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TESINA MULTIMEDIALE CORTE DI CADORE STORIA DELL’ARTE: struttura

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Presentazione sul tema: "TESINA MULTIMEDIALE CORTE DI CADORE STORIA DELL’ARTE: struttura"— Transcript della presentazione:

1 TESINA MULTIMEDIALE CORTE DI CADORE STORIA DELL’ARTE: struttura
e nascita del villaggio turistico ECONOMIA: Ciclo di vita del villaggio turistico GEOGRAFIA: Morfologia di Borca di Cadore. CORTE DI CADORE COMUNE DI BORCA DI CADORE TCR: promozione e tipi di pubblicità del villaggio ITALIANO: Dino Buzzati e le Dolomiti.

2 CORTE DI CADORE Enrico Mattei, presidente dell’Eni, negli anni ’50, chiede all’architetto Edoardo Gellner di progettare un villaggio turistico in montagna per i propri dipendenti. Gellner indica una vasta area di 200 ettari alle pendici dell’Antelao, che gode di un miglior panorama, è un luogo soleggiato e facilmente accessibile. Il villaggio deve essere un complesso inserito nel quadro naturale dell’Antelao e creare un ambiente ideale per la gente che trascorre un periodo di vacanza in contatto con la natura. Gellner inizia a progettare il villaggio nel 1954.

3 EDOARDO GELLNER Gellner è nato nel 1909 ad Abbazia, presso Fiume.
A 15 anni comincia a lavorare presso l’azienda paterna. Negli anni ’30 diventa progettista. Nel 1935 inizia a fare dei lavori di grafica per pubblicità turistica per conto delle agenzie della riviera fiumana e dei più importanti alberghi. Nel 1941 viene richiamato nell’artiglieria controaerea. Frequenta l’Istituto universitario di Architettura di Venezia fino al 1946, anno in cui ottiene la laurea. Dagli anni ’50 Gellner vive e lavora a Cortina, dove risiede tuttora; arriva nel paese dolomitico per caso, prima di laurearsi, per qualche incombenza professionale. I suoi primi lavori riguardano alberghi e locali pubblici, ha progetti legati con il turismo. Gellner elabora molti progetti dal 1940 al 1996 per i comuni di: Cortina d’Ampezzo: Residence Palace, Palazzo delle Poste, la Meridiana, Albergo Miramonti, Hotel Cristallino, Hotel Vittoria, Hotel Bellevue, Banca di Trento e Bolzano, Motel Agip e una serie di case e ville; Borca di Cadore: municipio, azienda soggiorno e turismo, villaggio Eni; San Vito: centro urbanistico a nord e sud della chiesa; Trichiana: municipio e centro urbanistico; Feltre: Istituto Tecnico Industriale; Auronzo: municipio, Azienda di Soggiorno e Turismo, centro civico; Sappada: municipio.

4 OBIETTIVI Gellner progetta nuovi insediamenti accettabili e originali. I suoi obiettivi sono: Eliminazione del traffico Integrazione tra percorsi ed edifici Annullamento della distinzione tra tetto e parete e tra terreno ed edificio Adeguamento dei volumi alla fisionomia del terreno. Gellner studia molto il paesaggio; secondo lui le strutture devono essere in sintonia con la natura e la cultura della zona. Usa molto materiali locali come il legno, la pietra, ma anche il calcestruzzo, e colori che tolgano ogni aggressività visiva quali il giallo, il rosso e l’azzurro.

5 IL VILLAGGIO TURISTICO
Il villaggio turistico progettato da Gellner è costituito da 7 complessi di edifici fondamentali: Le ville Il campeggio La colonia L’ albergo Corte L’ albergo Boite I servizi satelliti La chiesa

6 STRUTTURA DEL VILLAGGIO
CAMPEGGIO CASE 400 CASE 300 CASE 100 CHIESA SERVIZI SATELLITI ALBERGO BOITE COLONIA ALBERGO CORTE CASE 200 IMPIANTI SPORTIVI CORTINA D’AMPEZZO VENEZIA CANCIA, BORCA

7 LE VILLE Delle 600 villette previste, ne sono state realizzate 263. Sono raggruppate in 4 zone residenziali, numerate da 100 a 400 come camere d’albergo e disposte sul terreno rispettandone la topografia. Le ville sono raggruppate formando precise zone residenziali composte da unità abitative separate da ampie fasce di bosco. Le stradine che portano alle ville sono a vicolo cieco e piane per facilitarne l’accesso.

8 LE VILLE Le case sono state progettate lasciando il piano terra libero, oppure occupato da un’autorimessa o un posto macchina. Le ville a monte hanno l’autorimessa sotto l’abitazione, mentre in quelle a valle è posta lateralmente. Le case devono essere distanti l’una dall’altra per una motivazione di ordine sociale: le villette vengono assegnate a caso a dirigenti, impiegati e operai senza nessun carattere distintivo o gerarchico vanno evitati contatti spiacevoli o imbarazzanti. Le case sono quindi edificate in modo da consentire sia la privacy delle famiglie, che uno spontaneo formarsi di contatti e di libere scelte associative.

9 IL CAMPEGGIO È situato nella parte più alta del villaggio (1250 m). La struttura è capace di ospitare fino a 200 ragazzi; è composta da 4 nuclei di 10 capanne a 6 posti, più 1 capanna a 2 posti per i capogruppo. Ognuno dei singoli gruppi è contraddistinto da colori diversi e ha propri servizi. Un basso edificio centrale ospita il refettorio comune con cucina, magazzini e servizi. Le capanne sono collocate in aree di forte suggestione ambientale, seguendo la morfologia del terreno.

10 LA COLONIA La colonia è destinata a ospitare fino a 600 bambini dai 7 ai 12 anni. È composta da un edificio centrale, emergente per la grande copertura a forti spioventi, da cui si diramano 17 edifici a varie altezze di diversa configurazione e funzione. Il complesso prevede un sistema di collegamenti complessi e ramificati mediante rampe chiuse e coperte. Dal padiglione centrale, adibito all’accettazione e riunione dei ragazzi, si diramano verso est gli spogliatoi, l’infermeria e i servizi; verso ovest i dormitori M e F, le sale soggiorno e gli alloggi del personale religioso e dei dirigenti. Queste costruzioni hanno tutte un andamento orizzontale.

11 L’ALBERGO CORTE Costruito come dormitorio per il personale di servizio del villaggio, negli anni ’70 è stato trasformato in residence con 45 mini appartamenti. Al 1° piano c’è l’atrio d’ingresso con portineria, ricevimento, guardaroba e servizi. A una quota leggermente inferiore c’è la hall con bar, tavola calda e ristorante.

12 L’ALBERGO BOITE L’albergo Boite è costituito da 78 camere per un totale di 200 posti letto. Nella parte più bassa si trovano reception, soggiorni, cucina e locali di servizio. La hall si affaccia su un’ampia terrazza che gode di una suggestiva vista panoramica.

13 I SERVIZI SATELLITI L’edificio è costruito su 4 livelli.
Al 1° piano c’è la terrazza del bar e una passerella collegata al sistema dei percorsi pedonali; Il piano sottostante ospita un bar e un negozio di alimentari; Nei due seminterrati si trovano la lavanderia, i magazzini e i locali di deposito. Tutto ciò serve per garantire una certa autonomia funzionale e gestionale al primo nucleo residenziale.

14 I SERVIZI SATELLITI

15 LA CHIESA La chiesa si trova in corrispondenza di un rilievo boscoso sovrastante la zona; ha funzione simbolica e spirituale. Si può raggiungere dal piazzale sottostante attraversando un colonnato con un monumento dedicato a Mattei. Da un punto di vista architettonico, l’edificio riprende la struttura a due falde fortemente spioventi, come il padiglione centrale della colonia. Può ospitare fino a 350 fedeli.

16 STRUTTURA ESTERNA La chiesa è realizzata in calcestruzzo grezzo e lavorato da profonde incisioni orizzontali, ad esclusione della struttura delle campane e della guglia, in acciaio, e delle ampie falde di copertura in legno e acciaio. L’esile guglia d’acciaio sostiene una grande croce tridimensionale a sfere dorate come pure dei corpi metallici cubici. La facciata principale è dominata da un’immantellatura di larice che fa da fondale a una croce metallica impreziosita da tessere vetrose policrome. La sopraelevazione delle due falde di copertura è stata resa possibile mediante un reticolo di sostegno. La maestosa struttura del tetto rivela un uso parsimonioso e intelligente della luce che penetra senza abbagliare sia dall’alto che dal fondo della chiesa.

17 LA CHIESA

18 STRUTTURA INTERNA L’antico pavimento della chiesa è formato da “zocchi” di larice, mentre i pilastri interni sono rivestiti da lastroni di pietra a spacco naturale e fissati con grandi graffe metalliche. L’acquasantiera è stata ricavata da un blocco monolitico di Rosso Verzegnis. All’interno della chiesa si trova una raffinata scultura di Nostra Signora del Cadore e a fianco la cappella dell’Eucarestia per la devozione dei fedeli. L’altare è orientato verso il popolo, in contrasto con le disposizioni liturgiche di allora. La costruzione della chiesa è stata eseguita con la collaborazione dell’amico Carlo Scarpa.

19 CARLO SCARPA Carlo Scarpa, nato a Venezia nel 1906, è considerato uno dei maggiori architetti del Novecento. Si forma nell’ambiente veneziano, frequentando artisti e intellettuali che incontra alla Biennale e all’Accademia di Belle Arti, presso la quale, nel 1926, si diploma professore di disegno architettonico. Dopo un periodo nello studio del professor Cirilli, Scarpa viene introdotto all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove inizia l’attività didattica e del quale sarà direttore dal 1972 al 1974. La capacità di di trasformare gli spazi mediante la ricerca di soluzioni inedite nella scelta dei materiali, nei rapporti cromatici, nel sapiente controllo della luce, lo rendono maestro nell’arte di mostrare l’arte. Il premio Olivetti che Scarpa riceve nel 1956, intende valorizzare proprio il suo impegno in questo ambito progettuale. Tra le numerose realizzazioni relative all’abitato, all’urbanistico nei centri storici e al paesaggio ricordiamo: Il negozio Olivetti a Venezia La villa Veritti a Udine La casa Ottalenghi a Bardolino La sede della Banca Popolare di Verona Il cimitero Brion a San Vito di Altivole

20 LA CHIESA

21 GEOGRAFIA Borca è un piccolo paese nella Valle del Boite a quota 942 m s.l.m.; il Boite è un torrente tipicamente alpino che nasce poco a monte di Campo di Croce e confluisce nel Piave a Perarolo di Cadore. Le montagne che dominano il paesaggio sono il Pelmo (3168 m), sulla destra idrografica del Boite, e l’Antelao (3264 m) sulla sinistra. Il versante in direzione del Pelmo sale senza forti pendenze attraverso prati, boschi e pascoli; l’Antelao invece incombe sulla valle e sugli abitanti posti alle sue falde. Ai piedi di queste montagne, nel corso dei millenni, si sono formati estesi ghiaioni soggetti ad un continuo rimaneggiamento a trasporto verso valle. Il villaggio AGIP sorge su uno di questi ghiaioni, coperto in parte dalla vegetazione. Prima che fosse costruito il villaggio, infatti, quella zona appariva come una “sassaia e covo di vipere”.

22 UN VILLAGGIO DA RINNOVARE
Il complesso turistico, nato alla metà degli anni ’50, era stato concepito dal suo architetto come una struttura di assoluta avanguardia per l’epoca. Dopo un periodo di grande attività e frequentazione fino agli anni ’70 nel susseguirsi delle diverse gestioni era stato sempre più trascurato, sia nell’immagine turistica e pubblicitaria, che nelle opere di manutenzione. Nel luglio 2001 l’ingegnere Gualtiero Cualbu della Minoter S.p.a. di Cagliari, ha acquistato dall’Eni il villaggio turistico e da allora è iniziata la durissima ma appassionante sfida di riportare il villaggio sul mercato, adeguando le strutture ricettive inadeguate e non più rispondenti agli standard attuali. In corso d’opera i lavori si sono ben presto moltiplicati; è stato infatti necessario rinnovare e adeguare le infrastrutture, le reti e gli impianti tecnologici ed inoltre pensare a come dotare il villaggio di nuovi servizi legati al tempo libero.

23 CICLO DI VITA

24 RINNOVAMENTO DELLE VILLE
Le ville sono state sapientemente ristrutturate con un’operazione di conservazione che ne restituisce intatto l’originale fascino e valore architettonico. Sono dotate di una modernissima rete di oltre 50 km di fibra ottica per la distribuzione del segnale TV satellitare e internet ad alta velocità. Sono vendute completamente arredate e provviste di impianti autonomi. La villa per 6 persone è composta da soggiorno con divano-letto singolo, camera matrimoniale, camera a tre letti. La villa per 8 persone è composta da soggiorno con divano-letto singolo, camera matrimoniale, camera a due letti, camera a tre letti.

25 TARIFFE INVERNO 2003 - 2004 PERIODO NOTTI VILLA 6 VILLA 8
20.12 – , ,00 27.12 – , ,00 03.01 – , ,00 10.01 – , ,00 24.01 – , ,00 14.02 – , ,00 28.02 – , ,00 13.03 – , ,00 TARIFFE ESTATE 2004 29.05 – , ,00 12.06 – , ,00 26.06 – , ,00 10.07 – , ,00 24.07 – , ,00 07.08 – , ,00 21.08 – , ,00 28.08 – , ,00 04.09 – , ,00 11.09 – , ,00

26 RINNOVAMENTO HOTEL BOITE
L’hotel Boite, 3 stelle, completamente ristrutturato nel 2002, dispone di 84 camere tutte con telefono diretto, TV sat, frigobar, terrazzo panoramico e servizi. A disposizione dell’hotel ci sono il ristorante con servizio al tavolo, un bar con ampio salone, la taverna e una sala riunioni per circa 100 persone. Durante l’apertura dell’hotel c’è il servizio animazione, con intrattenimento diurno che include: escursioni con guida, giochi, tornei, ginnastica aerobica e, presso il centro sportivo, campi da tennis, campo da bocce, tiro con l’arco, pallacanestro, pallavolo, calcetto e ping-pong.

27 TARIFFE Le quote si intendono al giorno per persona con trattamento di mezza pensione, acqua e vino in caraffa inclusi ai pasti. TARIFFE INVERNALI TARIFFE ESTIVE PERIODO EURO PERIODO EURO 20.12 – , – ,00 27.12 – , – ,00 03.01 – , – ,00 10.01 – , – ,00 24.01 – , – ,00 14.02 – , – ,00 28.02 – , – ,00 13.03 – , – ,00

28 RINNOVAMENTO RESIDENCE CORTE
Il Residence Corte ha 45 appartamenti tra mono e bilocali. Tutti gli appartamenti sono dotati di angolo cottura, servizi igienici, TV e telefono diretto, stoviglie e attrezzatura da cucina. I clienti possono usufruire dei servizi di intrattenimento e animazione durante l’apertura dell’Hotel Boite.

29 TARIFFE INVERNO PERIODO NOTTI MONO BILO 20.12 – , ,00 27.12 – , ,00 03.01 – , ,00 10.01 – , ,00 24.01 – , ,00 14.02 – , ,00 28.02 – , ,00 13.03 – , ,00 TARIFFE ESTATE 2004 29.05 – , ,00 12.06 – , ,00 26.06 – , ,00 10.07 – , ,00 24.07 – , ,00 07.08 – , ,00 21.08 – , ,00 28.08 – , ,00 04.09 – , ,00 11.09 – , ,00

30 PROMOZIONE La promozione del villaggio di Corte di Cadore viene svolta attraverso : Depliant Pubblicità affissionistica Internet Ufficio turistico di Borca di Cadore

31 DEPLIANT Attraverso i dépliant il cliente è in grado di recepire l’atmosfera e soprattutto molte informazioni sui servizi offerti. È necessario saper catturare l’attenzione del turista e invogliarlo a frequentare la zona. A questo proposito bisogna fare attenzione ad alcuni punti fondamentali: La prima pagina di un dépliant Le pagine di destra hanno più importanza di quelle di sinistra Lo spazio di destra attrae il nostro sguardo prima dello spazio di sinistra; lo stesso accade per lo spazio in alto rispetto a quello in basso.

32 DEPLIANT I dépliant riguardanti la promozione di Corte di Cadore puntano soprattutto sulle immagini. Queste ultime rappresentano principalmente la natura e gli animali, ma anche lo sport e l’atmosfera rilassante del paesaggio. La pagina è occupata prevalentemente da immagini; si cerca di dare il maggior numero possibile di informazioni in poche righe. Importante è la presenza delle tariffe.

33 PUBBLICITA’ AFFISSIONISTICA
Risalendo la strada che porta al villaggio turistico, si possono notare cartelloni di promozione per quanto riguarda le ville, gli alberghi e il campo sportivo. Tutto ciò serve per catturare l’attenzione del turista e incuriosirlo.

34 INTERNET Per i turisti che non frequentano la zona delle Dolomiti, c’è la possibilità di visitare il sito di Borca di Cadore :

35 INTERNET Per quanto riguarda le ville e il Residence Corte esiste un ulteriore sito: LA MONTAGNA CASA TUA MI.NO.TER S.P.A. Ufficio Vendite: S.S. 51 di Alemagna Tel

36 INTERNET L’Hotel Boite ha un proprio sito:

37 INTERNET A differenza degli altri due siti che puntano prevalentemente sulle immagini, quello dell’hotel Boite è più descrittivo e dà maggiori informazioni.

38 I dintorni dell'Hotel Boite presentano molti motivi di interesse sia sul versante naturalistico che culturale. E' un ambiente intatto e spettacolare dominato dal MOnte Pelmo e dall'Antelao, posti sulle rive opposte del tumultuoso torrente Boite che costeggia l'abitato di Borca di Cadore. Borca è un paesino di montagna che ha saputo mantenere la grazia tradizionale pur offrendo tutti i servizi che il turismo di oggi richiede. Le case piu' belle del suo centro storico sono state dichiarate monumento storico della regione Veneto. Anche senza avventurarsi in faticose escursioni, è possibile passeggiare per decine di sentieri, godendo della silenziosa bellezza dei boschi. Le mete in questo caso possono essere le cascate di Borca o il vecchio Mulino o il Ponte di Cancia. O ancora la strada dei Coles o il Cason del Gries o la magnifica vista del Col del Vento. Oppure Serdes, deliziosa frazione di San Vito o gli ampi prati della zona di Tiera.

39 UFFICIO TURISTICO L’ufficio turistico ha sede nel centro di Borca, lungo la strada statale che porta a Cortina d’Ampezzo. Qui si possono richiedere informazioni quali: Disponibilità alberghiere Servizio affittanze appartamenti Attività per bambini Escursioni invernali ed estive Materiale informativo Impianti sciistici e scuole di sci

40 DINO BUZZATI La promozione delle Dolomiti è spesso associata al soggiorno di grandi scrittori; uno fra questi è DINO BUZZATI. Dino Buzzati nasce il 16 ottobre 1906 a San Pellegrino, nei pressi di Belluno. Secondogenito di quattro figli, dopo aver frequentato il ginnasio Parini di Milano, si iscrive alla facoltà di Legge. Sin dalla giovinezza si manifestano gli interessi, i temi e le passioni del futuro scrittore, ai quali rimarrà fedele per tutta la vita: la poesia, la musica, il disegno e la montagna, vera compagna dell’infanzia. Durante l’estate del 1920 comincia le prime escursioni sulle Dolomiti. Sempre in quest’anno muore il padre per un tumore al pancreas ed egli, a soli 14 anni, comincia a nutrire il timore di essere colpito dallo stesso male. Nel 1928 entra come praticante al Corriere della Sera. Muore nel 1972 a Milano.

41 DINO BUZZATI Dino Buzzati ama molto la montagna e vive le sue scalate sulle crode selvagge come autentiche avventure. In un’intervista concessa a “Il giorno” dice: “ Penso che in ogni scrittore i primi ricordi dell’infanzia siano una base fondamentale. Le impressioni più forti che ho avute da bambino appartengono alla terra dove sono nato, la valle di Belluno, le selvatiche montagne che la circondano e le vicine Dolomiti.”

42 DINO BUZZATI E LA MONTAGNA
Già molto giovane, Buzzati inizia a scrivere poesie ambientate in montagna. Un esempio: “ Sono due abeti soli sul fianco dei monti, Sono due monti soli sopra gli abeti sono due monti rocciosi pallidi. Cade la pioggia fina fina, lenta, continua. Ora si ferma un tratto poi ricontinua lenta. Odesi intorno il ticchettio delle gocce che attorno cadon, Il cielo è bianco coperto di nubi piene di luce, grandi vapori bianchi girano lenti attorno. Sono le foglie dei pini viscide d’acqua. L’acqua cade con ticchettio su di esse.”

43 LE OPERE Tra le opere più importanti di Dino Buzzati ricordiamo
“ Barnabo delle montagne”, “ Il segreto del Bosco Vecchio”, “ Il deserto dei Tartari” e “ Un amore”. “ Con i valloni deserti, con le gole tenebrose, con i crolli improvvisi di sassi, con le mille antichissime storie e tutte le altre cose che nessuno potrà dire mai.” Sono parole dello scrittore bellunese in “Barnabo delle montagne”, uno dei libri in cui ritroviamo l’anima delle Dolomiti, e che prenderemo in considerazione.

44 BARNABO DELLE MONTAGNE (TRAMA)
I guardiaboschi vivono montando la guardia a una polveriera sperduta in alto tra le ghiaie. Barnabo ha poco più di vent'anni quando entra a far parte del corpo, e Del Colle, il vecchio comandante, lo accoglie come un figlio. Ogni giorno passa uguale all'altro. Rimane l'eco della guerra appena finita e il ricordo di Darrio, il più coraggioso dei guardiaboschi, ucciso dai contrabbandieri. Un giorno anche Del Colle viene trovato ucciso. Bisogna trovare gli assassini. Pattuglie di guardiaboschi e paesani fanno il giro delle montagne, ma non c'è traccia dei contrabbandieri. Arriva il sentore ruvido dell'inverno, e con la prima neve anche il ricordo del vecchio comandante sembra affievolirsi. Quando ormai le ricerche sono abbandonate arriva la grande occasione , ma Barnabo se la lascia sfuggire; di fronte ai contrabbandieri ha paura. Viene cacciato dal corpo, scende in pianura, si fa contadino. Dopo anni ritorna in montagna; ma non sarà riammesso fra i guardiaboschi. Molte cose sono cambiate: la polveriera è stata abbandonata e i contrabbandieri sembrano scomparsi. Non gli resta che accettare di fare il guardiano alla vecchia caserma. Un giorno, tornano i contrabbandieri e Barnabo è il solo ad accorgersene. Sale in alto sulle rocce, li aspetta, sono costretti a passare sotto il suo tiro. I suoi nemici sono, come lui segnati dal tempo, stanchi con i loro affanni. Punta il fucile pronto ad ucciderli, si aspetta solo la fucilata che possa riscattare la vecchia colpa. Ma il colpo sembra non arrivare mai. I contrabbandieri passano e se ne vanno. In cima alla roccia il posto di Barnabo è vuoto. Barnabo non ha sparato.

45 BARNABO DELLE MONTAGNE
In questa opera Buzzati appare pienamente consapevole di tutto ciò che di drammatico e ineluttabile comporta la vita. Per il protagonista (Barnabo) il trascorrere del tempo, prima tanto temuto, diventa ancora di salvezza, estrema conclusione di un’esistenza ormai priva di significato. Nel romanzo la percezione del tempo si manifesta in 3 modi diversi: La prima impressione si limita all’individuazione del tempo in un’espressione piuttosto banale, alternanza di fenomeni naturali o di eventi umani usuali. Rilevazione di un tempo statico creato dal costante riferimento alla silenziosa presenza delle montagne che, maestose e pure, si innalzano indifferenti. Presenza di un tempo soggettivo attraverso il continuo alternarsi del ricordo del passato con la realtà del presente.

46 BARNABO DELLE MONTAGNE
Si ottiene così l’atmosfera generale di tutto il romanzo: da un lato si coglie il senso di angoscia proprio del rimpianto di un tempo ormai irrecuperabile, dall’altro si avverte l’ansia di un futuro grigio e chiuso ad ogni luce di speranza. Il senso del tempo è espresso dal continuo ritorno del passato nel presente e dall’anticipazione del futuro nel presente stesso.

47 BUZZATI E PROUST Un raffronto tra Buzzati e Proust rivela la diversità fra i due scrittori: Se in Proust il voluto recupero del passato avviene attraverso la memoria e l’indagine psicanalitica, in Buzzati il rapporto passato – presente – futuro viene fatto vivere a Barnabo in modo del tutto cosciente: quando il guardiaboschi lascerà la pianura per raggiungere i compagni di un tempo, avvertirà subito l’illusione di quella speranza che lo aveva sorretto per cinque lunghi anni.

48 BARNABO DELLE MONTAGNE
Nel romanzo è evidenziato il rapporto con la natura di Barnabo che, dopo la delusione ricevuta dall’abbandono dei compagni, troverà rifugio nella solitudine dei boschi e delle montagne. Un elemento fondamentale è la cornacchia: Simbolo di esilio mentre lo accompagna lungo la sua discesa verso la pianura, in cui la vita perde ogni valore e significato Rispecchia il suo stato d’animo in quell’incapacità di adattamento che la costringerà a spiccare il volo verso quelle crode da cui era partita, presagio del ritorno di Barnabo stesso a quella natura che era l’elemento fondamentale vitale dal quale era impossibile staccarsi.

49 CONCLUSIONE Nella conclusione del romanzo si nota che le tre concezioni del tempo confluiscono unificandosi in una sola dimensione temporale nella figura di Barnabo. La vita di Barnabo non sarà altro che una consapevole corsa frenetica, piena di angosciosa tristezza, verso il nulla, così come il tempo continuerà il suo cammino con la sua imperturbabilità esterna ad ogni dramma umano.

50 BIBLIOGRAFIA: EDOARDO GELLNER il mestiere di architetto (Franco Mancuso) EDOARDO GELLNER CORTE DI CADORE (Friedrich Achleitner, Paolo Biadene, Edoardo Gellner, Michele Merlo) BORCA DI CADORE storia e territorio (Vittorio Bolcato) DINO BUZZATI e le sue opere (Antonella Gion) INTERNET FINE


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