione e della struttura argomentativa (Bazzanella, 1994). Sono soprattutto utili a: focalizzare i punti centrali del discorso (proprio, appunto…)‏ sottolineare l’andamento del discorso, indicandone la parte conclusiva (insomma, riassumendo…)‏ segnalare variazioni di argomento e le eventuali digressioni (comunque, cambiando discorso…).

11 DEISSI Deissi (dal greco deîksis, derivato da deíknymi, «indicare»): funzione linguistica che serve a collocare un enunciato in una situazione nello spazio e nel tempo, ovvero a collegare il testo al contesto. Il concetto di deissi fa riferimento a espressioni linguistiche la cui interpretazione è possibile solo grazie al contesto in cui vengono prodotte: in genere le informazioni contestuali richieste riguardano l'identità dei partecipanti alla conversazione e la loro collocazione spaziotemporale.testo contesto Viene espressa principalmente con: aggettivi e pronomi dimostrativi (questo e quello)‏ avverbi di tempo e luogo (adesso, ieri, qui, là) tempo verbale Es: «Ieri ho portato questo pacco da qui a là» le parole ieri, questo, qui, là non sono comprensibili se non si tiene conto del giorno in cui si è, dell'oggetto che si indica, del luogo in cui ci si trova e del luogo dove è stato portato l'oggetto.

12 FATISMI segnali discorsivi che stabiliscono contatto tra emittente e ricevente, con l’effetto di creare o evidenziare la coesione sociale, sottolineare l’appartenenza ad un gruppo, esprimere coinvolgimento (Bazzanella, 2004). Fanno parte di questo gruppo i segnali discorsivi che rimandano a conoscenze condivise (sai, sapete…) e le forme allocutive (caro mio, capo…)‏

13 CONDIZIONALE/ESPRESSIONI DUBITATIVE: espressioni come forse, probabilmente, verosimilmente, e l’uso del condizionale, sostengono la consapevolezza, da parte dell’interlocutore, della relatività delle proprie opinioni che, se esplicitata, diviene strategia utile alla negoziazione ESPRESSIONI ATTENUANTI O MODULATIVE: filtri linguistici atti a evidenziare la consapevolezza della distinzione tra mondo rappresentato interno e mondo incontrato esterno (secondo me, dal mio punto di vista, nel mio modo di vedere, è mia opinione)‏

14 OFFRIRE RICONOSCIMENTO ALLO STATO D’ANIMO ESPRESSO DA ALTRI Si deve a R.D. Laing (1959) la formulazione dei concetti di conferma e di disconferma, note in campo clinico e intese come modalità dirette la prima all’accoglimento della realtà interna dell’Altro e la seconda, al contrario, al suo disconoscimento. Il rispecchiamento o intervento a riflesso è una strategia comunicativa di cui si è occupato C.R. Rogers (1951) sostiene la necessità di non far interferire nel processo di interazione elementi provenienti dal suo modo di vedere il mondo e dal suo modo di esprimersi. Questa strategia comunicativa sollecita dunque all’auto-ricognizione, lasciando liberi gli interlocutori di pianificare il proprio discorso, così come le proprie competenze verbali e relazionali consentono.

15 STRATEGIE DISCORSIVE D.Strategie argomentative Offrire prove Fare esempi Fare riferimento all’esperienza E. Strategie nell’asse del disaccordo-accordo 1.richiedere chiarimenti 2.richiedere accordo 3.richiedere correzioni 4.fare offerte di chiarimenti 5.fare offerte di accordo 6.fare offerte di correzione 7.dare segnali di accordo/disaccordo parziale 8.dare segnali di disaccordo.

16 ATTIVITA’1(IN GRUPPO) Inventare in gruppo una negoziazione in classe sul tema di apprendimento della digestione. Gli studenti dovranno cioè ideare la progettazione di una lezione sul tema della digestione in cui sia utilizzata la discussione fra pari orientata alla risoluzione negoziale, inventando la conversazione. Il lavoro va consegnato a fine lezione

17 Lezione 4: Macerata,18 novembre 2010 Riflessione individuale finale scritta su: guadagni cognitivi della lezione, considerazioni sullo svolgimento del lavoro di gruppo sul piano relazionale e sul piano dei contenuti, sulle difficoltà incontrate. Autovalutazione del proprio apporto per il buon esito dell’interazione comunicativa. Analisi delle strategie discorsive utilizzate Riflessione riguardo a eventuali modifiche della propria opinione Indicazioni di riferimento Senti di avere collaborato alla buona riuscita dell’interazione in gruppo? Se si in che modo? Se no, che cosa avresti potuto fare? Durante la discussione quali strategie comunicative hai utilizzato (hai fatto domande, avevi domande da porre ma non l’hai fatto, non avevi domande, hai ascoltato…)‏ Hai percepito bisogni o richieste inespresse? Se sì, quali? Hai cercato di rispondere a essi? Se sì, hai utilizzato prevalentemente azioni, gesti o parole?


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